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arte sui francobolli

Giorgio de Chirico

1888 - 1978

 

il 7 aprile 1988 per il centenario della nascita di giorgio de chirico, poste italiane hanno emesso un francobollo commemorativo.  la vignetta  raffigura il dipinto "gli archeologi" conservato presso la galleria nazionale d'arte moderna di roma.

650 L. Gli archeologi, dipinto di Giorgio de Chirico policromo Dent.14 p • Stampa: calcografia e offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 25 • Dim.: 40 × 48 (mm) • Dis. di P.N.Arghittu • Tir.4.000.000


avvento anno 2000 - l'arte e la scienza - emissione del 4 marzo 2000 - due opere di giorgio de chirico

 "enigma di un pomeriggio d'autunno"- 1910

collezione privata, Buenos Aires

 "il tempio fatale" - 1914

 museo d'arte di filadelfia 

800 L. - 0,41 € Dipinto "L'enigma di un pomeriggio d'autunno" di Giorgio de Chirico policromo Dent.14×13¼ b • Stampa: offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Foglietti • Dim.: 40 × 30 (mm) • Dis. di Centro filatelico I.P.Z.S. • Tir.2.500.000
800 L. - 0,41 € Dipinto "Il tempio fatale" policromo Dent.14×13¼ b • Stampa: offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Foglietti • Dim.: 40 × 30 (mm) • Dis. di Centro filatelico I.P.Z.S. • Tir.2.500.000


SAN MARINO


parecchi anni prima del surrealismo de chirico scopriva l'arte come "attività disinteressata del pensiero",  essa infatti non interpreta o muta la realtà, ma si pone come realtà a sè stante, metafisica e metastorica.

dall'esame della cultura filosofica tedesca dell'800 ricavò l'idea di una assoluta irrazionalità ed incomprensibilità del mondo, idea che fu la matrice di gran parte della sua opera pittorica. egli chiamò metafisica l'arte che rivela i misteri e gli enigmi della realtà che ci circonda.

osservare il mondo come un enorme museo di stranezze e guardare tutto come chi "vede" per la prima volta, sono le regole che governano la sua pittura e con le quali egli muove alla scoperta di ciò che sta oltre la materia visibile.

partendo dal presupposto che le forme geometriche sono all'origine dei simboli spaziali, materializza questi simboli e trasforma il triangolo in squadra da disegno, la linea in regolo, la sfera in palla; ne deriva un'inquietante sensazione di illogico e di assurdo che è fondamento stesso della sua poetica, secondo la quale solo liberandosi "dal buon senso e dalla logica" un'opera "può essere immortale".

de chirico si pose come obbiettivo di "dipingere ciò che non si può vedere", e ottenne il suo scopo accostando le immagini in modo da creare sensazioni insolite e profonde emozioni poetiche, capaci di indurre nello spettatore l'intuizione di quell'inafferrabile non senso che governa il mondo: non un mistero divino situato nell'alto dei cieli, ma un "mistero laico" annunciato dalle cose comuni di tutti i giorni, osservate con spirito nuovo.

 

 


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