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arte sui francobolli

EDGAR DEGAS

1834 - 1917


Come piccolo contributo alla lotta contro l'alcolismo il 29 maggio 1987 viene emesso un francobollo dedicato a questo doloroso problema. ² Per la vignetta è stato scelto un quadro di Edgar Degas: "l'assenzio", opera del 1876 ora custodita al Louvre di Parigi.  L'atmosfera triste che avvolge i personaggi di quest'opera rende chiaramente l'idea degli effetti deprimenti dell'alcool.

380 L. Absinthe, dipinto di Degas policromo Dent.13¼×14 p • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 50 • Dim.: 30 × 40 (mm) • Dis. di E.Degas • Tir.5.000.000


SAN MARINO


Nato a Parigi il 19 luglio 1834, il suo vero nome è Hilaire Germain-Edgard De Gas.
è attratto fin da subito dagli studi umanistici, attrazione che il padre contribuisce a coltivare con personali "lezioni" di lettere e di arte.
Nei suoi anni giovanili, si fanno sempre più accentuate in lui le inclinazioni alla pura materia pittorica.
Ben presto Degas lascia gli studi universitari per dedicarsi interamente all'arte.
Nel 1854 inizia a seguire le lezioni di Louis Lamothe, artista apprezzato all'epoca, ma oggi pressoché dimenticato. Lamothe, già allievo di Ingres, riesce a trasmettere a Degas l'importanza che Ingres attribuiva al disegno.
Degas con scelta coraggiosa decide di non abbracciare i modelli proposti dall'Accademia, ritenuti da lui vetusti e privi di forza creativa, ma preferisce dedicarsi alla rappresentazione di quello che lo circonda, ponendo grande attenzione alla vita così come si svolgeva nella sua cruda tensione storica, anche se il pittore cercherà sempre di coglierne gli aspetti più poetici.
Non poteva mancare un viaggio in Italia, sede di grandi capolavori e di elevazione artistica.
Se l'Italia è indubbiamente fonte di profonde riflessioni artistiche, di approfondimento e di influenza sulla sensibilità pittorica, Degas è anche alla ricerca di elementi "altri" che non rientrino nell'ormai (stanca?) tradizione occidentale. Si interessa dunque (un po' sulla scia della moda del tempo), alle giapponeserie e in particolare al prodotto più tipico di quella scuola figurativa: le stampe. Queste nuove e originali prospettive dell'illustrazione orientale gli infondono la convinzione che si possa utilizzare il linguaggio figurativo in maniera diversa, in modo meno convenzionale e slegato dalla tradizione occidentale e poi fatalmente "accademica" della prospettiva e del "giusto" modo di disporre oggetti e figure.
Non bisogna dimenticare che quelli sono gli anni in cui esplode come un fulmine a ciel sereno una nuova invenzione tecnica destinata a rivoluzionare la stessa concezione dell'arte pittorica: la fotografia.
I suoi quadri assumono quindi inquadrature fotografiche. Tipici in questo senso, rimangono i dipinti "Orchestra all'Opera" (del 1869) e "Luci della ribalta" (1876-77); infine, sempre per ciò che riguarda la fotografia, fondamentale è il contributo di questo mezzo nei suoi studi sui cavalli in corsa, cui l'artista lavora a partire dal 1861.
In quegli stessi anni Degas conosce Edouard Manet, il geniale sovvertitore delle buone "usanze" visive della borghesia che, dopo averlo incoraggiato a coltivare il suo interesse per la realtà contemporanea, lo introduce in quel gruppo di giovani artisti che più tardi sarebbero diventati famosi come Impressionisti.
E' in questi anni che Degas affronta spesso soggetti teatrali e musicali, anche se talvolta non disdegna certo il paesaggio.
Da segnalare che l'unica esposizione personale organizzata da Degas risale al 1892, nella quale vi presentò ventisei "paesaggi immaginari" che sottolineano in questa specificità la differenza rispetto ai colleghi impressionisti.
"La lezione di danza", terminata nel 1875, è il primo dipinto di grandi dimensioni dedicato alle ballerine. La sua pittura è fatta di interni, di luci artificiali, di studi sul movimento. Una dichiarazione dello stesso pittore ci tramanda queste parole: "La pittura è innanzitutto un prodotto dell'immaginazione, non deve mai essere una copia. L'aria che si vede nei quadri non è respirabile".
Nel 1883 la morte dell'amico Manet lo colpisce profondamente, tanto che si ritira e si isola dal mondo. Il progressivo indebolimento della vista provoca un arresto sostanziale della sua produzione.
Edgard Degas muore nella città natale, ormai completamente cieco, all'età di ottantatre anni, il 27 settembre 1917.

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