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arte sui francobolli

- Giacomo Balla -

1871 - 1958

REGNO - 24 ottobre 1923 - tre francobolli dedicati all'anniversario della marcia su roma - la parola "italia" per la prima volta sostituisce il rituale "poste italiane" in uso dal 1863 - bozzetto realizzato da giacomo balla

1 L. • Aquila poggiata su fasci e corona di foglie di quercia e alloro • azzurro • Dent.14 p • Filigrana corona • Stampa: tipografia • Stampato da: Officina carte valori Torino • Fogli da: 50 • Dim.: 25 Χ 31 (mm) • Dis. di G.Balla • Tir.1.000.000 • Val.:30 giugno 1924

2 L. • Aquila poggiata su fasci e corona di foglie di quercia e alloro • bruno • Dent.14 p • Filigrana corona • Stampa: tipografia • Stampato da: Officina carte valori Torino • Fogli da: 50 • Dim.: 25 Χ 31 (mm) • Dis. di G.Balla • Tir.1.000.000 • Val.:30 giugno 1924

  

 

5 L. • Aeroplani in volo e fabbriche • azzurro e nero • Dent.14 p • Filigrana corona • Stampa: tipografia • Stampato da: Officina carte valori Torino • Fogli da: 50 • Dim.: 40 Χ 24 (mm) • Dis. di G.Balla • Tir.1.000.000 • Val.:30 giugno 1924

Negli anni ottanta il critico d'arte federico zeri espresse il suo giudizio critico: "per sintesi grafica, pregnanza simbolica e per qualitΰ figurativa, i bozzetti di balla sono di gran lunga i migliori prodotti durante gli anni del fascismo" ³²³ θ curioso notare che due francobolli violarono le disposizioni internazionali. queste prevedevano che gli importi fossero sempre in cifre arabe, e proprio i valori da una e due lire, non poterono affrancare le corrispondenze indirizzate all'estero.

Il 26 novembre 2003 vengono emessi due francobolli celebrativi del Futurismo  ² Ciascuna vignetta riproduce un'opera del pittore Giacomo Balla.

 

"Linee forza del pugno di Boccioni", eseguito per la scultura:  Il pugno di Boccioni, oggi nella collezione Colmarini di Milano.  -   0,52 € • Dipinto "Linee-forza del pugno di Boccioni", di Giacomo Balla • policromo • Dent.13Χ13Ό b • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 12 • Dim.: 40 Χ 30 (mm) • Tir.3.600.000

 

"Forme grido viva l'Italia", olio del 1915, attualmente custodito nella Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.   -   0,41 € • dipinto "forme grido viva l'Italia", di Giacomo Balla • policromo • Dent.13Χ13Ό b • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 12 • Dim.: 40 Χ 30 (mm) • Tir.3.600.000

0,60 € • Dinamismo di un cane al guinzaglio, opera di Giacomo Balla • policromo • Dent.13½ b • Stampa: offset • Stampato da: Enschede • Foglietti • Dim.: 40 Χ 30 (mm) • Dis. di F.Filanci • Tir.90.000

Giacomo Balla fu tra i primi protagonisti del divisionismo italiano. La sua attivitΰ creativa θ molto intensa nei primi anni dieci in termini di analisi sia del dinamismo sia della luce, giungendo nel 1915 ad una nuova fase di ricerca pittorica fortemente sintetica.

Giacomo Balla nasce a Torino nel 1871; studia violino e comincia molto presto a disegnare e a dipingere. Intorno al 1891 frequenta per alcuni mesi l'Accademia Albertina.

Al 1894 risale il primo dipinto conosciuto, un autoritratto. Nel 1895 si trasferisce a Roma con la madre, dopo una breve parentesi parigina. Nella capitale inizia a esporre regolarmente nell'ambito mostre degli "Amatori e Scultori".

E' maestro di Gino Severini e Umberto Boccioni e diviene figura guida nell'ambiente artistico romano. La sua pittura θ inizialmente caratterizzata da una forte ispirazione sociale e da una tecnica divisionista.

Nel 1910, quando aderisce al futurismo sottoscrivendo il "Manifesto dei pittori futuristi", ha giΰ una vasta notorietΰ. Nel 1913 mette all'asta tutte le sue opere figurative e annuncia: "Balla θ morto. Qui si vendono le opere del fu Balla".

 Nel 1915 firma il manifesto della "Ricostruzione futurista dell'universo". Si afferma come il capofila del futurismo romano influenzando dopo il '20 la seconda ondata del movimento.

Negli anni '20 il suo lavoro θ caratterizzato da una fantasiosa stilizzazione di motivi naturalistici, da un cromatismo intenso e violento, sfumato e iridescente. Nel 1918 si ha una sua personale a Roma per inaugurare l'attivitΰ della Casa d'Arte Bragaglia. Nel 1928 espone agli "Amatori e Cultori" con una personale in cui emergono i segni di un rinnovato interesse per la figurazione.

 Da questo momento si rivolge sempre piω ai temi della vita quotidiana, al ritratto, al paesaggio, che furono quelli della sua formazione.
 


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