Fu maestro dell'intera prima generazione dei manieristi (Pontormo e Rosso Fiorentino in primis), ma a differenza degli allievi non utilizzò quelle spregiudicatezze audaci, se non addirittura polemiche, ma rinnovò piuttosto il repertorio tradizionale in maniera garbata, accentuando il respiro monumentale delle figure, variando la cromia e la tecnica, con l'uso degli spunti più moderni reperibili