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arte sui francobolli

JACOPO TORRITI

CA. 1270 - 1300

Il 30 ottobre 2001, in occasione del Santo Natale, viene emesso un francobollo che raffigura un'opera del pittore e mosaicista Jacopo Torriti. La vignetta riproduce la "Natività", dalla decorazione della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma     -     1000 L. - 0,52 € Scena della natività, dalla decorazione della basilica di santa Maria Maggiore, a Roma policromo Dent.14×13¼ p • Stampa: rotocalco • Stampato da: I.P.Z.S. Roma • Fogli da: 50 • Dim.: 40 × 30 (mm) • Dis. di Centro filatelico I.P.Z.S. • Tir.3.500.000

Jacopo Torriti è considerato il capostipite della cosiddetta  "scuola romana" del tredicesimo secolo.

Molto poco si conosce della sua biografia: dal suo autoritratto nel mosaico lateranense si desume che fu un frate francescano; probabilmente nacque a Torrita di Siena.

Torriti si formò artisticamente a Roma, in stretto contatto col Cavallini, del quale fu forse un allievo oppure un antagonista: ci ha lasciato molte opere, soprattutto nelle chiese romane, che danno l'idea di un grande maestro che precorse la pittura gotica toscana. Torriti aveva comunque avuto dei contatti con Cimabue e partecipò alla decorazione della Basilica Superiore di San Francesco accanto al maestro toscano.

Il suo esordio artistico fu probabilmente ad Assisi, nella Basilica superiore, dove dipinse alcune scene della fascia più alta con Storie dell'Antico Testamento e Storie di Cristo.   Affrescò da un lato nella prima campata (quella più vicina all'altare) la Creazione di Adamo (di cui ci resta anche una sinopia con un solenne Volto del Creatore) e la Costruzione dell'arca; nella seconda la Creazione di Eva e il Peccato originale, il Sacrificio di Isacco e Abramo e gli angeli. Nel lato opposto l'Annunciazione e le Nozze di Cana. In queste opere lo stile "romano" mostra un retaggio più marcato verso modelli classici e paleocristiani, con figure solenni, auliche, dal gusto molto raffinato.

Nella Volta dei Santi Torriti inserì il motivo tradizionale degli angeli che sostengono clipei con figure della Vergine, del Redentore, di san Giovanni Battista e di san Francesco. Queste influenze vennero rielaborate dagli autori successivi, sommate anche alle influenze gotiche del Maestro Oltremontano, anche attivo ad Assisi.

La sua prima opera certa risale al 1291 quando, per volere di Papa Niccolò IV, decorò a mosaico l'abside di San Giovanni in Laterano raffigurante la Croce mistica tra la Vergine il Battista e santi. In questa opera, oggi in gran parte snaturata a causa di successivi interventi per la ricollocazione del mosaico nella nuova conca absidale (1878), l'iconografia della composizione è ancora fortemente legata all'arte paleocristiana, forse perché ispirata ad una precedente decorazione musiva.

Notevole la presenza nel registro inferiore (tra le figure di Apostoli e Martiri) di un autoritratto dell'artista  e la firma IACOBUS TORITI PICT(OR) H(OC) OP(US) FECCIT.

Successivamente, per l'abside della chiesa di Santa Maria Maggiore, preparò i cartoni per i mosaici dell'Incoronazione della Vergine e le Storie di Maria,   firmati e datati JACOB(US) TORRITI PICTOR H(OC) OPUS MOSAIC(UM) FEC(IT) (ANNO) DOMINI MCCLXXXXVI.

Qui Torriti dimostrò una capacità particolare nel distinguersi dall'arte bizantina, senza tuttavia distaccarsi completamente dalla sua struttura iconografica: basti confrontare i panneggi e i volti ieratici dei personaggi; ma Jacopo Torriti si distinse immettendo notazioni "naturalistiche" che interrompono e ben si integrano negli sfondi dorati di questi suoi mosaici, forse con una qualche influenza della cultura tardoantica. Il sedile, in particolare, e i poggiapiedi sono disposti tridimensionalmente nello spazio e riescono a creare un'illusione di profondità, non confermata poi dalle sfumature poco incisive delle figure sacre. Di grande interesse sono anche gli sfondi architettonici, come nella Dormitio Virginis, che superano anche gli stessi soggetti cimabueschi e si avvicinano invece al giottismo del secolo successivo.


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