ELEMENTI PROGETTUALI
RESTAURO CASTELLO di VENETICO ME)
Venetico Superiore

è un piccolo nucleo urbano di origine medioevale in provincia di Messina, costruito attorno al Castello dei Principi di Venetico, i quali più volte erano stati nominati Cavalieri del Sovrano Ordine Militare di Malta. Il rilievo urbanistico architettonico complessivo si articola con strade ad andamento concentrico e, nella parte summitale, s'impone il Castello con la sua potenza a significare l'incontrastato dominio del feudatario sul territorio. La Cittadina è geograficamente inserita nella fascia collinare della costa tirrenica ad un altitudine di m. 310 s.l.m. . La rete autostradale e stradale consente di raggiungere Milazzo o Messina in 20 minuti circa.

Il panorama scenografico naturale, il tessuto urbanistico architettonico del Borgo medioevale, insieme ai molteplici reperti che è possibile ammirare contemplando un vissuto d'altri tempi, ammaliano i visitatori provenienti anche dall'estero. L'esposizione naturale offre ottima visibilità delle Isole Eolie e della Città di Milazzo da cui dista Km. 18 circa. 

Descrizione del Castello

Il Castello medioevale si trova in posizione apicale rispetto al Borgo, ed ha il privilegio di una visibilità panoramica esclusiva a 360°. Assieme ai Comuni viciniori, Spadafora (Km. 3) e Roccavaldina (Km. 3) sedi di altrettanti Castelli, costituisce un naturale triangolo geografico dotato di contenitori culturali (riconosciuti dalla Regione Siciliana). Il paesaggio territoriale è arricchito da estesi uliveti, da vigneti, e da pascoli. La vicinanza della spiaggia (Km. 3), sempre più curata nei minimi dettagli, consente il gradevole binomio mare-collina.

Il Castello, a pianta trapezoidale allungata con possenti torrioni circolari ai vertici, si articola intorno alla Piazza d'Armi con una serie d'ambienti di taglio irregolare, realizzati in epoca post-quattrocentesca a danno delle strutture medioevali, in funzione delle esigenze dei proprietari avvicendatisi nel corso dei secoli. La costruzione risente molto l'influenza dell'architettura militare sveva, nonostante la residenza dei Principi fosse racchiusa all'interno della fortezza con un netto distinguo tra zona di difesa e nucleo abitativo. Al Castello si accede mediante una cordonata da lato Sud, attraverso una grande porta originariamente preceduta da un ponte levatoio, ora scomparso. Superato l'ingresso, a destra e sinistra s'impongono in modo simmetrico rare nicchie di forma rettangolare, coperte da volte a botte, con due feritoie in ciascuna di esse. Sopra queste nicchie si trova un secondo ordine di fuoco costituito da spalti, dotati di altre feritoie in corrispondenza di quelle inferiori. Agli estremi di questo fronte si aprono due cannoniere. Le torri angolari cilindriche, anch'esse dotate di due ordini di fuoco, vanno allargandosi verso il basso. Alla parte superiore di queste due torri, lato Sud, entrambe collegate con gli spalti, si accede mediante due scale in pietra in posizione simmetrica l'una all'altra. Sul fronte Est esistono dei merli del tipo bifido detti "Ghibellini" di cui alcuni sono intatti, altri danneggiati.

Un secondo portale immetteva in un breve passaggio coperto su cui affacciavano gli alloggi del corpo di guardia che, tramite una rapida rampa ubicata immediatamente a sinistra dell'ingresso, erano posti in comunicazione con un unico grande ambiente destinato alle scuderie, situato al livello inferiore lungo il fianco orientale. Il vano, crollato solo parzialmente, viene diviso longitudinalmente da quattro arcate in laterizi sostenute da grossi pilastri a sezione rettangolare, rivestiti in conci di pietra calcarea su cui scaricano le volte a crocera, anch'esse in laterizi, che coprono il tratto compreso tra i pilastri ed il muro orientale che, in corrispondenza delle arcate, si apre verso l'esterno con quattro grandi finestre quadrate fortemente sguanciate e dotate di cornici in pietra grigia. Percorrendo il passaggio coperto si giungeva alla Piazza d'Armi dalla quale erano direttamente accessibili gli ambienti annessi alla residenza.

Nell'ala orientale erano ubicate le stanze della servitù ed una Cappella, adesso diruta, dove permangono i resti di un altare ed il loculo di sepoltura, ormai vuoto, del Principe di Spadafora (*). Dal lato opposto erano dislocate le cucine ed una biblioteca con camino. L'abitazione padronale, crollata in seguito al terremoto del 1908, si articolava intorno ad un grande salone che affacciava sulla Corte. Soltanto le stanze sul lato Nord erano poste in comunicazione con l'esterno tramite grandi finestre. 

La struttura è inabitabile per i danni subiti dal terremoto del 1908. Un restauro complessivo è necessario per restituire al Castello quel fascino primigenio di residenza-fortezza costituita da 18 vani, oltre la sala d'armi, la cappella, gli spalti, la prigione, e la corte interna estesa mq. 318 circa.

Corografia
Elaborato dello stato di fatto
Superficie complessiva:  Mq. 2500 circa
Superficie coperta:          Mq. 1600 circa
Alcuni particolari fotografici esterni ed interni

Castello visto in controluce

               

Spalti con nicchie all'ingresso ed ampio spazio scoperto

Ingresso con cordonata

 

                                                 Merli "Ghibellini"

Torre che conduce agli spalti

Porzione della Corte interna in prossimità dei ruderi di alcuni vani sovrastanti la prigione

 
ALTRE IMMAGINI SULLO STATO DI FATTO DELL'IMMOBILE
   
HOME