L'ARCA
E LA NONVIOLENZA
La nonviolenza, diceva Capitini, è un modo di fare che deriva da un modo
di essere. Dire no alla violenza, è prima di tutto riconoscerla in noi
stessi e cominciare un cammino di trasformazione personale. La nonviolenza va
vissuta innanzi tutto nelle relazioni personali con gli altri e, se possibile,
con tutti i viventi e con tutta la natura. Solo a partire da un lavoro su se
stessi la nonviolenza può essere messa in atto nei vari campi dell'agire
sociale: dalla pedagogia alla giustizia, dall'agricoltura all'alimentazione,
dalla ricerca di forme di vita comunitaria alla tutela dell'ambiente, dalla
risoluzione dei conflitti alla comunicazione positiva tra le persone. È
un cammino di coerenza e di unità di vita tra il pensiero, il dire e
l'agire.
La nonviolenza, chiamata anche "forza della verità" da Gandhi
ci fa prendere coscienza delle nostre responsabilità e ci conduce ad
un impegno personale e pubblico di fronte alle ingiustizie, nel rispetto di
chi pensa o agisce diversamente da noi, con dignità ed intelligenza creativa.
L'Arca fu fondata da Lanza del Vasto, dopo il suo incontro con Gandhi in India.
Lì egli sentì di essere chiamato a fondare qualcosa che potesse
far radicare l'insegnamento nonviolento in Europa.
L'Arca, riconosce in ogni uomo una dimensione spirituale, indipendentemente
dall'appartenenza religiosa. Sulla base del nucleo comune alle grandi saggezza
dell'umanità, essa propone un cammino centrato sulla conoscenza, il possesso
e il dono di sé, attivando una ricerca di unità interiore.
Tutto ciò costituisce un'introduzione ad ogni cammino religioso, al discernimento
sul proprio agire nel mondo, ad una migliore relazione con l'altro.
Nelle Comunità dell'Arca celibi e famiglie condividono una vita fraterna
di lavoro, di servizio e di ricerca spirituale. L'Arca cerca di vivere la nonviolenza
in tutti gli aspetti della vita sperimentando la semplificazione dei bisogni,
la condivisione, il servizio, il lavoro su di sé e s'impegna contro le
diverse forme di violenza.
Tutte le Comunità hanno un modo di vita semplice; alcune scelgono una
vita rurale, lavorando la terra e svolgendo lavori artigianali, altre privilegiano
l'accoglienza e la formazione.
In Comunità si costruisce la nonviolenza nel quotidiano: condivisione
dei compiti, prese di decisione, gestione dei conflitti, riconciliazione.
Dopo più di cinquant'anni di vita comunitaria e d'impegno nell'azione
nonviolenta, con il Capitolo Generale conclusosi nel 2005 l'Arca ha rinnovato
la sua struttura. Prima del Capitolo infatti l'Arca era strutturata in due branche:
l'Ordine dei "Compagni", che vivevamo nelle Comunità pronunziando
dei voti e il movimento degli Alleati (legati da una promessa) e degli amici
impegnati nella stessa direzione spirituale in vari contesti.
Oggi l'Arca è una grande Comunità in cui tutti i membri aderiscono
con un'unica formula d'impegno, sia che vivano in contesti di convivenza comunitaria,
sia che costituiscano delle fraternità che non prevedono coabitazione.
CHI SIAMO
Il primo nucleo dell'Arca in Sicilia nasce a Partinico (PA), dopo l'incontro
di Lanza del Vasto con Danilo Dolci. Molti anni dopo si forma un gruppo a Catania.
Lì per diversi anni alleati e amici hanno approfondito l'insegnamento
di Lanza del Vasto con incontri e scambi con le comunità italiane e francesi.
Oggi il gruppo di Alleati siciliani è costituito da:
Tito e Nella Cacciola.
Tito lavora come educatore presso una scuola di formazione professionale
gestita dai salesiani; Nella, terapista della riabilitazione psichiatrica, ha
lavorato presso comunità e centri di accoglienza per persone in difficoltà.
Tito e Nella hanno vissuto per un periodo alla Comunità della Flayssière,
sono alleati dell'Arca dal '92 e hanno quattro figli.
Enzo e Maria Sanfilippo. Enzo lavora come sociologo
presso il Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Palermo, Maria come funzionario
presso la Regione Siciliana. Enzo e Maria sono alleati dell'Arca dal '96, hanno
due figli. Frequentano il Centro Rishi dove praticano lo Yoga, secondo l'insegnamento
del Maestro Aruna Nat Giri.
Liliana Tedesco musicista, insegnante di educazione
musicale a Palermo, direttore del Coro Convivium, grazie all'ispirazione fornitale
da Jean Baptiste Libouban, allora Responsabile dell'Arca, ha intrapreso un cammino
di ricerca che fa del canto un'esperienza spirituale di particolare intensità;
è alleata dal 2002..
Laura Leotta, ha fatto parte, con il marito Salvino,
da poco scomparso, del gruppo "storico" dell'Arca a Catania. Insegnante
di religione, ha quattro figli e vive a Pedara (CT),
Enzo e Maria con Tito e Nella si sono conosciuti nel '94 presso una Comunità
dell'Arca in Francia.
Lì Tito e Nella stavano conducendo una prima esperienza di vita comunitaria,
mentre Enzo e Maria partecipavano a un campo di approfondimento dell'insegnamento
di Lanza del Vasto.
Liliana e Laura si sono unite al gruppo siciliano dell'Arca fin dai primi campi
svolti a Brucoli (vedi oltre)..
Le famiglie fanno parte, ciascuna nel proprio territorio di gruppi di famiglie
con le quali svolgono attività di condivisione e formazione sociale e
spirituale. Già da diversi anni si sono avviati scambi con l'Associazione
"Comunità e Famiglie" (ACF), tramite i coniugi Zendali di Varese,
anche loro Alleati dell'Arca, che hanno condotto in Sicilia varie sessioni su
un particolare cammino centrato sul riconoscimento delle proprie ferite interiori
e sulle relazioni con gli altri, chiamato "Guarigione interiore".
Il gruppo dell'Arca in Sicilia è costituito anche da tanti amici, impegnati
nel cammino della nonviolenza, che sostengono in varie forme le nostre attività.
LA NOSTRA STORIA
Al rientro da un periodo trascorso presso la Comunità della Flayssière
in Francia, Tito e Nella hanno deciso di continuare la loro vita in uno stile
di semplificazione, di accoglienza, di valorizzazione del lavoro manuale.Nel
'96, grazie alla concessione in comodato d'uso della foresteria di un monastero
di proprietà della Diocesi a Brucoli (SR), il progetto della famiglia
Cacciola ha potuto realizzarsi. Per cinque anni Tito e Nella con il loro bambini
hanno abitato in questa casa, curando un piccolo orto e la campagna circostante.
Lì, per circa un anno, hanno anche ospitato Marike e i suoi bambini in
un particolare momento della loro vita.
Inoltre hanno intrapreso un'attività di sostegno nei confronti di una
famiglia in difficoltà a causa dei disturbi psichici della madre e della
particolare situazione di solitudine che tale famiglia viveva, essendo sradicata,
per motivi di lavoro dal proprio ambiente.
Dal '96 al 2000, Enzo e Maria con Tito e Nella, con l'aiuto di Liliana, che
in quegli anni si è unita la gruppo, hanno potuto realizzare vari "Campi
dell'Arca" sulla nonviolenza e sulla spiritualità, sul canto e la
danza, ospitando i partecipanti nel Monastero "Mater Adonai", adiacente
alla casa.
Il gruppo così costituito in questo periodo ha coltivato una profonda
amicizia, sperimentando alcuni periodi di convivenza sia a Brucoli che a Palermo,
sostenendosi reciprocamente e confrontando periodicamente il comune cammino
nella direzione dell'insegnamento dell'Arca.
Nel 2001 la disponibilità della Diocesi di Siracusa è venuta meno.
Tito e Nella hanno cercato per un po' una nuova casa in campagna che potesse
far continuare l'esperienza di Brucoli, ma le ricerche non hanno avuto buon
esito, cosicché hanno trovato casa in affitto in un piccolo condominio
a Gravina di Catania.
Questa soluzione è stata accettata provvisoriamente poiché il
progetto è rimasto quello di continuare e rafforzare l'esperienza iniziata
a Brucoli. Così Enzo e Maria hanno deciso di compartecipare all'acquisto
di una struttura che potesse consentire di sperimentare altri periodi di vita
comunitaria nello stile dell'Arca. Infine nel 2003 abbiamo individuato e acquistato
nel territorio di Belpasso (CT) la struttura e il terreno che potevano rispondere
alle nostre esigenze.
Belpasso è uno dei 20 comuni del Parco dell'Etna; possiede una bella
pianta a scacchiera, è un centro di produzione di olive e vini pregiati
e conserva un forte amore per il teatro, avendo dato i natali, tra l'altro,
a Nino Martoglio.
Il complesso da noi acquistato si trova in contrada "Tre Finestre",
poco distante dall'azienda dolciaria "Condorelli"; è costituito
da un'abitazione, da fabbricati rurali (palmento, magazzino, stalla) e da una
piccola chiesetta.
Il fondo, nel passato coltivato a vigneto, uliveto, frutteto e seminativo, conserva
ancora intatti elementi di architettura tipica del territorio etneo.
La struttura, in stato di abbandono, era bisognosa di vari interventi di ristrutturazione.
Subito sono stati eseguiti i lavori per rendere abitabile la casa dove oggi
vive la famiglia Cacciola.
A Gennaio del 2004 abbiamo fatto la prima raccolta di olive dai circa 80 alberi
presenti nel terreno. Successivamente gli alberi sono stati potati (non lo si
era fatto da diversi anni). E da allora pian piano hanno ripreso la loro produzione.
Con le olive portate al locale frantoio a varie riprese abbiamo prodotto il
nostro primo olio!
Resta ancora da risolvere un problema essenziale che è quello dell'acqua.
Il comune di Belpasso, per motivi tecnici e burocratici non rifornisce ancora
la zona, nonostante la casa sia molto vicina alla condotta principale dell'acquedotto.
Così per ora si è proceduto con alcune cisterne di raccolta delle
acque piovane (21.000 litri), con periodici approvvigionamenti con autobotti
e
bidoni alla fontana! La soluzione non è tecnicamente difficile
e per questo è in corso una trattativa tra noi, altre famiglie residenti
nella zona, il comune di Belpasso e l'Ente acquedotto.
IL NOSTRO PROGETTO
In sintesi il nostro progetto, che si è andato progressivamente chiarendo
ha al momento questi obiettivi:
" Consentire l'insediamento nel complesso della famiglia Cacciola (obiettivo
raggiunto); avvio di una piccola impresa agricolo-artigianale, di attività
di auto-consumo: uliveto, orto biologico, allevamento di animali da cortile,
ecc.
" Attuare, a medio termine forme di accoglienza per persone che vogliono
sperimentare lo stile di vita dell'Arca;
" Organizzare, dopo la ristrutturazione, iniziative per diffondere l'insegnamento
dell'Arca e, comunque in tema di spiritualità, canto, danza, Yoga, lavoro
manuale, agricoltura e allevamento biologici, medicine naturali, sviluppo del
meridione, lotta alla mafia, nonviolenza, ecc.
" Estendere l'accoglienza ad altre e diversificate situazioni che nel tempo
potranno presentarsi;
" Costruire una forma di vita comunitaria stabile, anche in considerazione
di ampliare gli immobili attualmente esistenti
UN LUOGO DI VITA SPIRITUALE
Facciamo
di questo luogo qualunque un tempio.
Perché il tempo è giunto di adorare in spirito e verità,
di rendere grazie in tutti i luoghi e in tutti tempi.
Mettiamo un termine al tempo, un centro alle tenebre esterne
e rendiamoci presenti al presente
Dalla Preghiera del Fuoco di Lanza del Vasto
Abbiamo pensato
"Le Tre Finestre" come un luogo di vita spirituale per chi vi risiederà
stabilmente e per tutti coloro che vorranno condividere, anche per brevi periodi,
la vita in questo borgo. Per questo contiamo di reperire al più presto
una campana che possa scandire il tempo del giorno e aiutarci alla pratica del
"richiamo", per viver costantemente il nostro presente. Per lo stesso
motivo vorremmo ristrutturare la chiesetta annessa alla casa, testimonianza
del senso religioso delle persone che vi lavoravano.
Il nostro intento è poi quello di organizzare delle sessioni di Yoga
con il Maestro Aruna del Centro Rishi di Palermo, degli stages di canto e di
danza nello stile della meditazione e della festa tipico dell'esperienza dell'Arca,
di preghiera e di approfondimento della Bibbia e di altri testi sacri.
UNA PICCOLA AZIENDA FONDATA SUL LAVORO MANUALE
Il valore del
lavoro per l'Arca non si misura prima di tutto in termini di guadagno, profitto,
e resa, ma di partecipazione ad una società più umana. In questa
prospettiva il lavoro manuale e quelli che richiedono uno sforzo fisico, trovano
il loro giusto posto, non essendo riservati a coloro che sono obbligati a farlo,
ma assunti come servizi indispensabili alla comunità umana ai quali ognuno,
nelle sue possibilità, dovrebbe partecipare.
Il lavoro manuale è anche u meraviglioso strumento di conoscenza di sé
e di realizzazione personale. Il lavoro manuale è anche un meraviglioso
strumento di conoscenza di sé e di realizzazione personale. "È
facendo che l'uomo si fa", diceva Shantidas. Lavorando, l'uomo può
lavorare su di sé, applicarsi a rimanere nella presenza a sé,
agli altri alla creazione.
dalle Nuove Costituzioni dell'Arca
In linea con questi
principi vogliamo dar luogo a delle attività produttive che in questa
fase, si accompagneranno al nostro lavoro esterno, ma che in futuro potranno
favorire l'avvio di una piccola azienda in grado di contribuire alla sussistenza
di alcune persone.
Le attività si articoleranno in cinque settori:
" Produzione agricola biologica
" Allevamento di animali da cortile
" Attività di trasformazione dei propri prodotti (eventualmente
anche di altri di origine biologica)
" Vendita diretta di frutta e ortaggi, latticini, pane, olio, conserve
tipiche della tradizione etnea
" Accoglienza rurale di scolaresche e piccoli gruppi con finalità
didattico-ricreative
NONVIOLENZA E MERIDIONE
Facendo riferimento all'insegnamento nonviolento, ai suoi maestri storici e
alle testimonianze esemplari che hanno sperimentato la nonviolenza nel meridione
d'Italia (D.Dolci, Don T. Bello, Don P.Puglisi). Vogliamo dar vita a un percorso
di approfondimento sul contributo della nonviolenza allo sviluppo del sud Italia
e alla lotta alla mafia. A tal fine sono in atto collegamenti con varie realtà
come Libera, Il Centro Impastato, l'Arci, e la Scuola di Formazione "G.Falcone".
VITA COMUNITARIA
Lo sforzo di costruire comunità, per sperimentare la nonviolenza nella
vita quotidiana, ha caratterizzato la storia dell'Arca dal suo inizio fino ad
oggi. Le esperienze in questa direzione, in tutti questi anni hanno vissuto
momenti di crisi e vari riassestamenti. Siamo dunque consapevoli che la scelta
di condividere uno stesso luogo d'abitazione, una parte del proprio tempo, alcuni
lavori, forme comuni di spiritualità e azione civile non è facile,
soprattutto per chi non vi è stato educato.
D'atra parte, sentiamo ancora il bisogno di vivere diversamente e scopriamo
che tante altre persone hanno lo stesso desiderio. Anche in considerazione delle
singole fasi delle famiglie coinvolte nel progetto non prevediamo a breve una
residenza comune, ma periodi di convivenza legati ai lavori agricoli e della
casa e all'organizzazione di campi di lavoro e di formazione. In questi periodi
vogliamo comunque salvaguardare i giusti tempi d'intimità dei singoli,
delle coppie e delle famiglie.
Vogliamo considerare ogni periodo di condivisione come un'opportunità
di discernimento e di crescita nella relazione, affrontando anche le divergenze
e i conflitti che potranno sorgere.
Man mano che i lavori di ristrutturazione lo consentiranno potremo condividere
questi periodi con altre famiglie e singole persone.
INFORMAZIONI
SUL PROGETTO DELLE TRE FINESTRE E SU COME SOSTENERLO
"Lettera dalle Tre Finestre" è un foglio periodico con il quale
informeremo via email, degli sviluppi del nostro progetto, delle necessità
che man mano incontreremo, delle modalità con cui potrete venirci incontro.
Per riceverlo basta chiederlo all'indirizzo v.sanfi@libero.it. Si può
riceverlo anche per posta scrivendo a: Enzo Sanfilippo Via E. Carnevale, 4 90145
PALERMO inviando un contributo (anche in francobolli) per le spese di spedizione.
Contiamo inoltre di organizzare:
" CONCERTI DI AUTOFINANZIAMENTO
" CAMPI DI LAVORO PER GIOVANI
" CORSI DI CUCINA VEGETARIANA
Se ci si disarma, se ci si spossessa, se ci si apre a Dio, allora Lui cancella
la violenza, il brutto passato e ci rende un tempo nuovo dove tutto è
possibile.
Patriarca Atenagora