Taddeo da Suessa o da Sessa (Sessa Aurunca, Caserta, 1190/1200 - Vittoria (Parma) 1248)
Fu un'insigne giurista venne introdotto da Pier delle Vigne nella magna curia di Federico
II, fu nominato gran giustiziere, e divenne uno dei più influenti consiglieri
dell'imperatore. Il sovrano doveva stimare molto i suoi gran giustizieri tanto che
all'interno della porta di Capua, monumento dedicato alla giustizia, oltre alla sua
statua fece inserire i busti di Taddeo da Suessa e di Per delle Vigne.
Taddeo da Suessa, busto marmoreo (realizzato per la porta di Capua).
II due giuristi furono ambasciatori presso Gregorio IX, e poi (1244) presso Innocenzo
IV; nel 1245 fu al concilio di Lione, difese con estrema perizia giuridica e con grande
ardore l'operato del suo signore, sostenendo l'illegittimità della sentenza di scomunica
che gli era stata comminata, e la incompetenza del concilio a occuparsi della materia,
inoltre, di fronte all'accusa che Federico avesse una harem in quel di Lucera, egli così
ribatté "L'Imperatore non mantiene ragazze saracene per giacersi con loro - chi potrebbe
dimostrarlo".
Ciò non impedì che Innocenzo IV procedesse ugualmente alla formale deposizione di Federico.
Taddeo, rimasto fedelmente accanto all'imperatore, morì a Parma il 18 febbraio del 1248,
ucciso durante l'assalto dei parmensi al campo imperiale di Vittoria. Federico II fu molto
amareggiato per la perdita di uno dei suoi più fidati custodi della giustizia e dovette
sostituirlo con Riccardo di Montenero.