Il castello di Vicchiomaggio

Il castello non è distante da "Le Bolle" su una deviazione della 222 Chiantigiana. Già Vicchio dei Lombardi, secondo memorie risalenti al X secolo, la località appartiene sino a tutto il XII secolo a nobili di origine germanica. In epoca rinascimentale il castello di Vicchio appare nelle carte di Leonardo da Vinci (il quale probabilmente vi soggiorna): nello stesso periodo viene aggiunta la parola Maggio a memoria delle "maggiolate" del calen di maggio dei fiorentini. Di questo luogo così scrive il Repetti "Al Vicchio Maggio sembrano riferirsi diverse pergamene della Badia di Passignano scritte attorno al Mille, una delle quali in Settembre 957. È un contratto di affitto di beni posto nel piviere di Silano che il nobile Littifredo, figlio del fu Adolardo, concedeva a terza persona per l'annua responsione di 20 danari d'argento. Il castello di Vicchiomaggio, con annesso piccolo borgo, rimane a lungo in proprietà dei Lambardi, cui seguiranno i Buondelmonti e poi gli Scolari, che mantengono la proprietà fino al 1590. Del vecchio castello resta oggi una torre del XIII secolo e qualche traccia del giro di mura. In epoca imprecisata viene completamente trasformato per dar luogo all'attuale villa-fattoria, splendidamente conservata. La vicina e piccola chiesa di S. Maria a Vicchiomaggio risale al XII secolo e conserva le più antiche campane del Chianti.

via Vicchiomaggio, 4 50022 Greve tel. 055/854079

fonte "Chianti Ambiente Cultura Itinerari Vini"

Il castello e l'abitato

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