Ex Oratorio di Foramagno - Secoli VII - XVI
Da "Peschiera Borromeo - Storie Ambienti e Antichi mattoni" di Sergio Leondi

per localizzare la sua posizione sullo stradario QUADRO N,(M8)

 

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Il terzo monumento, dopo il castello Borromeo e il castello di Lomghignana. è la chiesetta o oratorio di Via Martiri di Cefalonia a Foramagno. Mentre i primi  godono di ottima considerazione e richiamano l'attenzione di turisti e pittori, l'oratorio giace negletto e ignorato dalla maggiorparte della cittadinanza. Le dimensioni molto piccole giocano a suo sfavore, ma quanto ad antichità merita il massimo rispetto. Le sue origini risalgono giù giù nei secoli, all'epoca della dominazione Longobarda.
Fa propendere per questa tesi l'intitolazione di un altare, fin dal secolo XIII, all'Arcangelo San Michele, venerato dai Longobardi che sono senza dubbio i fondatori di Foramagno.


Disegno a china di Augusta Frappetta - Immagine tratta dall'articolo
 "Tornerà a nuova vita l'ex chiesetta di Foramagno, il monumento più antico di Peschiera Borromeo"
Del Prof. Sergio Leondi
e pubblicato su Il Foglio di Peschiera Borromeo gennaio 2004

Il prof. Leondi ci informa che sono iniziati i lavori di restauro del monumento e ci narra la sua storia.

 La chiesetta divenne luogo di culto dell'insediamento longobardo che si stabilì sulle rive del fiume Lambro dopo avervi piazzato un accampamento militare per sorvegliare il guado del fiume, quando questo popolo si convertì alla religione cristiana. Il culto vi fu celebrato fino verso la metà dell'Ottocento; successivamente finì abbandonata fu poi sconsacrata ed il locale adibito a magazzino e pollaio. Nel catino absidale si intravedono ancora antichi affreschi: alcuni tardo-medievali, altri rinascimentali. Manca l'altare, rimosso e usato per completare l'altare maggiore della chiesa di S.Martino a Zelo. Il soffitto a cassettoni di legno è danneggiato, ma recuperabile. L'edificio fu donato dai proprietari Parapini al Comune, a novembre 2003 sono partiti i restauri, curati dall'architetto Paolo Malcaus. I lavori ripartiti in vari lotti prvedono prima la sistemazione del tetto, poi la messa in sicurezza degli affreschi e infine tutto il resto. Data la criticità dei lavori non si concluderanno in breve tempo. L'obiettivo della ristrutturazione è quello di rivitalizzare la struttura ed inserirla nel circolo della vita sociale e culturale  della città.

 


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