Indice:

1 - Della libertà e della legge
2 - Delle tre potenze liberatrici
3 - Carità e giustizia
4 - Domande e risposte
5 - Dei quattro flagelli e della loro causa: il peccato
6 - Delle due corna del Principe di questo mondo
7 - Liberazione-conversione e regno dei cieli
Intervista rilasciata a Saint-Come


Ultima di copertina:

" Abbiamo forse avuto un'altra chance ". Sono le parole con cui si sono lasciati coloro che, per qualche giorno, si erano radunati a Saint-Cóme, un isolato villaggio del Quebec da cui si diparte la strada che conduce al Grande Nord.
Erano convenuti là per ascoltare Lanza del Vasto, Shantidas o servitore della pace, come lo chiamò Gandhi. Non si trattava di suoi discepoli; egli aveva davanti a sé operai scontenti, figli di papà, anarchici, casalinghe. In quello spazio di tempo tutti hanno tentato di afferrare il suo messaggio, di trarne qualcosa di significativo per la loro vita.
Shantidas non diceva in un certo senso nulla di nuovo, ma l'insegnamento di Cristo ridiveniva per quella gente intelligibile e limpido. Una serie etereogenea di persone alla ricerca si è sentita seriamente messa in questione, in una atmosfera né fanatica né sentenziosa.
La critica di Lanza del Vasto alla nostra società, pur radicale e severa, non è distruttiva. Egli consegna una speranza al nostro tempo: la non violenza attiva.
Una rivoluzione di tipo particolare, che comincia dall'individuo; non dal rovesciamento delle istituzioni, ma dal cambiamento del cuore.
Su qualsiasi posizione ci si attesti, questa proposta è di una terribile attualità.
Convinti dunque della loro efficacia, con rispetto affettuoso editiamo ora, a breve distanza dalla sua morte, le conversazioni canadesi di Lanza del Vasto, fedelmente trascritte da Jean Guy Dubuc, editorialista religioso del quotidiano " La Presse " di Ottawa e professore nella locale università.