50 a.C - 250 d.C.  -   EPOCA ROMANA
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Il Notiziario, "Peschiera e la sua storia", parte prima e seconda, di G. Trezzi e di M. Durelli (periodico di Peschiera Borromeo).

Sebbene si possa supporre una presenza primitiva lungo il fiume Lambro, le prime testimonianze archeologiche sul nostro territorio risalgono all'epoca celtica (Galli). Di quel periodo sono state rinvenute due tombe con utensili, questi ultimi sono oggi esposti al museo archeologico del Castello Sforzesco.
Molto probabilmente Peschiera è stata fondata dai Romani.
Innanzi tutto perchè furono loro a costruire la strada che da Mediolanum, divenuta importante città romana, conduceva a Crema, passando per Paullum: La Paullese vecchia, che dal centro dell'antica città di Mediulanum passava per Porta Tosa, superava il Lambro, attraversava in modo rettilineo il nostro territorio e si dirigeva al Passo dell'Adda, passando per San Martino Olearo.
La strada portò con sé trafico di mercanti, viandanti e pellegrini. Si fondarono così dei punti di ristoro, le bettole, nate non a caso, ma precisamente a 5 e 7 miglia di distanza dalla città, a fianco delle colonne miliari (tipiche pietre che segnavano le distanze sulle strade romane).
Intorno alle taverne di Canzo e di Bettola si formarono i primi villaggi. Tutti i nomi delle nostre frazioni hanno derivazione latina. Canzo dalla famiglia Cantius, Linate da Linatum per le coltivazioni diffuse del lino, Mezzate, che vuol dire campo di mezzo, (probabilmente a due grandi proprietà), Zelo da agellum, che significa piccolo campo.
Diverse urne e sarcofagi romani sono stati ritrovati, insieme a monili e monete, durante i lavori agricoli.

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570 - 850  -  LA CROCE DI BERENGARIO
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Il Notiziario, "Peschiera e la sua storia", parte prima e seconda, di G. Trezzi e di M. Durelli (periodico di Peschiera Borromeo).

Con la caduta dell’Impero romano d’occidente calarono i barbari che distrussero e martirizzarono le popolazioni. Nel 568 presero il potere i Longobardi, che lasciarono il nome di Lombardia alla nostra regione. Era tutto un popolo che si muoveva, diviso in piccole tribù (le "fare"). Loro elemento di forza erano gli "arimanni", guerrieri valorosi.
Si stabilirono lungo le arterie principali e lungo i corsi d’acqua. Ecco sorgere Foramagno il cui toponimo fonde in sé le due parole chiave di "fara" e "arimanno". L’arimannia per estensione indicava la terra concessa dalla corona all’arimanno come compenso del suo servizio militare. La croce di Berengario era diffusissima in questo periodo dopo la conversione al cristianesimo. La dominazione longobarda ebbe fine con la venuta dei Franchi e la conquista di Carlo Magno. Ai Franchi si deve la fondazione della chiesa di Zelo (IX-X sec.) intitolata a S. Martino, il loro santo nazionale.

Curiosità:    L'alto medioevo e Melegnano

 

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1422  -  IL CASTELLO BORROMEO
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Il Notiziario, "Peschiera e la sua storia", parte prima e seconda, di G. Trezzi e di M. Durelli (periodico di Peschiera Borromeo).

Il simbolo per eccellenza del nostro comune e il monumento storico più importante è il castello Borromeo che nacque ufficialmente nel 1432. Nel 1200, a Milano prese il potere la famiglia Visconti che si impadronì di un ricchissimo patrimonio del quale vi fanno parte le terre che vanno da Linate a Zelo, da Mezzate a Mirazzano e da Longhignana a Peschiera. Ottone Visconti fonda e dota di entrate diversi nosocomi, luoghi pii e istituzioni benefiche. Tra queste vi è l’ospedale Nuovo, governato da frati e monache dell’ordine agostiniano, vestiti di nero. In testa alle loro proprietà risultano i terreni di Fiorano e Mirazzano. Si ha motivo di credere che le terre circostanti il castello di Peschiera e l’edificio stesso fossero parte di queste proprietà. Nel 1422 trovandosi l’ospedale in difficoltà economiche concede a Vitalliano Borromeo l’investitura livellaria di detti beni, che diventano poi di sua proprietà mediante lo scambio con altre terre e case di Milano. I Borromeo erano una famiglia ghibellina di commercianti e banchieri provenienti da S. Miniato, presso Firenze. Nel 1370 fu mandata in esilio in seguito alla vittoria dei Guelfi. Vitaliano, abilissimo finanziere e accorto politico diventò uomo di fiducia di Filippo Maria Visconti e da questi ottenne nel 1432 l'autorizzazione di eseguire la fortificazione con torri e fossato della cascina precedentemente denominata "dei frati neri". Nasce in pratica il castello di Peschiera Borromeo. Illustre ospite del castello fu Francesco Sforza che nel 1461 insignì Filippo Borromeo, figlio di Vitaliano, Conte di Peschiera. Quello di Peschiera non è il solo castello che vanta il comune, ne esisteva un altro, di cui purtroppo oggi restano poche tracce, a Longhignana. Anch’esso appartenuto ai Borromeo, che l’acquistarono dai frati Umiliati nel 1456. Si dice che un cunicolo sotterraneo colleghi i due castelli, ma fino ad ora non è ancora stato trovato. Celeberrimo padrone e abitante del maniero fu San Carlo Borromeo dove, giovane, il futuro santo si occupava di vini, grano e vitelli.

Curiosità:
Biografia estesa di San Carlo Borromeo

I Visconti   Gli Sforza
il castello di Melegnano

 

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1500 - 1950  -  L'ATTIVITA' AGRICOLA
Tratto da Il Notiziario, "Peschiera e la sua storia", parte prima e seconda, di G. Trezzi e di M. Durelli (periodico di Peschiera Borromeo).

Il carattere fondamentale del territorio milanese ed anche peschierese è stato per molti secoli quello della sua ruralità. Due aspetti resero il nostro territorio particolarmente favorevole alla coltivazione: l’uno ambientale-geologico, l’altro storico. In questo punto della Pianura Padana infatti sgorgano le acque di montagna scese attraverso gli strati di terra impermeabile, dando origine ai "fontanili", sorgenti limpide e salutari. La bonifica del territorio, la razionalizzazione dei fontanili ed il loro sfruttamento furono dovuti per lo più alla paziente e tenace opera dei frati cistercensi. Tutto il nostro territorio divenne così dal XIV sec. una costellazione di centri di conduzione agricola. Nel nostro comune si contavano ben 33 cascine distribuite a pelle di leopardo, che formavano, con la corte, le case coloniche e le stalle, piccoli centri autonomi di vita. Le cascine più grandi , come quelle di Monasterolo, Fiorano e Mirazzano, erano fornite anche di una chiesa. I lenti ritmi contadini hanno scandito per tanti secoli la storia della nostra città.

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1500 - 1785  -  LA VITA INTORNO ALLE CHIESE
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Il Notiziario, "Peschiera e la sua storia", parte prima e seconda, di G. Trezzi e di M. Durelli (periodico di Peschiera Borromeo).

Con l’alleanza tra Papato, Regno e Impero Franco i vescovi milanesi acquistarono una posizione di privilegio. Col potere crebbe di pari passo la forza economica. Milano si affollò di luoghi di culto. Molte delle terre aremanniche di Linate, Zeloforamagno e Peschiera finirono nelle mani degli ecclesiastici che per meglio amministrare le chiese ed i fedeli divisero il territorio in "pievi". La pieve doveva necessariamente avere una basilica con battistero. La pieve di Mezzate risaliva al V-VI sec. e vi facevano parte le chiese di S. Michele a Biassano, di S. Maria a Fiorano, di S. Damiano a Mirazzano, di S. Ambrogio a Linate, di S. Lorenzo a Monluè, oltre il Lambro. Dalla pieve di San Donato dipendevano invece le chiese di S. Martino di Zelo e S. Maria in Foramagno. Capolongo, odierna Longhignana, sottostava alla pieve di Segrate, insieme alle chiese di S. Bovio. Le figure di San Carlo e del cardinale Federigo Borromeo diedero grande impulso alla vita intorno alle chiese del territorio.

Curiosità:  Gli arcivescovi di Milano

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1930  -  L'IDROSCALO E L'AEROPORTO
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Il Notiziario, "Peschiera e la sua storia", parte prima e seconda, di G. Trezzi e di M. Durelli (periodico di Peschiera Borromeo).

Le onde della formella rappresentano l’idroscalo e tutte le cave che divennero in seguito dei laghetti e che tuttora costellano il nostro territorio. La costruzione dell’idroscalo, insieme all’aeroporto di Linate contribuì a definire l’assetto attuale del nostro comune. Al posto del lago esisteva già una cava di sabbia e ghiaia come molte altre a causa della natura alluvionale, come è il terreno della Pianura Padana. Nel 1928 il duce Benito Mussolini decise di trasformarla in uno specchio d’acqua per l’atterraggio degli idrovolanti, visti come il futuro dell’aviazione militare. I lavori finirono nel 1930, quando fu inaugurato con un velivolo Savoia-Marchetti. Nel frattempo gl’idrovolanti erano già passati di moda. Milano si dovette dotare di un aeroporto idoneo ad accogliere il futuro traffico aereo. Si decise di costruire la pista accanto all’idroscalo, a Linate, dove dal 1933 al ’37 fu realizzata la prima parte intitolata ad un pioniere dell’aviazione Enrico Forlanini. L’idroscalo fu così convertito in "stazione balneare" e luogo di gare sportive sull’acqua. Se l’aeroporto portò a Milano e d’intorni i vantaggi che si possono immaginare, a Peschiera interruppe, più tardi, in maniera cruenta, l’antica arteria romana che era la paullese vecchia e divise in due il comune, il quale perse anche una bella porzione di territorio (quella oltre il fiume - Ponte Lambro) che finì sotto il comune di Milano.

 

 

 

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1933 - 1961  -  NASCE IL COMUNE
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Il Notiziario, "Peschiera e la sua storia", parte prima e seconda, di G. Trezzi e di M. Durelli (periodico di Peschiera Borromeo).

Sono questi gli anni essenziali per la formazione del nostro comune. Nel corso dei secoli ed in particolare dopo la parentesi napoleonica, sotto il dominio asburgico, il territorio del nostro comune era organizzato, amministrativamente, in modo molto diverso. Esisteva infatti già da molti secoli il comune di Linate, attestato già dal 1100. I due piccoli comuni di Zelo e Foramagno si unirono invece nel 1832; naturalmente c’era poi il comune della Peschiera che raggruppava i nuclei del castello, di Mirazzano, e Bettola. Mezzate costituiva comune a se. Per quanto riguarda S. Bovio invece, questo nucleo si legò a peschiera già alla fine del secolo scorso. Fu negli anni trenta di questo secolo che il comune di Peschiera divenne come lo conosciamo oggi. A causa dei lavori di costruzione dell’idroscalo e dell’aeroporto, che modificarono notevolmente l’assetto del territorio, si pensò di riorganizzarlo aggregando dapprima i comuni di Morsenchio, Linate e Mezzate, e poi questo con quello di Peschiera nel 1934. Dando al nuovo comune l’appellativo della famiglia residente più illustre.

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1960 - 1970  -  SVILUPPO INDUSTRIALE
Tratto da Il Notiziario, "Peschiera e la sua storia", parte prima e seconda, di G. Trezzi e di M. Durelli (periodico di Peschiera Borromeo).

Gli anni ’60 sono quelli del boom economico. Anche Peschiera vive in questi anni una svolta decisiva con una massiccia espansione demografica. Subisce molto l’influenza dell’aeroporto di Linate, che già aperto da un trentennio fu ampliato nel 1960, fu in questa occasione che l’antica strada romana che collegava Milano a Crema fu interrotta. Fu necessaria una nuova strada e nacque la Paullese nuova. Nel frattempo Peschiera iniziava ad assumere i caratteri da periferia di una grossa città, vi si insediarono infatti numerose fabbriche e laboratori, ma fu solo marginalmente interessata dal fenomeno dell’immigrazione.

 

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1980 - 1990  -  SVILUPPO URBANO
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Il Notiziario, "Peschiera e la sua storia", parte prima e seconda, di G. Trezzi e di M. Durelli (periodico di Peschiera Borromeo).

Con gli anni ’80 invece esplose la crescita urbanistica e demografica della città. S. Bovio, Zeloforamagno e Bettola cambiarono radicalmente il proprio volto. La città viene dotata di un distretto sanitario, si amplia il circolo scolastico. Da tutta Italia e soprattutto da Milano giungono nuove generazioni, che pur gravitando attorno al mondo del lavoro metropolitano cercano spazi più accessibili e più vivibili. Gli anni ’90 invece hanno visto in parte una svolta, come un po’ in tutto il resto d’Italia, orientata ad una crescita globale della città per ciò che riguarda i servizi e le comodità che essa offre ai suoi cittadini. Hanno visto la luce il centro sportivo polivalente Borsellino e il centro civico e cinema-teatro De Sica. Soleado, la ludoteca per i più giovani, il Centro donne, il Centro anziani, la biblioteca e, a livello istituzionale, l’apertura dell’ufficio rapporti con il pubblico (tra i primi in Italia).

 

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