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Si era appena concluso il quarto ciclo vitale dei Linea d’Ombra quando non so come Rosario viene rintracciato telefonicamente da Big Aurelio, noto cantante hard rock della vecchia leva. Durante la discussione Big dice d’essere stanco della sua solita routine live fatta di Deep purple, Marillion, Led zeppelin ecc… e che ha intenzione di mettere in piedi una nuova band dal suono giovane e frizzante. Appreso ciò Rosario interessato più che mai all’offerta decide di fissare subito una appuntamento con Aurelio, luogo: Bar Italia. Oltre a Rosario all’appuntamento c'e Francesco, dato che era già stato arruolato come bassista. Durante l’incontro gli argomenti cardine diventano subito il genere, il luogo dove provare e le altre persone da coinvolgere.

“Per quanto concerne il batterista non ci sono problemi! -dice subito Aurelio- io ne conosco uno veramente  bravo!” Detto ciò ci presenta Claudio “Bat Carfio”. Il primo incontro con Claudio non è stato dei migliori, anzi è stato proprio un disastro, nonostante Aurelio cercava continuamente di buttare tutto sul comico e di sdrammatizzare. Un problema era risolto, ma rimanevano ancora molte incognite di cui una molto pesante sulla formazione: Rosario non voleva accollarsi il fatto d’essere l’unico tessitore della band, quindi necessitavamo o di un tastierista o “quantu menu” di un secondo chitarrista. Quella sera, nonostante i bicchieri, non raggiungemmo nessuna soluzione accettabile. I giorni passavano e di quel nuovo progetto si stavano quasi perdendo le tracce, intanto Aurelio si esibisce a “Licata Rock 2002”, Francesco e Rosario vanno a vedere l’esibizione non solo per osservare le qualità canore di Big, ma anche e soprattutto per creare da subito coesione tra i componenti. A fine esibizione parlano con Aurelio e decidono d’iniziare a provare in quattro. Per la causa Francesco decide di fornire, come sala prove,  la sua casa estiva. 

 Due giorni prima delle prove Rosario dice: “Ho parlato con Vicio Ciotta, mi ha detto che vicino casa sua abita un discreto chitarrista, si chiama Gioacchino Russotto…quello degli autoricambi!” Decidiamo di contattarlo e arruolarlo immediatamente a scatola chiusa. Gioacchino entusiasta accetta. Alla prima ci siamo tutti. Si prova Come together e Light my fire. La prima prova fu veramente sensazionale, infatti riuscimmo a riarrangiare completamente entrambi i brani: per il primo decidemmo di fare una cosa molto soft rock con una base ritmica semplice, ma molto articolata adornata con chitarre che si dilettano in intrecci ritmici e solistici; per il secondo, visto che non avevamo tastiera, decidemmo di tessere un armonia molto imbastardita tra blues e musica latina americana il tutto sempre sorretto da basso e batteria. La prova del fuoco è stata superata e così i Linea d'Ombra decidono di continuare un'esperienza che li ha portati fino ai giorni nostri.