Nel 1230, un Giovanni Spadafora veniva nominato Segretario dell'Imperatore Federico.

Intorno al 1260, il figlio Damiano Spadafora divenne I° Signore di Roccella (Roccella Valdemone), dando origine al Ramo di Randazzo.

I discendenti il 13 Aprile 1344, con Ruggero Spadafora, ottennero da Re Federico il titolo di Baroni e la concessione del Castello, divenendo successivamente Marchesi di Roccella (23 Giugno 1579) e Principi di Maletto (2 Aprile 1619) con Don Michele Spadafora Bologna.

Di Corrado Spadafora, altro figlio di Giovanni, si conosce poco. E' certo e documentato che il nipote Federico Spadafora ottenne varie cariche istituzionali dell'epoca oltre la concessione di svariati riconoscimenti tra i quali: Castellano e Capitano di Taormina (1391), Miles, Consigliere Regio e Maestro Razionale del Regno, Barone del Biscotto, Cannavò sale e sego di Messina (1399), Maestro Giustiziere in Val Demone (1403), Nobile Veneto con diploma del Doge Michele Steno (1409).

Il Primogenito di Federico, Salvo Spadafora, Barone del Biscotto e Nobile Veneto, divenne Stratigoto di Messina (1429-1431), dando origine al Ramo di Messina.

Il secondogenito, Corrado Spadafora, fu Pretore di Palermo nel 1418, Maestro Razionale e Stratigoto di Messina nel 1442, ed ottenne la concessione dei Feudi di Venetico e Mazzarrà nel 1447, con il titolo di Barone, dietro pagamento di 300 onze e con l'obbligo del servizio militare, e di un cavallo armato per ogni 20 onze di reddito.

Fu il Capostipite del Ramo di Venetico, a cui appartennero i feudi di Venetico, San Martino (Spadafora) e Maletto con i rispettivi Castelli. Sono ancora numerose le testimonianze pervenuteci.

Il figlio Federico Spadafora, Barone di Venetico, acquistò le terre di San Martino da Rinaldo Lancia il 2 Marzo 1459, previa licenza viceregia, per onze 226 e con l'onere del servizio militare.

Francesco Spadafora, primogenito di Federico, s'investì della Baronia di San Martino il 7 Novembre 1509 ed il 7 Luglio 1515. Sposò Donna Melchiorra Moncada Aragona. Commissionò lo stemma araldico collocato in origine sul portale del Castello sito a Venetico.

Durante il potere di Don Federico Spadafora, Barone di Venetico e San Martino, investitosi il 17 Dicembre 1564, quale figlio di Francesco, fu costruito il Castello in territorio di marina del Marchesato di San Martino (sull'architrave in legno del portone d'ingresso è incisa la data esatta), per resistere alle invasioni turcomanne.

Don Federico Spadafora fu Cavaliere del Sovrano Ordine di Malta il 4 Marzo 1572, e Provveditore alle Fabbriche del Regio Patrimonio di Messina nel 1594. Sposò Beatrice Branciforte Lanza. Morì nella residenza del proprio Castello a Venetico nel 1615, e fu sepolto nella Chiesa Madre ove ancora oggi è possibile ammirarne il sarcofago nobiliare.

Don Giuseppe Antonio Spadafora Branciforte, Barone di Venetico, figlio di Federico, fu I° Marchese di San Martino. Sposò Imara Ruffo Santapau con dotali 1613. Ottenne dal Pontefice Urbano VIII la copia del SS. Volto di Cristo. Morì nella residenza del proprio Castello a Venetico nel 1637, e fu sepolto nella Chiesa Madre ove ancora oggi è possibile ammirarne il sarcofago nobiliare.

Gli successe il figlio Don Francesco Spadafora Ruffo, il quale era già I° Principe di Venetico con nomina conferitagli da Filippo IV e con privilegio datato Madrid 10 Novembre 1629.

La discendenza diretta di questa famiglia, continuò a contrarre matrimoni illustri, ottenendo importanti cariche istituzionali oltre ai riconoscimenti del Sovrano Ordine Cavalleresco di Malta e dell'Ordine di Alcantara.

Dal Ramo di Venetico si distaccarono il Ramo di Mazzarrà (1459) con Don Giacomo Spadafora, e il Ramo di San Pietro (1519) con altro Giacomo Spadafora, entrambi estinti per mancanza di prole. Nonchè per ultimo si distaccò il Ramo di Policastrelli (1650) con Don Muzio Spadafora Spadafora, divenuto prima Marchese poi, nel 1737, Principe di Policastrelli (San Pietro). Il figlio di questi, Guttierez Ruffo Li Calzi nel 1737 popolò la Baronia di San Pietro (Milazzo).

Estintosi il Ramo di Randazzo nel 1678 con Don Michele Spadafora Sanseverino, il Ramo di Venetico subentrò nel Principato di Maletto e Marchesato di Roccella con Don Domenico Spadafora Spadafora.

Ultimo componente della famiglia dei Principi di Venetico ad ottenere il Cavalierato del Sovrano Ordine di Malta fu Don Federico Spadafora Moncada in data 25 Aprile 1798. Andato sposo a Donna Eleonora Colonna Ventimiglia dei Duchi di Cesarò, commissionò lo stemma collocato sui frontali delle fontane laterali al Castello.

Il Feudo di Venetico San Martino Spadafora, comprendente i Castelli, pervenne per successione diretta a Don Domenico e Donna Alessandra Spadafora Colonna, ultimi Principi di Venetico e Maletto a portare il cognome d'origine. Infatti, Don Domenico morì (1851) senza prole e la Principessa Donna Alessandra sposando Don Pietro Ascenso, Duca di S. Rosalia, perpetuò la propria discendenza con il cognome maritale. Don Carmelo e Don Carlo Ascenso Spadafora, Marchesi di Roccella e di San Martino, mantennero i Feudi dell'ex Stato di Venetico San Martino Spadafora ed entrambi i Castelli, pervenuti in successione diretta alle famiglie Samonà, Giunta e Catalfamo, poi riuniti nella famiglia Samonà. Mentre il primogenito di Donna Alessandra, Federico Ascenso Spadafora, tra l'altro, oltre al titolo di Principe di Venetico ebbe l'intero Principato di Maletto, pervenuti in successione diretta alle famiglie Monroy Ascenso Realmena-Cammarata.

Oggi, il Castello sito a Spadafora è di proprietà della Regione Siciliana.

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