LEZIONE 17-05-2004

FRANK O. GHERY

 

FRANK O. GHERY NACQUE A TORONTO NEL 1929 ED OGGI è UNA FIGURA DI GRANDE SPICCO ED IMPORTANZA PER L'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA.I suoi progetti si costruiscono con un'incessante sperimentazione di materiali diversi, entrano in contatto co i luoghi in maniera provocatoria e coraggiosa, promuovono e realizzano le sue opere.

Per capire la sua architettura dobbiamo fare una distinsione dei suoi progetti, e per fare questo dobbiamo cercare di assimilare 5 parole chiave.

 

  1. ASSEMBLARE

Casa Studio Danziger, Hollywood 1964-1965
La pianta è risolta in due fasce parallele che contengono le diverse funzioni del programma; i volumi echeggiano il Minimalismo (che da Louis Kahn si è travasato nelle sculture di Morris, Judd, LeWitt); la strategia di chiusura difensiva rispetto alla città, negli anni a seguire sarà ribaltata.

 

Casa-Studio Davis, Malibu 1968-1972
Accanto al realismo professionale di numerosi e vincolanti progetti, il 40enne Gehry sperimenta nuove forme nelle case di amici artisti. Qui cerca deformazioni trapezoidali dello spazio: il Minimalismo esterno si stira diagonalmente, gli interni moltiplicano, alla Pirenesi, le fughe prospettiche.

 

 

Casa Gehry, Santa Monica 1978
Gehry avvolge la vecchia casa con un fabbricato a forma di "U". Un lato rimane intatto (è occupato sui due piani da camere da letto sui fronti opposti con bagno al centro) ma sugli altri tre scatta la novità. Nasce un sentire informale, disadorno, povero, planare. Lo chiamerà cheapscape.
Gli interni sono continui, drammatici, teatrali; i materiali, grezzi e industriali, si insinuano dai fronti agli spazi interni: addirittura l'asfalto stradale diventa il pavimento della cucina.

 

 

 

Casa Familian, Los Angeles 1978
Nella Familian un blocco a rettangolo allungato per la zona notte e uno quadrato per la zona giorno vengono accostati con una rotazione di 15 gradi

 

Casa Spiller, Venice 1978-1979
Il programma è diviso in due parti: una casa più grande per il proprietario e una più piccola per un inquilino. Tra le due, la separazione-unione del sistema di distribuzione lungo il patio. Ciascuna apertura (la finestra a nastro, l'asola verticale che rigira sulla copertura, lo skylight) gode di autonomia, come una nota o un suono a se stante. Della poetica dell'elenco fanno anche parte tutto un mondo di passerelle, ponti, recinzioni, finestre, pannelli solari, tettoie che attaccano in un vortice di informalità la scabra scatola di base.

 

  1. SPAZIARE

 

Casa per un Film Maker, Los Angeles 1981 20
Pezzi isolati e riconoscibili (la torretta della camera, il padiglione-ospiti con appeso lo schermo, la serra del soggiorno) danno forma, come in un villaggio, agli spazi all'aperto.


Studi d'arte Indiana Avenue, Venice 1979-1981
Tre studi d'artein un degradato quartiere cittadino sono risolti in volumi autonomi, raccordati in basso da un muro-basamento


Padiglione ospiti, Residenza Winton, Wayzata (Minnesota) 1983-1987



Piano ed edifici per la Loyola Law School, Los Angeles 1978-1991
Chiamato a redigere il piano di sviluppo del piccolo campus, Gehry disarticola il programma in edifici distinti. È una convincente strategia pratica, ma soprattutto il motore della soluzione architettonica. Non conta tanto la singolarità dell'edificio quanto lo spazio pubblico che esso crea e la socialità che promuove La strada interna viene deformata in piazzette oblique con una logica di creazione "sommatoria", analitica. Nel disegno degli edifici si attua una tecnica di "transfigurazione" che, partendo da icone note (il tempio, la galleria, la chiesa), le pone in crisi nei materiali, nei colori, nei contrasti volumetrici.

 

SEPARARE

Centro commerciale, uffici e uuseo Edgemar, Santa Monica 1984-1988
L'idea che risolve uno stimolante programma (negozi, uffici, un ristorante, un piccolo museo) è lo scavo del blocco edilizio, come fa una forra in una massa tufacea. Dalla strada si dipartono due rigagnoli che si congiungono in una piazzetta interna dove arriva la rampa dal parcheggio e si aprono altri invasi, piazzette e vicoli formati dalla riabilitazione di alcuni fabbricati esistenti.


I materiali (intonaco, pannelli galvanizzati in metallo o in rame), i volumi (lucernari o terrazze e scale racchiuse dalle reti) e forme libere che incorniciano il cielo fungono da richiami e creano una avvolgente creazione tridimensionale modellata dal movimento dei fruitori.

 

 

Casa Norton, Venice 1982-1984
Un'evoluzione del cheapscape particolarmente briosa e felice, sintonizzata sulle residenze spontanee delle coste californiane e sull'allegro caos di Venice. La torretta di meditazione con le persiane appese, è sogno di tanti: bambini, poeti, artisti, persone.


Istituto e clinica psichiatrica Yale, New Haven 1985-1989
Alla base una intuizione spaziale: un'irregolare "C" formata dai tre corpi principali (al centro, spinti nell'invaso, le aree di terapia, a sinistra uffici, a destra le camere). Intonaco bianco e ocra di mattone e rame creano contrasti meno dirompenti di altre occasioni ma vivi e riusciti. Anche nelle scale si legge la volontà di esaltare le separazioni. Mentre un corpo arriva compatto a terra, di un altro si lasciano libere le prime due rampe che sospendono un volume che, letteralmente, parla.


Museo California Aerospace, Los Angeles 1982-1984
Due intuizioni alla base del progetto: da una parte dividere lo stretto edificio (che si addossa al fabbricato esistente che ospita il resto dell'esposizione) in tre parti. All'interno la distribuzione crea passerelle che si protendono nei due grandi invasi a tripla all'altezza, all'esterno un edificio in stadi, come un missile sdraiato suddiviso nelle sue diverse camere di combustibile. Seconda intuizione è il ruolo della scultura quale segnale, simbolo, evento. Memore del cavaliere di Scarpa, Gehry incastra un aereo all'esterno del museo.


Ristorante Fishdance, Kobe, Giappone 1986-1987 43

Centro Commerciale e Piazza, Villaggio Olimpico-Barcellona 1989-1992 43


Biblioteca Francis Goldwyn, sede di Hollywood 1983-1986 48


Casa Sirmai-Peterson, Thousand Oaks 1983-1988 45
A un blocco allungato si attaccano a quote diverse due corpi autonomi a pianta quadrata: un impianto simile alla Casa Familian. La composizione, cubica nelle componenti e piramidale nell'insieme, è giocata sul rapporto semplice tra il grigio dei mattoni leca (e della finitura a cemento) e l'intonaco chiaro. L'immagine raddoppia, sulla superficie dell'acqua, i movimenti.

Casa Schnabel, Brentwood 1986-1989 46
Attorno a una "T" si dispongono una serie di padiglioni. Le forme sono le più varie (cubi, ampolle, tettoie, pagode) e altrettanto ricchi e contrastanti sono i materiali di finitura. In questa opera celebrata, le fratture tra i volumi, il loro assemblaggio, le figure fantasiose, l'aprirsi allo spazio conformato dagli edifici raggiungono l'apice. Un altro passo e vi sarebbe caduta: il gioco di forme diventare bizzarria, i materiali sfoggio, il talento virtuosismo.


 

FONDERE

 

Allestimento della retrospettiva The Architecture of Frank Owen Gehry, Curatore M. Friedman, Walker art center, Minneapolis 1986
La mostra (un onore raro e una manifestazione controcorrente) crea la sensazione di essere dentro una delle sue architetture. L'entrata è attraverso un'ogiva rivestita di scaglie e illuminata da lampade in formica, la scultura di un pesce volge la testa verso un lucernario, i mobili in cartoncino realizzati dal 1969 sono inseriti in una stanza fatta dello stesso materiale, le scale sono accompagnate dalle sue foreste pietrificate.


Museo e fabbrica della Vitra, Weil am Rhein, Germania 1987-1989
Opera di apertura di un nuovo ciclo. Le traiettorie nello spazio, la capacità di sagomare masse sinuose e dinamiche che rimbombano nell'aria e deformano l'atmosfera, le linee forze e le collisioni ricordano la plastica futurista. È architettura o scultura? Domande irrilevanti per Gehry, cui aveva già risposto Boccioni. "Nessuna paura è più stupida di quella che ci fa temere di uscire dall'arte che esercitiamo. Non v'è pittura, né scultura, né musica, né poesia, non v'è che creazione." Come dimostrano qui gli smaglianti interni.


Edificio dell'American center, Parigi 1988-1993 61
"Capolavoro dell'architettura moderna" merita una trattazione a sé, anche per capire gli aspetti dell'ideazione e della costruzione e le vicende dell'abbandono del committente. In ogni caso, sull'angolo verso il parco, si è di fronte a una delle sue più incandescenti creazioni. Volumi ora circolari, ora prismatici, ora rettilinei, ora inclinati sbattono uno sull'altro. Prevale la pietra, ma l'innesto della pensilina in ferro e vetro lancia l'opera nell'atmosfera. Nell'atrio riscopriamo la capacità dell'antico Gehry di circondare con oggetti plastici lo spazio pubblico, questa volta, naturalmente, introiettato.

Sede degli uffici nazionali olandesi, Praga 1992-1997 76
Progetto complesso, sostenuto anche dal presidente Havel, e oggetto di sondaggi pubblici. Il programma prevede funzioni commerciali ai primi piani, uffici ai superiori, un ristorante in cima. Le caratteristiche del lotto d'angolo implicano il tema della transizione tra le due vie e la creazione di un punto focale percepibile anche dalla sponda opposta del fiume. Gehry, neanche nella vecchia Europa, accetta compromessi. Studia le torri e l'architettura della magica città, lo skyline, il fiume, le viste e approda a un edificio caratterizzato da una conturbante deformazione dell'angolo. Il barocco praghese è spremuto, alle soglie del Duemila, a cercarne l'essenza.

 

Centro di arti visive, University of Toledo, Ohio 1990-1992

Museo dei bambini, Boston 1991

Museo F. Weisman, Univ. of Minnesota, Minneapolis 1990-93

Pista di pattinaggio Disney, Anaheim 1993-1995

Auditorio Walt Disney, Los Angeles 1988-

LIQUEFARE

 

Centro EMR, Bad Oeynhausen Germania 1992-1995
Il programma riguarda la produzione, lo studio e la diffusione di energie alternative e altrettanto stimolante è il sito con un fronte urbano e l'altro verso un cuneo di verde semi-agricolo. Il progetto presenta il ribaltamento di una precedente impostazione: nell'Edgemar i percorsi erano un liquido che scavava la massa, qui sono i fabbricati che si spandono fluidamente all'intorno. Gli uffici, le sale riunioni, la piccola centrale di energia, l'atrio creano una figura che può essere letta alternativamente come pieno o vuoto. È la presenza dell'architettura nel paesaggio la chiave o una sua interpretazione "idrogeologica" come vediamo nelle mappe delle aree di bacino dei fiumi?


Casa Lewis, Clevaland, Ohio 1989-1995
Gehry e il novantenne Philip Johnson progettano la casa senza reti, per rigenerarsi. Il programma di 2200 mq prevede un misto di aree pubbliche e di aree private per la ricca famiglia e diversi per gruppi di ospiti. L'ultima di una serie numerosissima di versioni, ha quattro igloo (pranzo, soggiorno, camera da letto, studio) che si rifrangono su uno specchio d'acqua. Questi volumi fuoriescono da un meandrico drappeggio che termina su un lato con il garage (con sopra la casa del personale) e sul lato opposto con la vasca per il nuoto. Sull'altro lato un pezzo meccanico (una specie di casa eremo) si incastra nella hall-galleria, mentre isolata è la casa degli ospiti. Come un guanto continuamente girato su stesso interno e esterno si mescolano e un sentire sottomarino, fluido, marsupliale emerge. Si è inaugurata una nuova fase o è solo un espe-rimento? Questa casa in continua evoluzione riporterà, per una nuova via, al non finito che aveva segnato il vero esordio di Gehry a Second Street?


Banca DMG?, Berlino 1997-2001