Si racconta che tanto tempo fa, nel paesetto di Elmas, gli abitanti avessero deciso di non fare la festa dedicata alla loro patrona Santa Caterina.

Pare che, all'epoca, la chiesa fosse in cattive condizioni: il tetto era in crollo, gli intonaci apparivano scrostati e i muri erano umidi e ammuffiti. La decisione non era stata presa con facilità, infatti le discussioni, tra coloro che volevano fare la festa a tutti costi e quelli che invece ritenevano che non si potesse onorare la Santa in un luogo non degno, erano state lunghissime e accesissime.

Tutti erano molto contrariati perché rispettare la tradizione era una cosa importante. Ma per restaurare la chiesa ci volevano molti soldi e nessuno ne aveva.

La festa era un'occasione troppo importante! Il giorno si mangiava la carne e ci si poteva abbuffare di dolci sardi fatti in casa, si indossava il vestito nuovo, si usciva, si cantava, si ballava, si rideva, si scherzava e tra i giovani nascevano tante amicizie.

E poi non fare la festa era come "tradire" la Santa.

Anche il sagrestano il lunedì dopo Pentecoste, mentre spolverava il santuario, pensava con malinconia alle feste degli anni precedenti. Ma, quale fu il suo grande stupore, quando si accorse che la statua di Santa Caterina non c'era più. Corse dal parroco e gli raccontò l'accaduto. Il sacerdote sapendo che il sagrestano amava scherzare pensò che si trattasse di una delle tante storielline inventate dal suo aiutante. Quando, però, vide che il simulacro non era più al suo posto, chiamò tutti i Masesi e li invitò a fare una ricerca per ritrovare la statua scomparsa.

Un giovane, che aveva girato tutto il giorno per i casolari ed i cortili, pensò di andare a vedere nella chiesetta campestre. Corse per i campi, attraversò il fiume e arrivò a Semelia. Varcò il grande arco di ingresso con il cuore che gli batteva forte, passò nel cortile e con fare incerto aprì lo scricchiolante portoncino in legno. La luce che penetrava attraverso la finestrella della chiesa illuminò la statua di Santa Caterina che si presentò al giovane splendente come non mai.

Sui lembi del suo abito la Santa aveva del fango perché anche lei aveva attraversato il fiume per andare nella sua chiesetta.

Pareva che dicesse "Non volevo stare lontana dalla mia casa, le difficoltà non mi potevano fermare. Vedi, anch'io ho attraversato il fiume, ho faticato, mi sono infangata, eppure ho raggiunto il mio scopo."

Il giovane capì che la Santa voleva trasmettergli l'insegnamento che non ci si deve arrendere davanti alle difficoltà, ma bisogna lottare e superare gli ostacoli per raggiungere le cose care, come aveva fatto lui alla ricerca della statua e come aveva fatto la Santa per raggiungere la propria casa.

Rientrato ad Elmas il giovane raccontò l'accaduto e fece capire a tutti che cosa significasse il miracolo che Santa Caterina aveva compiuto.

Tutti compresero il messaggio del fatto prodigioso ed è inutile dire che quell'anno la festa fu più grande degli altri anni, ma soprattutto indimenticabile!