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arte sui francobolli

BARTOLOMEO MANFREDI

CA. 1580 - 1620


Emissione del 27 novembre 1993, per la serie Musei ed Archivi Nazionali.   La vignetta riproduce "Il concerto" opera di Bartolomeo Manfredi  

600 L. Concerto, opera di Manfredi, galleria degli Uffizi di Firenze policromo Dent.14×13¼ p • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 50 • Dim.: 40 × 30 (mm) • Tir.3.000.000
La prima serie è doverosamente dedicata alla Galleria degli Uffizi di Firenze per ricordare le opere danneggiate durante l'attentato terroristico del 27 maggio 1993. L'attentato ha causato diverse vittime oltre che la distruzione e il danneggiamento di 80 dipinti e tre statue romane.


Fu allievo di Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio. Appartenne alla corrente dei pittori "caravaggeschi della prima ora",

Lo stile di Manfredi, che imitava soprattutto le scene di “genere” di Caravaggio, come le figure di musici, soldati e frequentatori d'osteria.

 La sua pittura ebbe grandissimo seguito soprattutto tra i pittori del nord Europa, ed in particolare tra gli artisti fiamminghi e olandesi attivi a Roma e frequentatori diretti della sua bottega.

Sulla fortuna critica di Bartolomeo Manfredi e sulla sua considerazione postuma hanno influito negativamente alcuni luoghi comuni storiografici. Ad esempio fu a lungo considerato un falsificatore delle opere di Caravaggio, mentre grazie a studi più recenti e nuove attribuzioni la sua opera pittorica è stata rivalutata, riconoscendogli un ruolo importante nella diffusione del caravaggismo e soprattutto la capacità di ambientare le storie sacre in una atmosfera naturalistica e contemporanea.

Un'intera stanza della Galleria degli Uffizi di Firenze è dedicata alla sua opera. Vi sono esposti cinque dipinti, tra cui uno dei suoi quadri più famosi, Il Concerto musicale (1610-1620 ca.), che è stato disgraziatamente distrutto in occasione dell'attentato terroristico di Via dei Georgofili nel 1993, ed è ora sostituito da una copia coeva.

Questo dipinto era opera tipica dello stile manfrediano e mostrava un gruppo di personaggi intenti a suonare gli strumenti attorno ad un tavolo. Il fondo scuro e la luce radente concentravano l'illuminazione sulle due figure di musicisti in primo piano ed in particolare sulla veste del giovane che suona la viola sulla sinistra con il gomito piegato che pareva sporgere oltre il piano visivo del quadro, mentre l'oscurità faceva intravedere appena i profili degli altri personaggi.

Opera assai nota è anche il Marte e Cupido (o Il Castigo di Cupido del 1605-1610 ca.) dell'Art Institute of Chicago, che presenta invece un'inedita soluzione compositiva nelle figure disposte a triangolo e legate da movimenti agitati e concentrici. Inoltre il dipinto differisce dalla pittura caravaggesca anche per i colori accesi e smaltati, dai contrasti decisi, come nel particolare della fascia blu sul corpo di Cupido e nelle superfici levigate dei corpi.

 


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