La civiltà nuragica è comparsa in Sardegna
alla fine del terzo millennio a.C. e il suo nome deriva dai nuraghi, i monumenti
che in prevalenza ha edificato. Nell'isola ce ne sono
più di settemila distribuiti su tutto il territorio.
I nuraghi sono costruzioni di muratura di pietra a secco, di tipo ciclopico,
distinti in due tipologie differenti per
forma e proporzioni: si parla, infatti, di nuraghi a corridoio e nuraghi a cupola.
I nuraghi a corridoio
sono edifici a pianta irregolare la cui altezza in confronto è
molto inferiore alla larghezza. Internamente sono caratterizzati da corridoi
che si diramano in varie direzioni finendo spesso in piccole nicchie:
notevoli esempi sono il nuraghe Albucciu vicino Arzachena e il nuraghe
Seneghe
di Suni.
Considerando il numero totale
di nuraghi, quelli a Corridoio ne rappresentano una piccola percentuale. La
tipologia costruttiva più diffusa, infatti, è quella dei
nuraghi a cupola,
monumenti caratterizzati da
una forma troncoconica dovuta
all'inclinazione dei muri esterni. Immaginando di andare indietro nel tempo,
all'epoca della loro costruzione, ci si troverebbe
di fronte a
torri
a due o
tre piani con un altezza media di quindici
metri e una larghezza massima di undici. Le sommità, inoltre, presenterebbero terrazzi
sporgenti in legno sorretti da mensoloni di pietra. L'esistenza di quest'ultimi
elementi costruttivi, non più presenti a causa dei crolli che hanno coinvolto i
piani superiori, è testimoniata da riproduzioni di pietra e bronzo risalenti al
1100 a.c. e al ritrovamento degli stessi mensoloni. I nuraghi a cupola hanno
ingressi sormontati da monumentali architravi che sopra, in molti casi,
presentano una piccola finestrella. All'interno lo schema costruttivo è quasi
sempre lo stesso: superato l'ingresso si notano a destra una piccola nicchia e a
sinistra l'inizio della rampa elicoidale che porta ai piani superiori.
Proseguendo si accede nella stanza al piano terra dove ci sono tre nicchie alte
più di un metro e la copertura a cupola: quest'ultima è formata da pietre
disposte su filari circolari che rientrano di qualche centimetro andando verso
l'alto chiudendosi (clicca
qui).
I nuraghi a cupola si suddividono in nuraghi semplici e nuraghi complessi o polilobati: i primi
sono singoli tronchi di cono. I nuraghi complessi, invece, sono
costituiti da una torre centrale attorniata da torri angolari di solito più
basse: quest'ultime sono collegate da possenti mura che all'interno,
generalmente, contengono un cortile munito di pozzo. Molto diffusi, tra i nuraghi
complessi, sono i trilobati e quadrilobati. I primi sono
costituiti da tre torri angolari, e splendidi esempi del genere sono i
nuraghi Santu Antine,
Losa
e is
Paras.
I nuraghi quadrilobati sono
costituiti da quattro torri angolari: tra questi monumenti il più
rappresentativo è senza ombra di dubbio il
"su Nuraxi"
di Barumini.
La civiltà nuragica non ha
costruito solo i nuraghi ma anche altri edifici: un esempio sono le
tombe
di Giganti, monumenti funerari tipici della sola Sardegna.
Si tratta di sepolture collettive costituite da un esedra
semicircolare dietro la quale è presente una camera funeraria la cui lunghezza
varia dai tre ai venti metri. Le salme, dopo lunghi rituali, erano deposte nella
camera funeraria attraverso un'apertura presente nell'esedra. Le tombe di
Giganti si suddividono in
megalitiche e
ciclopiche.
Le
prime, più antiche, sono presenti esclusivamente nel nord della Sardegna:
la loro esedra e la camera funeraria sono formate da grossi lastroni di pietra
in posizione ortostatica. Le tombe di Giganti ciclopiche, invece, hanno esedra
e camera funeraria costituite da pietre a secco, la stessa tecnica costruttiva
utilizzata per i nuraghi.