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arte sui francobolli

ALBERTO BURRI

1915 - 1995

0,80 €  SZ 1, opera di Alberto Burri  policromo 
Dent.11 f • Stampa: rotocalco • Tipo Carta: Bianca patinata neutra • Autoadesivo • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 28 • Dim.: 48 × 40 (mm) • Tir.800.000

emissione del 12 marzo 2015 - centenario della nascita di alberto burri. la vignetta rappresenta l'opera "S Z 1" del 1949 esposta a palazzo albizzini in città di castello.

Famosissima opera di Alberto Burri, viene considerata una anticipazione importante non solo della sua arte successiva, ma anche di molta produzione americana tra anni Cinquanta e Sessanta, in particolare del New Dada e della Pop Art. L’idea di utilizzare la tela quale protagonista dell’opera, e non come supporto, è sicuramente una sperimentazione linguistica per saggiare possibilità nuove. Ma ciò che rende improvvisamente denso di significati l’opera è che la tele utilizzate sono frammenti di sacchi ritrovati da un vissuto reale, testimoni sopravvissuti di valenze esistenziali che sono reali testimonianze storiche. Così la materia, che via via diverrà sempre più importante nella poetica di Burri, già mostra tutta la potenzialità che l’artista vi cerca: la memoria di eventi che l’hanno modificata in maniera radicale e irreversibile.

l'arte di alberto burri spazia dalla pittura alla scultura avendo come unico fine l'indagine sulle qualità espressive della materia.

laureato in medicina e arruolato come ufficiale medico, viene fatto prigioniero a tunisi dagli inglesi nel 1943. l'anno successivo viene trasferito dagli americani in un campo di prigionia in texas dove inizia la sua attività artistica. tornato in italia abbandona definitivamente la medicina per dedicarsi esclusivamente alla pittura.

sin dall'inizio la sua carriera si svolge nell'ambito di un linguaggio astratto con opere che non concedono assolutamente nulla al figurativo. le prime opere che lo pongono all'attenzione della critica appartengono alla serie delle "muffe, catrami e gobbi". queste opere, che esegue tra la fine degli anni quaranta e gli inizi degli anni cinquanta, conservano un carattere essenzialmente pittorico, in quanto sono costruite secondo la logica del quadro. le immagini, ovviamente astratte, sono ottenute, oltre che con colori ad olio, con smalti sintetici, catrame e pietra pomice.

alla prima metà degli anni cinquanta appartiene la sua serie più famosa: quella dei "sacchi". queste opere hanno sempre un aspetto povero, sono logore e piene di rammendi e cuciture. al loro apparire fecero notevole scandalo, ma la loro forza espressiva, in linea con il clima culturale del momento dominato dal pessimismo esistenzialistico, ne fecero presto dei classici dell'arte. dal 1957 in poi, con la serie delle combustioni, compie una svolta significativa nella sua arte, introducendo il fuoco tra i suoi strumenti artistici. con la fiamma brucia legni o plastiche con i quali poi realizza i suoi quadri. nella sua poetica è sempre presente il concetto di "consunzione".

con la serie dei "cretti" che inizia dagli anni settanta in poi, realizzata con una mistura di caolino, vinavil e pigmento fissata su cellotex, raggiunge il massimo di purezza e di espressività.

la poetica di burri, più che il suo stile, hanno creato influenze enormi in tutta l'arte seguente. la sua opera ha radicalmente rimesso in discussione il concetto di arte, e del suo rapporto con la vita.

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