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arte sui francobolli

Jacopo da Ponte (Jacopo Bassano)

ca. 1510 - 1592


Il 5 settembre 1992, nel quarto centenario della morte dell'artista, per la serie Arte, viene riprodotto un dipinto di Jacopo da Ponte.  Il francobollo è illustrato con un particolare del quadro "Adorazione dei pastori", conservato nel Museo e Galleria Borghese di Roma.

750 L. Adorazione dei pastori, dipinto di Jacopo da Ponte policromo Dent.14 p • Stampa: calcografia e offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 25 • Dim.: 48 × 40 (mm) • Dis. di P.N.Arghittu • Tir.3.000.000


 


 

Il 28 ottobre 2006, per la ricorrenza del Santo Natale viene emesso un francobollo commemorativo, ispirato al  dipinto "Adorazione dei Magi", conservato a Roma  nella cappella della Civiltà Cattolica. 

0,60 € Adorazione dei Magi, dipinto di Jacopo Bassano rosso Dent.13×13¼ b • Stampa: calcografia • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 50 • Dim.: 40 × 30 (mm) • Dis. di A.Ciaburro • Tir.5.000.000 


Jacopo, rivelò ben presto la propria inclinazione all’uso del pennello e, dopo aver affiancato il padre in alcune commissioni, già verso il 1531 pare abbia iniziato i primi lavori autonomi.  è possibile,  che già nel 1533 Jacopo abbia soggiornato a Venezia dove potrebbe essere entrato in contatto con Tiziano e aver frequentato, brevemente, lo studio del grande artista proprio mentre Tiziano era alle prese con un’opera che influenzerà profondamente il bassanese: l’Adorazione dei Pastori, ora alla Galleria Palatina di Firenze.

Sarà però con Bonifacio de’ Pitati, titolare in laguna di uno degli studi più organizzati e produttivi del momento, che Jacopo approfondirà la propria formazione, ottenendo quell’attenzione che Tiziano, come si sa, non era propenso a fornire agli allievi. L’attività della bottega ebbe subito un incremento notevole; numerose le commissioni anche di affreschi, di pari passo con una maturazione della tecnica pittorica e con l’arricchimento del repertorio iconografico e tematico da parte di Jacopo.

La Fuga in Egitto del Museo Civico di Bassano risulta commissionata nel 1532, datata due anni più tardi e pagata nel 1537: si ravvisano qui i riferimenti al Vecellio e a Bonifacio, ma anche la precoce e del tutto autonoma capacità di Jacopo, nel primo piano di piante e fiori, nel paesaggio e nella resa pittorica delle figure, di trasferire la natura in una forma espressiva che esalta la resa oggettiva di persone e cose.

Del 1535 sono le tre tele a soggetto biblico, realizzate per il Palazzo pubblico di Bassano, dove all'influenza del maestro si unisce un'attenta resa del dato naturalistico, risentendo degli influssi di Tiziano e Lorenzo Lotto.

tra il 1540 e il 1550 esegue: Martirio di santa Caterina oggi nel Museo Civico di Bassano, la Decollazione del Battista di Copenaghen, con figure affilate e affusolate inserite in una scena rarefatta, l' Andata al Calvario, dove il paesaggio è ripreso dalle incisioni tedesche, la Natività di Hampton Court e il Riposo durante la fuga in Egitto di Milano.

Tra il 1550 e il 1560 realizza: l' Ultima Cena della Galleria Borghese di Roma dove riprende lo stile luministico del Tintoretto.


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