Diario italiano
Il Rimino 216, anno XV
Dicembre 2013


Auguri, vecchia e scassata Rimini.
A proposito delle finanze della Provincia.

Lettera pubblicata su "il Ponte", n. 1, 05.01.2014, con il titolo "La genesi e l'oggi".
Caro Direttore don Giovanni Tonelli.
Sui giornali si è letta un'importante dichiarazione di Stefano Vitali, fatta il 18 dicembre scorso, in occasione della presentazione del bilancio di previsione della Provincia di Rimini, di cui è presidente. La notizia fondamentale è che, diminuite le entrate, il suo ente ha dovuto ridurre le spese a 24 milioni nel 2013, rispetto ai 71 del 2010.
Sullo sfondo non c'è soltanto l'immagine di salvadanai meno pieni, ma pure quella di qualche brutto temporale che si farà sentire ancora per parecchio tempo. Paragonabile a quello che s'abbatté il 24 giugno 2013, rovinoso soprattutto perché le chiuse agli sbocchi a mare non furono aperte in tempo, a dimostrazione che l'operare umano è responsabile di quanto poi s'imputa direttamente alla Natura…
Il fatto si sta ripetendo nella nostra vita economica, purtroppo. Il presidente Vitali ha sottolineato che certe vicende, come quelle di Aeradria e dell'aeroporto di Miramare, sono legate alle cosiddette «partecipate», le quali sono «figlie di una storia di cui oggi in troppi dimenticano la genesi, preferendo nascondersi dietro l'ignoranza».
Grazie, presidente Vitali per questa chiarezza e per questa denuncia. Lei ha perfettamente ragione: i politici che governano oggi od hanno governato nel passato Rimini, non come persone ovviamente, ma come rappresentanti di certe idee e di precisi partiti, debbono essere attenti alle questioni odierne derivanti dalle loro scelte passate, altrimenti si rischia di ripetere la favola del fatto che loro non c'erano, o se c'erano dormivano (oltretutto profondamente).
Vitali ha avvertito: entro il giugno 2014 (quando dovrebbe esserci l'abolizione delle Province), la questione delle partecipate dovrà essere affrontata perché la nostra Provincia ha 25 milioni di investimenti in esse. Toccherà ai tecnici studiare le situazioni, mentre qualcosa dovrà esser ancora detto dalla Magistratura per il caso di Miramare. Sul quale, qualche giorno prima lo stesso Vitali, durante una trasmissione tv romagnola, aveva ipotizzato l'intervento dei "privati". Ma, egregio presidente, i privati (anche) a Rimini hanno fatto fortuna con i contributi statali largamente distribuiti nel tempo: si può risalire persino ad un caso di più di 50 anni fa… Il declino degli ultimi periodi si sintetizza simbolicamente con la cancellazione della Centrale del latte, voluta in era ormai preistorica da quell'onest'uomo e politico che fu Giuseppe Babbi.
Ora per Miramare siamo in attesa del miracolo, di un uomo che provvidenzialmente salvi tutto e tutti? Verrebbe voglia di chiedere ulteriori notizie, ricorrendo alle celebri parole manzoniane: «Di grazia, non mi dica le cose così in enimma».
Se gli antichi politici, che vollero municipalizzare e privatizzare partecipando (si dice così?) potessero parlare, di certo ne sentiremmo delle belle. Ma nessuno vorrà dire niente perché significherebbe sputare nel piatto nel quale si è lautamente mangiato. Gli enigmi della politica sono spesso finti. Il fatto triste è che se ne parliamo, poi ci accusano di antipolitica, che è invece proprio quella gestita da chi ha mandato così le cose.
Auguri, presidente Vitali. Auguri, vecchia e scassata Rimini. E grazie, caro Direttore per l'ospitalità.
Antonio Montanari

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Anno XV, n. 216, Dicembre 2013
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