Amici di Teresita - Settembre 2007

C'era una volta… un castello...

[Bollettino delle Suore Carmelitane della Carità - Roma, 8 settembre 2007, Natività della Vergine Maria.]

C'era una volta un castello... e c'è ancora: un antico castello, un tempo adibito alla caccia, in un pittoresco angolo della Baviera, tra il verde dei boschi e dei prati. II proprietario, che vi trascorre l'estate con la moglie e cinque figli, fa parte di un cammino di fede: "Cammino della bellezza" che non si stanca di affermare che "tutto quello che Dio ha creato è bello". Il cammino si basa su tre punti:

1. Amare Dio e conoscerlo sempre di più.
2. Lodare Dio e dare a Lui gloria in tutte le nostre azioni.
3. Tutto trova compimento e si deve esprimere nella carità e nell'amore.

II signore del castello desideroso, insieme ad altri componenti del gruppo, di offrire alle proprie figlie e ad altre adolescenti l'opportunità di fare un'esperienza forte di fede, nel mese di agosto dello scorso anno mise molto volentieri la sua proprietà a disposizione di un gruppo di dieci ragazze per un campo estivo, guidato dalle Sorelle Missionarie della "Famiglia di Maria". Le adolescenti provenivano anche da altre regioni della Germania e due di loro dall'Austria.

Tema dell'incontro estivo: "Il tesoro nel campo" e tre i modelli offerti alle partecipanti: Teresita, Sr. Elisabetta della Santissima Trinità e Giovanna d'Arco le cui immagini, in grandi quadri, pendevano alle pareti della sala delle riunioni. Formati tre gruppi, dopo una prima presentazione generale con foto e diapositive, a ciascuno di essi fu affidato il compito di studiare e approfondire una figura per poi mettere in comune il risultato. Furono otto giorni vissuti intensamente nell'impegno e nella gioia.

La mattina iniziava con le Lodi, poi il suo tempo veniva distribuito tra gli incontri su un tema particolare, momenti di riflessione personale o in gruppo, lavori manuali e domestici. Nel pomeriggio c'era spazio anche per lo sport o per le passeggiate nel bosco e nei prati e, nei giorni più caldi, per una bella nuotata nel fiume vicino.

Un pomeriggio fu dedicato alla visita ad una Casa di riposo nella vicina città, dove le ragazze portarono una ventata di giovinezza e di gioia, rallegrando gli anziani con canti, musiche e simpatiche scenette. Un altro, a una faticosa caccia al tesoro, che impegnò gran parte del pomeriggio perché esso era veramente sepolto in un campo e bisognava trovarlo scavando, dopo aver attraversato prati e percorso alcuni sentieri nel bosco. Dalla terra finalmente uscì uno scrigno che conteneva un bellissimo quadretto di vetro con la foto di Teresita e tanti dolci.

Ogni giorno le ragazze partecipavano alla Santa Messa, celebrata nella vicina parrocchia o nel giardino del castello o nell'antico forno, da loro trasformato, sin dal primo giorno, in una piccola cappella. La giornata si concludeva con una tavola rotonda sulle esperienze vissute, che poi venivano riportate nel "diario del campo". Tra le varie attività c'era anche il teatro. Le ragazze prepararono alcune scene della vita di Giovanna d'Arco per presentarle poi, la sera del penultimo giorno, alla presenza di alcune famiglie e persone del vicinato.

Foto inedita di Teresita all'età di sedici anni

La disponibilità del padrone di casa aveva permesso loro di cercare nelle sale del castello tutto ciò che potesse essere utile per la scenografia e le regazze, curiosando con gran divertimento nelle stanze e nei ripostigli, trovarono antichi addobbi, vestiti e perfino qualche vecchia arma. La rappresentazione, in un'atmosfera molto suggestiva, si svolse all'aperto, dietro il castello, nel buio illuminato solo da fuochi di bivacco. E trattandosi dell'eroina di Orleans, non poté mancare il rogo.

L'ultimo giorno fu dedicato alla Madonna. Nella preghiera del mattino il silenzio si alternò alle risonanze delle parole di lode e di supplica alla Vergine, ispirate a quelle delle sante conosciute. Nel pomeriggio, con un piccolo pellegrinaggio ad un Santuario mariano non lontano dal castello, le ragazze prepararono la loro consacrazione alla Madonna che ebbe luogo nella Messa la sera. Poi il giorno della partenza: foto, scambi di indirizzi e in fondo al cuore quella sottile vena di malinconia che ci prende quando finiscono le cose belle, ma anche tanta gioia per la ricca esperienza, per il "tesoro" di grazie ricevute, per il desiderio e lo slancio verso una vita di donazione e di servizio.

Che dire di Teresita?

Per quanto riguarda in particolare lei, la gioia della sua scoperta fatta dalle ragazze, attraverso la biografia, le foto e le diapositive, la ricerca comune... bisogna dire che fu veramente grande, ma non si trattò solo di entusiasmo giovanile; nella preghiera e nella riflessione, le ragazze seppero coglierne la spiritualità, soprattutto il suo "contagioso" amore alla Madonna che "non delude mai", convinte anche, come è avvenuto già per molte altre giovani, di aver trovato in lei un'amica che dal Cielo avrebbe vegliato sul loro cammino, come aveva promesso: "Quando arriverò in cielo non lascerò alla Vergine un momento di pace, perché conceda tutto quello che le chiedono dalla terra."

• Ma come è arrivata Teresita in quel castello della Baviera, o meglio, come è arrivata in Germania?

Tutto cominciò molti anni fa, in seguito alla pubblicazione di un articolo dedicato a "Teresita", sulla rivista "Madre di Dio", dopo che fu dichiarata Venerabile nel 1983. L'articolo fu riportato anche in Germania e... ma lasciamo la parola alla dottoressa A. Therese Treiber, storica e redattrice presso I'Istitutum Marianum di Regensburg, che in quell'occasione si mise in comunicazione con noi:

"In un articolo della nostra rivista "Bote von Fatima" (la voce di Fatima) abbiamo presentato questa splendida ragazza. La risonanza è stata immensa ed inaspettata. Ci sono pervenute moltissime lettere, chiedendoci se esisteva in tedesco la sua biografia. Per questo motivo l'Istitutum Marianum di Regensburg in collaborazione con la redazione di "Bote von Fatima" vorrebbe tradurre in tedesco il volume "I miei vent'anni" di L. Uboldi - M. L. Uralde. Vi saremmo molto grati se voleste concedercene ufficialmente il permesso. Accludo i due numeri della Rivista per il vostro archivio..." A. Treiber

II volume dal titolo Deine Schöneit widerspiegeln (Rispecchiare la tua bellezza) uscì nel 1986 in 2000 copie, presto esaurite. L'anno seguente, in occasione dell'anno mariano indetto dal Papa Giovanni Paolo li, nel mese di settembre 1987 si tenne il X Congresso Mariologico Internazionale nel Santuario mariano di Kevalaer a 80 kilometri da Colonia (Germania). II tema era: "Culto e pietà mariana nei secoli XIX e XX fino al Vaticano ll". Vi partecipò tra i relatori anche la stessa Dottoressa Treiber con la sua relazione: "Maria modello di santità attraverso l'esempio di alcune persone sante del nostro tempo".

1. Giovanni XXIII (secondo quanto si legge nel suo diario)
2. Elisabetta della SS.ma Trinità
3. Madre Teresa di Calcutta
4. La Venerabile Maria Teresa Gonzàlez-Quevedo.

Per la Spagna era presente il Rettore del seminario di Sigüenza che tenne la sua conferenza sul tema. "Spiritualità e vita mariana della Venerabile Maria Teresa Gonzàlez-Quevedo, una giovane che rispecchiava Maria", pubblicata poi in Spagna in un opuscolo dallo stesso titolo. La felice coincidenza fece sì che i due relatori si incontrassero con reciproca soddisfazione, come ci scrisse più tardi la stessa Dottoressa, comunicandoci inoltre che la pubblicazione del suo articolo sulla rivista "Voce di Fatima" aveva avuto una grande risonanza e che persino alcune riviste in Austria e in Svizzera erano interessate a Teresita.

Per quanto la riguardava personalmente, la Dottoressa Treiber aggiungeva: "Teresita si è fatta sempre più cara e vicina a me. Invoco spesso il suo aiuto e ne ho fatto ripetutamente l'esperienza". Ma com'è arrivata anche al castello? Grazie alle Sorelle Missionarie della Famiglia di Maria, che la conoscevano già da tempo attraverso la biografia "Rispecchiare la tua bellezza" e che avevano pubblicato qualche anno prima una bellissima sintesi della sua vita, con molte foto sulla loro rivista "Trionfo del cuore", stampata in quattro lingue.

Piena sintonia con il "cammino della bellezza"... • Abbiamo parlato di Teresita in Germania, ma silenziosamente ella è arrivata molto più lontano; dall'occidente all'estremo oriente, dagli Stati Uniti alla Cina e al Giappone, la sua biografia è stata tradotta in diverse lingue. L'interesse e la devozione per lei crescono continuamente, come testimoniano le numerose lettere che ogni giorno arrivano a Madrid, anche dall'estero, dirette alla "Causa di Beatificazione". La Suora incaricata, con la quale siamo in contatto, ci ha detto appena qualche giorno fa che non le basta più il tempo per rispondere alla corrispondenza che arriva ogni giorno con richieste di immagini, in ringraziamento per grazie ricevute, con offerte per la Causa, con preghiere dirette a Teresita...

Numerosi sono anche i visitatori, singoli o in gruppo, che chiedono di poter pregare sulla sua tomba e di visitare il piccolo museo adiacente alla cappella, dove Teresita è sepolta, e la piccola cella in cui è morta. Non pochi di questi visitatori vengono dall'estero. Anche in Italia cresce il numero degli "Amici di Teresita". Umanamente non si spiega tutta questa "fama di santità", ma sappiamo che Teresita aveva a portata di mano il rimedio per le situazioni difficili: "La Madonna non delude mai."

Aveva ardentemente desiderato di essere missionaria, di andare in paesi lontani ad annunciare il Vangelo... ma quando la terribile meningite sembrò stroncare questo sogno, Teresita comprese che la sua missione sarebbe stata un'altra. A suo padre, che un giorno le diceva: "Teresuca... tu con la tua vocazione di missionaria, non credi che guarendo potresti salvare molte anime?"

Oh papà, e quante penso di salvarne dal Cielo!" E spesso ripeteva: "Quando arriverò in Cielo, mi metterò ai piedi della Madonna e le chiederò di concedere tutto quello che le chiederanno dalla terra."

Ecco la missione di Teresita: amare e fare amare Maria ogni giorno di più. • Come si fa conoscere Teresita? Non lo sappiamo: stando alle varie testimonianze che ci sono pervenute, sembra di trovarci davanti a quel suo modo di fare spigliato e pieno di risorse, alla ricerca di sempre nuovi modi di rendersi presente. Non manca nemmeno una certa originalità, come accadde ad uno dei nostri Amici di Trapani (nella punta estrema della Sicilia), che ci raccontò il suo incontro con Teresita come fosse un aneddoto:

"In un giorno di pioggia, camminando per la strada ebbi l'impressione di aver calpestato qualcosa. Mi chinai e vidi nel fango un'immagine. La raccolsi, la pulii e mi trovai davanti il volto sorridente di una giovane con le parole: "Tutto quello che chiederò alla Madonna me lo concederà". C'era il suo nome: Maria Teresa Gonzàlez-Quevedo."

Nel retro dell'immagine c'era il nostro indirizzo e il giovane, incuriosito, ci telefonò raccontandoci l'accaduto e chiedendoci qualche notizia. Gli inviammo la biografia... ed ecco un entusiasta "Amico" in più. In un antico castello bavarese o lungo le strade fangose, ovunque Teresita trova il modo di seminare instancabilmente tanto amore alla Vergine.


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