Castello Sec. XIII
in Provincia di Messina
(Sicilia)

Origini e Feudatari medioevali

Ha origini medioevali, anticamente Binetico. Si trova lungo la costa tirrenica della Sicilia in provincia di Messina. E' Raggiungibile da Messina con un percorso di 25 Km. circa, oppure da Milazzo da cui è distante 19 Km. circa.

Il Feudo di Venetico ha origini note con Simone Venetico, al quale appartenne nel periodo normanno. Simone e Ranuzza Venetico, non avendo prole, nel 1259 lo donarono al Giudice Arduino (o Aldoino). Re Manfredi, con privilegio dato a S. Gervasio il 9 Marzo 1259, accettò e confermò la predetta donazione estendendola agli eredi in perpetuo, salvo l'obbligo del Servizo Militare. 

E' documentato che gli successe il figlio Arduino de Arduino, ed i riferimenti sono datati 1296. Di questa famiglia, tuttavia, non vi è traccia per circa un secolo dal 1296 al 1408. I riscontri documentali riaffiorano con certezza con l'investitura di Giacomo de Arduino, a Catania il 27 Gennaio 1416, con la quale fu riconosciuto Signore delle terre di Venetico. Giacomo sposò Costanza de Giordano ed ebbe tre figli, Arduino, Federico e Gerardo. Quest'ultimo, come i fratelli non ebbe figli. Seguì una donazione da parte di Gerardo Arduino o Aldoino a favore di Pietro Porco. Questa liberalità non fu gradita a Re Alfonso il quale revocò la donazione, ed il Feudo rientrò nella disponibilità della Real Corte.

Nessuno ad oggi è riuscito a dimostrare a chi appartenesse il Feudo tra il 1297 ed il 1407. Questa vacazio temporale potrebbe forse restituire notizie certe sul personaggio che edificò il Castello a difesa del Feudo di Venetico. Potrebbe anche trattarsi di una fortezza militare edificata dagli Arduino, oppure commissionata per volere della stessa Regia Corte. Tra le varie ipotesi potrebbe concorrere anche quella secondo la quale la costruzione della fortezza sia stata affidata da parte della Regia Corte a Federico Spadafora.

Questo Federico Spadafora, era Castellano e Capitano di Taormina nel 1391, fu Miles, Consigliere Regio e Maestro Razionale del Regno. Nominato Barone del Biscotto, Cannavò sale e sego di Messina nel 1399, fu Maestro Giustiziere in Val Demone nel 1403, e Nobile Veneto con diploma del Doge Michele Steno nel 1409. Era fratello di Pietro Damiano, Signore di Roccella, nonchè zio di Ruggero Spadafora Barone di Roccella, il quale nel 1344 ottenne la concessione del Castello di Maletto da Re Federico.


Re Alfonso d'Aragona, con proprio privilegio datato Tivoli 10 giugno 1447, concesse a Corrado Spadafora la gabella del Feudo di Venetico, contro pagamento di onze 300 e con obbligo del servizio militare di un cavallo armato per ogni 20 onze di reddito, insieme al conferimento del titolo di Barone. Corrado Spadafora era secondogenito di Federico Spadafora, appartenente al Ramo di Randazzo. Nel 1442 fu Maestro Razionale e Stratigoto di Messina, Cavaliere del Sovrano Ordine di Malta nel 1495.

Il Feudo dei Feudi, era divenuto ambitissimo per la sua estensione poichè ne ricomprendeva  molti altri acquisiti dagli Spadafora, geograficamente distribuiti in differenti territori (Val Demone, Val di Mazzara e Val di Noto), e sui quali i Principi di Venetico e Marchesi di San Martino avvicendatisi nel tempo erano riusciti a mantenere prestigio civile, religioso e militare. I rapporti con la Real Casa furono sempre ottimi, tanto da ottenere numerosi incarichi e concessioni.

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