il 17 settembre 2009 viene emesso un francobollo
dedicato al museo del tesoro di san gennaro di napoli - la vignetta
raffigura il ritratto di san gennaro, opera di francesco solimena
del 1701, esposto nel museo
- 0,60 € • caratteristiche francobollo:
policromo • Dent.13×13¼ b •
Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma •
Fogli da: 25 •
Dim.: 40 × 48 (mm) • Tir.4.000.000
|
||
|
|
|
|
|
francesco solimena, considerato il più grande
pittore napoletano, è l'ultima grande figura di artista della
seconda metà del seicento. la sua attività si lascia alle spalle
il secolo d'oro, creando un nuovo linguaggio su cui si
moduleranno i pittori del settecento. egli raggiunge la sua
piena maturità e la completa autonomia nel 1680, quando realizza
gli affreschi nella chiesa di san giorgio a salerno, dando prova
di una precisa ed originale individualità nell'ambito del più
luminoso e fecondo barocco. con gli affreschi salernitani conclude la sua prima fase, fatta di sperimentazione, per assurgere ad uno stile personale, in cui composizioni monumentali, scandite con enfasi severa, attestano la ricerca di un delicato equilibrio tra la forza della tradizione e le sollecitazioni innovatrici di una cultura figurativa più moderna. nel delineare immagini di santi il solimena adotta un procedimento sostanzialmente diverso da quello in auge nel periodo barocco, evitando le apparizioni miracolistiche ad effetto scaturite da un impeto visionario bensì disponendo le immagini stesse entro una ferma e calibrata struttura compositiva. il culmine del processo di impreziosimento stilistico fu raggiunto nei grandiosi affreschi siti nella sacrestia della chiesa di san paolo maggiore, dove il cromatismo giordanesco viene esaltato in iridescenti gorghi di luce.negli ultimi dieci anni del secolo il solimena accentua la sua attenzione nei riguardi della pittura tenebrosa di mattia preti. i suoi modi pittorici vengono marcati da un più sereno equilibrio, senza perdere di vista quelle aperture di aereo luminismo ereditate dal giordano. la formulazione di un suo linguaggio originale sotto l'influsso del preti diede luogo alla definizione di "cavalier calabrese nobilitato". |
|