LEZIONE 28-04-2004

RASTER-BN-C

SISTEMA=CODICE, ALL'INTERNO DELLA CONVENZIONE.

GLI ENTI GEOMETRICI:

Con il sistema raster devo codificare punto per punto, devo fare uno sforzo mentale che mi porti ad una conclusione positiva: quella di far comprendere il mio messaggio. Devo stare attento a non eliminare nessuna entità, potrei rischiare di non far capire il messaggio o di dare delle informazioni del tutto sbagliate. Il mio codice deve essere chiaro, leggibile, asimilabile,comprensibile del tutto.

Il LAyER ha caratteristiche semantiche, il computer prende forma dal mondo reale, dalla progettazione. Ogni layer ha dei gradi di libertà per cui il mondo non è fattodalla sovrapposizione di questi, ma ci sono dei livelli di complesssità molto maggiori.

Eisenman: alcuni nodi molto complessi dello spazio urbano possono organizzarsi in sistemi del tutto autonomi che non possono essere ricomposti, ma riescono a lavorare per sovrapposizioni.

Tschumi: le villette, fortuna di essere realizzate;

Koolhas

Libeskind: che estremizza i layer fino a creare una immagine confusa.

 

 

LEZIONE QUARTA SU TERRGNI

-Il rema del novecento.

Bisogna capire bene la situazione in Italia. Prima di tutto è fondamentale sapere l'esplosione del futurismo. Vedi manifesto dei futuristi.

 

Dopo la guerra c'è il ritorno all'ordine: abbandono delle avanguardie, vi è la ripresa del classico, volumi, masse: tutto questo ha dato vita ad un movimento chiamato "NOVECENTO".

 

Figura di spicco nel novecento è Margherita Sarfatti ex socialista, punto fondamentale del movimento di quegli anni, gli anni'20.

Opposto a questo, c'è un filone che cerca di seguire le orme dell'astrattismo europeo(RADICE). Egli è un pittore di questo mondo opposto di comaschi...

 

 

Questo difficile clima politico e culturale degl'anni 20/30, che oscilla tra la rievocazione del classicismo e la celebrazione del modernismo legato alle conquiste del settore industriale e dell'edilizia sociale, fa da sfondo alla costruzione della casa del Fascio a Como; quest'opera è un opposizione tra simmetria ed asimmetria, tra elemento dinamico ed elemento statico. Terragni riesce a dare forza dinamica partendo da un elemento assolutamente statico (il cubo). Egli organizza la facciata non per stratificazione orizzontale, ma per affiancamento verticale dei partiti decorativi; egli ha un idea, radicata nel suo amore per Michelangelo e per Palladio, di facciata profonda che parte dal filo murario esterno per affondare a varie profondità, un campo molto chiaroscurato.

 

Nella casa del fascio vi è immersa una chiara sintesi di matrici architettoniche che solo in apparenza potrebbero essere non unibili:

La casa del Fascio di Terragni non la si deve guardare come una tipologia a corte. L'operazione progettuale risolve il problema di far entrare in rapporto il mondo interno con il mondo esterno.

E' questo un concetto fondamentale nella architettura di Giuseppe Terragni poichè mette in relazione due mondi che vivono per simbiosi, quello esterno non potrebbe essere tale se no ci fosse quello interno a contrastarlo e a contrapporlo.

Terragni separa la pianta i 3 parti, in tre fascie in modo da permettere questa permeabilità fondamentale.

 

Casa Rustici a corso Sempione è una tra le prime case. Terragni e Lingeri fanno un operazione contro la casa a corte, contro la casa ad isolato intesa come simbolo dell'edilizia ottocentesca, con i bagni, le cucine ed i locali tecnici che si affacciano verso l'interno; a testimonianza di tale operazione la disposizione interna degli appartamenti non si cura della "corte" e vi si affacciano delle stanze.

Terragni e Lingeri dispongono ortogonalmente alla strada principale due corpi di fabbrica distinti, il lotto è diviso in tre fasce uguali di cui la centrale vuota; ciascuno dei due corpi, in cui si collocano gli appartamenti, è servito da una scala a cui si accede tramite un atrio comune.

 

Sul tetto i due corpi si ricongiuncono o meglio il ponte galleria, che corre a metà della profondità del lotto, estende l'attico su entrambe i corpi collegandoli in una una villa sospesa

L'asilo Antonio sant'Elia segna un ulteriore passo verso un pieno scambio tra il dentro ed il fuori. Partito da spunti costruttivisti e futuristi, dopo aver sperimentato la sintassi neoplastica nelle lastre aggettanti di villa Bianca a Seveso, Terragni in questo edificio riesce a combinare l'artificialità e l'astrazione. Egli ha usato di nuovo uno spazio tripartito il cui elemento centrale è una connessione di spazi che vanno dal primo portico sulla strada, all'atrio interno, alla corte, all'elemento di filtro in fondo.