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arte sui francobolli

Giovanni Ambrogio de Predis

milano 1455 ca - 1509

1,40 € caratteristiche francobollo:  nero Dent.13¼×13 b • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 25 • Dim.: 48 × 40 (mm) • Dis. di A.Ciaburro • Tir.4.000.000

per la serie "patrimonio artistico e culturale italiano" l'emissione del 21 settembre 2009 è dedicata alla biblioteca pinacoteca accademia ambrosiana di milano - nella vignetta viene raffigurata la facciata dell'edificio e "ritratto di dama", opera di giovanni ambrogio de predis.


pittore e miniaturista italiano, fino al 1472 rimane come aiuto nella bottega del fratello cristoforo

l'arte milanese era  un miscuglio di stili diversi: su una forte e sempre apprezzata base di gotico internazionale si innestano certe peculiarità fiamminghe. alla fine degli anni settanta arrivò in città bramante, che con la sua imponenza fece cambiare in modo definitivo il corso dell'arte milanese. e' in questo ambiente che lo stile della nuova generazione di artisti lombardi si è andato formando. nei ritratti di de predis, impostati alla fiamminga, vi è qualche rimanenza di gotico cortese, la visione limpida dei nordici e un potenziale accenno di modernità.

nell'inverno 1493 si reca ad innsbruck rimanendovi per circa un anno al seguito di bianca maria sforza, probabilmente come ritrattista ufficiale. nel 1494 è segnalato a milano dove esegue tra l'altro  figurazioni per medaglie e monete della zecca. è un'artista già affermato, con una fama diffusa di ritrattista, ma che è anche imprenditore e gestore della bottega di famiglia, e svolge incarichi diplomatici per la corte del moro.

nel 1483 fu chiamato a collaborare con leonardo per l'esecuzione di una pala d'altare (conosciuta come "la vergine delle rocce"). ambrogio de predis, di pochi anni più giovane di leonardo e artista già ben formato e inserito nella corte milanese e in quella imperiale, diventerà il più anziano e primo tra i seguaci di leonardo, cambiando radicalmente il suo stile.

per poter dipingere il "ritratto dell'imperatore" nel 1502 torna ad innsbruck. nei ritratti rimane ancora forte l'impronta della tradizione lombarda. gli altri suoi dipinti hanno invece una fortissima connotazione leonardesca.

in questi stessi anni è al centro di una lite intorno alla vergine delle rocce. tornato leonardo a milano nel 1506, la lite viene in qualche modo sedata. nel 1508 ad ambrogio è commissionata una copia della pala leonardesca, che porterà a termine con le indicazioni e la sovrintendenza del toscano.


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