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arte sui francobolli

FRANCESCO DI GIORGIO MARTINI

1439 - 1501     -     architetto, teorico dell'architettura, pittore, ingegnere, scultore, medaglista italiano

500 L. Mura di Corinaldo policromo Dent.14 p • Stampa: calcografia e offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 25 • Dim.: 40 × 48 (mm) • Dis. di P.N.Arghittu • Tir.4.000.000
emissione del 2 settembre 1989 - 550° anniversario della nascita di francesco di giorgio martini - sul francobollo viene raffigurato uno scorcio delle mura di corinaldo.

Le mura di Corinaldo sono le meglio conservate della Regione: corrono attorno alle case per 912 metri e raggiungono un’altezza massima di 18 metri, dalla quale lo sguardo abbraccia le valli e colline circostanti.  Percorribili per intero, esse mantengono l’assetto ricevuto nel 1367 e sistemato definitivamente da Francesco di Giorgio Martini negli anni Ottanta del XV secolo.

 


La sua prima formazione avvenne probabilmente come pittore,  anche se la sua prima commessa documentata, nel 1464, è per una scultura in legno.  La sua formazione fu comunque complessa, estesa alla pittura, alla scultura, all'architettura ed allo studio della trattatistica architettonica.

Si trasferì a Urbino, presso la corte di Federico da Montefeltro, tra il 1475 ed il 1476.  Ad Urbino Martini visse a lungo e venne impegnato soprattutto come architetto civile e militare, sostituendo Francesco Laurana nel completamento del palazzo Ducale e nella costruzione di residenze e fortificazioni per il duca Federico in tutto il ducato. Non risultando un'attività significativa come architetto a Siena, rimane da chiarire questo nuovo ruolo che gli venne attribuito dal duca Federico forse per la competenzA tecnica dimostrata nelle prime raccolte di disegni di macchine e architetture militari, compilate e presentate al Duca da Francesco di Giorgio, che dettero poi vita al famoso Trattato di architettura civile e militare.  a fronte di pochissime opere documentate, gli sono attribuite, tra molte incertezze, un gran numero di progetti.  Come ingegnere militare partecipò anche a campagne militari del duca di Montefeltro, come farà anche in seguito al servizio della Repubblica senese o del re di Napoli.  Durante il periodo urbinate, la sua fama crebbe molto e divenne così, nella sua poliedricità, una delle figure più importanti della progettazione ingegneristica ed architettonica rinascimentale.  Dopo la morte del Duca Federico gli impegni ad Urbino si allentarono e Francesco di Giorgio fu attivo anche per Giovanni della Rovere e in città vicine come a Cortona, dove realizzò la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio. 

Nel 1488, a causa delle cariche politiche e diplomatiche affidategli dalla Repubblica senese, torna nella sua città natale dove, nel 1499, viene nominato capomastro dell'Opera del Duomo di Siena. Si occupò anche di rimodernare alcune delle fortificazioni dello stato senese.  Ma Francesco di Giorgio era richiesto in tutta Italia per avere pareri, consulenze, progetti soprattutto nel campo delle fortificazioni. Per esempio nel 1490 Giovanni della Rovere richiese inutilmente il suo ritorno nelle Marche, mentre nello stesso anno Martini si recò da Virginio Orsini per consigliarlo sulla Rocca di Bracciano ed a Milano dove incontrò Leonardo da Vinci, Bramante e Giovanni Antonio Amadeo in occasione di una sua consulenza per l'erezione del tiburio del Duomo di Milano, commissionata da Ludovico Sforza e per la cattedrale di Pavia. Nel 1491 prende parte al concorso di progettazione per la facciata di San Lorenzo.

Dal 1491 è impegnato a servizio del re di Napoli; nel 1492 si reca insieme ad Alfonso duca di Calabria ad ispezionare le fortezze fino alla Puglia, e ancora nel 1494 è attivo a Napoli come ingegnere militare in occasione della guerra contro Carlo VIII.  Nel 1500 torna nuovamente nelle Marche per un sopralluogo alla cupola della Basilica di Loreto che presentava problemi di staticità. 

Oltre che per la sua opera di architetto ed ingegnere militare l'artista è noto il Trattato di architettura civile e militare scritto durante la sua permanenza presso la corte del Ducato di Urbino.  In realtà Martini aveva cominciato già durante gli anni senesi uno studio grafico e teorico di macchine ed architetture militari i cui risultati sono raccolti in due manoscritti.  Elemento INNOVATIVO nel trattato fu l'uso di numerosissimi disegni, realizzati a chiarimento del testo.  Nell'opera di Francesco di Giorgio hanno un grande rilievo le ricerche relative ai principi innovativi dell'arte fortificatoria detta fortificazione alla moderna, della quale è considerato il fondatore insieme coi fratelli Antonio e Giuliano da Sangallo.  Il corpus teorico di Martini è molto vasto e variegato e comprende anche un  "Opera di architettura"  dedicata al Duca Alfonso di Calabria. Una copia del suo trattato, che ebbe grande diffusione e vasta rinomanza, fu in possesso di Leonardo da Vinci che lo commentò minuziosamente; tale copia è conservata nella Biblioteca Laurenziana a Firenze.

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