Provincia di Messina
(Sicilia)

Castello del Sec. XIII° 

dei

Principi di Venetico e Maletto, Marchesi di S. Martino e di Roccella, Baroni di Mazzarrà

Cavalieri di Gran Croce del Sovrano Ordine Militare di Malta

La fortezza si erge su una rupe, anticamente detta Conigliaro, e sovrasta il Borgo medioevale di Venetico Superiore in Provincia di Messina.

Stemma araldico  Spadafora-Moncada

Il Barone Corrado Spadafora, figlio di Federico, nel 1447 ottenne la concessione del Feudo di Venetico. La Real Corte gli concesse la gabella insieme al Feudo di Mazzarrà. Era stato Maestro Razionale e Stratigoto di Messina nel 1442. Il figlio Federico in data 2 Marzo 1459 acquistò il Feudo di San Martino, fu Senatore di Messina nel 1484, ed ebbe cinque figli. Gli successe il primogenito Francesco Spadafora Colonna, il quale sposò Melchiorra Moncada Aragona. Francesco commissionò lo stemma araldico marmoreo che sormontava il portale in pietra del Castello Medioevale sito a Venetico. Lasciò erede il figlio Pietro Spadafora Moncada. In questo periodo (1525), vi fu l'assedio della Goletta a cui partecipò il cugino di Francesco, Scipione Spadafora del Ramo di Randazzo, in quell'epoca Reggente di Caltagirone.

Nel 1923, il Cav. Alberto Samonà trasferì questo stemma araldico, ed il fregio sepolcrale marmoreo raffigurante parti scomposte di armatura accanto alla Croce di Malta, all'interno del Castello sito a Spadafora per evitarne il trafugamento. Invece, l'antico portale in pietre antiche e la Croce dell'Ordine Militare di Malta ancora esistente nella Cappelletta sono stati rubati di recente. 

Ritrovare il portale originario e la Croce di Malta è segno di civiltà, 

amore per la propria terra,

desiderio di rivalutare l'antico Borgo medioevale.

 

Il Castello medioevale sito a Venetico Superiore, è rimasto danneggiato dal terremoto del 1908. Molti studiosi a seguito di valutazioni sulla struttura architettonica affermano che il periodo di manifattura risalirebbe al  Sec. XIII°. La Sovrintendenza Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali di Messina, apponendo il vincolo ai sensi della Legge 1089/39, ha ritenuto questa tesi la più attendibile.

Particolare del Castello sito a Venetico Superiore (ME)

Forse il periodo di edificazione potrebbe essere circoscritto all'epoca in cui successero nella gabella le Famiglie Aldoino, sino a pervenire a Pietro Porco. Non sono stati ancora trovati riferimenti dai quali sia possibile confermare che la costruzione possa essere stata stata commissionata dal Barone Corrado Spadafora. Questi, infatti, ne ottenne la concessione nel 1447. Questa eventuale ipotesi, inoltre, contrasterebbe con l' epoca di probabile manifattura.

Il Barone Federico Spadafora, successe a Pietro. Dalla moglie Beatrice Branciforte Lanza nacque Giuseppe Antonio Spadafora Branciforte primo investito del Marchesato di San Martino (1622). Le testimonianze riconducibili all'importanza che rivestiva questa famiglia Spadafora anche nei territori feudali di Venetico e San Martino, sono molteplici.

Fontana del Sec. XVI, fatta erigere nella piazzetta antistante la Chiesa Madre di Venetico Superiore, verosimilmente, dal Barone Federico Spadafora Moncada intorno al 1557. Sormontata da una piccola statua raffigurante una sirena, spicca sui lati anteriore e posteriore il "braccio armato di spada", emblema originario di questa famiglia Spadafora.                 L'attuale monumento, era finalizzato a venire incontro all'esigenza di acqua potabile dell'intera popolazione del Borgo medioevale.

Francesco Spadafora Ruffo Santapau fu il primo Principe di Venetico, per nomina conferita da Re Filippo IV con privilegio 10 Novembre 1629 a Madrid. Deceduto senza figli nel 1654 gli successe il fratello Muzio Spadafora Ruffo Santapau. Il figlio Giuseppe Domenico Spadafora Sanseverino morto senza figli, lasciò erede il cugino Domenico Spadafora Sanseverino già Principe di Maletto dal 1678, figlio di Guttierez Spadafora Ruffo Santapau.

Molti componenti di questa famiglia manifestarono in vario modo la religiosità della famiglia, e segni tangibili sono riscontrabili nella donazione di alcune campane, di mobili, quadri, arredi sacri, censi e lasciti in favore del Convento dei Padri Minori Zoccolanti della Regola osservante di S. Francesco d'Assisi.

Copia del SS. Volto di Cristo, che nel 1625 Don Giuseppe Antonio Spadafora Branciforte, Barone di Venetico e Marchese di S. Martino ottenne da Papa Urbano VIII.

Una delle tre campane, fatte fondere dalla famiglia Spadafora e donate alle Chiese di Venetico dal Marchese di San Martino Giuseppe Antonio Spadafora (1618), dal Principe di Venetico Domenico Spadafora (1685), già Principe di Maletto dal 1678, e dal nipote Domenico Spadafora Gaetani (+1723) Principe di Venetico.

Sarcofago sepolcrale di Don Federico Spadafora Moncada (+1615) con la moglie Beatrice Branciforte Lanza.  Ebbe un figlio maschio Giuseppe Antonio Spadafora Branciforte. Federico fu insignito Cavaliere di Gran Croce del Sovrano Ordine Militare di Malta. Il sarcofago è visibile nella Chiesa Madre di Venetico Superiore (ME).

Sarcofago sepolcrale di Don Giuseppe Antonio Spadafora Branciforte (+1637) con la moglie Imara Ruffo Santapau. Ebbe tre figli maschi, Francesco Spadafora Ruffo Santapau I° Principe di Venetico, Guttierez e Muzio. Fu insignito Cavaliere di Gran Croce del Sovrano Ordine Militare di Malta. Il sarcofago è visibile nella Chiesa Madre di Venetico Superiore (ME).

Alcuni matrimoni eccellenti furono celebrati con componenti della famiglia Ruffo di Calabria, che avevano dato origine a Messina e provincia ai Rami Ruffo della Foresta, Ruffo di Palazzolo e Ruffo della Scaletta. Alcuni componenti di questa famiglia Spadafora furono seppelliti nella Chiesa Madre di Venetico, e tra loro Federico Spadafora Moncada (+1615), Giuseppe Antonio Spadafora Branciforte (+1637), Domenico Spadafora Gaetani (+1754). Altri matrimoni furono celebrati, per le consuetudini dell'epoca, con famiglie di pari prestigio come la famiglia Branciforte, presente in diverse provincie della Sicilia (Orazio Branciforte Conte di Raccuia (ME), Francesco Branciforte Principe di Militello (CT) sposato con Giovanna d'Austria, nipote di Carlo V°, Carlo Carafa Branciforte Principe di Roccella e di Butera.

Stemmi, visibili nei frontoni della Chiesa Madre (S. Nicolò) a Venetico Superiore, e della Chiesa di San Giuseppe a Spadafora. Un altro è visibile nella Chiesa del Carmine a Venetico Marina, in atto chiusa per inagibilità.

Stemma visibile nella Chiesa Madre, a Venetico Superiore

Stemma visibile nella Chiesa di S. Giuseppe, a Spadafora

 

Il Castello di Venetico ed il Castello di Spadafora offrono la prova dell'incontrastata presenza feudale di questa famiglia Spadafora in un vasto territorio,  una volta denominato " Il Feudo dei Feudi ".

Il Castello medioevale di Venetico, coniuga requisiti storico-culturali-architettonici ed ambientali che riguardano un vasto territorio e quindi merita di essere restaurato per una rifunzionalizzazione.

 

 

HOME PAGE