Martedi 20 Novembre 2001

Dal legislatore all'utilizzatore: Berlusconi usufruirà della nuova legge sulle rogatorie


di Susanna Ripamonti


MILANO. Legge sulle rogatorie, dal produttore al consumatore. Dopo che il suo governo l’ha fatta e l’ha approvata, come era prevedibile Silvio Berlusconi ha chiesto che fosse utilizzata nei suoi processi: nei giorni scorsi in quello per la compra-vendita del giocatore del Milan Gigi Lentini e ora in quello che gira attorno a All Iberian, capofila delle società off shore del gruppo Fininvest. Nel processo sono imputati, per falso in bilancio, oltre al presidente del consiglio, tre manager della Fininvest al tempo dei fatti contestati: Giancarlo Foscale, Ubaldo Livolsi e Alfredo Zuccotti.
E pensare che lo stesso Berlusconi, all'atto dell'approvazione della nuova normativa, aveva detto con fierezza che non era una legge ad personam e che il solo sospetto era offensivo. Lo ha ricordato ieri il responsabile Informazione dei Ds Giuseppe Giulietti, che visto il paradosso non ha potuto evitare un pizzico di sarcasmo: «Deve esserci un nuovo complotto contro il presidente del Consiglio perchè o le agenzie hanno inventato la notizia o tra suoi avvocati c' è un infiltrato che cerca di metterlo in cattiva luce. Spero che Berlusconi sia tempestivo nella smentita per evitare che la consueta congregazione dei comunisti europei inizi il solito giro della diffamazione. Lui è l' unico che può mettere fine a questo complotto. Ci attendiamo presto una ferma presa di posizione».
La smentita ovviamente non arriverà, perchè attraverso i suoi legali il presidente del consiglio ha effettivamente presentato un’eccezione di inutilizzabilità degli atti ottenuti per rogatoria, come tutti avevano previsto.
Ma proprio il giorno prima i giudici della seconda sezione del tribunale di Milano, presieduta dal dottor Vincenzo Perrozziello avevano respinto una richiesta analoga, nel processo per i fondi neri dell’Eni. Si tratta di un’ordinanza destinata a fare da apripista e infatti il pm del processo All Iberian, Francesco Greco ne ha preso atto e non ha dovuto fare neppure la fatica di presentare lunghe controdeduzioni. Si è limitato a depositarla, sottoscrivendo di fatto le sue motivazioni. Perrozziello, in 16 cartelle spiegava che solo un legislatore schizofrenico potrebbe utilizzare queste norme per annullare rogatorie viziate da difetti formali e soprattutto usarle retroattivamente. In particolare chiariva che esistono trattati internazionali che l’Italia ha firmato a ai quali anche la nuova legge fa riferimento, che non possono essere disattesi.
Adesso si vedrà se altre sezioni di tribunale lo seguiranno su questa strada. Per il processo All Iberian i giudici hanno aggiornato i lavori al 28 novembre e per quella data renderanno nota la loro decisione. Nel frattempo ci saranno altre due occasioni per capire se questa prima ordinanza per così dire, ha dato la linea ai collegi che devono pronunciarsi su queste richieste. Venerdì e sabato ad esempio se si celebreranno i processi Imi-Sir e Sme, continuamente rinviati per gli impedimenti dell’imputato Cesare Previti, si vedrà quale strategia intendono adottare i giudici rispetto alla richiesta, già avanzata dall’imputato, di appellarsi alla nuova legge.
Un altro schiaffo a Mediaset è arrivato dal Tribunale del riesame al quale avevano fatto ricorso i vertici dell’azienda, che nelle scorse settimane aveva ricevuto la visita della guardia di finanza, supportata da tecnici informatici. La procura di Milano cercava documenti che dimostrastrassero le frodi fiscali e i falsi in bilancio di cui è accusato, tra gli altri, il presidente Fedele Confalonieri. I due pm titolari dell’inchiesta, Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo hanno trovato quello che cercavano e il tribunale, respingendo il ricorso di Mediaset, ha stabilito che data la gravità dei fatti contestati, non solo i magistrati avevano agito correttamente, ma avrebbero dovuto perquisire a tappeto l’azienda. Insomma, semmai hanno sbagliato perchè hanno usato i guanti di velluto.

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