ARDENGO SOFFICI |
1879 - 1964 |
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Per la serie Arte il 15 febbraio 1979 viene emesso un francobollo dedicato al pittore Ardengo Soffici. la vignetta riproduce il quadro "Campo con pagliaio" 520 L. • caratteristiche francobollo: policromo • Dent.14 p • Stampa: calcografia e offset • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 25 • Dim.: 40 × 48 (mm) • Dis. di T.Mele • Tir.6.000.000 |
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Pur essendo un fervente sostenitore del partito fascista da
lui considerato "un movimento inteso alla rigenerazione totale delle
gerarchie della Patria italiana che non deve preferire forme esotiche od
imitazioni straniere", tornato a Firenze da un viaggio a Parigi, nel
1899, fa conoscere i pittori impressionisti, che interpreta con acutezza,
mostrandosi aperto ed aggiornato.
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Il poeta, scrittore e pittore Ardengo Soffici
nasce a Rignano sull'Arno (Firenze). I primi studi sono indirizzati verso l'arte, ma presto vengono interrotti perchè ha la necessità di cercarsi un lavoro. Trova un impiego presso lo studio di un avvocato fiorentino. A questo periodo risalgono i contatti di Soffici con un ristretto gruppo di giovani artisti che si muovevano intorno all'Accademia delle Arti e alla Scuola del Nudo, dove erano maestri Giovanni Fattori e Telemaco Signorini. Attraverso la pittura giunge quindi nel mondo della cultura e come autodidatta diviene scrittore. E' uno dei primi intellettuali italiani a trasferirsi a Parigi, per entrare in contatto con le correnti più innovative del periodo. Negli anni tra il 1899 e il 1907 vive quindi nella capitale francese. Ha la possibilità di incontrare sia artisti emergenti che già affermati come Guillaume Apollinaire, Pablo Picasso e Max Jacob. Importanti sono inoltre gli incontri con artisti e scrittori italiani quali Giovanni Vailati, Mario Calderoni e Giovanni Papini; con quest'ultimo Soffici stringerà, al ritorno in Italia, una forte amicizia, nonostante la diversità di carattere. Torna quindi in Italia e partecipa al movimento della rivista "Leonardo". Nel 1910 ritorna a Parigi dove viene a conoscenza dell'opera di Arthur Rimbaud, poeta allora quasi ignoto in Italia: nel 1911 pubblicherà nei Quaderni de "La Voce" una monografia su di lui. Sempre su "La Voce" Soffici è protagonista di un violento attacco al Futurismo; diventerà poi un seguace di Marinetti, cogliendo per la propria produzione poetica la sua retorica e la tecnica dell'analogia. In "Lacerba", rivista che fonda assieme a Papini, si batte, anche con la produzione di opere pittoriche, per la riduzione del Futurismo e Cubismo. Ardengo Soffici partecipa come volontario alla prima guerra mondiale. Nel dopoguerra è uno dei più decisi fautori del ritorno all'ordine: si accampa su posizioni contrassegnate da deciso sciovinismo culturale, dalla esaltazione dei modelli classici (soprattutto il Quattrocento italico) e da scelte tematiche con forti accenti giornalistici. |