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AERFER-Aermacchi AM-3 |
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1968 - Osservazione |
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Progettato in comune tra le ditte AERFER e Aermacchi, l'AM-3
voleva essere la soluzione al problema del velivolo leggero da
ricognizione, collegamento ed impieghi ausiliari per l'Aviazione
Leggera dell'Esercito, nell'intento di sostituire l'ormai superato
materiale americano con macchine più moderne e di costruzione
nazionale. Inoltre dotandolo di armamento leggero poteva essere
impiegato anche come assaltatore leggero nell'appoggio tattico
e per l'intercettazione degli elicotteri. La nascita dell'aereo
era sancita da una specifica intitolata "Caratteristiche
d'impiego tecniche per l'impostazione di un velivolo da osservazione
per l'ALE per il periodo post 1969" emanata il 26 gennaio
1965 ed integrata da una seconda nello stesso anno dove si definivano
più dettagliatamente le sue caratteristiche. L'Aermacchi
sviluppava una nuova versione dell'AL-60, designata C-4, ma a
causa delle nuove caratteristiche di peso della seconda specifica
ricorreva allo sviluppo di un aereo totalmente nuovo. Questo
aereo inizialmente riceveva la designazione di MB-335 ma, in
seguito ad un accordo di collaborazione siglato con la AERFER
nel giugno 1964, lo sviluppo era portato avanti congiuntamente
dalle due ditte e riceveva la nuova designazione di AM-3. |
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AERFER-Aermacchi AM-3 dotato di
sci |
Il primo prototipo, di costruzione Aermacchi, volava il 12 maggio
1967, seguito il 22 agosto 1968 da un secondo esemplare di costruzione
AERFER. Un terzo esemplare era utilizzato esclusivamente per
le prove statiche effettuate presso la AERFER di Pomigliano d'Arco.
Questa si occupava del progetto di alcune parti strutturali e
della costruzione della fusoliera. Il motore utilizzato era il
Continental GTSIO-520C dotato di turbocompressore da 340 cv.
I due prototipi erano presentati al 27° Salone di Parigi
del 1968 dove sono stati effettuati voli dimostrativi. Nello
stesso anno l'AM-3 otteneva i certificati di navigabilità
del RAI italiano e della FFA. Nel giugno 1969 l'aereo era presentato
ufficialmente in Italia alle Autorità militari e civili.
In seguito presso il Reparto Sperimentale di volo di Pratica
di Mare era valutato dall'AMI., mentre l'ALE (Aviazione Leggera
dell'Esercito) lo sottoponeva ad una severissima routine valutativa
a Dobbiaco e nel poligono militare di Monte Romano. Questa lunga
serie di esperienze suggerivano l'adozione di alcune modifiche
per quello che doveva essere l'aereo di serie. La principale
era l'adozione di un nuovo motore Lycoming GSO-480-B1B6 sempre
da 340 cv. ma fornito di riduttore che permetteva l'adozione
di eliche di maggiore diametro. Con queste modifiche la nuova
sigla dell'aereo era AM-3C. La AERFER nel frattempo era entrata
a far parte del gruppo Aeritalia. |
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AERFER-Aermacchi AM-3 - Modellino
con diversa deriva verticale |
Dati e caratteristiche |
Aereo |
AERFER-Aermacchi AM-3 |
Motore |
1 Continental GTSIO 520-C da 340 cv. |
Apertura alare |
11,73 m. |
Lunghezza |
8,73 m. |
Altezza |
2,75 m. |
Superficie alare |
19,04 mq. |
Peso a vuoto |
930 kg. |
Peso totale |
1.350 kg. |
Peso totale massimo |
1.500 kg. |
Velocità max a 0 m. |
270 km/h. |
Velocità max a 4.900 m. |
308 km/h. |
Vel. ascensionale a 0 m. |
8,9 m/sec. |
Tangenza |
8.900 m. |
Autonomia |
850 km. |
Decollo (ostacolo 15 m.) |
140 m. |
Atterraggio (ost. 15 m.) |
160 m. |
Equipaggio |
3 persone |
Armi |
2 pods sub-alari con 4 mt. x 7,62 mm. |
oppure |
2 pods sub-alari con 2 MINIGUN x 7,62 |
oppure |
2 bombe da 115 kg. |
oppure |
48 bombe Butterfly da 2 kg. |
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2 missili Nord AS.11 o AS.12 |
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Descrizione Tecnica |
L'AM-3 è un monoplano ad ala alta da osservazione e appoggio
tattico. Monomotore con fusoliera sufficientemente ampia, impennaggi
monoplani a sbalzo, carrello di tipo classico con le ruote anteriori
principali indipendenti ed il ruotino di coda articolato per
assolvere in parte gli urti. La costruzione è interamente
metallica, salvo alcune parti in materiali plastici. L'ala dotata
di profilo semispesso ha i longheroni che formano con il rivestimento
metallico resistente un cassone capace di assorbire perfettamente
la torsione; in pianta essa ha la parte centrale rettangolare
e le due estremità rastremate. La parte dell'ala centrale
è controventata da un unico montante, o saettone, impostato
sulla struttura di fusoliera che sostiene anche le gambe di forza
del carrello, e termina con una aletta verticale longitudinale
regolatrice di flusso. Le superfici mobili sono costituite da
due ampi alettoni, sistemati alle estremità alari, e da
due grandi flaps di tipo Fowler. La fusoliera è a sezione
rettangolare arrotondata, di costruzione metallica nella parte
strutturale e con pannelli di rivestimento in materiale plastico.
Anteriormente si trova il motore Continental GTSIO-520-C a 6
cilindri in linea, raffreddato ad aria, con alimentazione a iniezione,
dotato di turbo compressore a gas di scarico, capace di fornire
una potenza massima continua e costante di 340 cv. fino ad una
quota di 4.900 m. e sistemato su apposito supporto davanti ad
una paratia che lo separa dal vano cabina. Quest'ultima è
dotata di una notevole capacità di carico ed è
largamente sfinestrata da pannelli plastici per dare la più
ampia visibilità anteriore e laterale; superiormente il
rivestimento alare è sostituito da pannelli trasparenti
che permettono ampia visibilità verso l'alto. Anteriormente
si trova il posto del pilota con relativo cruscotto, seguito
da un secondo posto dotato di strumenti sistemati lateralmente
sulla sinistra della fusoliera in modo da non ingombrare quando,
una volta smontati i sedili, si deve caricare il materiale o
le barelle; le relative barra e pedaliera sono facilmente asportabili
ed installabili. Dietro si trova ancora uno spazio in grado di
ospitare una o due persone. Le porte di accesso alla cabina sono
tre e tutte disposte sul fianco destro. Posteriormente la fusoliera
si rastrema notevolmente e termina con gli impennaggi completamente
a sbalzo, di tipo convenzionale e costruzione interamente metallica.
L'impennaggio verticale è completato da un'ampia deriva
e da una chiglia che si allunga su buona parte dell'estremo posteriore
di fusoliera. Sotto l'estremità di coda si trova il ruotino
molleggiato e orientabile con collegamento alla pedaliera. Il
carrello principale è costituito da un unico tubo per
ogni gamba di forza, che si sdoppia in corrispondenza dell'attacco
alla fusoliera; alla estremità opposta si trova la ruota,
in metallo fuso e con pneumatico e copertone a grande sezione,
fornita di freno a disco. |
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