All'inizio la sua pittura è caratterizzata da pennellate nervose e acuminate, un'eredità dell'interesse per Klimt e Toulouse-Lautrec (L'ebrea, 1908 ca). La scoperta di Cézanne introduce mutamenti importanti, sia sul piano della composizione, che su quello coloristico e della tecnica pittorica.
Nel 1909 Modigliani si trasferisce a montparnasse. Qui avviene la svolta veramente importante: l'amicizia con Constantin Brancusi, il contatto con l'arte antica e primitiva, l'incontro con la scultura. Ed è proprio alla scultura, che Modigliani comincia a rivolgersi a partire dal 1909, su impulso di Brancusi.
I soggetti sono di due tipi: teste di donna e figure
femminili in posa di cariatidi. Inframmezzano
questi esperimenti alcuni dipinti e disegni sui medesimi
soggetti.
In queste opere le forme si presentano allungate,
schematiche, persino aspre nella loro essenzialità.
Balza all'occhio immediatamente il diretto rapporto con
l'arte cicladica e la scultura africana .
Allo stesso modo traspare chiaramente l'aspirazione
dell'artista ad una forma pura, priva di ornamento e
decorazione. A rendere l'effetto ancora più marcato
contribuisce il materiale: pietra, semplice pietra, non
marmo, gesso o creta.
La scultura rappresenta per Modigliani una parentesi.
Infatti, a partire dal 1914 la abbandona completamente,
per dedicarsi esclusivamente alla pittura e al disegno.
Ma Modigliani non concepisce più la pittura come in
precedenza. La pittura diventa un modello di sottrazione
e sintesi.
La maggior parte della produzione pittorica di
Modigliani è costituita da ritratti: teste,
figure a mezzo busto sedute, o in piedi. Uniche
eccezioni si possono considerare i
nudi femminili, che dipinge tra il 1916 e il 1919, e
alcuni
paesaggi del 1919.
I ritratti di Modigliani sono talmente caratteristici,
da essere entrati di diritto nell'immaginario
collettivo. I personaggi raffigurati appartengono
perlopiù alla cerchia di amicizie, o di coloro con cui
l'artista entrò in contatto.
In molti casi si tratta di semplici modelle, sedute o
sdraiate, vestite o nude.
A rendere questi ritratti così memorabili è soprattutto
la particolare deformazione, che l'artista opera sui
soggetti:
- i personaggi ritratti appaiono bloccati in pose
monotone: con le mani incrociate in avanti, o
flessuosamente appoggiate alla poltrona su cui siedono
- le figure sono delineate a contorni netti, in modo da
stagliarsi energicamente sullo sfondo, appena accennato
e privo di sbocchi
- le forme risultano spogliate di ogni elemento
descrittivo
- i volti sono ovali
- gli occhi risultano quasi sempre a mandorla, vuoti e
inespressivi
- i colli si presentano sottili e allungati, un tratto
talmente costante e caratteristico, da essere divenuto
una sorta di marchio di fabbrica di Modigliani
- le tinte non brillano per vivacità (bruni, verdi,
rossi mattone, rosa, giallo ocra, terre di Siena).
In definitiva, nei ritratti di Modigliani ogni soggetto
viene sottoposto ad un processo di spersonalizzazione e
stilizzazione. Il
modello "vero" perde in dettaglio, si spoglia delle sue
peculiarità. Si trasforma in un'entità astratta, lontana
dal tempo.
Debole di salute e "dandy" per vocazione, Amedeo Modigliani, con la sua vita "bohemienne" e dissoluta, incarna alla perfezione la figura dell'artista maledetto, anticonformista e antiborghese. Questo suo modo di essere riflette il clima di incertezza e precarietà, che il nuovo secolo porta con sé e che la guerra contribuisce ad alimentare.