LEZIONE 30-04-2004

DANIEL LIBESKIND

 

Nato nel 1946 nella devastata Polonia del primo dopoguerra, Daniel studiò in Israele musica e poi è passato alla Cooper Union di John Hejduk e di Peter Eisenman.

Libeskind, dopo aver studiato Architettura, indaga altri settori e prende la specializzazione in filosofia e storia all'università inglese dell'Essex. Fa percorsi e discorsi, scrive libri, tiene anche molte conferenze, biennali come quella di Venezia del 1985 e la famosissima mostra del Decostruttivismo del 1988.

Visita Milano, COMO, New-York, Londra. Ma va a Berlino, che è una terra lacerata, ma allo stasso tempo vitale per lui. Qui completa nel 1999 IL MUSEO EBRAICO DI BERLINO.

 

Attilio Terragni, ha scritto di lui. Egli conosce bene D.L. per aver condiviso con lui la passione per l'insegnamento, progetti, esperienze. Terragni ci illustra gli snodi principali della ricerca di L., ci fa comprendere in che direzione affonda il pensiero, ci fa partecipi delle diverse modalità che l'architetto usa per arrivare alle sue opere.

Saggio dice che la realtà può essere avvicinata solo come costante interconnessione di processi, di sistemi, di STRATI; sempre più la nostra percezione ha all'interno dei layer casualmente e drammaticamente sovrapposti.

 

LE LINEE

Le linee di L. non sono degli insiemi caotici, degli esperimenti della decostruzione fatti sulla realtà, esprimono un diverso modo di ordini che hanno all'interno una coerenza. Sono le linee sulle ragioni dell'esistenza umana; egli dice "il problema è quello della creazione dell'ordine e il riconoscimento dell'ordine è legato alla visione eticomorale della società. Lo spazio è il sogno di una morale tracciata dalla civica obbedienza".

 

Per L. l'architettura si trova tra zero e infinito; un intervallo illimitato racchiuso tra due coordinate che sono dei concetti immaginari del tempo.

Le linee sono un indagatore grafico, una lente di ingrandimento che cerca l'invisibile nel visibile, il bidimensionale e il tridimensionale. Non hanno precise funzioni, poichè queste devono nascere prima come possibilità di nuovi spazi. Non sono bidimensionali o tridimensionali: sono sempre tracce dell'altro, nei luoghi invisibili nei quali nasce e si forma l'idea di spazio. Vedere attraverso le linee lo spazio esistenziale, essere capaci di percepirlo di comprenderlo di assimilarlo.

Nei suoi progetti si possono benissimo notare le linee che diventano spazio, architetttura.

 

LIBESKIND E EISENMAN

Negli anni '80 la figura di Eisenman e per L. importante per la sua cultura e per la sua crescita intellettuale. Per E. l'architettura si mette in questione come se le se opere fossero il frutto di qualcosa che si estende tra il passato ed il futuro.

Libeskind nel 1988 visita Milano. In Italia i suoi studi sulla linea e il tempo in architettura si confrontano con una tradizione del '900 caratterizzata dalla sua stessa coscienza. Rossi e Terragni sono architetti lombardi. Egli conosce Terragni organizzando un corso estivo nell'Asilo Di Sant'Elia.

Nasce Dossier Como, un testo monografico su Terragni, parla di lui e delle sue opere. Terragni è per L. un interrogativo per l'architettura migliore.

La sua esperienza in italia gli ha permesso di formare un gruppo di architetti con i quali partecipa all'ultimo concorso della fortunata stagione dell'IBA berlinese.

Nel luglio del 1989 ha inizio il concorso per l'ampliamento del Berlin Museum.

 

 


Museo di Berlino, Libeskind

Percorso sinuoso ed irregolare Le eccezioni, ossia gli elementi che stimolano a proseguire nel percorso, sono posizionate in punti strategici, a seconda dell'inclinazione delle pareti del percorso. La loro funzione oltre a quella rappresentativa del prodotto stesso, è quella del richiamo, dell'indurrre alla scoperta, all'imprevedibile, alla sorpresa.

La loro funzione oltre a quella rappresentativa e espositiva è quella del "richiamo", dell'indurre alla scoperta, all'imprevedibilità e alla sorpresa.

Percorso di scoperta:
rottura della rettilinarità
dimensioni variabili
percorso di luce
alternative di percorso
alternanza rettilineo / curva

Le fessure create lungo la parete suggeriscono il percorso interno del " tunnel ", attraverso la luce. Essendo lo spazio molto irregolare, non sarebbe possibile leggerne immediatamente il percorso .

Intersecando fra loro delle figure geometriche, come rappresentato in figura, si viene a creare una sorta di percorso "guidato "nel quale è possibile leggere solo la forma dello spazio in cui si è fisicamente. Come tante stanze incastrate, non è, però, possibile intuire lo sviluppo successivo del percorso, n'è la forma, n'è la direzione.

Regole addotte :

Imprevedibilità: Scoperta progressiva degli eventi

Alternanza luce/ ombra : stimolo attraverso il richiamo simbolico della luce.

Percorsi sinuosi : scorci prospettici, quinte scenografiche.

 




Attilio Terragni-Libeskind, Oltre i muri, Universale di architettura, Testo e immagine