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arte sui francobolli

Giovanni Battista Piazzetta

1682 - 1754


Per la serie "Arte", il 3 novembre 1982, nel terzo centenario della nascita di Giovanni Battista Piazzetta, viene emesso un francobollo dedicato a questo grande artista.  La vignetta raffigura un particolare del dipinto "L'indovina", conservato presso le Gallerie dell'Accademia in Venezia      -     300 L. L'indovina, dipinto di Giovanni Battista Piazzetta policromo Dent.14 p • Stampa: calcografia e offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 25 • Dim.: 40 × 48 (mm) • Dis. di V.Puliti • Tir.5.000.000


 

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SAN MARINO

Dopo una prima educazione artistica nella bottega del padre, passa verso il 1697 in quella del pittore Antonio Molinari. Tuttavia va detto che l’artista, in una lettera del 10 agosto 1744 ad Angelo Nicolosi, indica come suo primo maestro il friulano Silvestro Manaigo.

nel 1711 figura iscritto alla “Fraglia dei Pittori”. Qui ottenne le prime importanti commissioni come la pala con la Madonna e l'Angelo Custode, eseguita tra il 1717 e il 1718 per la Scuola omonima, della quale sopravvivono un frammento conservato al Detroit Institute of Art e il fine bozzetto del Los Angeles County Museum of Art.

"L’Arresto di San Giacomo"  segna l’inizio di un momento della carriera del Piazzetta ricco di importanti commissioni religiose. La tela è considerata, al pari del Martirio di S. Bartolomeo dipinto negli stessi anni da Giambattista Tiepolo (1696 - 1770) e anch’esso destinato alla chiesa di San Stae, uno dei capolavori chiave della pittura della prima metà del XVII secolo e testimonia quanto l’artista prediligesse il contenuto drammatico e il chiaroscuro violento.

nel 1724 circa realizzò la sua prima opera monumentale, la Gloria di San Domenico per la Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Cosciente dei pericoli insiti in quel suo deciso chiaroscuro, esegue una composizione con un cielo aperto senza barocchismi architettonici, smorzando i bruni con i toni freddi giungendo così a una luminosità più pacata. La sua notorietà, che ha ormai varcato i confini veneziani, raggiunge l’apice nel 1727 quando venne eletto membro dell’Accademia Clementina di Bologna.

Con l’Estasi di San Francesco, dipinta per la chiesa francescana dell’Aracoeli di Vicenza, Piazzetta introduce alcuni elementi inusuali soprattutto sul piano iconografico. All’interno di un consolidato schema compositivo - ripreso dalla pala con la Visione di San Filippo Neri di Santa Maria della Fava - l’artista decide di rappresentare non il momento dell’estasi vera e propria, bensì quello immediatamente successivo nel quale il santo riposa sfinito, col volto tirato tra le braccia di un angelo.

nel 1738 viene menzionato nell’elenco degli Accademici d’onore dell’Accademia Clementina di Bologna, quale “egregio, ed aggiustato pittor viniziano”. Nell’ultimo periodo della sua produzione Piazzetta alterna a convenzionali composizioni “storiche” come La Morte di Dario, soggetti religiosi di minor importanza e soprattutto scene pastorali come l’Indovina delle Gallerie dell’Accademia.

In riconoscimento dei suoi meriti e delle sue note qualità didattiche, venne nominato nel 1750 direttore della Scuola di nudo dell’Accademia veneziana, istituita dal Senato in quello stesso anno. Nonostante tali gratificazioni il Piazzetta trascorre gli ultimi anni della sua vita in uno stato di indigenza, fino alla morte sopraggiunta il 29 aprile 1754 nella sua casa al ponte dei Saloni a San Gregorio.

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