indice

arte sui francobolli

GREGORIO SCILTIAN

1900 - 1985

 

 

Il 16 ottobre 1981, in occasione della prima giornata mondiale della alimentazione viene emesso un francobollo illustrato con un dipinto di Gregorio Sciltian "Natura morta", avente per soggetto cibi semplici e rustici tipicamente italiani     -     150 L. Natura morta, dipinto di Giorgio Sciltian policromo Dent.14 p • Stampa: offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 25 • Dim.: 40 × 48 (mm) • Dis. di G.Scilitian • Tir.6.000.000


 S A N     M A R I N O

 

Nato in Armenia, lascia il paese natale dopo la Rivoluzione d'Ottobre trasferendosi prima a Costantinopoli poi a Vienna, a Parigi e infine definitivamente a Venezia.

La sua pittura, recuperando il realismo settecentesco, riesce ad affrontare tutti i grandi temi del Novecento senza dover mai piegarsi alle mode imposte dalle avanguardie.

Disse di lui Lucio Fontana: "Sciltian è un grande pittore concettuale che i conformisti non riescono a capire.

Si forma all'Accademia di San Pietroburgo,  esordendo a Rostov appena quindicenne con opere attente alle novità delle avanguardie cubofuturiste. Ma con gli anni Venti ritorna alla figurazione classica, studiando all'Accademia e nei Musei di Vienna le opere del Rinascimento italiano. È a Berlino nel '22; dal '23 in Italia; apre uno studio a Roma e partecipa alla II Biennale romana nel '25.

 Roberto Longhi presenta la sua personale alla casa d'arte Bragaglia. Il critico fa il punto sulla peculiarità di una pittura che recupera la tradizione caravaggesca e fiamminga con un realismo di impressionante fedeltà fotografica.   Tema costante della sua pittura è la natura morta trattata a 'trompe l'oeil'.  

Invia opere ad esposizioni estere (Liège, Berlino, Londra). Allestisce una personale milanese alla Galleria Scopinich, recensita da Carlo Carrà su 'L'Ambrosiano' .   Espone nel Padiglione della Gran Bretagna alla Biennale di Venezia del 1936 il dipinto 'Bacco all'osteria', acquistato dalla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma.

Nel 1940 esegue con F.Clerici un trompe l'oeil per la VII Triennale di Milano. Nel 1942 personale milanese alla Galleria del Milione e sala alla Biennale di Venezia.

Dopo la guerra allestisce uno studio milanese in palazzo Trivulzio. Nel 1947 espone alla galleria dell'Illustrazione a Milano nella mostra di 'Pittura del gruppo di pittori moderni della realtà' con i fratelli Bueno, Acci, Carlo Guarienti, Serri e Pietro Annigoni. Con lo stesso gruppo espone nel 1948 alla galleria La Margherita. Approfondisce lo studio del manierismo mentre lavora d'estate sul lago di Garda.   

Nel 1950 espone un gruppo d'opere alla XXV Biennale di Venezia e alla rassegna parigina alla Galérie Martoren 'Exposition Internationale des Peintres de la Réalité'. Esce a Milano il volume di Waldemar George 'Sciltian: la magia della realtà'. . Antologica romana a Palazzo Venezia nel 1970. Dagli anni '50 lavora  per il Maggio Musicale Fiorentino e per il Teatro alla Scala; dagli anni '60 lavora su soggetti religiosi; illustra opere per l'editoria. Pubblica i libri autobiografici 'Mia avventura' e 'La realtà di Sciltian. Trattato sulla pittura'. Antologiche a Milano nel 1980 (in catalogo scritti di I.Faldi, M.Fagiolo dell'Arco, F.Miele) e a Mosca nel 1983. Retrospettiva a Palazzo Diamanti di Ferrara nel 1986.

Inizio pagina

Home