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arte sui francobolli

ANDREA MANTEGNA

1431 - 1506


25 maggio 1974 - serie uomini illustri - emissione filatelica dedicata a Mantegna, con il ritratto (altro autore) derivato dal busto posto all'entrata della cappella funeraria della chiesa di sant'andrea a Mantova.  si tratta di un ritratto postumo ideale, che lo ritrae all'età di circa cinquanta anni.

50 L. Mantegna policromo Dent.14×13½ p • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.S. Roma • Fogli da: 100 • Dim.: 25 × 30 (mm) • Dis. di E.Donnini • Tir.15.000.000


 

Il 25 febbraio 2006,  in occasione del  quinto centenario della morte di Andrea Mantegna, Poste Italiane emette un francobollo commemorativo dedicato a questo raffinato artista.

La vignetta raffigura un particolare di uno degli affreschi della "Camera degli sposi", realizzati da Andrea Mantegna in una delle Torri del Castello di San Giorgio in Mantova.

0,45 € Camera degli sposi, affresco di Andrea Mantegna policromo Dent.13×13¼ b • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 25 • Dim.: 40 × 48 (mm) • Tir.3.500.000
 


CITTA' DEL VATICANO

SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA

S M O M


Si formò nella bottega padovana dello Squarcione, dove maturò il gusto per la citazione archeologica; venne a contatto con le novità dei toscani di passaggio in città quali Fra Filippo Lippi, Paolo Uccello, Andrea del Castagno e, soprattutto, Donatello, dai quali imparò una precisa applicazione della prospettiva. Mantegna si distinse infatti per la perfetta impaginazione spaziale, il gusto per il disegno nettamente delineato e per la forma monumentale delle figure.

Il contatto con le opere di Piero della Francesca, avvenuto a Ferrara, marcò ancora di più i suoi risultati sullo studio prospettico tanto da raggiungere livelli "illusionistici", che saranno tipici di tutta la pittura nord-italiana.

Sempre a Ferrara, poté conoscere il patetismo delle opere di Rogier van der Weyden rintracciabile nella sua pittura devozionale; attraverso la conoscenza delle opere di Giovanni Bellini, di cui sposò la sorella Nicolosia, le forme dei suoi personaggi si addolcirono, senza perdere monumentalità, e vennero inserite in scenografie più ariose. Costante in tutta la sua produzione fu il dialogo con la statuaria, sia coeva sia classica.

Giulio Carlo Argan evidenzia come la pittura mantegnesca si caratterizzi per la sua evocazione di immagini dell'antichità classica. Mantegna è il primo grande "classicista" della pittura. La sua arte può essere definita un "classicismo archeologico".

 


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