"As in Music, so in Life"

 

Giancarlo Lombardo

  

 

IL MONDO IN SEI CORDE

 

 

"Quando Carlos alzò la testa  dalla sua chitarra, il sole era una pallottola di fuoco nel cielo e Maria era in piedi davanti a lui. - Sono venuta per parlarti - disse guardando la punta dei propri piedi. A Carlos la sua espressione ed il tono della voce fecero l'effetto di un pugno nello stomaco, ma si sforzò di essere disinvolto.

- Cosa hai da raccontarmi di tanto importante da distogliermi mentre suono? - disse continuando a "pizzicare" una samba sulle corde della vecchia chitarra dalla voce calda.

Maria era la prima ragazza di cui fosse stato innamorato, la prima che fosse riuscita a sottrarre qualche ora dall'esercizio continuo sulla sua chitarra, che riteneva indispensabile per riuscire un giorno ad esprimere completamente le sfumature della sua anima. Maria era alta e snella; A Carlos era capitato più di una volta di perdersi nei suoi occhi profondi e questo era stato bello quasi quanto perdersi nelle innumerevoli armonie di ogni accordo della sua chitarra. Quasi quanto ... e questo era il problema che turbava Maria!

- Allora, cosa mi volevi dire - ripetè Carlos, vedendo che la ragazza rimaneva muta a fissare un punto nel vuoto. - Ecco ... vedi ... io ... - Maria era visibilmente confusa e Carlos cercò di aiutarla. Più volte gli era capitato di pensare che lei fosse stufa del suo amore sviscerato per la musica, quasi gelosa.

Il pensiero di perderla lo spaventava, ma non fino al punto di fargli dimenticare il suo primo amore, la sua chitarra: anche lei era molto bella , con la sua vita stretta ed i fianchi larghi come una donna di Botticelli che Carlos aveva conosciuto nei suoi giorni di studio.

Egli passava praticamente tutta la sua giornata con quella creatura di legno sulle ginocchia: le uniche soste erano quelle dedicate ai pasti. Maria continuava a fissare il nulla con lo sguardo turbato e lui cominciava ad avvertire una sensazione di paura. Forse Maria si era stancata di essere trascurata per un altro amore.

Carlos era vagamente intontito a pensare queste cose. Non sarebbe certo stato capace di fare a meno di Maria e tanto meno della sua chitarra. Sapeva che per diventare un giorno un vero musicista, era indispensabile una dedizione costante e si rendeva conto del resto che una donna, per adolescente che fosse, meritava tempo ed attenzione quanto il più prezioso degli strumenti.

- Vedi, il fatto è che Ramòn mi ha invitata fuori ieri l'altro ... - Maria si era fatta improvvisamente aggressiva e questo fece cadere Carlos dalla nuvola di pensieri su cui si era adagiato. - Non vorrai raccontarmi che ti diverti a fare conversazione con quel teppista!? - scherzò lui, senza pensare che a certe ragazzine i tipi delinquenziali non dispiacciono, anzi, e Maria, con tutto il candore rapinante dei suoi occhioni neri, era proprio il genere di ragazzina passionaria e piena di fantasia cui piacevano quei tipi.

La mano di Carlos correva intanto sulla tastiera in un rivolo di note squillanti. Il ragazzo continuava a parlare, ma il ritmo delle sue parole era condizionato dal tempo della samba che stava suonando. Non ... vorrai ... dirmi che ti piace Ramòn!? - E invece si, mi piace e come - Due grosse lacrime solcavano adesso il volto della ragazza che si mordeva il labbro inferiore nel tentativo di non piangere.

Carlos guardò di nuovo verso l'orizzonte: il sole era quasi completamente tramontato ed uno stormo di uccelli migratori improvvisava complesse figurazioni acrobatiche. Volgendo gli occhi intorno, abbracciò con lo sguardo l'intera vallata che ora sembrava avvolgerli in un abbraccio verde petrolio.

Quello era il posto dove più gli piaceva sedersi a suonare: tanto verde intorno e la possibilità di seguire il sole in uno dei più struggenti tramonti in cui mai si fosse prodotto. Era lì che aveva portato Maria quando erano usciti per la prima volta ed in quel posto sembrava ora destinato a finire il loro breve ma intenso amore. Questo pensiero lo fece sorridere dentro di sé con amarezza.

La sua chitarra cominciò a piangere al posto suo, contrappuntando alcune note squillanti ad altre gravi. Carlos non sembrava avere da dire granchè, così Maria andò avanti: - non solo Ramòn mi piace, ma da oggi in poi vedrò sempre e soltanto lui, a meno che tu non la smetta di amoreggiare con la tua stupida chitarra -

Fissando lo sguardo davanti a sé, il ragazzo non sembrava credere alle proprie orecchie. Lasciar stare la mia chitarra? Ma cosa ha capito di me questa ragazzina maligna? A cosa sono servite le lunghe ore in cui ho suonato per lei con il cuore pieno di gioia?

L'unica soluzione plausibile era che con molta probabilità non era riuscito ad esprimere compiutamente i propri sentimenti ed in tal caso non gli restava che esercitarsi ancora di più, fino ad ottenere una perfetta corrispondenza tra quello che sentiva dentro e quello che le sue mani suonavano.

Non aveva più voglia di parlare ed in ogni caso Maria aveva deciso per tutti e due. Continuò a pizzicare le corde con la testa bassa e quando Maria si fu allontanata di parecchi metri, la guardò andarsene e le gridò dietro: - un giorno, quando sarò abbastanza bravo, scriverò una samba per te e tutto il mondo potrà sentire la mia anima cantare ..." 

English version

 

 

Una nota interminabile, al limite dello smarrimento emozionale, sorretta da una base ritmica dai   vividi colori afro-cubani: questo il marchio di fabbrica di Carlos Santana.

Imitato ma inimitabile, Santana si è ritagliato un posto d'onore nel grande libro della musica grazie al suo personalissimo stile di creare musica facendo "cantare" la sua chitarra.

C'è del magico in lui: ogni qual volta che si ascolta un suo disco o ancora meglio se si assiste ad un suo concerto, ci si rende immediatamente conto di avere di fronte una persona speciale, molto diversa dall'archetipo del musicista rock che conosciamo: nessun "egotrip", alterigia o divismo, ma solo un artista affabile, capace di creare una musica sublime.

Carlos Santana, uno stile riconoscibile al primo ascolto. Valori etnici, morali, artistici e umani: una vera missione ai confini tra cielo e terra, tra materialismo e spiritualità. Misticismo che si fonde con l'aspetto più sanguinoso e carnale del blues, dando vita a qualcosa di indefinibile e prezioso, classificabile solo con il suo nome.

In questa pagina ed in quelle che seguono, il mio tributo al musicista ed allo spirito che lo anima, uno spirito di verità, di fratellanza e di amore per il prossimo; lo stesso spirito che pervade la sua musica ("As in Music so in Life"), nonché il mio tentativo di ripercorrere, attraverso un "collage" di immagini e foto, citazioni ed interviste rigorosamente in italiano, alcune delle tappe tra le più significative dell'artista e dell'uomo ...

Buona navigazione a tutti!

 

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