Provincia di Messina
(Sicilia)

Castello del Sec. XVI

dei

Principi di Venetico e Maletto, Marchesi di San Martino e di Roccella, Baroni di Mazzarrà

Cavalieri di Gran Croce del Sovrano Ordine Militare di Malta

Il Maniero fortificato sorge nella marina dell'attuale Comune di Spadafora, in Provincia di Messina. Nel 1459 territorio del Marchesato di S. Martino, appartenuto ai feudatari Spadafora, i quali erano Marchesi di S. Martino, ed al tempo stesso Principi di Venetico, di Maletto, Marchesi di Roccella.

Stemma portale  Castello sito a Spadafora

Recenti narrazioni, hanno mascherato la vera palingenesi della famiglia dei Principi di Venetico, condensando in una famiglia appartenente al Ramo di Policastrello, portante ancora il cognome Spadafora, il vissuto appartenente a sei Rami costituenti la famiglia Spadafora. E' necessario quindi chiarire l'estraneità del Ramo di Policastrelli nelle vicende storiche del Principato di Venetico S. Martino Spadafora. Infatti, fu Muzio Spadafora Branciforte, Principe di Venetico ad avere iniziato a popolare il Borgo circostante il proprio Castello sito a Spadafora, fu Deputato del Regno e morì nel 1720. Gli successe il figlio Domenico Spadafora Gaetani, Cavaliere di Gran Croce del Sovrano Ordine Militare di Malta. Questi morì prematuramente il 3 Luglio 1754 a Venetico ove fu sepolto, così come avvenne per la moglie Caterina Moncada Platamone, morta cadendo da cavallo a Spadafora nell'Ottobre del 1773. Successero i loro figli rimasti orfani Federico e Muzio Spadafora Moncada. Ma per essi subentrò una tutela giudiziaria per la minore età dei due fratelli, oltre che per le condizioni fatue del primogenito Muzio. Amministratore della tutela dei Feudi tra cui Venetico e San Martino fu nominato Guttierez Spadafora Ruffo Li Calzi, Principe e Marchese di Policastrelli, erede della Baronia di San Pietro (Milazzo). Alcuni Autori, confusi dall'omonimia del cognome "Spadafora", oltre che dalla parentela tra le due famiglie, hanno attribuito al Duca o Principe Guttierez Spadafora la costituzione del Borgo attorno al Castello di Spadafora. Si precisa che questo Principe di Policastrelli, che non era Duca, nel corso della tutela poteva esercitare solo l'ordinaria amministrazione. L'attribuzione d'avere popolato il Borgo attorno al Castello sito nell'attuale Spadafora, pertanto è errata. Il Borgo popolato dal Principe e Marchese di Policastrelli, Guttierez  Spadafora Ruffo Li Calzi, nel 1737, al quale molti hanno fatto spesso riferimento, era infatti la Baronia di San Pietro delli Currìì o delli Carriaggi (Milazzo), che all'epoca in cui apparteneva al Principe Onofrio Spadafora Rigoles (ossia Principe di Mazzarrà, Duca e Barone di S. Pietro li Currìì), era denominata "Spadafora". Tant'è che il De Spucches in "Storia dei Feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia" al Vol. 7°, Quadro 1047, Pag. 445, riferisce quanto già indicato da Di Marzo a proposito del matrimonio di Muzio Corrado Onofrio Spadafora Branciforte, figlio del citato Guttierez, avvenuto in località "Spadafora", ossia la Baronia San Pietro di Spadafora, ad indicare che apparteneva a quella famiglia. Citazione, che non è da riferirsi all'attuale Città di Spadafora, pur se dall'epoca fascista in poi c'è chi ha equivocato nei riferimenti, usando in modo improprio la terminologia, e determinando confusione tra il Ramo di Policastrelli ed il Ramo di Venetico, avente il medesimo cognome "Spadafora".

Federico Spadafora Moncada, Principe di Venetico e Maletto, Marchese di San Martino e di Roccella, maggiorenne, ottenuta la revoca della tutela continuò a popolare l'area circostante il Castello nella marina. Sposò Eleonora Colonna Ventimiglia ed ottenne il conferimento del Cavalierato del Sovrano Ordine di Malta il 25 Aprile 1798. La Croce del Sovrano Ordine di Malta, visibile sino a qualche anno addietro nella cappella all'interno del Castello sito a Venetico Superiore (ME), è stata rubata insieme al pregevole portale in pietra di epoca medioevale.

 

Sormontato da una sagoma a forma piramidale, risalta lo stemma della famiglia Spadafora raffigurante anche il fregio araldico dei Colonna. Fu commissionato a seguito del matrimonio tra Federico Spadafora Moncada ed Eleonora Colonna Ventimiglia.

 

Uno dei due stemmi sormontanti entrambe le fontane è stato rubato.

Fregio lapideo in marmo, collocato all'interno dell'atrio d'ingresso del Castello di Spadafora proveniente dal Castello medioevale sito a Venetico Superiore. Era collocato all'interno della Cappelletta ove oltre la Croce del Sovrano Ordine Militare di Malta esisteva anche il loculo di sepoltura di un componente della stessa famiglia, insignito del Cavalierato dell'Ordine Militare di Malta. Il fregio raffigura un'intera armatura dell'epoca in forma scomposta, ricoperta da un tessuto finemente lavorato. A destra del rilievo, in basso, è scolpita la stella del Cavalierato del Sovrano Ordine Militare di Malta. E' verosimile che risalga al sec. XVI. Soltanto l'originaria collocazione farebbe ritenere che fosse un bassorilievo in onore del defunto Barone Federico Spadafora, figlio di Pietro Spadafora Moncada. Infatti, notizie tramandate nell'ambito della famiglia Samonà, fanno ritenere che il fregio rappresentasse il potere ed il prestigio militare del loro antenato. Alberto e Ferdinando Samonà Monroy intorno al 1924/25 trasferirono anvhe questo fregio nel Castello di loro proprietà sito a Spadafora.

I Castelli di Venetico e Spadafora, così come i titoli di Principe di Venetico e Marchese di San Martino, sono sempre rimasti indissolubilmente legati tra loro alla storia del Principato di Venetico S. Martino Spadafora e di questa famiglia discendente dal Barone Corrado Spadafora (1447). La linea  diretta maschile di questa famiglia si estinse nel 1851 con Domenico Spadafora Colonna. Questi, dalla moglie Lady Gleises non ebbe figli. La famiglia dei Principi di Venetico si perpetuò con la sorella Alessandra, la quale celebrò matrimonio con Don Pietro Ascenso, Duca di Santa Rosalia.

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Calice e base con stemma degli Spadafora

Tra le varie testimonianze una è rappresentata da un calice in argento (dei cinque prima esistenti), alla cui base vi è impresso lo stemma dei Principi di Venetico. Due calici che si trovavano nella Cappella all'interno del Castello di Venetico, dopo il terremoto del 1908 non sono stati più ritrovati. L'unico calice oggi esistente, di cui si riproduce l'immagine, è ben custodito in una Parrocchia.

I componenti di questa famiglia, per successioni ereditarie, hanno sempre tramandato la proprietà dei Castelli ai discendenti che ereditavano, anche i corrispondenti titoli di Principe di Venetico e Marchese di San Martino. Questa tradizione è durata sino alla morte dell'ultimo Principe di Venetico di Casa Spadafora, Don Domenico Spadafora Colonna, ed è cessata con la sorella Alessandra Spadafora Colonna, ultima discendente di questa famiglia che ne conservò il cognome sino alla celebrazione del proprio matrimonio con Don Pietro Ascenso Tedeschi, Duca di Santa Rosalia.

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