Galeazzo Florimonte: Cenni biografici. Fine umanistico e Vescovo di Sessa che ispirò a Monsignor della Casa quel celebre libretto del vivere civile che
proprio dal prelato sessano prese il nome di Galateo. Nato
nato a Sessa il 27 aprile 1478 da una famiglia patrizia. Questi fu mandato come consigliere dal marchese del
Vasto, alla corte di Francia dove, apprezzato per le sue qualità, fu richiamato in seguito
dalla Regina .Nel 1540 fu nominato, dal Papa Paolo III, Vescovo di Aquino e Governatore
della S. Casa di Loreto. Da questi fu poi nominato uno dei quattro giudici del Concilio
di Trento. Fu, inoltre, segretario di Giulio III e nominato da questi Vescovo di Sessa.
Scrisse molti trattati e fu molto amico di Mons. Giovanni Della Casa che intitolò il suo
"Galateo" in riferimento al nome Galeazzo. Il Florimonte morì nell'anno 1566 e la città
gli dedicò una lastra in memoria che si conserva nella Chiesa Cattedrale dei SS.Pietro e Paolo (Pilastro destro dell'
arco trionfale - frontale all' abside) piazza Duomo .
Ubicazione: Chiesa Cattedrale dei SS.Pietro e Paolo (Pilastro destro dell'
arco trionfale - frontale all' abside)
Descrizione: La lastra è in marmo scolpito (160 x 82 cm) ad opera di ignoto marmoraro
campano.Essa è caratterizzata da una cornice decorata da motivi vegetali alternati a
simboli religiosi, mentre nella parte inferiore scavata è raffigurato lo stemma
vescovile ed in quella superiore è incisa l' iscrizione "GALEATIO FLORIMONTIO /SUESSANORUM
PONTIFICI/SUMMAE PROBITATIS ET DOCTRINAE VIRO/PATRIAE ET PAUPER PATRI/CHRISTIANAE
PIETATIS/AD VETER NORMAM RESTITUTORI/VIVIS POST ANNOS LXXXIX/IMMATURA OMNIBUS MORS/VISA
EST/SENATUS POPULUSQUE SUESS. /LUCTU PUBLICO MOESTISSIMI POSUERE". Dall' iscrizione si
evince che la lapide fu dedicata al Vescovo Galeazzo Florimonte,
Della Casa Giovanni: Cenni biografici .
Nato presumibilmente a Firenze il 28 luglio 1503, Giovanni della Casa studiò prima a
Bologna e poi nella stessa Firenze, sotto la guida di Ubaldino Bandinelli, che lo
indirizzò verso le materie letterarie.
Con un amico del Bandinelli, Ludovico Beccadelli, si immerse per due anni nella lettura
dei classici latini. In seguito studiò il greco a Bologna e, nel 1532, intraprese la
carriera ecclesiastica a Roma, una carriera che lo portò a diventare Arcivescovo di
Benevento nel 1544 e, nello stesso anno, nunzio apostolico a Venezia.
In quest'ultima città redasse l'introduzione dei tribunali dell'Inquisizione, approntò
alcuni famosi processi e tentò la creazione di una lega contro Carlo V. Proprio in questi
anni scrisse numerosi versi e trattati ma, con la elezione a papa di Giulio III, la sua
fortuna declinò e decise di ritirarsi in una villa nella Marca Trevigiana, dove si dedicò
ai suoi studi e dove scrisse il Galateo.
In seguito fu richiamato a Roma, come segretario di stato vaticano, da papa Paolo IV, succeduto a Giulio III.
Morì poco dopo, il 14 novembre 1556.