Macchi M-416

 

1951 - Scuola

 
La necessità di rinnovare gli aerei destinati alle scuole di volo di primo grado aveva come conseguenza la nascita di molteplici velivoli e progetti agli inizi degli anni cinquanta. Nonostante avesse presentato un proprio progetto la Macchi acquistava la licenza di costruzione dell'addestratore olandese Fokker S-11 Instructor. L'Aeronautica Militare Italiana accettava di buon grado questa soluzione in quanto l'aereo in questione aveva dato buona prova di sè in Olanda e permetteva inoltre di avere un velivolo in linea presso le proprie scuole di volo in tempi relativamente brevi.
L'aereo olandese riceveva la designazione di M-416 e si differenziava dall'originale per l'adozione di nuove installazioni e l'irrobustimento delle strutture in quanto il coefficiente di robustezza richiesto dall'A.M.I. era pari a 9. Tutte queste modifiche portavano ad un aumento di peso di circa 60 kg. che in definitiva ne limitavano le prestazioni. La costruzione in serie iniziava a partire dall'estate 1951. I primi cinque esemplari erano assemblati presso la Macchi con componenti forniti dalla Fokker (MM.53153-MM.53157); il primo esemplare totalmente costruito in Italia era il sesto aereo, la MM.53158. La produzione raggiungeva un totale di 178 macchine di cui 60 a carico della ditta AERFER. L'ultimo aereo era consegnato nel dicembre del 1958.
A partire dal 1952 gli M-416 iniziano ad arrivare alle Scuole di Volo di Gioia del Colle, Brindisi, Alghero-Fertilia ed altri esemplari sono presenti a Lecce-Galatina, e Cagliari-Elmas. Nel 1953 sono assegnati anche all'Accademia Aeronautica e alla Scuola di I periodo di Frosinone, mentre alcuni esemplari erano presenti presso i Centri d'addestramento al Volo delle Zone aeree e dello Stato Maggiore. Radiato dalla linea di volo delle scuole dell'Aeronautica Militare gli M-416 erano ceduti a partire dal 1960, in parte all'Aero Club d'Italia e in parte ai privati. L'ultimo era radiato dagli Aero Club nel 1981.

Dati e caratteristiche

Aereo

AERFER M-416
Motore

1 Lycoming 0-435A da 192 cv.
Apertura alare

10,97 m.
Lunghezza

8,18 m.
Altezza

2,44 m.
Superficie alare

18,51 mq.
Allungamento

6,5
Peso a vuoto

850 kg.
Carico utile

285 kg.
Peso totale

1.135 kg.
Carico alare

61,3 kg/mq.
Carico di potenza

5,9 kg/cv.
Velocità max

207 km/h.
Velocità minima

99 km/h.
Salita a 1.000 m.

5' 35"
Salita a 2.000 m.

13' 30"
Salita a 3.000 m.

18' 16"
Tangenza teorica

4.300 m.
Autonomia

550 km.
Spazio di decollo

172 m.
Spazio di atterraggio

167 m.
Equipaggio

2 persone

Descrizione Tecnica
Aeroplano biposto con ala bassa a sbalzo, munito di motore a 6 cilindri contrapposti, raffreddato ad aria, Lycoming 0-435A da 192 cv. per la scuola di primo periodo. Istruttore ed allievo siedono affiancati in una cabina completamente chiusa e ricoperta di perspex. La fusoliera è costituita da un traliccio in tubi d'acciaio saldati. Il rivestimento per la maggior parte è in tela mentre il resto è costituito da pannelli smontabili in lega leggera. In cabina i due sedili affiancati sono regolabili in altezza, come regolabile è in senso longitudinale la pedaliera. La parte superiore della cabina è costituita da tre elementi: parabrezza, tettuccio scorrevole e tettuccio fisso. Il tettuccio scorrevole scorre all'indietro. L'ala è monoplana a sbalzo ed è costituita da un sol pezzo interamente in metallo. E' composta da un longherone anteriore, da uno posteriore e da centine, correntini e nervature di rinforzo. Il rivestimento è in lega leggera. Vi sono alloggiati i due serbatoi di carburante. Sul bordo d'entrata vi sono gli attacchi per il carrello principale. Gli alettoni sono del tipo a fessura mentre gli ipersostentatori sono del tipo a intradosso. Gli impennaggi sono costruiti in metallo. La deriva e lo stabilizzatore sono rivestiti in lega leggera mentre il timone di direzione e l'equilibratore sno rivestiti in tela. Il carrello è del tipo a sospensione articolata ed è caratterizzato da un molleggio molto dolce. Il carrello principale è formato da due semicarrelli fissati al bordo d'entrata dell'ala. Ogni semicarrello è composto da una gamba di forza, da una forcella articolata a questa, da un ammortizzatore oleopneumatico che congiunge la gamba di forza alla forcella a da una ruota munita di freni ad espansione. Il carrellino di coda, analogo a quello principale, è munito di dispositivo di bloccaggio.

Bibliografia
  • Gli Aeroplani Italiani 1945-1991 - Italo de Marchi - IBN Editore
  • Storia degli aerei d'Italia dal 1911 al 1961 - G. Bignozzi e B. Catalanotto - Edizioni CIELO
  • Rivista AEROFAN

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