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arte sui francobolli

GHIRLANDAIO

DOMENICO BIGORDI  -  1449 -1494


4° emissione della serie "uomini illustri" - 22 novembre 1976 - la vignetta raffigura l'autoritratto del pittore domenico bigordi detto "ghirlandaio".

170 L. Ghirlandaio policromo Dent.14×13¼ p • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.S. Roma • Fogli da: 100 • Dim.: 25 × 30 (mm) • Dis. di E.Donnini • Tir.15.000.000

In occasione del Giubileo, il 10 marzo 2000, vengono emessi due francobolli commemorativi.  Le vignette riproducono due opere del Ghirlandaio.   Si tratta di particolari degli affreschi dipinti rispettivamente nella cappella Sassetti di Santa Trinità a Firenze e nel refettorio della foresteria del convento di San Marco a Firenze.

 

 

450 L. - 0,23 € Affresco "natività di Cristo con adorazione dei pastori e venuta dei magi" del Ghirlandaio policromo Dent.14×13¼ p • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 50 • Dim.: 40 × 30 (mm) • Dis. di Centro filatelico I.P.Z.S. • Tir.6.000.000

800 L. - 0,41 € Affresco "Ultima cena" del Ghirlandaio policromo Dent.13¼×14 p • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 50 • Dim.: 30 × 40 (mm) • Dis. di Centro filatelico I.P.Z.S. • Tir.6.000.000
 


SAN MARINO

S M O M

 

 

Domenico Bigordi detto il Ghirlandaio (perchè inventò le ghirlande per adornare la fronte delle fanciulle fiorentine), nacque l'11 Gennaio 1449. Fu allievo del pittore Alessio Baldovinetti ma, nella sua formazione artistica e nel primo periodo dell'attività, risentì dello stile dei grandi maestri del XV secolo: Giotto, Masaccio, Andrea del Castagno e Domenico Veneziano.

Se si eccettua il periodo trascorso a Roma, dove lavorò per papa Sisto IV nella Cappella Sistina, Domenico visse sempre a Firenze  divenendo uno dei più importanti maestri della scuola fiorentina. Attento in seguito alle formule del Verrocchio e a quelle del primo Leonardo.

Il realismo e la perfezione del tratto che caratterizzavano le sue opere ne fecero un artista molto richiesto, tanto che diversi esponenti della borghesia cittadina divennero suoi mecenati. Eseguì affreschi e dipinti di soggetto religioso, introducendo spesso nella composizione scene di vita fiorentina e ritratti di personaggi contemporanei.

Nelle sue opere rielabora la tecnica del Masaccio, lo stile di Filippo Lippi ed il realismo nordico conosciuto attraverso il fiammingo Hugo van der Goes, dando vita a scene altamente estetiche ed armoniose che, al di là del soggetto, costituiscono preziosi documenti della quotidianità del suo tempo.

Ad ogni modo, si distinse particolarmente per gli affreschi, tra i quali ricordiamo "La vocazione di san Pietro e di Sant'Andrea" (1481-82, Cappella Sistina, Città del Vaticano); "le Storie di san Francesco" (1485, cappella Sassetti in Santa Trinità, Firenze), considerato il suo capolavoro; "le Storie della Vergine e del Battista" (1485-1490, coro della chiesa di Santa Maria Novella, Firenze).  Dipinse inoltre pregevoli pale d'altare, quali "l'Adorazione dei pastori" (1485, Santa Trinità) e "Madonna in gloria e santi" (1490 ca., Alte Pinakothek, Monaco).

Le rappresentazioni un po' statiche che talvolta si incontrano nelle sue realizzazioni non dimostrano limitatezza di mezzi espressivi, bensì riflettono il gusto dell'epoca e, in particolar modo, dei committenti.

Degli ultimi anni sono alcune opere di cavalletto come l'Adorazione dei Magi e il "Vecchio e nipote" (1480, Louvre, Parigi), alcuni ritratti femminili (Giovanna Tornabuoni, Madrid, collezione Thyssen-Bornemisza), "la Visitazione" (1491, Parigi, Louvre).


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