La storia di Greve in Chianti

In una delle mappe dei "Capitani di parte Guelfa" Greve sembra non esistere come borgo. Vi si trova solo la chiesa di S. Croce al centro di una zona trapezioidale. La superficie, disegnata e delimitata in giallo chiaro, presenta sui lati alcuni segni con la scritta "logge". Probabilmente, al momento della stesura della mappa, c'erano attorno al mercato delle strutture fisse in legno che permettevano ai mercanti di esporre al coperto le loro merci., quando la piazza si animava per la presenza di abitanti dei villaggi vicini. Un piccolo centro doveva certamente esistere nelle adiacenze dell'attuale Greve, se - come scrive il Repetti - <<il castello di Greve lo trovo rammentato in un istrumento del 15 Giugno 1080, celebrato in Greve presso il castello, e in un altro del 1° Luglio 1085, allorchè S. Bernardo Uberti nell'atto di vestirsi monaco nel Monastero di San Salvi donò a quel cenobio, tra gli altri beni, quelli che possedeva in Greve. In sostanza questo luogo era un piccolo borgo del piviere di S.Cresci a Montefioralle nella diocesi di Fiesole, cresciuto vistosamente di case e di abitanti in grazia dei suoi mercati settimanali. Nel censimento del 1551 Greve conta una popolazione di 27 famiglie per complessivi 92 abitanti, saliti a 252 nel 1745 e a 696 nel 1833. Nel 1845 la popolazione dell'intera comunità di Greve (che comprendeva 42 "popoli") ammonta a 10.146 unità: situazione dunque rimasta stabile sino ai giorni nostri visto che il censimento del 1981 evidenzia 10.540 abitanti. La calata dai centri vicini inizia già verso la fine del Medioevo, per lo spopolamento di Montegonzi e per la saturazione di Montefioralle. Su un colle a ridosso del borgo si trovava fin dal 1400 un convento di frati francescani, sorto sul luogo di un più antico spedale accanto ai resti di quello che è stato probabilmente il castello di Greve, distrutto ne 1387 da Alberico da Barbiano e già feudo della famiglia degli Uberti (cacciata daFirenze dopo il 1266). Il convento di S Francesco viene sciolto dopo il 1819 e destinato a carcere, mentre rimane visitabile la chiesetta che conserva un rosone policromo di scuola robbiana e un dipinto del Cieco di Gambassi raffigurante la Deposizione. La chiesa parrocchiale di Greve, dedicata a S. Croce, viene ricostruita in forme neoclassiche ne l833. Vi si conservano opere di notevole interesse tra cui una Madonna, di un discepolo dell'Angelico, e un trittico di Lorenzo di Bicci. Di notevole interesse la piazza, con la statua di Giovanni da Verrazzano, strutturata a forma irregolare e circondata da loggiati. Oggi, Greve può forse essere considerata, a buon diritto, la capitale del Chianti Classico Gallo Nero non foss'altro perchè, annualmente, ospita la più grande mostra- mercato del vino chiantigiano.

Il Trittico di Lorenzo di Bicci

fonte "Chianti Ambiente Cultura Itinerari Vini"

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