Interessanti
dichiarazioni dell'Avvocato Taormina
Prego avvocato ci detti la
linea
CARLO TAORMINA, che
Berlusconi ha voluto con sé al Governo assieme alla cerchia degli intimi
- il suo medico, il suo caro compagno di classe, la vedova del suo
migliore amico, il suo autista, il suo omeopata, - è uomo di legge.
Riduttiva la definizione avvocato di Berlusconi.
Misurati, ineccepibili i
suoi giudizi nella nuova veste di uomo di Stato. Rivolto a Luca Casarini,
leadere delle tute bianche, lo hanno informato che <<tutti gli
italiani vorrebbero vederlo in galera >> Intanto in galera,
per quale reato si vede dopo.
A 12 ore dalla bomba alla sede
leghista di Vidonza (otto delle quali - era notte- trascorse a dormire),
ha detto <<la sinistra degenere è l'origine sicura di questa
aggressione>> . Sicura???: ne ha avuto certezza dopo un sogno
rivelatore. E' un efficienza di giudizio che rincuora.
Basta con processi infiniti,
con accusa, difesa, prove e perizie, altri 50 Taormina e siamo
apposto!!!!!!!
(Concita De Gregorio)
Il
sottosegretario scatenato dopo le motivazioni della Cassazione per
l'assoluzione di Berlusconi
Taormina: "Si processino i giudici che hanno sbagliato"
La sentenza sulle tangenti alla Guardia di Finanza "Contro il
premier non c'erano prove dirette"
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ROMA - "Si cominci a mettere in fila i nomi dei
magistrati che hanno sbagliato a Milano, a Palermo, a Roma e Perugia
e così via e siano immediatamente processati". Il
sottosegretario Carlo Taormina prende spunto dalle motivazioni della
sentenza di assoluzione di Berlusconi dall'accusa di aver pagato
tangenti alla Guardia di Finanza per attaccare a testa bassa i
magistrati e in particolare Giuseppe Gennaro presidente
dell'associazione nazionale magistrati.
In 21 pagine i giudici della Suprema corte hanno sostanzialmente
detto che, pur se gli uomini di Berlusconi hanno pagato i
finanzieri, contro il presidente del consiglio non c'erano
"prove dirette né documentali né orali", anzi una
"sostanziale carenza di prove idonee" a suo carico emerge
dalla sentenza emessa dai giudici di Milano laddove, dice la
Cassazione, ammettono "di non poter stabilire in quali modi e
tempi sia stata da lui data a Sciscia l'autorizzazione a pagamenti
illeciti", come aveva ipotizzato l'accusa.
E le parole dei giudici della Cassazione hanno fatto scattare
Taormina come una molla. Dopo aver chiesto i processi per i
magistrati l'avvocato-sottosegretario chiede anche le dimissioni
"dalla carica di presidente dell'Anm Giuseppe Gennaro che
nell'ambito dello squallido intervento svolto a 'Porta a Porta'
disse che bisognava attendere la motivazioni con cui la Cassazione
aveva assolto Silvio Berlusconi dall' infamante accusa di
corruzione". "Ora la motivazione c'è - continua Taormina
- la Cassazione schiaffeggia una gran parte della classe giudiziaria
di Milano, dai pubblici ministeri che hanno indagato e hanno
sostenuto le accuse nei pubblici dibattimenti, ai collegi giudicanti
che si sono appiattiti sui teoremi accusatori. Hanno sbagliato
tutti, consumando una serie di colpe professionali per le quali
qualsiasi cittadino sarebbe stato sbattuto fuori a calci anche se
avesse fatto il maniscalco e sarebbe stato schiaffato in
galera".
"Cosa intende fare Gennaro? Denuncerà al ministro Castelli
perché proceda disciplinarmente contro quei magistrati",
chiede ancora il sottosegretario, o non farà nulla "perchè
egli stesso ha problemi giudiziari rispetto ai quali, per la quarta
volta, gli chiedo di dare pubblica notizia se l'inchiesta intrapresa
a Messina, su denuncia di due magistrati, il pm Marino e il
presidente Scidà, relativa all' acquisto di una villa in Sicilia e
ad alcune presunte interferenze che avrebbe esercitato sulla
conduzione di inchieste catanesi, si sia chiusa con l' archiviazione
o con la sua richiesta di rinvio a giudizio?".
Immediata la replica di Gennaro che definisce "risibili"
le argomentazioni con cui Taormina chiede le sue dimissioni
("le sue dichiarazioni si commentano da sole") mentre si
dilunga sulla sua vicenda personale. "Chiedo pubblicamente a
Taormina - ha detto Gennaro - di rinunciare all'immunità
parlamentare e di venire con me davanti a un tribunale dello Stato o
anche davanti a un giurì d'onore o a qualunque organo lui voglia
indicare".
Ma Taormina, torna anche sugli altri magistrati. "I processi
senza prove - continua il sottosegretario - sono figli di una
magistratura corporativa e sottratta a qualsiasi responsabilitrà ed
a qualsiasi controllo, da quello disciplinare a quello parlamentare,
e sono figli di una magistratura non fondata sulla separazione delle
carriere". "Si cominci a mettere in fila i nomi dei
magistrati che hanno sbagliato - conclude Taormina - a Milano, a
Palermo, a Roma, a Perugia e così via e siano immediatamente
processati dinanzi a tutte le giurisdizioni competenti facendo
provare ad essi il travaglio, l' umiliazione, le sofferenze che
tutti gli imputati vittime dell'abuso giudiziario hanno provato
sulla loro pelle e su quella delle loro famiglie".
(8 novembre 2001)
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