SESSA AURUNCA
Il teatro romano
«restituisce»
la grande statua
del dio Nilo
MARCO DE SANTIS
Un’importantissima scoperta archeologica è stata fatta ieri a Sessa Aurunca durante gli
scavi per il recupero del teatro romano. È stata trovata, infatti, una statua raffigurante
il dio Nilo. L’importantissimo e raro reperto ritrovato ha delle dimensioni molto grandi;
un’altezza di 1,5 metri e una larghezza di 1 metro. In Italia un esempio simile, si trova
nel centro storico di Napoli, proprio nella piazzetta dedicata al dio Nilo nei pressi
della più nota piazza S. Domenico Maggiore. C’è voluta un’intera giornata di lavoro per
estrarre la statua e, viste le grandi dimensioni, è stata usata la gru. Dopo l’estrazione
la statua del dio Nilo è stata pulita, impacchettata e trasportata con un camion presso
l’ufficio archeologico di Teano dove verrà custodita, prima di essere riportata a Sessa
Aurunca. Dopo questo importantissimo ritrovamento gli addetti ai lavori non escludono che
dagli scavi possa venir fuori ancora qualcosa di importante. Durante i lavori già sono
stati ritrovati altri reperti di minore importanza, soprattutto in marmo, quali colonne,
frammenti architettonici usati per la decorazione del teatro e anche qualche pezzo di
statua. Subito sul luogo del ritrovamento è accorsa la dottoressa Ruggi della
sovrintendenza che si è accertata dell’importanza della statua ritrovata. I lavori di scavo
sono affidati all’archeologo Sergio Casella della cooperativa New Archeology e alle
cooperative Archeologia di Firenze e Edil Atellana di Casagiove. La realizzazione dei
lavori che serviranno a riportare agli antichi splendori il teatro romano è stata possibile
grazie ad un finanziamento Pop di 3 miliardi e mezzo. Gli scavi sono iniziati nel mese di
giugno dello scorso anno e dovranno terminare nel corso dell’anno 2001. Il teatro romano
edificato tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I sec. d.C, nel suo genere è, come
grandezza, secondo solamente a quello di Napoli; un altro esempio simile, ma di dimensioni
minori, si trova a Teano. Tutti i reperti archeologici ritrovati negli scavi del teatro,
insieme agli altri reperti ritrovati sull’intero territorio comunale negli ultimi anni,
saranno esposti nel castello ducale di Sessa Aurunca, appena lo stesso sarà liberato dal
Comune (oggi il castello è sede degli uffici municipali) e sarà adibito a sede di museo e
biblioteca. Prima degli scavi del complesso «Teatro», tra gli avanzi portati alla luce,
erano visibili solo alcune parti della summa cavea e dell’ima cavea. Il teatro fa parte
di un complesso monumentale costruito fuori dalle cinte murarie. Al di sopra del teatro,
infatti, si trova il criptoportico, forse il monumento meglio conservato, riportato alla
luce nel 1926. I due complessi monumentali sono inseriti in una zona archeologica di
notevole interesse. Questi monumenti, insieme alla cattedrale romanica e il castello ducale
sono sicuramente mete interessanti ed importanti da visitare per moltissimi turisti, visto
anche che Sessa Aurunca è inserita in uno degli itinerari per il Giubileo.