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arte sui francobolli

Federico De Pistoris

federico pfister detto de pistoris   -   1898-1975

emissione 30 ottobre 2009 - maestri italiani del novecento - la vignetta riproduce il dipinto "donna e ambiente" (del 1924 ca. collezione privata)  opera di federico de pistoris   ³ 0,85 € caratteristiche francobollo:  policromo Dent.13¼×13 b • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 50 • Dim.: 30 × 40 (mm) • Tir.4.000.000


 Studiò storia dell’arte con Heinrich Wölfflin a Monaco di Baviera, e in seguito si laureò in archeologia a Firenze, lavorando negli anni ’30 come architetto a Roma, inoltre traducendo dal tedesco e commentando importanti testi di storia dell’arte di Winckelmann e Burckhardt. Egli manifestò tuttavia una particolare propensione per lo studio della filosofia, che diventò suo principale campo di ricerca, al quale contribuì con i testi Il metodo della scienza (1948) e I fondamenti del divenire (1973). Tale fu il suo riconoscimento in questo settore, che Giovanni Gentile gli offrì la cattedra di Filosofia all’Università di Napoli, a cui dovette rinunciare in quanto cittadino straniero. Grazie alla sua rete di conoscenze, al suo spessore culturale, e forse anche alla sua cittadinanza elvetica, il suo apporto alla sua patria di adozione fu particolarmente efficace nella ricostruzione post-bellica, cui contribuì sia in qualità di direttore della Biblioteca dell’Istituto Germanico a Roma, sia come segretario generale dell’AIAC (Associazione Internazionale di Archeologia Classica), ruoli nei quali si adoperò con successo al recupero di un prezioso patrimonio librario trafugato dalla capitale durante il conflitto.

 Abile acquarellista e disegnatore, Federico Pfister fu anche pittore interessante.   Dopo una prima fase espressionista, assumendo lo pseudonimo di De Pistoris a partire dal 1917, e durante tutto il periodo tra i due conflitti egli partecipò al Secondo Futurismo, di cui divenne uno degli esponenti di spicco insieme a Prampolini, Pannaggi, Depero e Paladini.

 La presenza di sue opere sui primi due numeri della seconda serie della rivista NOI del 1923 e di suoi lavori alla Terza Triennale Romana del 1925 sono indice della considerazione in cui era tenuto. Fu particolarmente vicino all’artista Enrico Prampolini, cui lo legavano sentimenti di amicizia e di stima. Egli continuò a dipingere fino alla morte, sopraggiunta a Roma nel 1975, rifuggendo tuttavia dall’assoggettamento a un unico indirizzo espressivo, e alternando fasi più naturalistiche a periodi in cui privilegiò la scomposizione della forma umana e del paesaggio.

 Nel 2009, ricorrenza del centenario della nascita del Movimento futurista, è stato scelto un suo dipinto, che sarà presente a Ligornetto, per un francobollo delle Poste Italiane.

 


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