Formatosi presso gli zii: a Kassel, ad Amburgo, poi in Olanda dove studiò la pittura del '600 e in Svizzera a contatto col movimento dello Sturm und Drang. Nel 1777 fu a Berlino, attivo come ritrattista.
A Zurigo nel 1781, entrò in contatto con Goethe. Di questi anni sono le tele, entrambe conservate al Goethe Nationalmuseum di Weimar, Götz e Weislingen e la Vista dal San Gottardo, quest'ultima una tra le prime interpretazioni romantiche del paesaggio svizzero.
Nel 1783 con una seconda borsa di studio, ottenuta grazie a Goethe, fu di nuovo in Italia, dove aderirà al movimento neoclassico, cambiando anche le sue iconografie. se agli inizi continuerà a trattare temi ispirati alla storia nazionale tedesca, presto passerà a temi tratti dall’antichità classica.
Del 1787 è il monumentale Ritratto di Goethe nella campagna romana, conservato alle Städtische Gallerie di Francoforte, in cui presenta lo scrittore in posa meditabonda e solenne sullo sfondo dell'Appia antica, tra resti di sculture, rovine di acquedotti e in lontananza il profilo dei Castelli, non un semplice ritratto-souvenir, ovvero come un ricordo del Grand Tour intrapreso da Goethe, ma la consacrazione del Grand Tour come un rito irrinunciabile e iniziatico per tutta una generazione di cultori dell'antico.
Nel 1791 approntò la pubblicazione delle incisioni dei vasi antichi di William Hamilton. Con la conquista francese della città partenopea tornò, nel 1800, in Germania.