Nicola Magliocca

Dizionario Gaetano - Italiano

Indice alfabetico

A B C D E F G I L M N O P Q R S T U V W Z

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A, voce con la quale si avviano cavalli e asini.

Abbabbià, abbindolare, gabbare, ingannare.

Abbacchiate, abbattuto, demoralizzato.

Abbaglie, m. abbagliamento. Abbaglie de viste, offuscamento momentaneo della vista.

Abbajà, abbaiare.

Abballà, ballare, danzare.

Abballe, m. ballo.

Abbamunne, f. finzione.

Abbandunà, abbandonare.

Abbarà, badare, avere cura, sorvegliare bambini, fare attenzione. Abbare a ssa criature, bada a cotesto bambino. Ne’ ci ho abbarate, non ci ho fatto caso.

Abbarrucà, lasciare un oggetto dimenticato in un luogo poco frequentato della casa come, ad esempio, in fondo a una cassa in soffitta.

Abbasate, serio, maturo, riflessivo, assennato, sensato.

Abbasce, abbasso, giù, sotto, a pianterreno. Abbasce a mare, alla riva del mare.

Abbastà, bastare.

Abbaste ca, purchè, a condizione che. Abbaste ca te ne vai, te donghe chelle che vuó, purché vai via, ti do ciò che vuoi.

Abbe, fà abbe, fare le boccacce.

Abbelà, coprire con terra, sabbia, polvere, cenere.

Àbbele, abile.

Abbentà, 1. ventolare con ventaglio 2. riuscire, spuntarla, controllarsi, imbroccare. Pe la presse ne’ ci abbiente cchiù, per la fretta non ci riesci 3. fig. mirare esclusivamente a un obiettivo. Chi alla fatie ne’ ci abbente cu la fame ne’ ci apparente, chi non si risparmia nel lavoro non apparenta con la fame.

Abbentaglie, m. 1. ventaglio 2. ventola.

Abbentate, sbadato, sventato.

Abbesogne, m. (pl. abbesuogne) bisogno.

Abbessà, 1. inabissare 2. abbondanziare.

Abbetieglie, m. scapolare, immagine sacra su stoffa da portare al collo per devozione alla Vergine, emblema dei terziari e dei carmelitani.

Abbeverà, 1. abbeverare animali 2. ravvivare il fuoco.

Abbià 1. buttare, lanciare con mano 2. rifl. avviarsi.

Abbiamente, bimestre sull’imposta fondiaria.

Abbiate, f. avvio, partenza. Piglià l’abbiate, prendere l’avvio, la rincorsa.

Abbiente, la quarte abbiente sono i beni di cui si appropria una persona all’insaputa e ai danni di altri. Es. di un figlio che si fa dare o si impossessa di danaro e di preziosi dei propri genitori si dice che s’ha pigliate la quarte abbiente.

Abbiglì / avviglì, avvilire.

Abbiglità, f. abilità.

Abbituà, abituare.

Abbocche, sulla soglia, all’ingresso.

Abboncunte, insomma, infine, a buon conto, per concludere, a farla breve.

Abbonte, sull’orlo, in cima, alla punta, presso.

Abbramate, (da brama) bramoso, avido, cupido, ingordo, affamato.

Abbrauglià, 1. avvolgere un gomitolo (ramuscieglie) 2. Abbraugliàrese a une, raggirare, abbindolare, circuire, imbrogliare.

Abbrauogliamiente, m. ingarbugliamento, groviglio, faccenda intricata.

Abbreje, m. ebreo.

Abbrile, aprile.

Abbruchì, arrochire, affiochire, diventare rauco.

Abbruchite, rauco.

Abbrucià, (p. abbruciate) bruciare.

Abbruinà, 1. attorcigliare per fissare gli estremi di un filo di saracco dopo averci legato una mappa di broccoli o altre verdure 2.stropicciare tra i polpastrelli del pollice e dell’indice un parassita.

Abbrummeccà, lasciarsi andare.

Abbrunze, n. bronzo.

Abbrusculì, 1. abbrustolire 2. tostare.

Abbuccà, 1. rovesciare un recipiente 2. socchiudere la porta 3. capovolgere una barca 4. abbattere.

Abbuccate, riferito al vino, amabile, che dà al dolce.

Abbucceglite, Uocchie abbucceglite, occhi aridi.

Abbuffà, rimpinzarsi, mangiare troppo.

Abbuffate, f. scorpacciata.

Abbuffìrese, gonfiarsi per cattiva salute riferito a persona o animale.

Abbuffite, gonfio.

Abbuglià, 1. coprire con panni, mantelli, sciarpe 2. coprire i recipienti con il coperchio.

Abbunate, all’abbunate, alla buona, semplice, ingenuo.

Abbunnanze, f. abbondanza.

Abbunnanzià, dare in abbondanza, abbondare, elargire a profusione, offrire con generosità.

Abbusà, abusare.

Abbuscà, (sp. buscar) 1. guadagnare 2. prendere botte. Abbuscà la iurnate, lu pane, gli’ uraie, guadagnare la giornata, il pane, ricevere un regalo.

Abbuttà, 1. gonfiare 2. gonfiare di cibo, di rabbia. Abbuttà de maccarune, gonfiarsi di maccheroni. Abbuttà de zéfele de viente, riempire la testa di chiacchiere. Abbuttà de pàcchere, gonfiare di schiaffi.

Abbuzzà, 1. abbozzare, sopportare in silenzio un sopruso 2. nel gergo marinaro fermare una legatura 3. fig. frenare i propri sentimenti 4. suppurare.

Abbuzzature, f. legatura.

Acagge, f. acacia.

Accà, qua, qui.

Accaffuglià, coprire con indumenti per difendere dal freddo.

Accaluppià, imbrogliare, raggirare.

Accannà, rincalzare finocchi, scarole, ecc.

Accannarì, rifl. accanirsi, fissarsi, impuntarsi, incaponirsi, intestardirsi, desiderare ardentemente una cosa, sprofondare in un impegno, un lavoro. Quanne s’accannarisce agliu iuoche ne’ penze a cchiù niente, quando si accanisce al gioco non pensa più a nulla.

Accannate, accollato.

Accapannà, legare il tralcio delle viti a modo di capanna.

Accapezzà, rimorchiare.

Accappuccià, incappucciare, coprire il capo con indumenti.

Accappucciate, nzalata accappucciate, lattuga.

Accappulià, (p. accappuliate) sopraffare, scavalcare (lat. adcapulare).

Accapputtà, (p. accapputtate) coprirsi bene con il cappotto.

Accarecà, (p. accarecate), 1. premere, opprimere, pigiare, calcare 2. montare degli uccelli sulle femmine.

Accarezzà, carezzare, accarezzare.

Accastellà, fantasticare, fare castelli in aria.

Accattà, (da captare, p. accattate) comperare. Accattà la iatte dente gliu sacche, comperare la gatta dentro il sacco.

Accemmechite, miserabile, poco socievole.

Acchiappà, (p. acchiappate) acchiappare, afferrare, prendere.

Acchiappacane, m. accalappiacani.

Acchiapparelle, gioco infantile.

Acchiapparieglie, m. cappero.

Acchiare, m. occhiali.

Acchitte, m. acchito.

Acchiuppà, accoppiare.

Acciaccà, (p. acciaccate) calpestare, schiacciare, pigiare, comprimere. Acciaccà l’uve, pigiare l’uva.

Acciammurrite, raffreddato (da cimurro, malattia che colpisce cani e cavalli).

Acciarine, m. 1. affilatoio usato dai macellai 2. scacciapensieri, piccolo strumento di ferro forgiato dagli zingari.

Acciarite, allegro, spensierato, polemico.

Acciavattà, acciabattare.

Accioffe, m. fiocco.

Acciome, ecce omo.

Accire, (p. accise) uccidere.

Accongia siegge, mbrelle, piatte, m. ambulante che ripara sedie, ombrelli o scodelle.

Accorre, (p. accurrute) occorrere, servire.

Accottamazzate, m. 1. colui che prende botte da tutti 2. una maschera di Carnevale che quando si calava in testa una cesta riceveva dai monelli una scarica di proiettili di ogni genere che colpivano anche i passanti mettendoli in fuga.

Accramà, acclamare, accogliere.

Accruccà, (p. accruccate) disordinare, sistemare in modo precario.

Accuaccià / accuvaccià, accovacciare.

Accucchià, (p. accucchiate) 1. raccogliere, radunare, mettere insieme 2. dire sciocchezze 3. accoppiare.

Accuccià, rifl. stringersi, abbracciarsi, avvicinarsi, rannicchiarsi.

Accumenzà, incominciare.

Accummiglià, (p. accummigliate) coprire le persone, le cose, le carte da gioco.

Accumpagnà, accompagnare.

Accumpagne, m. corteo funebre.

Accumparì, (p. accumparite) comparire, fare bella figura. Scumparì, fare brutta figura.

Accumponne, mettere da parte, risparmiare, accantonare.

Accungià, (p. accungiate) 1. accomodare, riparare 2. rifl. accontentarsi, rassegnarsi. Accungià pe le feste, punire severamente. Stu tiempe n’ se vo accungià, questo tempo non vuole mettersi al bello.

Accunte, m. 1. cliente 2. acconto, anticipo.

Accuntené, (p. accuntenute) darsi delle arie, credersela.

Accuntentà, (p. accuntentate) 1. accontentare 2. acquetare un bimbo che piange.

Accuoglie, addosso 1. Dà accuoglie, assalire, dare addosso spronare 2. Piglià accuoglie, prendere a zimbello, abusare, deridere, schernire, prendere in giro, canzonare, burlare, prendere per il bavero, prendersi gioco, trastullarsi di uno 3. Aizà accuoglie, prepararsi a partire.

Accupite, triste, melanconico.

Accuppà (p. accuppate), 1. riempire bene fino all’orlo 2. sistemare cose in un coppo, monete in un rotolo.

Accuppature, f. 1.lo strato superiore della frutta disposta in un cesto 2. il fior fiore dei frutti destinati di solito all’accuppature.

Accuppegliute, pieno, colmo.

Accuppelà, sopraffare, stravincere, imbrogliare.

Accurì, accorare, intristire.

Accurtà, accorciare.

Accuscià, (p. accusciate) rifl. accosciarsi, acquattarsi, accucciarsi, rannicchiarsi.

Accussì, così, in questo modo. Accussì accussì, così così.

Accustà, (p. accustate) 1. accostare, avvicinare 2. nel gergo dei vetturini fermare la carrozzella vicino il marciapiede 3. nel gergo marinaro avvicinarsi alla banchina.

Accuttà, (da aggottare, p. accuttate) 1. asciugare l’acqua con uno straccio 2. pulire il pavimento con uno straccio bagnato 3. togliere acqua dal fondo di un gozzo servendosi di una sessola 4. raccogliere un oggetto a terra. Accutte ssa lote, raccogli cotesto letame.

Àcene, m. acino, chicco d’uva (vedi vache).

Àcete, acido.

Acèuze, f. gelsa.

Ache, m. ago. Ache de mare, signato.

Achiuove, m. (pl. f. achiòvele) chiodo.

Acierve, acerbo.

Aciéuze, m. gelso.

Acite, m. aceto.

Acquare, m. rugiada.

Acquarelle, f. pioggerellina.

Acquasantale, m. acquasantiera.

Acquate, f. vinello, ottenuto fermentando vinacce e acqua, detto anche miezu vine.

Acquazzimme, f. pioggerella.

Acque, f. acqua. Acqua pazze, zuppa di pesce. Acque de cieglie, pioggia. Acque che passe, pioggia passeggera. Acque de magge, fatto provvidenziale. Acque ‘mmocche, tacere, non parlare. Acque de laure, decotto con foglie di alloro. Acque de ramegne, decotto con la gramigna. Acqua zuffregne, acqua sulfurea. Acque secche, bassa marea. Acque pene (o nturzate) alta marea. Fà acque, perdere acqua o far entrare acqua. Acque d’addore, profumo. Acque de stramme, acqua maleodorante in cui si è tenuto a mollo il saracchio.

Acquità, (p. acquitate) 1. calmare 2.acquietare 3. assopire 4. confortare.

Acre, agro.

Adàute, il piano superiore.

Adda, ha da. Adda fà, deve fare.

Addate, f. indettatura, intesa, accordo preventivo su come comportarsi, sul da fare. S’hanne date l’addate, si sono accordati sul da fare. A addate fatte, a fatto compiuto. (sp. atade, legato).

Addavere, davvero.

Addecrià / arrecrià, (p. addecriate) divertire, rallegrare, ricreare, procurare piacere.

Addecrìe / arrecrìe, m. massima soddisfazione e gusto.

Addefreddà, raffreddare.

Addefrescà / arrefrescà, (p. addefrescate) 1. rinfrescare 2. ricreare 3. dar refrigerio, sollievo. Addefresche l’àneme de gliu Priatorie, a suffragio delle anime del Purgatorio.

Addefrescate, f. rinfrescata, principio dell’autunno, tempo in cui la temperatura incomincia a calare.

Addefrische, m. rinfresco, suffragio per le anime dei trapassati.

Addemmerià, (p. addemmeriate) arrangiare, rimediare, provvedere, riuscire a mettere insieme.

Adderezzà, (p. adderezzate) 1. raddrizzare 2. fig. correggere, 3. rifl. alzarsi.

Addeteràrese, 1. ritirarsi, restringersi 2. rincasare.

Addevenà, (p. addevenate) indovinare.

Addice, 1. intonare. Stu nastre n’ce’addice a ssa veste, cotesto nastro non intona con il vestito 2. Ci’ addice a pestaglie de sta manere?, sta bene picchiarlo così? (lat. decet, dedecet).

Addìe, addio. Addìe pere de fiche, addio albero di fico per significare che una cosa buona è finita, è spacciata.

Addiese, m. pl. arredi in particolare riguardanti l’abitazione.

Addivise, inopportuno, scortese.

Addó / andó, dove. Andó va, esclamazione con la quale si risponde a un brindisi. Andó va va, dovunque vada. Andó sta sta, dovunque stia.

Addore, m. odore.

Addubbà, (p. addubbate) addobbare.

Addubbià, (p. addubbiate) ipnotizzare, suggestionare, ammaliare, stregare, rimbambire (da oppiare).

Addugnà, raggiungere, arrivare con la mano.

Addunà, (p. addunate) rifl. accorgersi, avvedersi.

Addunecchià, (p. addunecchiate) rifl. inginocchiarsi.

Adduobbe, m. addobbo, ornamento.

Addùobbie, m. sostanza narcotica.

Addurà, (p. addurate) odorare.

Addurmì, (p. addurmite) 1. addormentare 2. rifl. intormentirsi di un arto. Me s’è addurmite gliu pere, mi si è intormentito il piede.

Adduruse, odoroso, profumato.

Adente, ( a dente) 1. dentro 2. la casa propria. Iammicenne adente, andiamocene a casa. ( lat. intus, qui in casa, usato in luogo di domi nel linguaggio familiare).

Affà, a che fare, usato pleonasticamente. Che pienze affà? Che vale pensare ? Che strille affà? Che vale strillare ?

Affacciate, f. veduta, prospetto. Sta case tè na bella affacciate, questa casa ha una bella veduta.

Affamulià, rendersi amico,entrare in confidenza, accattivarsi.

Affattucchià. 1. stregare 2. fare la fattura.

Affaurà, (p. affaurate) raffigurare, individuare.

Affellecchì, rifl. attaccarsi, tenersi stretto, desiderare ardentemente e contentarsi di cose anche di poco conto. S’affellecchisce pure a nu pare de scarpe vecchie, si attacca anche a un paio di scarpe vecchie.

Affettà, (p. affettate) affittare.

Affitte, m. fitto, prezzo del fitto.

Afforze, per forza, di mala voglia.

Affrebbì, (p. affrebbite) meravigliare, sbalordire, impressionare.

Affricieglie, m. 1. orlo dei vestiti 2. orlo della tiella.

Affruntà, 1. affrontare 2. indovinare, ingarrare 3. risolvere positivamente.

Affrunte, m. affronto.

Affucà, (p. affucate) affogare, annegare, soffocare. Tené la voce affucate, avere la voce rauca. Affoca iatte. affoga gatti, pesce con molte spine.

Affullà, (p. affullate) affollare.

Affumecà, (p. affumecate) affumicare.

Affurrà, sostituire le pianticelle seccate con altre nuove nelle colture di ortaggi.

Affussà, (p. affussate) affossare.

Afore, 1. fuori 2. la propria campagna. Ì afore, per il contadino significa andare nella propria campagna, per il pescatore andare al largo della costa lontano dalla riva, in alto mare.

Aggarbà, (p. aggarbate) 1. rifl. accomodarsi, intromettersi dove non si è stati invitati. 2. persuadere, convincere.

Aggarbate, 1. adatto, preciso, con garbo 2. educato.

Aggianite, 1. sconvolto, turbato, confuso, attonito, agitato, spaventato 2. stupefatto, frastornato, meravigliato.

Agge, ho da, devo. Agge voglie, ho un bel dire. Agge pacienze, abbi pazienza. Aggia ì, devo andare, andrò. Aggia fà. devo fare, farò.

Aggienze, m. resina delle piante resinose (pino, abete, larice ecc.), incenso.

Aggiòcche, acciocchè, così, di modo che, affinchè.

Aggizze, m. sapore acido di cibo andato a male. Sta ricotte sa d’aggizze, questa ricotta sa di acido.

Aggranchì / arranchì, (p. aggranchite) rattrappire, intorpidire, intormentire.

Aggravaccià, (p. aggravacciate) appesantire.

Aggravacciate, persona grassa, pesante, lenta a muoversi.

Aggreccelì, (p. aggreccelite) aggricciare, rabbrividire per freddo o per paura. Me s’è aggreccelite la pelle, mi si è accapponata la pelle.

Aggreppeglì, (p. aggreppeglite) raggrinzire, aggrinzire,corrugare, raggrinzirsi della pelle, di una stoffa.

Aggreppeglite, rugoso, grinzoso.

Aggrisse, m. 1. ecclisse 2. rissa, tafferuglio, tumulto, disordine, finimondo.

Aggubbà, (p. aggubbate) curvare un oggetto.

Aggubbature, f. gobba, convessità di legnami.

Agliare, m. oliera di latta con coperchio e manico simile a una caffettiera col becco capace di emettere un filo sottilissimo di olio.

Agliaruoglie / agliaste, m. aglio selvatico.

Aglibbite, allibito, stupefatto, terrorizzato.

Aglientìrese, diventare stantio.

Aglientite, stantio. Pane aglientite, pane che ha preso odore di chiuso.

Aglimare, m. (dim. agliemarucce) animale.

Agliumà, (p. agliumate) accendere.

Agliumate, 1. assetato 2. affamato.

Agliurdà, (p. agliurdate) sporcare lordare, insozzare.

Agliustrà, (p. agliustrate) lucidare, pulire bene.

Agliuzze, m. luccio marino.

Agliuzzì, (p. agliuzzite) stringere il ragù che diventa più denso. Maccarune agliuzzite, maccheroni ben conditi con ragù rosso di pomodoro.

Agniente, m. embrione dell’uovo detto anche pìzzeche del gallo. Si notava osservando l’uovo attraverso la luce di una candela.

Agnurà, (lat. agnomen, agnominare, p. agnurate) chiamare per soprannome.

Ahie, ahi!

Àie / Àime, m. uccello marino della famiglia del gabbiano.

Aielle, f. giuggiola, corniola.

Aiere, ieri.

Àime, azzimo.

Àime, f. (sp. ama) padrona. Àime de la case, spirito di un defunto insediatosi nella casa. Áima longhe. persona alta e allampanata.

Àine, m. agnello.

Ainieglie, m. agnellino.

Aiterze, avantieri.

Aizà, (p. aizate), 1. alzare, sollevare 2. rifl. alzarsi dal letto. Aizà accuoglie, predisporsi ad andare via.

Aizate; all’impiedi, alzato.

Aja, hai da, devi. Aja parce, devi penare.

Ajjuntà, (p. ajjuntate) aggiungere, allungare con una giunta.

Ajjustà, (p. ajjustate) aggiustare, riparare. Ajjustà gliu stòmeche, mangiare qualcosa per calmare la languidezza.

Alacce, f. cheppia pesce marino che in primavera va in acqua dolce.

Alacce, m. sedano.

Alazze, ( lat. halare, esalare un soffio) m. sbadiglio. Abbuffàrese d’alazze, annoiarsi.

Alé, esclamazione esortativa.

Alécene, f. prugna piccola di colore violaceo.

Alfabete, analfabeta.

Alla dèrte, in piedi. Durmì alla dèrte, dormire in piedi.

Alla muriane, (da meria, luogo ombroso per le pecore) all’ombra.

Allà, lì, là. Allà ppe llà, là per là.

Allanchì, soffrire la mancanza di qualche cosa. Allanchì de sete, de fame. Si dice anche delle piante che hanno bisogno di acqua o di concime.

Allascà, (p. allascate) allentare la scotta o un cavo.

Alle e palle, alla svelta. Facimme alle e palle, facciamo alla svelta.

Alleccà, (p. alleccate), leccare.

Alleccacamelle, m. il povero morto di fame che andava a richiedere gli avanzi nelle caserme.

Alleccarisse, goloso.

Alleccate, vestito elegantemente.

Allegre, allegro.

Allegrette, stato euforico di chi ha bevuto alcoolici, brillo.

Allesse, a lesso. Castagne allesse, castagna secca.

Allià, (p. alliate) 1. allignare 2. allevare 3. attecchire .

Allicchette, a meraviglia, a perfezione, con precisione.

Allicciature, f. piegamento alterno dalla parte esterna dei denti della sega.

Alliffate, azzimato, elegante non sempre di buon gusto.

Alliscià, (p. allisciate) 1. lisciare 2. piallare 3. blandire 4. adulare.

Alloche, costì, costà, vicino a te, a voi.

Allodolette, Tottavilla (Lullula arborea arborea) lodoletta dei prati.

Allu poche, 1. almeno 2. a dir poco.

Allucà, (p. allucate) situare, sistemare.

Alluccà, (p. alluccate) strillare, urlare, parlare forte, gridare.

Allucche, m. strillo, urlo, grido.

Alluggià, togliere dai piedi, liberarsi di uno.

Allumacare, magari, almeno.

Allussì, in quel modo.

Amma meie, mamma mia!

Ammaccà, (p. ammaccate) 1. ammaccare 2. fig. raccontare sciocchezze.

Ammacciuppà, (p. ammacciuppate) incincignare, gualcire, spiegazzare, sciupare una stoffa, un abito o altro.

Ammalì, intristire, rinsecchirsi.

Ammammà, dare la mammella al lattante.

Ammancà, (p. ammancate) diminuire, accorciare. La gliune ammanche, la luna è in fase calante.

Ammancamiente, sentenza che risolve il contratto di mezzadria per inadempienza del mezzadro. Senza ammancamiente, non disprezzando.

Ammaniglià, (p. ammanigliate) stringere solidi rapporti con persone influenti dalle quali si possono ricevere favori.

Ammanite, esercitato, esperto, versato, pratico.

Ammarcià, (p. ammarciate) condurre la vita con eleganza e agiatezza, con un tenore elevato.

Ammaresse, f. gambero della sabbia.

Ammaretà, (p. ammaretate) sposare, dar marito alle figlie.

Ammarieglie, m. 1. gambero rosa 2. gambero delle rocce 3. ammarieglie russe, gambero rosso.

Ammartecà, (p. ammartecate) schiacciare, premere.

Ammartenate, azzimato, elegante fasullo.

Ammasà, portare un corpo mobile fino a toccare uno fisso quando le due pulegge di un paranco si toccano e non è possibile proseguire. In generale quando un corpo mobile si affianca a un altro corpo fino a toccarlo. In senso figurato si dice quando una persona è messa in condizione di non proseguire un ‘azione o quando non ce la fa più a lavorare e non può più svolgere un’attività.

Ammassà, lavorare la pasta per il pane, impastare la farina.

Ammatundà, (p. ammatundate) 1. ammaccare, rammollire di frutti 2. illividire, indolenzire, pestare con percosse, con pugni una persona, un occhio, il viso.

Ammatundate, 1. riferito a frutta, pesta, ammaccata. rammollita per caduta o con pressione delle dita 2. riferito a persona, indolenzito, dolorante.

Ammazzarite, Pane ammazzarite, pane venuto male perché fatto con pasta poco lievitata o forno troppo forte: è basso, cotto fuori e crudo dentro (da mazzero, pane azzimo mal lievitato).

Ammazzuccà, sciupare, avvizzire con le mani fiori e verdure.

Ammeccà, (p. ammeccate) gocciolare, stillare.

Ammeccià, fare le mecce, cioé gli incastri.

Ammece, invece.

Ammentà, (p. ammentate) 1. inventare, immaginare 2. mentire.

Ammerecà, (p. ammerecate) medicare.

Ammeretà, meritare.

Ammerià, (p. ammeriate) invidiare.

Ammestì, (p. ammestute) investire, urtare.

Ammetà, (p. ammetate) invitare. Ammetà a carne e maccarune, invitare a carne e maccheroni, fare una proposta allettante.

Ammicce, m. miccia.

Ammicche, m. stillicidio, gocciolamento.

Ammicciarieglie/appicciarieglie, m. fiammifero, zolfanello.

Ammièrche, m. 1. segno 2. livido, contusione.

Ammiéze, in mezzo.

Ammirie, f. invidia.

Ammiscà, (p. ammiscate) 1. mischiare, mescolare 2. scozzare le carte da gioco 3. contagiare.

Ammiscafrancesche, m. miscuglio di cose disparate.

Ammìsche, m. groviglio, miscuglio, confusione.

Ammìte, m. invito.

Ammuccà, (p. ammuccate) 1. abbassarsi 2. abboccare all’amo 3. cadere in un tranello. Ammocche liò, commento scherzoso per uno che sta per divorare un abbondante pasto.

Ammuccechite, abbattuto, stanco, avvilito.

Ammucerite, 1. marcio, fradicio, marcito, riferito a legni 2. avvilito, inetto, incapace, inabile.

Ammuinà, (p. ammuinate) arrecare dispiacere, affliggere, addolorare.

Ammuine, f. 1. dispiacere 2. baldoria, confusione, chiasso.

Ammulà / arrutà, molare, arrotare attrezzi da taglio.

Ammullà, (p. ammullate) ammollire.

Ammùmmeglie, m. piccola brocca di terracotta con bocca stretta e piccolo beccuccio, usata dai pescatori quando uscivano per la pesca.

Ammunnà, (p. ammunnate) mondare, pelare, sbucciare, sgusciare.

Ammuntuà, (p. ammuntuate, vedi annumenà) nominare. l’ammuntuate a une, incolpare uno.

Ammuntunà, ammucchiare.

Ammuragliá, circondare con mura.

Ammurrà, (p. ammurrate) chiudere, picchiare. Ammurrà la ocche, gli’ uocchie, gonfiare la bocca, gli occhi a suon di ceffoni.

Ammurzà, (p. ammurzate) fare attrito.

Ammurzì, (p. ammurzite) indurire. Capiglie ammurzite, capelli induriti dopo un bagno di mare.

Ammuscià, (p. ammusciate) 1. ammosciare, afflosciare, avvizzire 2. fig. infastidire, tediare, annoiare, seccare.

Ammussà, (p. ammussate) rifl. ammusonire, imbronciarsi, fare il broncio.

Ammutì, (p. ammutite) zittire, ammutolire.

Ammuzzà, (p. ammuzzate) 1. troncare, mozzare, tagliare 2. accorciare.

Amparà, imparare, insegnare.

Amurle, f. mora, frutto del rovo.

Ancine, m. uncino, gancio.

Andrasatte, All’andrasatte, improvvisamente, di sorpresa.

Àndrece, m. ghianda.

Anduorne, m. diaframma di bestia macellata.

Anemelle, f. pancreas degli animali macellati.

Àngeglie, m. angelo, dim. angeglieglie.

Angòsce, f. stanchezza, debolezza, prostrazione.

Àngule, f. àncora.

Angulelle, f. piccola rete a strascico, mussoliera o gàngano.

Angunìe, f. agonia.

Anieglie, m. (pl. f. anèlle) anello.

Aniéspere, m. (pl. anèspere) nespola.

Annamiente, m. istinto, intuito,sesto senso. Me ne vache agli’annamiente, agisco per intuito.

Annammurà / nnammurà, innamorare.

Annanze, avanti, innanzi, prima.

Annarià, (p. annariate) 1.librarsi, sollevarsi in aria 2. rifl. insuperbire.

Annarvecà, ( sp. enjalbergar, p. annarvecate) imbiancare le pareti con calce.

Annasà, (p. annasate) 1. fiutare, annusare 2. fig. prevedere, intuire, avere sentore di qualche imbroglio. Vedi usumà.

Annasconne, (p. annascuse) nascondere; all’annascuse, di nascosto.

Anne, m. anno. Mò fa gli’anne, l’anno scorso. La prime de gli’anne, il primo giorno dell’anno.

Ànnese, 1. m. anice 2. escl. accipicchia!

Annettà, (p. annettate) nettare, pulire.

Annieste / anzierte, m. innesto.

Anniscà, (p. anniscate) 1. infilare l’esca all’amo 2.attirare in un tranello.

Annucchià, (p. annucchiate) attecchire, germogliare delle prime foglie della gemma.

Annuglie, m. ( lat. med. invalia, fr. anduoille) salsiccia di qualità scadente fatta con tritumi vari e interiori di maiale che si cuoce con fagioli o altri legumi.

Annumenà, (p. annumenate) nominare, chiamare in causa.

Annumenate, f. nomea, riputazione, notorietà. Tené na bona / mala annumenate, avere buona / cattiva fama. l’annumenate, incolpare uno, attribuire a uno.

Annurche, una qualità di mele.

Annure, nudo.

Annùreche, m. nodo.

Antrate, f. raccolto annuale di un prodotto agricolo.

Anzurà, ammogliare.

Aparà, 1. raccogliere a volo 2. Aparà acque, stare sotto la pioggia 3. Aparà gliu strùmmeglie, fare saltare sul palmo della mano la trottola che gira.

Apiérzeche, m (pl. f. apèrzeche) pesca.

Appannà, (p. appannate) annebbiare, offuscare, velare.

Appapannà, rifl. appisolarsi, assopirsi, sonnecchiare, dormicchiare.

Apparà, 1. addobbare, parare, pavesare 2. livellare 3. riparare a uno sbaglio, a un torto.

Apparatore, m. chi per mestiere provvede agli addobbi nelle chiese, oppure allestisce palchi durante le feste, addobbatore.

Appare, 1. uguale 2. di conserva.

Apparentà, imparentare.

Appartené, essere parente.

Appataccà, attaccare qualche cosa di molle vicino a una cosa ; lanciare ad esempio una torta in faccia a uno, oppure un pezzo di polenta, una manata di mota o di fango, ecc., impiastricciare, impiastrare con un sol colpo.

Appeccà, appiccare, appicciare nel senso di attaccare, tenere uniti.

Appecundrì (da ipocondria), rifl. avvilirsi, abbattersi, scoraggiarsi, prosternarsi, demoralizzarsi, ammalinconirsi.

Appelà, oppilare, otturare, ostruire.

Appenne, (p. appise) appendere.

Appernechì, rifl. fissarsi, pensare sempre alla stessa cosa, avere un pensiero fisso, una preoccupazione costante.

Appettà, opporre al vento le vele prodiere per agevolare la virata di bordo in prua di barche e velieri.

Appettate, f. 1.davanzale 2. strada ripida.

Appette, in confronto, in paragone.

Appezzà, rischiare. Appezzà la pelle, rischiare la vita.

Appezzentì, impoverire.

Appiccecuse, 1. appiccicoso, colloso 2. noioso, seccante, molesto.

Appiccià, 1. incendiare, accendere, appiccare il fuoco 2. afferrare, stringere.

Appiccicà, 1. attaccare, incollare 2. rifl. bisticciarsi, litigare, venire alle mani 3. affezionarsi.

Appìceche, m. litigio.

Appiénneglie, m. 1. uno o due grappoli d’uva tagliati insieme con un pezzo di tralcio in modo da poter essere più comodamente portato con le mani senza sfuggire alla presa 2. penzolo, pesolo.

Appizzà, aguzzare, tendere. Appizzà le recchie, gli uocchie, tendere le orecchie, aguzzare gli occhi.

Apposte / a poste, appositamente, di proposito, a bella posta. Nu vestite fatte apposte, un vestito su misura.

Appresentà, presentare.

Appriesse, dopo, appresso, al seguito. Appriesse la cole de gliu sumare, dopo la coda dell’asino, cioè a piedi, quando la soma é pesante. Appriesse agli’ùteme, appresso all’ultimo a cominciare dalla fine, cioè penultimo.

Appuggià / appuià, 1. rifugiarsi di una nave in porto 2. appoggiare.

Appuntà, 1. abbottonare, fissare con spillo 2. reggere con un sostegno, puntellare 3. Appuntà gliu stòmeche, consumare un piccolo pasto.

Appurà, appurare, venire a conoscenza di qualche fatto, accertarsi. Appure appure, in conclusione.

Appusà, 1. sedimentare di sostanze sospese nei liquidi 2. atterrare di aereoplani 3. posarsi di uccelli.

Appusate, rif. a persona, equilibrato.

Appustà, appostare, fare la posta, mettersi in agguato, aspettare.

Apputé, aver potere nel senso di avere forza, facoltà, autorità, influenza. Cu chiglie né ci’appò nisciune, con quello non ci può nessuno.

Appuzzà, 1. lavorare, studiare molto, mettercela tutta 2. sporgere il sedere chinandosi in avanti.

Appuzzutà, (p. appuzzutate) appuntire, rendere aguzzo, fare la punta alla matita.

Appuzzute, appuntito, aguzzo.

Aprome, per ciascuno.

Aprume, m. susina ovale di colore giallo.

Apuó, poi, dopo.

Àquele, f. aquila. Àquela fine, persona intelligente e astuta.

Araoste / raoste, f. aragosta.

Arapì / drapì, (p. apierte), aprire.

Aràtteglie, m. dattero. Aràtteglie de prete, litodomo, dattero di mare.

Arbacìe, f. albagìa, superbia, boria.

Arbette, f. alba.

Arciuglie, m. orciuolo, boccale.

Arde, (p. arze) bruciare, ardere.

Ardegne, m. attrezzo da lavoro, ordigno, strumento, arnese.

Aréfece, m. orefice, fig. persona avara.

Aremagge, guarnizione di funi (cime) ai margini della rete, alle quali sono fissati i piombi e i galleggianti.

Arenale, m. grotta.

Arenghe, f. aringa.

Aréteche, f. origano.

Arètte, f. ( lat. arecta auris, orecchia tesa) retta, attenzione. Dà arette, porgere ascolto, acconsentire, badare.

Arevazze, m. 1. pettirosso (Erithoreus rubecula) 2. macchie bluastre alle gambe rimaste troppo vicine al braciere.

Arge, f. gargia, branchia, opercolo del pesce.

Argià, m. (fr. argent) denaro detto in senso ironico.

Argiente, n. argento.

Ariglie, m. (lat. med. arillus, vinacciolo) 1. grillo, cavalletta 2. vinacciolo o seme di frutto in genere.

Arioplane, m. aereoplano.

Armà, armare.

Arme, f. anima.

Arraccumannà, (p. arraccumannate) raccomandare.

Arracquà, (p. arracquate) innaffiare.

Arraggià, (p. arraggiate) arrabbiare.

Arraggiate, 1. arrabbiato 2. idrofobo 3. cotto con olio a fuoco vivo.

Arraggiature, f. arrabbiatura.

Arraggiuse, collerico, rabbioso.

Arraià, (p. arraiate) avere grande desiderio di una cosa.

Arrancà, (p. arrancate) 1. camminare svelto 2. accelerare il ritmo della voga 3. cercare di camminare di pari passo con chi cammina spedito.N’arranche e n’ gira si dice di una persona lenta paragonandola a un veliero che cammina poco e non gliela fa a virare, due qualità negative in mare.

Arrancate, f. ritmo forzato delle remate, abbrivo, slancio, scatto. ‘Nt’arrancate ch’aimme pigliate! che corsa abbiamo preso! Piglià l’arrancate, pigliare lo slancio.

Arrancecà, arrampicare.

Arrancechì, prendere di rancido.

Arrancechite, 1. che sa di rancido 2. rattrappito.

Arranfà, 1. dare colpi di ranfie, unghie, artigliare 2. attaccarsi a uno con le unghie 3. afferrare con violenza qualche cosa.

Arrapà, eccitarsi sessualmente.

Arrappà, (p. arrappate) 1. allappare 2. impigliare la rete della paranza in un ostacolo nel fondo marino 3. aggrapparsi.

Arrarecà, (p. arrarecate) 1. mettere radici 2. rifl. insediarsi.

Arrassà, (p. arrassate) scostare, allontanare.

Arrasse, lontano.

Arrassusia, lontano da me sia, Dio non voglia.

Arrauglià, (p. arraugliate) 1. aggomitolare, avvolgere 2. sopraffare facilmente.

Arrauoglie / abbrauoglie, m. imbroglio, confusione.

Arrazzà, (p. arrazzate) installarsi, insediarsi, stabilirsi in un luogo di persone e animali.

Arrecentà, (p. arrecentate) risciacquare bucato e stoviglie.

Arrecettà, (p. arrecettate) 1. sbrigare faccende domestiche 2. togliersi qualcuno di mezzo.

Arrechippà, ricucire male, fare una cosa alla meglio, gualcire, spiegazzare.

Arrechippe, m. ruga, rattoppo o piega malfatti, grinza.

Arrechippite / arrepecchite, rugoso, grinzoso. Facce arrechippite, faccia rugosa.

Arreciette, m. pace, requie, tranquillità.

Arrecoglie, (p. arrecote) ammucchiare, raccogliere, raccattare.

Arrecote, f. mucchio, quantità, adunanza, raduno.

Arrecurdà, (p. arrecurdate) ricordare.

Arreduce, (p. arredutte) ridurre, diventare.

Arrefelà, 1. rifilare, tagliare a filo orli, lembi 2. affibbiare con malizia 3. trattenere una parte di qualche cosa.

Arrefile, m. orlo di tessuto tagliato a filo.

Arrefonne, rifondere, perdere, rimettere.

Arrègne, 1. regnare 2. prosperare 3. durare, allignare.

Arregulà, regolare.

Arregulate, assennato, preciso.

Arremeggià, (p. arremeggiate) ormeggiare.

Arremerià, (p. arremeriate) 1. eseguire un lavoro alla bene e meglio, alla men peggio 2. racimolare, raccogliere, rimediare.

Arremescà, rifl. arrangiarsi, adoperarsi.

Arrenne, (p. arrennute) rifl. arrendersi.

Arrenneture, f. mungitura.

Arreparà / addeparà, (p. arreparate) rifl. ripararsi dalla pioggia.

Arrepezzà, (p. arrepezzate) rattoppare.

Arreponne, (p. arrepuoste) 1. conservare 2. risparmiare.

Arreppeglì, vedi aggreppeglì.

Arrepuose, m. riposo, tregua.

Arresecà, (p. arresecate) rischiare.

Arrete, indietro, dietro. Í arrete, retrocedere. Í arrete arrete, recedere.

Arreterà, 1. restringersi di stoffa 2. rincasare.

Arreunà, rovinare.

Arreutà, (p. arreutate) 1. rivoltare 2. produrre disordine, confusione.

Arrevà, (p. arrevate) 1. arrivare 2. raggiungere 3. rifl. non poter proseguire. So arrevate, lo dice chi è sazio o chi è stanco del lavoro.

Arrevence, (p. arrevenciute) superare, sopraffare, battere.

Arreventà, diventare.

Arrevutà, vedi arreutà.

Arrezzà, (p. arrezzate) eccitarsi sessualmente.

Arricca case, sfaticato, scansafatiche.

Arrìseche, m. tralcio che si lascia per l’anno seguente dove uscirà il grappolo.

Arrota fruóvece, m. 1. arrotino 2. forbicina, ortottero con l’addome che finisce con una specie di tenaglietta.

Arrubbà, (p. arrubbate) rubare.

Arrucchià, (da rocchio, p. arrucchiate) arraffare, adunare. Quando una coppia di sposi rientrava dalla cerimonia in chiesa si buttava la ruffa, cioè monete, confetti, ciambelle e petali per far correre i ragazzi che si precipitavano a mucchio ad arrucchià, cioè raccogliere da terra il più possibile.

Arruffianà, rifl. entrare nelle grazie di uno per ottenere dei vantaggi.

Arrufite, livido, rannicchiato per il freddo. Cane arrufite, cane che ha il pelo ispido per malattia della pelle e sembra che soffra il freddo, persona debilitata dal freddo.

Arrugnà, (p. arrugnate) 1. restringersi dei tessuti 2. rifl. rannicchiarsi, accoccolarsi, raggomitolarsi.

Arruìne, f. rovina.

Arrulà, arruolare.

Arrullà, girare intorno, girellare, gironzolare.

Arrunzà, (p. arrunzate) 1. spingere in malo modo 2. acciabattare, trascurare, abborracciare un lavoro 3. trattare male una persona.

Arrunzate, f. 1. spinta energica 2. trattamento rozzo.

Arrunzone, m. colui che abborraccia, che fa le cose in fretta e male.

Arruobbe, m. furto, ladrocinio (da arrubbà).

Arrutà, (p. arrutate) 1. travolgere sotto le ruote 2. affilare 3. digrignare i denti.

Arruunà, (p. arruunate) rovinare.

Arruzzì, (p. arruzzite) arrugginire.

Arte, f. mestiere. Tené l’arte pe le mane, conoscere un mestiere.

Artéteche, Tené l’artéteche, avere l’argento vivo , non stare un momento fermo, essere impaziente.

Artiste, m. artigiano.

Arve, m. albero.

Arze, bruciato.

Arzìcheglie, m. fermo che non fa uscire la ruota di un carro dal proprio asse.

Asce, f. ascia, dim. ascetelle.

Asce, m. assiolo (Otus Scops scops)

Àschete, m. dim. ascatieglie, terrazza di copertura del fabbricato.

Asciarrà, (p. asciarrate) bisticciare, litigare, svillaneggiare.

Asciarre, m. litigio, bisticcio. Fà asciarre, venire alle mani. Stà asciarre, non essere in buoni rapporti con uno, non parlare con uno.

Àsene, m. asino.

Aspetó, caspita!

Assàie, assai, molti, tanti, troppi.

Assaremà, disarmare un natante, i remi. Assaremà glie rime, in senso figurato smettere un lavoro.

Assarià, aggredire. Assarià de prete, de rasteme, de male parole, aggredire, assalire con pietre, bestemmie, cattive parole.

Assé, (fr. c’est assé) voce con la quale si preannuncia la fine di una danza.

Asseccà, togliere l’acqua filtrata in una barca o in altro ambiente, prosciugare una cisterna.

Assecutà, rincorrere, perseguitare, braccare.

Assemiglià, assomigliare. somigliare.

Assentà, (sp. asentar) aderire, stringere, stare attillato di abiti, scarpe, guanti.

Assentate, raccolto, attillato, elegante.

Assettà, sedere.

Assignà, 1. assegnare 2. ordinare, predisporre, disporre 3. dirozzare, tenere a freno.

Assignate, assennato, giudizioso, garbato, ordinato.

Assise, f. calmiere. Mette l’assise alle cipolle, perdersi in sciocchezze.

Assucà, (p. assucate) asciugare.

Assuccà, tirare a mano una rete o una fune.

Assuccià, 1. livellare, pareggiare, eguagliare 2. placare, sottomettere 3. domare un bambino capriccioso.

Assummà, (p. assummate) 1. venire a galla, in superficie 2. apparire di fantasmi. A Palazze ci’assomme gliu Mazzamarieglie, a Palazzo ci appare il folletto.

Assupenà, addormentare.

Assutte, asciutto, magro. Pane assutte, pane assoluto. Iscì a pere assutte, uscire indenne da una situazione scabrosa.

Aste de penne, asticciuola con pennino. Cannieglie, parte metallica dove si applica il pennino.

Astepà, conservare.

Astiglie, m. manico della zappa.

Asuorve, m. (pl. f. asorve) sorba. Asorva pelose, corbezzola.

Ate, altro, altra. A n’atu po’, fra poco. N’atu po’, ancora un po’.

Attaccà, legare,

Attappá, tappare, coprire.

Attàppeglie, m. (pl. f. attàppele) coperchio, tappo.

Attassà, comprimere, pressare.

Attecchelite, ritirato, accorciato, raggrinzito per il freddo. Pane attecchelite, pane non cresciuto bene.

Atterrà, ( sp. enterar) 1. sotterrare 2. seppellire un cadavere.

Attezzà, (p. attezzate) 1. attizzare. Attezzà gliu fuoche 2. aizzare, istigare persone alla lite, agli odi.

Attiente, attento.

Attierre , m. (sp. entierro) funerale, sepoltura.

Attone, n. ottone.

Attraccà, attraccare.

Attracce, m. odore. Attracce de pesce, odore di pesce.

Attrassà, (sp. atrasar) rimandare, differire, rinviare, trascurare.

Attreppà, (p. attreppate) 1. saziare, riempire soverchiamente la pancia 2. rifl. gonfiarsi di cibo, fare una scorpacciata (v. abbuffà).

Attreppate, f. grande mangiata.

Attruttà, ammaestrare.

Attruttate, smaliziato, scaltro, esperto.

Attuccà, (p. attuccate) spettare in diritto e in dovere, toccare, incombere, competere.

Attummà, (p. attummate) colmare, riempire fino all’orlo del contenitore.

Attunnà, arrotondare, attondare.

Attuorne, intorno.

Attuortamente, a torto, ingiustamente.

Attùppeglie, m. crocchia, chignon, capelli annodati sul capo o sulla nuca, toupet.

Aucchià, (p. aucchiate) adocchiare

Aucieglie, m. (pl. f. aucelle) uccello. Aucieglie lepre, gufo. Aucieglie de male aùrie, uccello di cattivo augurio, come la civetta che si crede porti sfortuna. Si riferisce anche a persona che teme avvenga sempre qualche disgrazia.

Auglie, f. 1. aguglia (pesce) 2. agugliotto, cardine per il timone.

Auglive, f. oliva.

Augustale, m. moneta.

Aumentà, aumentare.

Aumiente, m. aumento.

Aumme aumme, vocabolo onomatopeico che risponde al suono della bocca che si apre e chiude per mangiare. Avite fatte aumme aumme, avete divorato tutto.

Aunnà, aumentare, prosperare.

Aurate, f. orata.

Aurìe, f. aria fredda notturna, umidità notturna.

Aùrie, m. augurio.

Aurienze, f. (lat. audientia) attenzione nell’ascoltare. Ne glie dà aurienze, non dargli ascolto, retta.

Ausà, (p. ausate) usare.

Auste, m. agosto.

Austriece, austriaco.

Autane, m. (lat. tardo alnetanus) ontano, albero che fornisce legno tenero e leggero.

Autare, m. altare.

Àute altro.

Aùte / ute, p. del verbo avere.

Àute, alto. Ad àute, al piano di sopra (v. adàute).

Avanzà, (p. avanzate) 1. avere un credito 2. avanzare.

Avasce, giù.

Avascià, (p. avasciate) abbassare. Avasce ca vinne, si dice a uno che si sta vantando troppo.

Avastà, bastare.

Avé da, dovere (agge da, hai da, ha da, aimme da, aite da, hanne da), Si è trasformato (aggia, haia, hadda, aimma , aita, hanna). Si adopera per il futuro unito agli infiniti dei verbi.

Avé, avere, possedere (tenghe, tié, tè, tenimme, tenite, tenne) ausiliare nei tempi composti (ho, he, ha, aimme, aite, hanne).

Averze, Aversa, città nota per il suo manicomio. Ì a Averze, iscì d’Averze, andare, uscire dal manicomio. Me pare Averze, mi sembra un manicomio.

Avrisce, m. amarena, ciliegia amara, marasca, visciola.

Avvampà, (p. avvampate) avvampare, bruciare superficialmente.

Avvampate, 1. avvampato, bruciato. Pane avvampate, pane bruciacchiato fuori e crudo dentro 2. arrossato in volto, accalorato da una fonte di calore.

Avvelenà, 1. avvelenare 2. turbare amareggiare, invelenire, adirare.

Avvuccà, (p. avvuccate) chiocciare, fare la chioccia.

Awanne, (lat. hoc anno) uguanno, quest’anno.

Awantà, 1. agguantare, prendere, afferrare, stringere 2. arrestare un cavo che si sta mollando 3.frenare una barca tenendo ferme le pale dei remi immerse.

Awante, m. guanto.

Azzaffunnà, (p. azzaffunnate) 1. sprofondare, affondare 2. accumulare ricchezze. Azzaffunnate de denare, è chi ha tanti soldi.

Azzazzarà, (p. azzazzarate) inzaccherare.

Azzeccà. 1. indovinare, imbroccare 2. colpire, centrare 3. attaccare, unire due cose, incollare una all’altra.

Azzeccuse, noioso, petulante.

Azzefì, (p. azzefite) intirizzire, essere preso dal freddo.

Azzefite, infreddolito.

Azzellì, confondere, rimbambire.

Azzere, sedere.

Azzuppà, 1. inzuppare 2. azzoppare.

Azzuzzà, (p. azzuzzate) percuotere, picchiare violentemente.

Baccaglià, protestare, contestare, discutere animosamente.

Baccalà, m. 1. merluzzo salato 2. babbeo.

Bacchettone, m. persona grassa e grande.

Bacucche, viecche bacucche, vecchio scimunito.

Bafe, f. alito, buffo, folata, bava di vento.

Baffe, m. baffo. Fumà glie baffe, non tollerare mosche sul naso.

Bagasce, f. prostituta.

Bagattelle, f. chiasso, confusione, disordine.

Baggianarìe, f. azione o cosa da baggiano.

Baggiane, m. vanitoso, sciocco.

Bagnarole, f. grossa conca di lamierino per lavare panni, tinozza per bagno dei bambini.

Bàie, f. 1. grosso recipiente ovale di lamierino per acqua 2. burla, beffa, celia. Fà bàie, burlare, beffare. M’ha fatte bàie, mi ha fatto le boccacce.

Bàine, m. zuppa di fagioli.

Baiocche, m. (pl. baiuocche) baiocco, moneta.

Balaccone, m. grosso fiocco usato dalle paranze a vela con il vento da poppa.

Balice / valice, f. valigia.

Bambine, m. bambino, dim. bambenieglie.

Bande, f. 1. banda di suonatori 2. banda di delinquenti.

Bangarelle, f. bancarella.

Bangarieglie, m. deschetto del calzolaio.

Banghe, f. banca.

Banghe, m. banco.

Banghere, f. vagabonda, fannullona.

Bangone, m. bancone.

Bangunare, m. vagabondo, bighellone.

Banne, m. bando, pubblico annunzio. Raccogliendo il pubblico con la tromba, Saverio la guardia, quando il sindaco emanava un’ordinanza, itteje gliu banne, leggeva il bando. Oppure, scampanellando con una campanella, Andrea Costa annunciava che un commerciante aveva incominciato la vendita di una certa merce.

Bannere, f. bandiera. Gesù Criste mazza bannere è la statua di Gesù risorto che regge lo stendardo. Mette bannere si diceva quando davanti la chiesa parrocchiale, otto giorni prima della festa del Cristo (la Camaie), si esponeva una bandiera con l’immagine del SS: Sacramento.

Bannite, m. bandito.

Baraonne, f. baraonda.

Barbere, f. moglie del barbiere.

Barbozze, f. mento.

Barcone, m. balcone.

Bardasce, f. (ar. bardag, schiavo) 1. ragazza 2. serva.

Bariste, m. barista.

Barracche, f. baracca, accr. barraccone.

Barracchine, m. barattolo di pittura con manico a secchio.

Barrette, m. berretto.

Basate, assennato, giudizioso, equilibrato.

Bascuglie, f. basculla.

Basse, m. 1. locale a pianterreno 2. gonna.

Basteminte, m. bastimento, grosso veliero.

Battamure, m. gioco che si fa battendo una moneta contro un muro.

Battarie, batteria, fuochi.

Battifonde, m. gioco con le carte con tre coppie di giocatori; quella perdente paga da bere per tutti.

Battiste, f. batista, tela di lino finissima.

Bavoselle, f. bavaglino, bavetta.

Bazzecà, bazzicare, frequentare.

Bàzzeche, f. bazzica, gioco con le carte, gioco di bigliardo.

Befane, f. befana.

Beglie, (f. belle) bello. Da beglie a beglie, inaspettatamente, improvvisamente.

Beglieverè, m. belvedere, terrazzino piu elevato.

Begliome, buon uomo. Vocativo beglio’.

Beglizze, m. pl. bellezze del volto.

Bendezzone, f. benedizione.

Bene mije, esclamazione di sorpresa.

Bene, n. 1. bene, ció che é buono 2. affetto.

Benedice, benedire.

Benediche, benedico, esclamazione di rallegramento. Benediche! Che begliu figlie!, si dice a una madre con un bimbo in braccio.

Beneditte, (f. benedette) benedetto.

Bentaglie, ventaglio.

Benze, f. lezzo, graveolenza.

Berbante, birbone, briccone, persona senza scrupoli, cattivo, crudele.

Bercaglie, f. percalle, tela di cotone leggera.

Berotte, dim. di Libero.

Besieste, bisestile.

Besuogne, m. bisogno, necessità.

Beverone, m. vedi buiacche.

Bevetore, m. chi beve molto vino.

Bevute, f, il bicchiere colmo di vino che si offre al tocco.

Bezzuoche, m. (f. bizzoche) bigotto, bacchettone.

Bianche, bianco. Bianche d’uove, albume.

Biave, f. biada.

Bicchiere, m. (pl. f. bicchièrele) bicchiere.

Bighe, f. biga, grosso pontone attrezzato per sollevare grossi pesi.

Biscotte / viscotte, m. biscotto.

Biunze, m. (pl. f. biónzele) bigoncia.

Blacche, m. bracco, cane da caccia.

Bòbbele, f. (lat. bombum) bazzoffia, bobbia, pattona, minestra grossolana, abbondante e poco condita.

Bobbòne, f. dolciume nel ling. infantile.

Boccione, m. piccola damigiana.

Bomme, f. bomba. Fore i bomme, dietro la punta Stendardo del porto di S. Maria.

Bompriesse, m. bompresso.

Bon’àneme, buon’anima. La bon’ànema de pàtete, la buon’anima di tuo padre.

Bòne, donna formosa, desiderabile.

Bonaccione, ingenuo, alla buona.

Bonisarie, Buenos Aires.

Bonore, E che bonore! Che diamine!

Bontiempe, m. tempo buono, sereno, mare calmo.

Bonufficiale, f. gioco del lotto.

Borze / vorze, f. borsa.

Bote, A bote a bote, di tanto in tanto.

Bòtte, f. 1. colpo di bastone, percossa. Tutte na bòtte, tutto a un tratto, improvvisamente, di punto in bianco, tutto d’un colpo 2. bomba carta, petardo.

Bòtte, m. (ingl. pot, fr. bouillotte) bicchiere di latta con manico.

Brache, f. 1. braca 2. tuta da lavoro.

Brachessine, f. mutandine da donna.

Brachette, f. mutandine da bambino.

Braciole, f. involtino di carne cotto nel ragù , ripieno di aglio, prezzemolo, strutto, uovo sodo, odore di garofano e cannella, pinoli, uva passa.

Breccaglie, f. percalle, tessuto di cotone leggero.

Brecche, m. (ingl. break) veicolo trainato da due cavalli per una dozzina di persone.

Bregadiere, m. guardia di finanza.

Bregante, m. brigante, birbone.

Brellòcche, m. (fr. breloque) 1. gioiello, catenina con ciondolo 2. in senso fig. fannullone.

Brevogne / vrevogne, f. vergogna. Le brevogne, i genitali.

Bricche, m. recipiente di latta con manico, più grande del bòtte.

Bròcchele, f. anfora di terracotta con due anse e con la cannella. Dim. brocchelelle, in senso fig. il sesso dei maschietti.

Brucature, f. deriva da bruoco, dal Basile, che significa oscuro. Si usa solo in questa accezione a brucature d’arie, all’imbrunire, al calar del buio.

Brumme, f. voce infantile per indicare l’acqua da bere, in senso figurato alcoolici per adulti.

Brunchite, f. bronchite.

Brusche, f. 1. brusca, spazzola dura 2. malattia della vite che fa seccare le foglie.

Buatte, f. (fr. boite) barattolo di latta.

Bubbù, m. cane nel linguaggio infantile.

Buccacce, m. vaso di vetro con coperchio.

Buccale, m. boccale.

Buccunotte, m. (pl. buccunuotte) dolcetti di pasta frolla ripieni di marmellata di amarena.

Buche, m (pl. f. bóchele) buco.

Buchè, m. (fr. bouquet) mazzo di fiori.

Buciarde, bugiardo.

Buciarde, f. martello per picchiettare gli stipiti.

Bucije, f. 1. bugia 2. macchiolina bianca sulle unghie (si diceva ai bimbi che ad ogni bugia, ne uscisse una).

Bue, f. livido, graffio, ferita, ecc. linguaggio infantile.

Buffagne, f. aria calda e afosa.

Buffette, m. schiaffo.

Buffettone, m. (sp. bufeton) schiaffo violento.

Buiaccà, spalmare sulle pareti nude una mano di buiacche.

Buiaccate, f. spalmata di buiacche sui muri.

Buiacche, / beverone, f. impasto molto lento di cemento, sabbia, calce e pozzolana (detto malta bastarda) che si spalma sulle pareti nude come sottofondo all’intonaco perchè faccia una buona presa.

Bumbardà, bombardare.

Bunacce, f. bonaccia. Bunaccia morte, calma che precede il tempo cattivo.

Buommèspere, buon vespero, buona sera.

Buonaccione, bonaccione, bonario.

Buone, (f. bone) buono. Bona fémmene, buona donna, voc. bona fe’. Buone e meglie, abbondantemente, a soddisfazione. Ì buone, concludere un buon affare.

Buonefattore, m. benefattore.

Buttune, m. pl. testicoli di animali macellati che si friggono insieme con il cervello e il midollo spinale.

Burdane, f. tessuto robusto e fresco per mutande da uomo, sottoveste legate alla vita, lenzuoline.

Buriane, f. burrasca, buriana.

Burracce, f. borraccia.

Burrenze, f. scherzo, fola. Ha fatte alla burrenze, ha fatto per scherzo.

Butte, m. tonfo, caduta, stramazzone. Butte de sanghe, vomito di sangue.

Buttiglie, f. bottiglia, accr. buttiglione, dim. buttigliòzze.

Buttone, m. (pl. buttune) bottone.

Buzzarà (p. buzzarate), buggerare, ingannare, imbrogliare.

Bùzzere, (lat. pulsus) bolso, asmatico.

Ca, 1. che 2. perchè.

Cacà, cacare, defecare, andare di corpo.

Cacacarte, m. intellettuale, impiegato, imbrattacarte.

Cacacazze, m. rompiscatole.

Cacafuoche, m. archibugio, fucile.

Cacaglie, m. balbuziente.

Cacaracce, m. (sp. cucaracha) scarafaggio.

Cacarelle, f. 1. diarrea 2. fig. paura, spavento.

Cacasanghe, m. una specie di conchiglia bivalve.

Cacasicche, avaro, taccagno.

Cacasotte, m. pauroso, cacatone.

Cacate, piscà na cacate, prendere molto pesce, si dice nel rione Spiaggia.

Cacature, m. cesso, cacatoio, luogo dove si va ad evacuare.

Cacazzelle, f. 1. piccolo sterco 2. cispa, umore che si rapprende alle estremità delle palpebre.

Cacazzieglie, m. mingherlino.

Caccavelle, f. pentola di latta in cattive condizioni.

Cacche, qualche.

Cacchéccose / caccose, qualche cosa.

Cacchedune / caccune, qualcuno.

Càccheme, m. minestra di cibi indistinguibili.

Caccià, 1. cacciare, mandar via con la forza o sgarbatamente 2. tirar fuori, cavare, estrarre 3. metter fuori radici e germogli. Cacce glie denare, cava fuori i soldi.

Caccià, cacciare, dare la caccia, inseguire per catturare.

Cacciante, f. vento.

Cacciuotte, m. cucciolo, dim. cacciottieglie. Fa gliu cacciottieglie, nuotare come i cuccioletti.

Caccone, m. minestra addensatasi per difetto di acqua dopo essere stata tolta dal fuoco.

Cacherià, chiocciare, crocchiare della gallina.

Cachiglie, m. cachi, loto.

Cacìchele, f. sicciolo, cicciolo.

Caciuse, delicato di salute, fragile.

Cacone, m. foro sul fondo del tino usato nella vendemmia.

Cafarogne, f. 1. catapecchia, stamberga, bugigattolo 2. ambiente piccolo in cattive condizioni.

Café, m. caffè, locale, bar.

Café, n. caffè, bevanda.

Caffettiere, m. pasticciere.

Cafone, m. (pl. cafune) cafone. Cafuogne, m. afa, vento umido e caldo, presagio di tempo cattivo.

Cafugnate, f. mutamento di tempo improvviso. Non dura molto quella di levante che si verifica la mattina e cessa con il sole alto. Quella di ponente si leva più tardi e dura più a lungo, anche ventiquattro ore.

Cafuorchie, m. (vedi cafarogne) tana, nascondiglio sotterraneo.

Caglie, m. monetina di rame pari a 1/12 di soldo, emessa nel 1472 da Ferdinando 1° d’Aragona, chiamata cavallo perché portava la figura di questo animale su una delle facce. Conservò questo nome anche quando successivamente il cavallo scomparve.

Caglime, f. insieme delle parti della sciabica, classica rete a strascico.

Cagline, f. gallina, dim. caglinelle.

Caglinelle, f. pl. la costellazione delle Pleìadi.

Cagnà, (p. cagnate) 1. cambiare, sostituire 2. barattare 3. modificare 4. spicciolare moneta o sostituirla con moneta di altri stati 5. cambiare abiti o indumenti.

Cagnate, f. cambiata, l’insieme degli indumenti che si cambiano.

Cagne, m. cambio, scambio, permuta, sostituzione di una cosa con un’altra.

Caine, n.. 1. Caino 2. contadino in senso spregiativo 3. persona cattiva 4. avaro attaccato morbosamente alla terra

Caiole, f. gabbia per uccelli.

Calà, (p. calate) 1. calare, scendere 2. mollare le reti a mare 3. abbassare 4. diminuire.

Calafone, m. orcio con il beccuccio, più capiente del puzzepàpere.

Calamare, m. 1. calamaro, mollusco, dim. calamarieglie 2. calamaio per inchiostro.

Calaminte, f. 1. fune mista di fili di acciaio e canapa o plastica che nelle reti a strascico viene dopo i divergenti. 2. una fune raccolta a pila.

Calànghele, f. modesta spaccatura della roccia verticale e orizzontale nella quale è possibile coltivare la vite o altre piante dopo averla struppate, vale a dire liberata delle pietre e delle radici (troppe) delle piante selvatiche. La fame di suolo da coltivare e l’operosità del contadino riescono a far produrre anche na terre tutta calànghele.

Calannarie, m. calendario.

Calanne, m. (lat. calendae) primo giorno dell’anno.

Calate, f. (v. cale). Fà na calate, spingere la testa sotto l’acqua di una persona che fa il bagno a mare.

Calature, f. calcinacci.

Calculà, Calculà a une, averne stima, apprezzarlo, averlo in considerazione.

Cale, f. Fà na cale, calata in mare di una rete a strascico di un peschereccio fino al recupero della medesima con il pesce catturato.

Calosce, f. soprascarpa di gomma.

Calummà, (p. calummate) 1. tracannare. Calomma patria, si dice scherzosamente a chi beve un bicchiere di vino 2. dar corda al pesce abboccato all’amo 3. buttare, spingere in un precipizio, un pozzo, ecc.

Caluosce, m. zoccoli olandesi usati dai pescatori.

Camaie, f. 1. carne, bestia macellata 2. festa del Cristo 3. camaia morte, persona lenta, incapace.

Came, f. pula.

Camele, m. cammello, fig. stupido.

Camèlle, f. (fr. gamelle) gavetta.

Camicette, f. camicetta.

Camiente, m. comento, interstizio tra le tavole del fasciame esterno degli scafi che si colma con la stoppa per calafatarli.

Cammariá, mangiare di grasso. Dal greco kamma, intingolo molto pesante degli antichi greci.

Cammenà, (p. cammenate) camminare.

Cammenate, f. camminata, passeggiata.

Càmmere, f. 1. camera 2. casupola rustica del contadino nel proprio podere, dim. cammarelle, accr. cammarone.

Càmmese, m. camice.

Cammesine, m. grembiule.

Cammesone, m. (pl. cammesune) camicia da notte.

Cammise, f. camicia, dim. cammeselle. Nate cu la cammise, persona fortunata.

Cammorre, f. camorra.

Cammurriste, m. camorrista.

Campagne, f. campagna. Fà na campagne, trascorrere un periodo all’estero per motivi di lavoro.

Campanare, m. dolce casalingo di Pasqua con le uova intere fissatevi con crocette della medesima pasta. In origine era di semplice pane di farina con anici, a forma di ciambella (tòrtene), oppure di uccello, di canestrella e di donna (fémmena priene, donna incinta). Prendevano anche il nome di pigne.

Campanieglie, m. campanello.

Campate, f. 1. guadagno 2. mezzi per vivere. Uaragnà la campate, guadagnarsi da vivere.

Campe, f. bruco della cavolaia. Mette la campe ‘n cuglie, vivere a lungo.

Campierte, m. sponda del carro.

Campulià, (p. campuliate) vivacchiare, tirare a campare, sbarcare il lunario.

Campumille, f. camomilla.

Campusante, m. camposanto, cimitero.

Canaglie, m. 1. coppo, tegola curva 2. canale.

Canaglie, f. canaglia

Canarpie, f. persona cattiva, persona crudele.

Canavence, Dà la canavence, indulgere eccessivamente con i bambini.

Cànchere, m. cancro, tumore. Tu che cànchere vuò?, tu che diavolo vuoi?

Cancieglie, m. cancello.

Candesse, f. improvvisa bonaccia a mare.

Cane, m. cane. Cane corze, mastino. Cane pazziglie, donnola (Mustela vulgaris). Fà comme e na cana figliata, essere agitata, impaziente, irrequieta.

Caneste, f. canestra.

Caniscione, m. (pl. canisciune) panzarotto, involto fritto di pasta di pane, ripieno di vari ingredienti. I più comuni sono ripieni di uova e formaggini freschi di latte di capra.

Caniste, m. (dim. canestieglie) cesta di vimini larga e bassa dove si tenevano indumenti o provviste da mangiare. Uno di più modeste dimensioni compariva sulla tavola, a chiusura della cena della vigilia di Natale, colmo di mele, agrumi e frutta secca di tutte le specie e anche di dolci.Un proverbio dice "Agliu triste cu gliu caniste", cioè con il cattivo ci devi andare con le buone, quindi con il "caniste" pieno di ben di Dio.

Cannacche, f. collana.

Cannaglie, m. collare del cane e degli altri animali.

Cannarizie, f. 1. bramosia, desiderio di qualche cosa 2. ingordigia.

Cannaruozze, m. trachea.

Cannarute, goloso, ingordo.

Cannarutizie, f. ghiottoneria, da canne, gola.

Cannate, f. seconda rete del vòllere, sostenuta da una serie di canne.

Canne, f. 1. canna. 2. vecchia misura di lunghezza equivalente a m 2,11. Meza canne, mezza canna. Zumpà pe le canne, cavarsela da una situazione difficile 3. gola. ‘N canne, alla gola.

Cànneglie, m. pezzo di canna tagliato con un manico e quattro lunghi rebbi nei quali sono infilati quattro file di fichi secchi.

Cannele, f. candela. Mantené la cannele, reggere il moccolo. Arrevà a cannele stutate, arrivare a candele spente, ossia quando tutto è finito.

Cannelelle, f. lucerna. Truà cu la cannelelle, cercare attentamente.

Cannelìcchie, m. mollusco bivalve, cannolicchio, cappalunga (solen vagina).

Cannelire, m. gola.

Cannelore, f. Candelora, ricorrenza religiosa del 2 febbraio.

Cannenotte, m. (pl. cannenuotte) bossolo di bronzo di arma da fuoco.

Cannieglie, m. parte di metallo dell’asticciuola che regge il pennino.

Cannite, m. canneto.

Cannòle, f. 1. cannella, tubo di gomma 2. canna orizzontale della bicicletta.

Cannucce, f. molletta per stendere i panni.

Cannuoglie, m. cannolo, dolce cilindrico ripieno di crema o di ricotta impastata con zucchero.

Canóneche, (pl. canuónece) m. canonico.

Canosce, (p. canisciute) conoscere.

Canose, f. pescecane.

Canotte, m. canotto.

Cantà, cantare.

Cantare, m. quintale, antica misura di peso equivalente a kg. 89,099.

Cante cante, rasente.

Canteniere, m. oste, cantiniere.

Càntere, m. (gr. kàntharos) càntero, vaso per bisogni corporali di terracotta con due anse.

Cantone / Cante, m. 1. angolo 2. grosso pezzo di pane.

Cantunate, f. stipite di pietra nell’ingresso sulla strada.

Cantuniere, f. angoliera, mobile adatto in un angolo della camera.

Canuscemente, m. fidanzamento ufficiale con lo scambio degli anelli in casa della fidanzata.

Canuscenze, f. conoscenza.

Canzatore, f. scorciatoia.

Canze, Dà gliu canze, dare il pretesto, offrire l’occasione.

Capace, 1. può darsi, è capace 2. abile, idoneo 3. Fà capace, persuadere.

Capé, (p. capute) 1. entrarci, essere contenuto, avere posto in un ambiente, starci dentro ( lat. capere) 2. poter passare attraverso un’ apertura ( sp. caber). Dente sta dammiciane ce càpene 10 glitre de vine, in questa damigiana entrano 10 litri di vino. Dente stu caute ce cape pure nu vove, in questo buco c’è posto anche per un bue.

Cape, f. (pl. càpele) capo, testa, dim. capuzzelle. Cape e roce, giuoco di testa e croce. Fà la cape, pettinarsi, tuffarsi a testa in giù. Scuncecà la cape, disfare la pettinatura. Ì de cape, perdere la testa. Mette la cape a fà bene, mettere la testa a far bene, cioè migliorare il proprio modo di vita. Mette la cape a signe, mettere la testa a partito. ‘Ncape a te, secondo te. Taglià la cape a une, somigliare molto a uno. Dà ‘n cape a une, percuotere a sangue, aggredire con violenza. Dà ‘n cape, frastronare, stordire con rumori, discorsi. La vicchiaje, glie denare , ecc. gli’hanne date ‘n cape, la vecchiaia, i denari gli hanno fatto perdere il senno. Cape de pezze, monaca. Cape de quaglie, una specie di pesci che si prendono solo a maggio. Cape de cuocce, testa dura. Tené cape, avere intenzione, volontà, pensare a una cosa, avere disposizione, pensiero per una cosa, tené cape de se spusà, tené cape de fà gliu duttore, pensare di sposarsi, avere intenzione di fare il medico.

Cape, il migliore, il primo, il peggiore, grandissimo. Gliu cape marìuoglie, il peggiore ladro. La capa fémmene, la migliore donna. Gliu cape fetente, il più fetente. Gliu cape faligname, il falegname più capace. Gliu cape duttore, il medico più bravo.

Cape, m. 1. cavo, grossa fune, gomena per ormeggiare 2. pezzo, porzione. Cape de frese, de cuttone, filo di spago, di cotone 3. bandolo. Truà gliu cape de la matasse, cercare il capo della matassa.

Capecuglie, a rovescio, sottosopra.

Capedefiore, m. (pl. capedefiure) cavolfiore.

Capefosche, f. capinera (Atricapilla atricapilla).

Capefuoche, m. grosso falò che si accende la notte di Natale.

Capère, f. pettinatrice.

Caperocche, f. bastone con grosso nodo a una estremità, naso grosso, grosso nodo al fazzoletto per giochi di ragazzi.

Capetà, succedere, capitare, avvenire.

Capesotte, a testa in giù. Ì a capesotte, andare in rovina.

Càpete, m. pollone, tralcio finale della vite.

Capeteste, m. ultimo cerchio della botte.

Capetià, Ne se sa capetià, non sa organizzarsi da dove incominciare.

Capetieglie, m. (lat. capitium) capezzolo.

Capetròppele, f. una qualità di seppie piccole e poco pregiate.

Capetrùnzeglie, m. capitombolo, ruzzolone.

Capeverde, m. germano verde (Anas Platyrhynca).

Capezze, f. cavezza.

Capezzone, m. (pl. capezzune) 1. persona importante 2. resto di una fune 3. finimento del cavallo.

Capicchione, m. uomo magro e lungo.

Capiglie, m. capello. Fà barbe e capiglie, fig. trattare male una persona. Se so date a capiglie, si sono dati di mano fino ad afferrarsi i capelli. Aizà glie capiglie, annodarsi i capelli, avveniva quando la ragazza, giunta alla pubertà, abbandonava i giuochi infantili. Capiglie a la mascagne, pettinati come il musicista Mascagni.

Capigliere, f. chioma, capigliatura folta e incolta.

Capìteglie, m. capitolo 1. parte di una composizione letteraria 2. il gruppo dei canonici addetti alla cattedrale.

Capizze, distanza tra due lampare. Stà capizze a capizze, stare vicini.

Capòcchie, f. capocchia. Maste a capocchie, mastro grossolano, pasticcione..

Capòteche, capriccioso, testardo, cocciuto, cervellotico.

Cappe, f. mantella con mantellina usata dai pastori.

Cappellette, m. rinforzo anteriore delle calzature.

Cappieglie, m. cappello.

Cappiglie, f. cappa del camino.

Cappone, m. 1. zuppa fatta con acqua, aglio, prezzemolo, peperoni e taralli biscottati 2. capone lira.

Cappucce, f. cavolo cappuccio.

Cappucce, m. cappuccio.

Capuggià, (p. capuggiate) capovolgere.

Capunate, f. pasto marinaresco composto di pezzi di gallette bagnate e condite con aceto, olio, sale e peperoni. Si usava consumarlo nei giorni di mare cattivo per la rapida e comoda preparazione e perché non esisteva di meglio contro il vomito provocato dal mal di mare.

Capurale, m. caporale.

Capuralone, m. militare che nella carriera non va oltre il grado di caporale.

Capuzzate, f. capata, testata.

Capuzzià, (p. capuzziate) 1. scuotere la testa in segno di disapprovazione 2. ciondolare la testa sonnecchiando seduti.

Capuzzieglie, m. persona indocile, prepotente, arrogante.

Carace, f. scanalatura longitudinale eseguita su una muratura per appoggio di mensole o tramezzi.

Caracuzze, m. fico maturo che incomincia ad appassirsi e cade dall’albero.

Carafelle, f. (da caraffa) ampollina usata durante la messa.

Caramelle, f. caramella. Caramelle de vetre, caramella di zucchero cotto e orzo, adoperata per calmare la tosse, detta così perché sembra un pezzetto di vetro.

Caramme, f. piccolo strappo della rete da pesca.

Carastìe, f. carestia.

Carastuse, (f. carastose) negoziante che fa prezzi più alti degli altri.

Caratieglie, m. botte con cerchi di ferro, da carrata, botte robusta trasportata su un carro.

Carcasse, f. fuoco d’artificio che scoppia in aria.

Carciòfele, f. carciofo.

Cardà, (p. cardate) cardare fig. vincere al gioco tutti i denari dell’avversario.

Cardamone, m. 1. quartobuono, squadra ad angolo variabile usata nelle costruzioni navali 2. gradino a pianta triangolare.

Cardarelle, f. recipiente troncoconico di ferro con due manici usato dai muratori.

Carde, m. cardo.

Cardìchele, f. 1. attinia 2. ortica.

Cardiglie, m. cardellino.

Cardone, m. pianta del carciofo.

Caré, (p. carute) cadere. Caré malate, ammalarsi.

Care, caro. Fà care care, accarezzare nel linguaggio infantile.

Carecà, (p. carecate) caricare.

Carecagne, m. calcagno.

Carecale, f. calcara, fornace rustica per la cottura delle pietre per ottenere la calce viva.

Carecaruzze, m. chiocciolina di mare.

Caretate, f. carità.

Carià, trasportare.

Carizze, m. carezza.

Carme, calmo. Carme e bunacce, calma assoluta.

Carmusine, color cremisi. Pera carmusine, pera rossa assai saporita.

Carnacciale, m. macellaio.

Carnale, vincolo di stretta parentela. Cugine carnale, cugino di primo grado.

Carnante, amante.

Carne, f. carne. ‘N carne e nure, a pelle nuda.

Carnùfeglie, m. pesce di piccola taglia.

Carocchie, f. (lat. talitrum) colpo dato in testa con le nocche delle dita a pugno chiuso, nocchino.

Caròfeglie, m. (pl. caruófeglie) garofano. Che begliu caròfeglie!, che bel tipo, che campione!

Carrettate, f. grande quantità.

Carrette, m. carro.

Carrettone, m. (pl. carrettune) carro funebre.

Carrine, m. carlino, moneta napoletana del valore di 10 grani e di 1/10 di ducato.

Carriole, f. 1. carriola 2. fig. veicolo malandato.

Carruzzelle, f. carrettino per gioco di bambini costruito da essi stessi.

Carruzziere, m. vetturino.

Carruzzine, m. calessino.

Carte, f. carta. Spiccià le carte, preparare i documenti per sposare, per ottenere il passaporto o una licenza qualsiasi. Una volta solo un cacacarte era capace di far questo. Carta copiative, carta carbone.

Cartellare, m. cartella per scolari.

Cartocce, m. involto di dolci.

Cartulline, f. cartolina postale o illustrata.

Carusà, (p. carusate) 1. tosare a zero 2. fig. vincere al gioco tutto quanto l’avversario ha nelle tasche.

Caruse, m. testa rasata.

Carute, f. caduta.

Casarine, f. pl. una località in collina.

Casatieglie, m. vedi campanare (usato nel rione storico).

Casce, f. cassa, dim. casciulelle, cassettina usata per conservare i preziosi.

Cascette, f. serpa. Te ne vai ‘n cascette, spenderai un sacco di soldi.

Casche, m. 1. cappello coloniale 2. i frutti che l’albero lascia cadere non potendoli portare a maturazione.

Casciabbanche, f. cassapanca.

Casciaforte, f. cassaforte.

Case, f. casa. Càseme, càsete, casa mia, casa tua. Pane de case, pane casareccio. Nu pare de case, abitazione formata da due o più camere Ì de case, andare ad abitare. Stà de case, abitare. Ì casa case, soffermarsi con tutti a perdere tempo e a parlare.

Case, n. cacio, formaggio. Puteje de case e uoglie, bottega di alimentari. Pezze de case, formaggino. Na bona pezze de case, persona astuta. Case frische, formaggino fresco. Case lietre, formaggino senza sale da consumare subito. Case marzugline, formaggino sott’olio profumato con pimpinella. Case rumane, pecorino. Case cavaglie, caciocavallo.

Casine, f. sede di circolo ricreativo.

Casine, m. 1. villino 2. bordello 3. chiasso, schiamazzo.

Cassetelle, f. scaldino composto da una cassettina di legno, col piano superiore aperto e con due sole traversine, contenente un recipiente di metallo con carbonella accesa.

Castagne, f. castagna. Castagne uglite, castagna lessa con la buccia. Castagne allesse, castagna secca oppure sbucciata e lessa con foglie di alloro. Castagne arrustite, castagne bruciate, arrostite.

Castagnette, f. (sp. castañeta) nacchere.

Castagnole, f. granchio comune di colore verdastro.

Castagnuoglie, m. palo di castagno di 10-15 cm di diametro.

Castaurieglie, m. costardella.

Castieglie, m (pl. f. castelle) 1. castello 2. nomi delle scalinate del Borgo vecchio che dalla via salgono a monte. Le castelle è detto anche uno dei vichi che sbocca sul corso Attico, ora vico Caboto 3. I pescatori chiamano Castieglie Castelvolturno.

Castieglieforte, Castelforte.

Castiegliefurtise, gli abitanti di Castelforte.

Casturnese, (pl. casturnise) abitante di Castellone, uno dei rioni di Formia.

Cataratte, f. pianerottolo e porta di accesso all’attico.

Cate, m. secchia di legno.

Catèlle, ‘N catèlle, a cavalluccio dietro la schiena di un compagno.

Catenacce, m.lucchetto.

Catene, f. catena, dim. catenelle.

Catenieglie, m. 1. anello di ferro fisso al muro per legarci gli animali, o alla banchina per fissare gli ormeggi delle barche 2. fig. Glie catenieglie, i denari.

Catenine, f. catenina di oro o argento da portare al collo.

Cattuozze, m. sbarra di ghisa sotto le lastre di pietra dei balconi.

Càuce, f. calce.

Càuce, m. calcio, pedata. A cauce e a muorze, a calci e a morsi, con le unghie e coi denti.

Caucenare, m. malta, impasto di calce e pozzolana.

Cauciàte, f. gragnuola, scarica di calci.

Caucine, f. calcinaccio, pezzo di calcina secca che si stacca dal muro.

Caurare, f. 1. grossa pentola di rame per preparare l’acqua calda per il bucato 2 pentola grossissima di rame nella quale i pescatori preparano la tinta per le reti di cotone. Dim. caurarelle.

Caurare, m. pentola da cucina di terracotta o di metallo, dim. caurarieglie.

Càure, caldo. Stà càure, avere molti soldi, essere ricco.

Càure, n. caldo riferito alla temperatura.

Cautà, (p. cautate) bucare.

Cautamacere, m. scricciolo (Troglodites troglodites).

Caute, m. (lat. cavum, pl. f. caótele) 1. buco 2. nome di un vicolo formato da più rami, alcuni dei quali assai stretti, appunto per ciò paragonato a un buco. Il geografo Gribaudi, che insegnò alcuni anni all’Istituto Nautico, credette di individuare nel vicolo il luogo dove nacque Giovanni Caboto, da cui derivò caute. Da allora quel vicolo ha preso il nome di vico Caboto.

Cauzà, (p. cauzate) calzare calze e scarpe.

Cauzarieglie, m. calzino.

Càuze, f. calza.

Cauzenette / cazunette, m mutande da uomo.

Cauzette, f. 1. stoppino del lume a petrolio 2. lavoro a maglia.

Cauzettone, m. (pl. cauzettune) calzettone.

Cauzone, m. (pl. cauzune) calzoni. Cauzune a zompafuosse, né lunghi e nè corti, a mezza gamba.

Cavaglie, m. (f. cavalle) cavallo. Cavaglie de parate, persona apprezzabile solo dall’apparenza. Cavalla zoppe, fantasma. Allà ci’assomme la cavalla zoppe, là compare un fantasma.

Cavagliere, m. cavaliere.

Cavaiole, f. canzone tipica dei contadini: Eccheme bella mie ca so menute..., eccomi bella mia che son venuto....Scola cavaiole, scuola burletta, come la farsa cavaiola, cioè di Cava.

Cavallarìe, f. cavalleria.

Cazzabotte, m. 1. cartoccio di carta che, percosso, produce un botto 2. ragazzo piccolo, tarchiato, caparbio, testardo, cocciuto.

Cazzarieglie, m. piccolo recipiente di latta.

Cazzarole, f. barattolo di latta.

Cazze, m. pene. Cazze anniate, pane duro bagnato con acqua e condito con olio, aglio, peperosso, sale e prezzemolo. Cazze ‘n pernacchie, vanesio, presuntuoso, tronfio.

Cazziate, f. rimprovero, sgridata, rabbuffo.

Cazzirre, m.gaggia.

Cazzone, m. semplicione, stupido, fesso.

Cazzotte. m. pugno, cazzotto.

Cazzuttate, f. cazzottatura, scambio di cazzotti.

Cazzuttià, (p. cazzottate) cazzottare.

Cchiù, più.

Ccòttere, m. cutter, piccolo veliero da trasporto con un solo albero, picco fisso, con randa, bompresso e fiocchi, usato nel traffico locale tra Gaeta e il golfo di Napoli per il trasporto di derrate e di materiale per costruzioni (tufo e pozzolana) e di qualsiasi altro genere.

Cecà, (p. cecate) 1. diventare cieco, accecare. Alla cecate, alla cieca 2. far centro. Aimme cecate gliu prime uocchie, abbiamo compiuto il primo lavoro di un’opera più complessa.

Cecagliune, f. lucciola.

Cecagne, f. 1. stanchezza agli occhi 2. sonnolenza.

Cecale, f. cicala. Cecale de mare, crostaceo dei Palemonidi, simile a un grosso gambero dal corpo tozzo di colore bruno e con antenne appiattite.

Cecarole, f. scarola. Cecarole a ricce, indivia.

Cecate, cieco. Ceca’, arape ss’uocchie, cieco, apri cotesti occhi, si dice a chi è disattento, distratto, sbadato, che urta contro oggetti o li fa cadere.

Cécche cécche, modo infantile per indicare il maiale.

Ceccugnacche, m. pupazzo. Ceccugnacche dente la buttiglie, diavoletto di Cartesio, persona bassa e deforme.

Cece, m. (pl. cice) cece. Cice e puorce, tutti indistintamente. N’sa mantené nu cece mmocche, non sa mantenere un segreto.

Cecenieglie / cicenieglie, m. avannotto, lattarino.

Cecorie, f. cicoria.

Cèfere, m. (pl. ciéfere) cefalo, dim. cefarotte.

Cefuniere, f. (fr. chiffonniere) armadio.

Cégne, calare le reti per la pesca dei cefali.

Cemmeraglie, f. medaglia con immagine sacra.

Cemmerze, f. rovescio. Alla cemmerze, alla rovescia. Mana cemmerze, mano sinistra (lat. inversa).

Cenciarelle / cengiarelle, f. piccolo riccio di mare commestibile.

Ceniglie, f. ciniglia, carbonella ricavata da frasche, sarmenti, legna minuta dolce, noccioli di ulive.

Cennerale, . m. ceneracciolo, telo grossolano steso sui panni del bucato sul quale si pone la cenere.

Cente, f. 1. calata della rete detta vollere, per la pesca di cefali 2. cinta degli indumenti.

Centore, f. 1. telo quadrato per fasciare i neonati , dim. centorelle 2. grosso asciugamano di tela.

Centre, f. cresta dei gallinacei.

Centre, m. centro.

Centrelle, f. bulletta a testa larga usata dai calzolai.

Centriglie, m. clitoride.

Cepecce, f. porro.

Cepolle, f. cipolla, dim. cepollette.

Cerase, f. ciliegia, dim. ceraselle.

Cercà, spidocchiare, ricercare in testa con pettine fitto pidocchi o pulci nei vestiti. Cercà la glimòsene, elemosinare.

Cèrche, f. quercia.

Cerche, f. questua.

Cere, f. cera.

Cèrne, setacciare. Quanne vaie a cèrne, allo stringere dei fatti, alla resa dei conti.

Cèrnie de funnale, f. cernia di fondale.

Cerotte, m. piccola candela, lumino, mozzicone di candela.

Cerque, f. quercia.

Cerute, cereo, pallido, smunto.

Cervìeglie, m. (pl. f. cervelle) cervello.

Cèsse, voce che si dà agli animali per farli rinculare.

Cestre, f. cesta, dim. cestrelle.

Cestunie, f. testuggine, tartaruga.

Cetà, f. città.

Cetrale, f. 1. agrumeto 2. citrato di magnesio.

Cetràngheglie, m. melangolo, arancio forte.

Cetre, giallastro, da cedro. Mamma. meie, ‘nta faccia cetre che tiè, mamma mia, che faccia gialla che hai.

Cetruglie, m. 1. cetriolo 2. stordito, sciocco.

Che, vedi ched’è.

Checchine, Fà checchine, fingere di non capire o di non sentire.

Checolle, f. testa del polpo.

Checozze / cucozze, f. zucca. Checozze de Spagne, quella tonda e gialla.

Ched’è / ch’iè, che, cos’è? interrogativo. Ched’è sta bagattelle? Ch’iè sta bagattelle? Cosa è questa baldoria?

Chegliùmmeglie/cugliùmmeglie, m. fico colombo, nero e grande, detto anche di S. Antonio.

Chelle / cheste, 1. quella, questa 2. quello che, ciò che, quella cosa. Chelle che pienze, ciò che pensi. Chelle che fai fai, qualunque cosa tu faccia.

Chemposte / cumposte, f. 1. una bracciata di frasche, legno, erba 2. abbondante pane e companatico, merenda.

Chenghe, f. banda, combriccola di malfattori, teppa.

Cherolle, f. 1. cercine 2. treccia di agli legati a cerchio.

Cherrenze, f. credito, credenza. Piglià a cherrenze, prendere a credito.

Chi, Chi vè vè, chiunque venga. Chi trase trase, chiunque entri.

Chiacchiarelle, f. parlantina.

Chiachiéglie, m. inetto, spregevole, sciocco, buono a nulla.

Chiaità, 1. protestare, sbraitare 2. mercanteggiare con insistenza.

Chiàite, m. 1. discussione animata e aspra 2. chiacchierata.

Chiamatelle, f. gioco con le carte.

Chiancarelle, palo di castagno diviso a metà per costruire solai.

Chiane, f. pialla lunga.

Chianghe, f. (lat. planca, macello) beccheria. Appise a na chianghe, malridotto.

Chianghiere, m. macellaio.

Chiantelle, f. soletta delle calzature.

Chianuozze, m. pialletta. S. Giuseppe ci’ha passate gliu chianuozze, si dice di una donna col petto misero.

Chiappe, m. 1. uncino 2. cappio, nodo scorsoio. Cu nu chiappe ‘n canne, svogliatamente, a forza.

Chiarenze, f. stato euforico per ingestione di alcoolici. Chiglie sta in chiarenze, é brillo.

Chiarì, 1. chiarire 2. scoprire, smascherare.

Chiate, f. occhiata.

Chiattiate, si dice di una barca che per il vento e il mare si dispone di trasverso rispetto alla costa.

Chiatte, ì de chiatte, andare alla deriva.

Chiattieglie, m. piattola.

Chiavà, 1. percuotere. Chiavà nu schiaffe, mollare uno schiaffo. 2. introdurre con forza 3. fornicare, coitare 4. l’infilarsi del pesce in una maglia della rete rimanendo impigliato con gli opercoli.

Chiavate, f. coito.

Chiavature, f. serratura.

Chiàveche, f. 1. fogna 2. lordura, schifezze anche in senso figurato.

Chiavecone, m. sporcaccione, sudicione.

Chicchiricchì, m. pesce di piccola dimensione.

Chiéreche, f. chierica.

Chiglie, f. chelle, quello. Chigliu duttore, quel dottore.

Chioppe, f. dim. chioppetelle 1 coppia 2. lunga forma di pane con un taglio longitudinale che la fa assomigliare a due pezzi di pane legati insieme, cioè una coppia di pani.

Chisse, (f. chesse) cotesto.

Chiste, (f. cheste) questo.

Chiuppe, m. pioppo.

Chiure, chiudere.

Ciaccelle, f. (sp. chicha) carne, voce infantile, dim. di ciaccia.

Ciacchià, (da ciacco, maiale) insudiciare un pavimento con le scarpe, inzaccherare come farebbe un maiale.

Ciacià, godersela comodamente, godersela a chiacchierare.

Ciacione, f. donna formosa e simpatica.

Ciaciulià, cianciare, ciarlare.

Ciammarrùchele, f. chiocciola, lumaca. Ciammarrùchela spugliate, limacide detta limaccia, lumacone. Ciammarrùchele de mare, chiocciola marina simile alla terrestre, di colore bianco, che vive nella sabbia.

Ciammarruchieglie, m. una specie di chiocciola di piccole dimensioni.

Ciammelle, f. ciambellina rivestita di giulebbe, con sapore di cannella.

Ciammuótteglie, m. grossa lumaca con il guscio di colore verdastro scuro che emette bava schiumosa. Stu piccerìeglie fà le ciammòttele, si dice del lattante che emette bollicine di saliva dalla bocca, il che si attribuisce al tentativo di pronunciare le prime parole.

Ciammurre, m. raffreddore. Acciammurrite, raffreddato.

Ciance, f. smorfia, moina.

Ciancià, fare le moine.

Ciancïà, guazzare con i piedi nelle pozzanghere.

Cianciole, f. nome di un tipo di barca, e della rispettiva rete, usata per la pesca di sarde e alici.

Cianciuse, (f. cianciose) che fa le ciance.

Cianfò, m. minestra a base di melanzane, peperoni e pomodori.

Ciappe, f. (sp. chapa) gancio, fermaglio.

Ciappette, f. gancetto per indumenti.

Ciarammelle, f. cornamusa, zampogna.

Ciardine, m. giardino.

Ciarmellane, m. zampognaro.

Ciàule, f. cornacchia.

Ciavattone, m. abborraccione.

Cicce, m. germoglio.

Cicchetieglie, m miscuglio di alcoolici.

Ciccià, germogliare.

Ciccione, m. (sp. chichon) foruncolo. Ciccione cecate, ascesso.

Ciccone, m. (da ciacco, maiale) persona sporca.

Cicelle, f. 1. piccola trottola 2. cinciallegra (Parus major) 3. ragazza di piccola statura.

Cicerche, f. cicerchia, rinomate quelle prodotte a Pontone.

Ciche, f. cica, nonnulla,pezzetto. Me so magnate na ciche de pane, ho mangiato un poco di pane.

Cicirie, f. 1. cappello a zucchetto 2. Case cicirie, una qualità di formaggio.

Ciciriotte, f. 1 una specie di piccolo serpe 2. persona svelta e ciarliera.

Cieglie, m. cielo.

Cierte, certo.

Ciglie, f. ciglia e sopracciglia.

Ciglie, m. 1. ciuffetto di capelli 2.. bioccolo di lana.

Ciglione, m. impugnatura del remo.

Cignale, m. cinghiale.

Cìmmece, f. cimice.

Cince / cinge, m. 1. straccio, cencio 2. riccio di mare.

Cincericce, m. riccio, porcospino. Pare nu cincericce, chi ha i capelli ispidi come un riccio.

Cinche, cinque.

Cinchefronne, m. ceffone, manrovescio, alludendo alle cinque dita della mano.

Cinciare, m. stracciaiolo, cenciaiolo.

Ciocche, f. testa, cervello. Ficcatelle buone dente le ciocche, mettitelo bene in testa. Che ce tié dente le ciocche?, che hai nella testa?

Ciorme. f. ciurmaglia. cricca, gruppo chiassoso di ragazzi, frotta, turba.

Ciosciacuglie, m. clistere.

Ciòtele, f. ciotola.

Cìrcheglie, 1. circolo. Cìrcheglie de otte, cerchio di botte 2. aggeggio a cupola fatto con strisce di legno per asciugare i panni sul braciere.

Circhione, m. cerchio della ruota della bicicletta.

Ciù ciù, m. bisbiglio, sussurrio. Fà ciù ciù, sussurrare, pettegolare, ciarlare.

Ciuccà, picchiare i piccoli.

Ciuccaglie, orecchini pendenti.

Ciucce, m. 1. ciuco, asino 2. gioco con le carte.

Ciucciuéttele, f. civetta di malaugurio.

Ciucculate, f. cioccolata.

Ciucculattere, f. cioccolattiera.

Ciuéttele, 1. civetta 2. donna libertina, di facili costumi, sfacciata. Fà la ciuéttele, comportarsi da sfacciata.

Ciumìe, m. comino, si adopera nella gelatina di carne suina.

Ciuncà, restare paralizzato, perdere l’uso delle gambe. Ciuncà de mazzate, percuotere con violenza.

Ciuncàrese, indolenzirsi nelle membra. Me so ciuncate le rine ‘n coppe a su gliette tuoste, Mi si sono indolenzite le reni su quel letto duro. Ciùnchete accà, stai fermo e non muoverti.

Ciunche, (f. cionche) paralitico, storpio. Parole cionche, parole stravaganti, senza senso.

Ciunchije, f. rilassatezza, spossatezza, stanchezza, dolori diffusi, indolenzimento delle membra, paralisi.

Coccamaligne, m. decalcomania.

Còcce, f. capo. Còcce de morte, teschio. Còccia toste , testa dura. còcce e mure, mette de còcce, impegnarsi seriamente.

Coccette, f. piccola conchiglia bivalve che vive in fondali bassi e sabbiosi.

Cocche, m. noce di cocco.

Coce, (p. cuotte) cuocere.

Cococche, m. uovo nel linguaggio infantile.

Coffe, f. 1. palamite (anche palangaro), palangrese 2. cassetta che contiene il palamite. Ittà la coffe, mollare il palamite, nel gergo marinaro; per metafora, vomitare a causa del mal di mare.

Coglie, (p. cote) 1. cogliere, raccogliere messi, frutta, verdura 2. abbisciare, avvolgere a cerchi cavi, funi, reti, coffe 3. colpire un bersaglio 4. sorprendere.

Cogliette, m. colletto. Cogliette mpuzamate, colletto inamidato.

Colafiamme, m. codirosso (Phoenicurus phoenicurus).

Colazzìzzere, m. cinciallegra, batticoda.

Cole, f. 1. coda 2. gazza (Pica pica). Tené la cole téseche, avere la coda rigida, essere superbo. Cole de zéfele, tromba marina.

Colonnette, f. comodino.

Còmede, comodo.

Comme, come. Comme glie vuote e comme gli’aggire, comunque osservi una cosa, essa non cambia.

Còmmete, m. utensile, recipiente.

Cònche, f. 1. recipiente per acqua 2. località dove esisteva una sorgente in riva al mare, sempre usata sino alla costruzione dell’acquedotto.

Cònchele, f. grosso recipiente per acqua con due manici, un tempo rotonda e di rame, poi anche ovale e di lamierino zincato e ora di plastica.

Cònnele, f. culla.

Conte, f. conta.

Contrammenzione, f. contravvenzione.

Controre, f. il primo pomeriggio.

Conzolle, f. consolle.

Còppe, sopra, deriva da coppo, cranio. Coppa coppe, in superficie. ‘N coppe, sù.

Còppele, f. berretto floscio con visiera. Deriv. coppellelle, cuppelone, cuppelicchie.

Corazzone, m. generoso, tutto cuore.

Cordigline, m. corda di saracchio di piccola grandezza.

Core, m. cuore. Fà nu core risolute, prendere una decisione drastica.

Cornacopie, f. cornucopia, in senso ironico simbolo dell’infedeltà coniugale.

Cornazìtele, f. lumachina di mare che vive sugli scogli costieri.

Cornicelle, f. uve a cornicelle, uva pizzutella.

Còrpe / cuorpe, m. corpo. Fà vorze ‘n cuorpe, fare borse in corpo, sopportare, subire.

Corpe, f. colpa.

Corpe, m. colpo. Corpe de fucile colpo di fucile. Corpe de mane, colpo di mano. Corpo secche, ultimo botto dei fuochi di artificio.

Corte, f. Corte, tribunale. Nfama corte, la morte.

Corvacante, f. altalena.

Corve, f. corba. Meza corve, mezza corba.

Corze, corso, abitante della Corsica.

Còsce còsce, voce rivolta alle galline perché si accoscino e si lascino prendere. Dal verbo cuscià.

Còsse, f. gamba. Cossa tranche, zoppo. Mette la cosse ammieze, fare lo sgambetto. Mette le cosse accuoglie, camminare a lungo. Cosse d’ariglie, gambe magre.

Cote, f. raccolta. Cote d’uocchie, malocchio.

Cótene, f. cotica. Remette cótene e quatrine, perdere completamente tutto.

Còtte, f. 1. cotta, sopravveste dei sacerdoti 2. cottura, quantità di cibo cotto in una volta. Còtte de pane, de patane, cotta di pane, di patate.

Còttere, m. cutter.

Craje, domani. Craje piscraje, oggi o domani, un giorno o l’altro.

Crapale, m. capraio. Penzà alla crapale, pensare e agire in modo strano.

Crape, f. capra, dim. crapette, m. crapitte.

Crastate, m. montone, ariete.

Crastecà, (p. crastecate) castrare.

Cràsteche, f. culbianco (Oenanthe oenantha).

Crastecone, m. averla capirossa (Lanius senator senator).

Craunare, m. carbonaio, venditore di carbone.

Craune, m. pl. carboni di legna.

Credenze, f. credenza (mobile).

Crepà, crepare.

Crere, (p. crerute) credere.

Cresce, (p. crisciute) crescere.

Cresemà, (p. cresemate) cresimare.

Crespe, f. 1. piega, grinza 2. qualità di tessuto finissimo di seta o di lana.

Crestiane, m. cristiano, persona in senso generale. Fà crestiane, battezzare.

Crià, (p. criate) creare.

Crianze, f. creanza, educazione, rispetto. Fà na crianze, fare un regalo.

Criatore, m. Creatore.

Criature, f. creatura, in particolare riferito ai bambini.

Cricche, m. desiderio, idea improvvisa, ghiribizzo.

Criscè, m. (fr. crochet) uncinetto per lavori a maglia.

Crìscete, m. lievito di pasta di farina per la panificazione. Pasta crisciute, pasta lievitata Pasta scrisciute, pasta che ha perso la lievitazione.

Crive, m. setaccio, crivello.

Cro cro, m. corvo (Corvus frungileus).

Crocche, m. crocco, uncino, chiodo a uncino.

Cromatine, f. lucido per scarpe.

Crucà, (p. crucate) coricare, rifl. andare a letto.

Cruelle, f. corbello.

Cruosche, m. verme che vive nel retto del cavallo.

Cruósteglie / cuósteglie, m. loggia o loculo dei chicchi della melagrana.

Crure, crudo.

Crusùmeglie, m. (pl. cresómele) albicocca.

Cu, con. Cu tutte ca, nonostante, malgrado, benché. Cu miche, con me (sp. migo). Cu tiche, con te.

Cucce, f. 1. cuccia del cane 2. calvizie. Tené la cucce, essere calvo.. Venì a cucce, venire a sottomettersi.

Cucche, m. cucco, cocco, beniamino, prediletto. Cucche o viente, gioco di bambini per indovinare in quale delle due mani sta chiuso un oggetto.

Cucchiare, f. 1. cucchiaio di legno 2. cazzuola (dim. cucchiarotte).

Cucchiare, m. cucchiaio.

Cucchiere, m. cocchiere, vetturino.

Cucciarde, f. allodola (Alauda arvensis arvensis).

Cuccudriglie, m. coccodrillo.

Cucelle, f. agucella, agucchia, spoletta di legno o di metallo per confezionare a mano o rammendare reti da pesca.

Cucenà, (p. cuotte) cuocere, cucinare.

Cucenelle, f. Fà la cucenelle, gioco di bambine che si divertono a cuocere e a mangiare qualche cosa.

Cucieglie / cuicieglie, m. ripostiglio sotto il piano del focolare per riporvi legna e frasche. In senso metaforico, ambiente angusto e poco illuminato.

Cucómmere, m. (pl. cucùmmere) cocomero, anguria.

Cucozze, f. cocuzza, zucca.

Cucù, m. cuculo.

Cucuzzelle, f. zucchina.

Cucuzzieglie, m. zucchina lunga.

Cufenature, m. 1. grosso vaso tronco conico di terracotta per fare il bucato 2. sedere grande in senso ironico.

Cuffià, burlare, beffare, canzonare.

Cuffiatore, m. burlone.

Cuggine, cugino. Cuggine carnale, cugino da parte paterna.

Cuglie, m. culo. Cuglie dell’ache, cruna. Cuglie de buttiglie, fondo di bottiglia.

Cugliunà, burlare, deridere, beffare, imbrogliare, canzonare.

Cugne, m. cuneo.

Cugnette, f. barilotto per tonnina, tonno salato. Meza cugnette, persona bassa e tarchiata in senso ironico.

Cuieglie / cuvieglie, m. zotico, cafone. Deriva dal burattino napoletano Coviello.

Cujete, quieto.

Culà, 1. attingere acqua dal pozzo, da colla, termine marinaresco, ora in disuso, dato ad una corda per sollevare o ammainare le vele, corda con la quale si davano stratti alle mani legate dei condannati. 2. filtrare, colare 3. perdere acqua, in particolare riferito a un recipiente bucato.

Culacchie, f. parte posteriore del carretto.

Cularce, f. frattaglia di maiale.

Cularde, f. scamone, taglio di carne della natica del bue.

Culate, f. (sp. colada) bucato.

Culère, m. colera.

Cullare, m. collare.

Cullegge, m. collegio.

Culone, m. colono.

Culonnette, f. colonnetta, colonnina, comodino della camera da letto.

Culore, m. colore.

Cumbatte / cummatte, combattere.

Cumbenà, combinare.

Cumbenazione, f. 1. combinazione, coincidenza 2. sottana.

Cume, f. cuccuma di rame per fare il caffè.

Cumeglitate, f. comodità.

Cumenzà, cominciare.

Cumete, f. aquilone.

Cummannà, (p. cummannate) comandare.

Cummannante, m. comandante.

Cummare, f. comare. Cummare de tutte, donna che conosce molte persone, in senso figurato amante.

Cummarelle, f. colei che lava la cuffietta e il fazzoletto usato per il battesimo.

Cummedie, f. 1. commedia 2. confusione, chiasso 3. discussione agitata.

Cummenione, f. comunione.

Cummente, m. convento.

Cummertazione, f. 1. conversazione 2. compagnia.

Cummiglià, (p. cummigliate) coprire.

Cummò, m. comò, cassettone.

Cummurzione, f. convulsione.

Cummurzive, convulsivo.

Cumpare, m. compare. Cumpare de tasse, testimone a un matrimonio.

Cumpasse, m. 1. compasso 2. una qualità di verme.

Cumpatì / cumpiatì, (p. cumpatite) 1. consolare, confortare 2. scusare, perdonare 3. tollerare, sopportare.

Cumpremente, m. dono, regalo, mancia, in senso ironico danno, fastidio.

Cumprumette, (p. cumprumisse) compromettere, mettere a repentaglio.

Cumprumisse, m. compromesso, atto legale.

Cunate, m. cognato.

Cuncià, (p. cunciate) condire.

Cuncierte, m. concerto. Ì de cuncierte, andare d’accordo.

Cuncime, m. concime.

Cundannà, (p. cundannate) condannare.

Cunfà, confare, convenire, giovare.

Cunferà, confidare.

Cunferenze, f. familiarità, dimestichezza, confidenza.

Cunfessà, (p. cunfessate) confessare.

Cunfiette, m. confetto.

Cunforme, come, appena, nel modo in cui, secondo.

Cunfruntà, (p. cunfruntate) confrontare, incontrare.

Cuniglie, m. (f. cuneglie) coniglio.

Cunnelià, (p. cunneliate) cullare, dondolare.

Cunnutte, m. fogna.

Cuntà, (p. cuntate) 1. contare 2. considerare 3. stimare, valutare 4. raccontare 5. proporsi.

Cunte, m. 1. racconto 2. conto. A buon cunte, insomma, infine, a conclusione.

Cuntegne, m. contegno.

Cuntente, contento.

Cuntignuse, contegnoso, riservato, superbo.

Cuntrarià, (p. cuntrariate) contrariare.

Cuntrate, f. contrada.

Cuntuorne, m. dintorno, vicinanza.

Cunzente, m. consenso.

Cunzentite / cunzentute, sofferente, malaticcio, cagionevole.

Cunzerve, f. concentrato di pomodoro essiccato al sole.

Cunziderà, (p. cunziderate) 1. considerare 2. apprezzare 3. ritenere.

Cunziglie, m. consiglio.

Cunzignà, (p. cunzignate) consegnare.

Cunzulà, (p. cunzulate) consolare.

Cunzulazione, f. consolazione.

Cunzumà, (p. cunzumate) consumare.

Cunzuoglie / cunzuole, m. il pasto offerto dai parenti o dai vicini alla famiglia di un defunto dopo i funerali.

Cunzurine, (lat. consobrinus) cugino per parte di madre.

Cuocce, m. capone, coccio.

Cuófene, m. (lat. cophinus) grossa cesta rotonda.

Cuoglie, m. collo. ‘N cuoglie a, addosso. Allungà gliu cuoglie, aspettare a lungo.

Cuonce cuonce, adagio, lentamente, con calma.

Cuonce, m. condimento. Fà nu cuonce, bastonare, picchiare una persona.

Cuonze, m. 1. coccio, frammento di terraglia 2. fig. persona malandata.

Cuoppe, m. coppo, cartoccio, dim. cuoppetieglie. Scuppà gliu cuoppe, rompere il rocchio di monete.

Cuorce, f. (sp. corcho, sughero) piccolo galleggiante di sughero per rete da pesca.

Cuorne, m. 1. corno (pl. f. corne) 2. strumento di ottone a fiato. Tené le corne a palette, avere grosse corna, anche nel senso figurato.

Cuorne, m. bernoccolo.

Cuozze, m. sudiciume, lordame, sporcizia attaccata alla pelle e sulle cose. Mettese de cuozze, impegnarsi a fondo con lena e tenacia, di buon buzzo.

Cupagge, m. equipaggio.

Cupate, f. bambola.

Cupatelle, f. 1. dim. di bambola 2. capezzolo di tela riempito di zucchero per acquietare i neonati.

Cupe, 1. profondo 2. basso, grave riferito a voce o suono.

Cupe, m. (pl. f. cùpele) favo di api e di vespe.

Cupelle, f. barilotto di 2-3 litri.

Cupete, f. (ar. qubbaita) copeta, torrone. Si regala e si mangia il giorno dell’Annunziata, 25 marzo.

Cupià, (p. cupiate) copiare.

Cupiative, copiativo.

Cupierchie, m. coperchio.

Cuppià, (p. cuppiate) prendere acqua con un recipiente piccolo da uno grande.

Cuppine, m. 1. mestolo 2.lattone, manata sul cappello.

Cuppulicchie, m. berrettino.

Cuprì, (p. cupierte) coprire.

Curagge, m. coraggio. Pèrdese de curagge, perdersi d’animo.

Curaggiuse, coraggioso.

Curaglie, m. 1. corallo 2. uova di pannocchia.

Curiuoglie, m. stringa di cuoio.

Curiuse, 1. curioso 2. carino, bellino.

Curnice, f. cornice.

Curniole, f. anello con pietra dura.

Curnitte, m. ciondolino a forma di corno contro il malocchio.

Curre curre, m. uccello marino che nuota in apnea.

Currede, m. corredo.

Curregge, (p. currette) correggere.

Curreje, f. 1. correggia, cinghia di cuoio 2. querela.

Currente, f. corrente.

Currienne, Ì currienne, andare vagando in cerca urgente di qualcosa.

Currive, m. stizza, rabbia, risentimento, dispetto, astio.

Currivuse, m. stizzoso, dispettoso.

Curte, (f. corte) corto, basso. Ne’ lassà pe curte, non dar tregua.

Curtelelle, f. donna di piccola statura.

Curtellà, accoltellare.

Curtellate, f. coltellata.

Curtieglie, m. (pl. f. curtèlle) coltello.

Curtiglie, m. (pl. f. curtélle) vicolo.

Curunnelle, m. (pl. curunnieglie) colonnello.

Curze, m. (pl. f. córzele) fogna.

Curzètte, m. 1. triangolo di tela che si mette al collo del neonato 2. nuca. Fà gliu curzètte, tagliare, accorciare i capelli alla nuca.

Cuscià, piegarsi, cadere, crollare sotto un peso.

Cuscienze, f. coscienza.

Cusetore, m. cucitore, sarto.

Cusí, cucire.

Custà, costare.

Custatelle, f. costata, bistecca.

Custione / quistione, 1. questione 2: litigio, chiassata.

Custume, m. costume da bagno.

Cutelone, m. bastonatura.

Cutenuse, (f. cutenose) poco cotto, alquanto duro.

Cutrizze, m. (fr. coutre) piccolo cotonato che completa la fasciatura del neonato.

Cutrùfeglie, uomo molto piccolo di statura.

Cuttone, n. cotone.

Da, da.

, 1. dare 2. dedicarsi. S’è date alla chiezie, alla paije, si è dato alla religione, alla pazza gioia. Dà de mane, picchiare. Dà quatt’osse, dare la mano.

Dacciò / dacciome, Fà na cose dacciò, fare una cosa ad hoc.

Dagliu, dalla, daglie, dalle, dal, dalla, dai, dalle.

Dàite / ddàite, m. giacchettina.

Dammagge, m. danno, avaria. Fà dammagge, danneggiare.

Dammiciane, f. damigiana.

Dananze, avanti, davanti, innanzi.

Dapuó, dopo.

Darete / derete, dietro.

Ddàcie, f. sfacciataggine, ardire.

Ddazie, m. dazio, imposta di consumo.

De, di.

Dèbbete, m. (pl. diébbete) debito.

Decedotte, diciotto.

Decorre, ricorrere, cercare aiuti.

Defenne, difendere.

Defore, fuori.

Deglicate, delicato.

Deglicatezze, f. delicatezza.

Demierte, derelitto.

Demore, m. rumore.

Denanze, dinanzi, davanti.

Denare, m. moneta, denaro.

Dente, dentro. A dente, nella propria casa, abitazione. Dente terre, entroterra.

Derete, dietro.

Deritte, diritto.

Desdine / destine, m. destino. Mette gliu destine, 1. avere una crisi epilettica 2. incapricciarsi.

Designe, m. proposito, progetto. Ì a designe, andare a buon fine.

Deterá, ritirare, restringere.

, (p. ditte) dire.

Diasille, (lat. Dies irae, il giorno dell’ira) Madonne! e che diasille è cumenzate, si dice a chi non la finisce di lamentarsi, come i mendicanti che il giorno dei Morti, lungo la via del cimitero, cantavano il Dies irae.

Diàveglie, m. diavolo.

Dimane, domani. Dimane a matine, domattina.

Dire, rìdere.

Discorre, discorrere, parlare.

Discurze, m. discorso.

Dispettuse, dispettoso.

Dispiette, m. dispetto.

Disprate, squattrinato, spericolato, temerario.

Diune, digiuno. Diune e muorte de fame, più che digiuno.

Divozione, f. devozione.

Doce, (pl. duce) dolce.

Dommeneddìe, Domineddio.

Dompe, (p. dutte, f. dotte) rompere.

Doppe magnate, dopopranzo, pomeriggio.

Doppe, dopo.

Doppedimane, dopodomani.

Doppie, f. moneta d’oro.

Dote, f. dote. Ce vo la dote de S. Rite, è necessaria una grossa somma.

Draghenotte, f. (ingl. dreadnougth) nave corazzata.

Drapì, (p. drapierte) aprire.

Dritte, 1. destro. Mana dritte, mano destra 2. diritto, verticale, rettilineo.

Duane, f. (sp. aduana) dogana. Wardie o surdate de la duane, guardia di finanza.

Ducarelle, f. doga.

Ducate, m. ducato, moneta.

Dùddece, dodici.

Duibbotte, m. doppietta, fucile da caccia a due canne.

Duje, (f. doje) due. Dui, doi davanti a nomi: dui vestite, due vestiti; doi nuce, due noci.

Dulore, m. dolore.

Dumande, f. domanda.

Dumannà / dummannà, domandare, chiedere.

Duméneche, f. domenica.

Dumore, m. rumore.

Dunà, donare.

Dunche, dunque.

Durmì, dormire.

Durmigliuse, dormiglione.

Duttore, m. (pl. dutture) dottore.

Duzzine, f. dozzina.

Èbbeche, f. epoca.

Èbene, m. ebano.

Ecce ome, m. persona in condizioni pietose (v. acciome).

Ècche accà, ecco qua.

Ècche, ecco. Unito con i pronomi personali dà: èccheme, eccomi; ècchete, eccoti; èccheglie, ècchele, eccolo, eccola vicino a chi parla; se vicino a chi ascolta, èsseglie, èssele; se lontano da chi parla e da chi ascolta, èglie, èlle; ècchece, eccoci; èccheve, eccovi; èccheglie, eccoli.

Éleche, f. elica.

Elicòttere, m. elicottero.

Embè, ebbene, e con ciò, e allora, dunque.

Erbasante, f. tabacco da naso.

Erte, una contrada rurale.

Èrvastramme, f. saracchio.

Èrve, f. erba. Fà l’èrve, mancare l’obiettivo, fare l’erba come la nave in disarmo nella carena,cioè persona non più capace di produrre.

Esche, f. esca. Esche de corte, poco di buono, persona che ha spesso a che fare con la giustizia. Esche de pale, arenicola, verme usato come esca, che scava una lunga galleria nella sabbia e, appena avverte un pericolo, vi si ritira. Per prenderlo si affonda lateralmente una paletta e se ne stacca la parte superiore.

, (p. fatte) fare. Fàrese capace, capacitarsi. Fà designe, sperare, contare, fare assegnamento. Fà cacà, far pagare. Ce l’aggia fà cacà, gliela devo far pagare. Fà scole, insegnare. Fà ca, 1. forse, mica. Fà ca piove, forse pioverà. Fà ca perdimme gliu trene, mica perderemo il treno. Fà ca iésseme fagliute, mica andremo falliti 2. nel caso che. Fà ca piove ce nfunnimme, nel caso che piova ci bagniamo. 3. rifl. percezione illusoria dei sensi. Me fanne le recchie, gli’uocchie, ecc., sento suoni, vedo immagini ecc. inesistenti.

Facce, f. faccia. Facce de micre, malaticcio, sciupato, magro. Facce de cagline, sfacciato, faccia tosta. Facce de cuorne, faccia di bronzo, sfrontato, spudorato.

Faccefronte, dirimpetto, di fronte, confronto.

Faglì, (p. fagliute) fallire.

Faglie, m. (da fallo) difetto nella trama di un tessuto.

Falanghe, f. falanga.

Fallecone, m. falco pellegrino (Falco Peregrinus).

Famacciuse, morbido riferito a dolci, frutta,, cibi in genere.

Fàmmeglie, m (da famulo) 1. servo, domestico, sottomesso, obbediente. 2. coleottero in genere, scarafaggio. Fàmmeglie de Sèrebe, scarabeo sacro (Scarabeus semipunctatus).

Fammore ca, poiché, per, giacché. Fammore ca tu stai bbuone te ne futte degli’ate, giacché stai bene te ne freghi degli altri.

Fanaglie, m. 1. fanale, 2. fig. testa calva.

Fanàteche, fanatico. Fanàteche e fesse, borioso e sciocco.

Fanfarrone, m. fanfarone, spaccone, smargiasso, disordinato.

Farfarieglie, m. diavolo, Farfarello, uno dei diavoli della bolgia dei barattieri nell’Inferno di Dante, irrequieto e attacabrighe.

Farinelle, m. persona volubile, incostante e poco seria di cui non ci si può fidare.

Farmacìe, f. farmacia. Tené la farmacìe draperte, avere le brache sbottonate.

Farnarinie, f. farina di granturco.

Farze, f. 1. farsa 2. persona mascherata.

Fasce, f. lunga striscia di tela con la quale si fascia il neonato.

Fascefrone, pigro, ozioso, negligente, sciattone, disordinato, trasandato.

Fasciature, m. pannolino per avvolgere i neonati.

Fasuglie, m. fagiolo.

Fasuglieglie, m. fagiolino fresco.

Fataruse, (f. fatarose) uno cui dà noia tutto, che ama la vita comoda, permaloso, suscettibile, sensibile.

Fatià, (p. fatiate) faticare, lavorare.

Fatiate, faticoso, pesante.

Fatiatore, m. lavoratore in senso generale, uno che ha voglia di lavorare.

Fatìe, f. fatica, lavoro. Glie puzze la fatìe, non ha voglia di lavorare. La fatìe de gliu quadrale, lavoro da nulla.

Fatte, m. affare, faccenda domestica, dim. fattìcieglie, accr. fattone. Nu fatte brutte, una esagerazione.

Fatture, f. stregoneria.

Fàuce, f. falce.

Faucià, falciare.

Faurì, 1. aiutare 2. agevolare 3. offrire o accettare qualcosa da mangiare.

Fàuze, 1. falso 2. ipocrita, finto, non sincero, infido.

Fauzià, 1. falsare 2. fare il doppio gioco 3. comportarsi da persona falsa, sleale, infida 4. rifl. percezione alterata dei sensi. Fauzià le recchie, gli’uocchie, ecc., sentire suoni, vedere immagini ecc. differenti dal vero.

Favaiane, f. fava fresca ancora nel baccello.

Fave, 1. f. fava 2. m. favo, infezione, foruncolo cieco.

Favette, f. qualità di piccola fava che in erba è usata come foraggio.

Fecaruoglie, m. 1. bozzo, pene 2. beccafico.

Fecatelle, f. fegatelli, fettina di fegato di maiale cucinata in padella.

Fecherínele, f. ficodindia.

Féchete, m. fegato.

Fecocce, f. bitorzolo, gonfiore al capo o sulla fronte.

Fecuocce, m. 1. qualità di fico di forma allungata e di colore bluastro all’interno 2. fico selvatico che si appende alla chioma del fico domestico per far maturare i frutti.

Fede, Fatià cu fede, lavorare con impegno.

Fegne, fingere.

Felà, (p. felate) filare.

Felaccione, m. robusto filo per grossa lenza.

Felate, n. filato, lana o fibra vegetale ridotta a filo.

Felatore, m. (pl. felature) filatore che a mano faceva spaghi e funi di canapa di piccolo diametro.

Fele, n. fiele.

Félece, f. felce.

Fellà, (p. fellate) 1. incrinare, lesionare 2. affettare il salame.

Felle, f. fetta di pane, di salame, di cocomero. Felle de purtuaglie, spicchio di arancia.

Feloselle, f. filo di seta colorato per ricamo.

Fémmene, f. femmina, donna. Bona fémmene, buona donna. Fémmene de case, casalinga. Bella fémmene, bella donna. Mala fémmene, donna di facili costumi. Fémmena fute, donna sterile. Dim. femmenelle, donna di poco conto, pettegola.

Feneste, f. finestra, dim. fenestelle.

Feneture, f. fine.

Fenì, (p. fenute) finire.

Fenucchie, m. finocchio. Fà glie figlie comme e glie fenucche, fare molti figli. Spigà comme e nu fenucchie, crescere alto.

Fenucchieglie, m. semi di finocchio.

Feràrese, 1. fidarsi 2. avere il coraggio di fare 3. avere la forza di fare. Ce la fire?, ce la fai? Nen se fire, non si sente bene.

Fere, f. delfino. Le fere, le fere, zi Raffae’, gridavano i bimbi quando nel golfo apparivano i delfini.

Ferrà, ferrare i cavalli.

Ferrature, f. brina, gelata notturna.

Ferrette, m. 1. paletto di ferro della porta, verticale e orizzontale 2. forcella di metallo per capelli.

Ferrucce, m. ferrettino per pettinature, piccola forcina di metallo.

Ferze, f. (pl. fierze) telo, pezzo di tela per lenzuolo ed altro.

Fessarie, f. sciocchezza.

Fesse, f. vagina.

Fesse, stupido, ingenuo. Fà fesse, imbrogliare, sottrarre con astuzia.

Fessià, (p. fessiate) pavoneggiarsi.

Fetà, deporre l’uovo.

Fete, puzzare.

Fetecchie, f. 1. loffa 2. cilecca. fetecchie, fallire, non riuscire.

Feteline, m. fedelino o capellino, tipo di pasta lunga e sottile.

Fetente, (pl. fetiente) sporcaccione, sudicio, indegno.

Fetenzìe, f. porcheria, sporcizia, oscenità.

Fettucce, f. fettuccia.

Fetuce, m. lippa. Mazze e fetuce, gioco della lippa fatto dai ragazzi in diversi modi.

Fetuse, (f. fetose) che emana cattivo odore.

Fiate, m. fiato, respiro.Tené gliu fiate, resistere molto in apnea.

Fiche, f. fico. Fiche turiane, fico troiano, una qualità dolcissima.

Fiche, f. merluzzetto (Gadus minutus, fam. Gadidi).

Ficherinele, m. fico d’India.

Fiene, n. fieno.

Fierracavaglie, m. maniscalco.

Fierre, 1. n lu fierre, ferro 2. m. gliu fierre, piccola ancora. Fierre felate, filo di ferro. Fierre fuse, ghisa.

Fierre, m. pl. attrezzi degli artigiani.

Fierreviecchie, m. raccoglitore di ferri vecchi.

Fierze, m. 1. telo, lista, striscia 2. capo di biancheria.

Fiete, m. 1. puzzo, cattivo odore 2. loffa.

Figlià, partorire.

Figliane, m. figlioccio.

Figliaste, m. figliastro.

Figliate, f. puerpera.

Figlie, m. figlio. Figlie dello state, trovatello, figlio di ignoti. Figlie de ntrocchie, figlio di puttana, furbacchione. Figlie buone, figlio legittimo.

Figlie, m. 1. filo 2. frenello, fremulo sotto la lingua.

Figlime, f. fuliggine.

Figliole, f. orfanella ospite dell’Istituto della SS. Annunziata.

Figlippine, forte intemperia con freddo, pioggia e vento.

Figliuoglie / figlione, m. due qualità di fichi.

Fiocche, m. (pl. fiuocche) fiocco.

Fiocchette, m. fascetto di crini di cavallo che va legato all’estremità della canna per la pesca dei cefali.

Fiora fiore, rasente. Ì fiora fiore, sfiorare.

Fiore, m. ( pl. fiure) 1. fiore 2. farina setacciata. Fiore de la passione, passiflora. Fiore de la Cannelore, narciso (anche paste e cice).

Fìseme, f. fisima.

Fitte, 1. fisso 2. fermo.

Fiù, esclamazione di ripulsa, nausea, disprezzo. Fiù fetente!, vergognati sudicione! Fiù alla faccia teje!, puh alla faccia tua, a tuo dispetto!

Fiuccá, (p. fiuccate) fioccare.

Fiuragliere, f. fioritura.

Fiuriglie, m. muffa bianca del vino di bassa gradazione quando va a male. Fà glie fiuriglie, fallire un obiettivo.

Foche / fuchette, Mette la foche ‘n canne, stringere la gola a tenaglia con pollice e indice.

Fogliamuoglie, f. bieta.

Foje, 1. f. sing. abbondanza di un raccolto. 2. pl. moine, smorfie. Fà le foje a une, vezzeggiare.

Fòleche, f. grancevola, grosso granchio di mare.

Fòllere, m. follaro, moneta di rame del ducato di Gaeta.

Forche, f. 1. forca 2. pesce forca .

Fore, fuori, lontano dalla riva. Ì a fore, andare nella propria campagna. Venì da fore, tornare dalla campagna. Une de fore paese, forestiero. Passà da fore, passare al largo. Iscì a fore, andare al largo, lontano dalla costa.

Forge, f. fucina di fabbro.

Forte, forte.

Forte, m. rinforzo posteriore della calzatura.

Fosche, fosco, scuro. Céuze fosche, gelse more. Sullécchele fosche, carrube di buona qualitá.

Fotte, (p. futtute) 1. imbrogliare 2. sottrarre, rubare 3. fornicare, coire 4. rifl. fregarsene, infischiarsene. Me ne fotte, me ne infischio 5. mangiare. Me fotte meza tielle, mangio mezza tiella. Me sente de fotte, mi sento rabbia per una ingiustizia.

Frabbalà, f. falpalà.

Fracasse, f. frettazzo, attrezzo per intonacare.

Fraccòmede, da fra’ comodo, che se la prende a comodo, persona lenta

Fràcere / fràrece, fradicio. marcio.

Fracerije, f. fradiciume.

Fracetone, m. rammollito, scansafatiche, ozioso, poltrone.

Fraddanne, da fra’ danno, che fa sempre danni.

Fraffe, m. moccio.

Fraffuse, (f. fraffose) 1. moccioso 2. fig. buono a nulla.

Franche, gratis Trasì franche, entrare gratis. So franche, sono libero da impegni. Ì franche, giocare senza vincere né perdere denaro.

Franfellicche, m.. 1. zuccherino, bastoncino di zucchero filato 2. persona giovane e magra.

Frasche, f. frasca. Mette la frasche, il contadino che incigna una botte di vino mette la frasca alla porta o all’imbocco del vicolo. Luà la frasche, si toglie la frasca quando la botte è finita; metaforicamente si dice quando si pone fine a una provvista. Frasche de puce, una specie di ginestra. Só frasche de puce, una cosa da nulla come le frasche di puce che fanno molta fiammata e poco calore.

Fraschette, ragazza leggera, frivola.

Fraschìe, f. tavola lunga e sottile.

Frastiere, m. (f. frastere), forestiero.

Frate, m. fratello, dim. fratieglie. Fràteme, fràtete, mio fratello, tuo fratello. Frate meje!, fratelli miei! esclamazione di meraviglia. Frate cunzurine, cugino.

Frattarìe, f. confusione, baccano.

Fraulare, m. 1. venditore di fragole 2. cafone.

Fràule, f. fragola.

Fràule, m. flauto.

Frauline, m. fragolino (Pagellus Erythrimus), pesce della fam. Sparidi.

Fravaglie, f. pesce minuto.

Fravecà, fabbricare, costruire una casa.

Fravecatore, m. muratore.

Fràveche, f. edificio in costruzione.

Frebbale, m. febbraio.

Frecá, (p. frecate) fregare, imbrogliare.

Frecature, f. fregatura, inganno.

Freccecà, muovere continuamente.

Freccecarieglie, (f. freccecarelle) irrequieto, vispo, intraprendente.

Freddegliuse, chi soffre il freddo, freddoloso.

Frese, n. spago. Cape de frese, pezzo di spago.

Freselle, f. (da frisoppo, frantumo di biscotto) fetta di pane biscottato.

Freseture, f. fessura.

Fresine, f. fettuccia per rifinire cuciture.

Fresine, n. dim di frese, spago sottile.

Frèttele, f. fettuccia , lista di tela.

Frettelle, f. 1. frittella 2. frettoloso 3. impaziente.

Freve, f. febbre. Freva magnarelle, febbre passeggera.

Friarieglie, m. peperoncini non forti, buoni fritti da soli o con patate e pomodori.

Fridde, (f. fredde) freddo.

Fridde, n. freddo.

Frije, friggere.

Frische, fresco.

Frise, m. 1. la parte più alta del fasciame di una barca 2. filetto del berretto degli ufficiali.

Frissoje, f. mestolo bucato, schiumarola.

Fronne, f. (pl. frunne) foglia.

Fronte, f. fronte. Fronte de la cosse, parte anteriore della gamba, stinco.

Frósele, f. narice.

Frungiglie, m. fringuello (Fringilla Coelebs).

Fruóvece / fòrbece, f. 1. forbici 2. fig. maldicente.

Frust’allà, passa via, per cacciare un gatto o gente noiosa.

Fruttate, f. raccolto.

Frutte, m. frutto. Frutte de mare, arca, mollusco bivalve (fam Arcidi) che vive attaccato alle scogliere a circa tre metri di profondità.

Fucà, (p. fucate) fregare, imbrogliare.

Fucaraglie, f. falò.

Fuciale, m. ufficiale.

Fucone, m. (sp. fugón) fornello, focolare della casa.

Fuculare, m. focolare, cucina.

Fucuse, focoso, veemente, facile a lasciarsi prendere dall’ira.

Fucusecche, f. ficosecco.

Fùgnere, (f. fógnere) morbido, soffice.

Fuì, fuggire, correre.

Fuiàrde, colui che fa le foje, cioè svenevole, smorfioso, lezioso.

Fuiarelle, f. 1. fuga 2. camminata svelta.

Fuienne fuienne, alla svelta.

Fuite, f. scappata, corsa.

Fuja fuje, m. fuggi fuggi.

Fumiente, m. suffumigio.

Fune, f. corda, fune. Sentì comme e na fune fràcete, sentirsi debole, stanco, sfinito.

Funghe, m. fungo.

Funicieglie, m. cordicella di saracchio.

Funnà, Funnà la votte, mettere il fondo alla botte.

Funnale, 1. fondano, abitante di Fondi 2. fondale del mare.

Funne, m. fondo di un recipiente, del pozzo, del mare.

Funne, città di Fondi.

Funnieglie, m. fondo della botte.

Funnemiente, m. fondello.

Funtane, f. 1. fontana 2. la spiaggetta di Fontania.

Funtanelle, f. bregma, detta anche fontanella bregmatica, regione membranosa della volta cranica del neonato.

Funzione, f. funzione, cerimonia, in particolare quella della Domenica in Albis.

Fuoche, m. brace Fuoche de mare, medusa.

Fuoche, n. fuoco. Fàrese na lampe de fuoche, diventare rosso in volto.

Fuoglie, m. foglio.

Fuosse, m. (pl. f. fóssele) fosso.

Furchette, f. forchetta.

Furcine, f. forcina.

Fureste, selvatico.

Furmelle, f. bottone.

Furmiane, formiano, abitante di Formia.

Furmìchele, f. formica. Panarole, di colore bionde, vivono sotto terra, dove trasportano semi. Fetiente, nere, puzzano. Furmiculone, le più grandi vivono nelle fessure degli alberi. Muzzecarelle, testa rossa e corpo scuro, vivono sugli alberi.

Furnace, f. fornace per la calce.

Furnacelle, f. fornello a carbone.

Furne, m. forno.

Furtune, f. fortuna.

Fuscelle, f. contenitore di giunco intrecciato per contenere formaggini freschi e ricottine.

Fusche, m. spanna, lunghezza tra le punte di pollice e indice distesi . Nu parme e nu fusche, giuoco di ragazzi.

Fustagne, f. fustagno, panno di cotone per mutande e sottane invernali.

Fute, 1. vuoto Vallana fute, nocciola vuota 2. profondo Puzze fute, pozzo profondo.

Gabbelle, f. dazio, gabella.

Gagliarde, 1. gagliardo 2. Gagliarde e tuoste, di vino con molto corpo 3. di persona florida.

Galiote, m. (pl. galiuote) 1. galeotto 2. fig. uomo forte e robusto.

Ganasce, f. mascella.

Gance, m. gancio.

Garbezzà, piacere, andare a genio, essere gradito.

Gargarìseme, m. gargarismo.

Garòfeglie, m. garofano. Che begliu garòfeglie!, che bel campione! (in senso ironico).

Gavette, f. gavetta.

Gazzirre, m. gaggia.

Gelecche, m. (sp. chaleco) panciotto.

Geluse, geloso. Esse geluse di una cosa, tenersela molto cara, essere restio a darla nelle mani altrui per timore che la rovinino.

Gelusìe, f. gelosia.

Gengale, magari, caso mai, forse, per avventura, come se.

Gennaie, gennaio.

Genie, m. ingegno. Ì a genie, gradire, piacere, gustare, soddisfare, appagare.

Geranie, m. geranio.

Gerate, f. 1. giro della banda per le strade 2. offerta di dolci in un vassoio portato in giro tra gli invitati a una festa.

Germezzà, disporre al rovescio (da cemmerze, rovescio).

Ghiacciare, f. ghiaccificio, ghiacciaia.

Ghiezie / chiezie, f. chiesa.

Giacante / giagante, m. gigante.

Giacche, f, giacca da donna, dim. giacchettine, m..

Giacchette, f. (sp. chaqueta) giacca da uomo.

Giarre, f. (sp. jarra) brocca, boccale.

Giravite, m. cacciavite.

Giubbelleje, m. giubileo.

Giurlande, f. velo da sposa.

Giuunelle, f. giovinetta, dim. giuunellette.

Giuunotte, m. giovinetto, dim. giuunottieglie.

Glibberà / libberà, liberare.

Glibbre, f. libbra.

Glibbre, libero.

Glibbre, m. libro.

Gliene, f. . legna da ardere.

Gliénere, f. (sp. liendra) lendine.

Gliette, m. letto. Arrevà a gliette fatte, arrivare a lavoro finito. ‘N funne de gliette, paralizzato in un letto.

Glime, f. lima.

Glimone, m. (pl. glimune) limone. Glimone de pane, una qualità con la buccia spessa.

Gline, n. lino.

Gliope, f. ingordigia, fame rabbiosa. Tené la gliope, avere gran fame, essere insaziabile, ingordo.

Glire, f. lira.

Glitanie, f. litania.

Glitre / nitre, m. litro.

Gliuce, f. luce.

Gliume, m. lume a petrolio. A gliume e scurde, tra luce e oscuro, cioè alle prime luci dell’alba o dopo il tramonto.

Gliumine, m. lumino di cera.

Gliune, f. luna. Fa quinte, luna piena. Quinte e dèceme, comincia a mancare.

Gliupe, m. lupo. Gliupe de mare, astice.

Gliùppeche, f. upupa (Upupa Epops). Pare na gliùppeche, sembri un’upupa, si dice a chi ha capelli lunghi e arruffati.

Gliurde, (f. gliorde) sporco, lordo, sudicio.

Gliurdizie, f. sudiciume.

Gliustre, lustro.

Gliuzze, m. sporcizia, sudiciume.

Gnègnere, f. noria, bindolo.

Gnericche, m. persona che si mette in mostra, che fa il saputello, che si dà da fare.

Gniente, m. antenato.

Gnine, f. gengiva.

Gno’, m. abbr. di signore. Gnore patine, signor parroco.

Gnostre, f. inchiostro.

Gnurante, ignorante.

Gragliane, 1. Garigliano 2. vento di levante proveniente dalla foce del Garigliano.

Granatine, f. granita.

Gràndene, f. grandine.

Gravacciate, persona grassa e pesante.

Gràvete, gravida, incinta.

Greche, (pl. gríece) greco.

Grègge, m. (pl. griegge) gregge.

Gruppate, f. rovescio improvviso e violento di pioggia.

Gudé, godere.

Gugne, m. piccola piega per modellare un abito o una gonna.

Gundane, m. distanza fra una vite e l’altra.

Gunfià, gonfiare un pallone, un pneumatico.

Guvernà, governare in tutte le accezioni.

I, io.

I, voce per fermare il cavallo o l’asino.

Ì, andare. Í de corpe, andare di corpo, defecare. (pr.vache, vai, va, iamme, ite, vanne; imp:ieje, ije, ieje, iévene, ive, iévene; p. ite).

Ià / iamme, orsù.

Iacche, m. giacchio rete da pesca chiamata anche castighe de Die, castigo di Dio perché con essa nessun pesce si salva.

Iamme dicennne, letteramente andiamo dicendo, sta per orsù spicciatevi, sbrigatevi.

Ianare, f. (da Diana) strega generata, secondo la credenza, dall’unione di una strega con il diavolo.

Ianasce, f. ganascia, mascella, mandibola.

Iasce, m. cùculo.

Iatte, m. f. gatto, gatta. Iattone de malazzere, persona brutta e grossa.

Ielle, f. 1. gruppo di case alle spalle della Torre della Catena, distrutto durante l’occupazione tedesca del 1943 2. ciascuna delle terrazze ricavate da un terreno acclive sostenuta da un muro a secco ; se manca la macera la parete di terra è detta lémmete.

Ienche, m. giovenco.

Iette, m. sciame che accompagna la vecchia regina per formare un nuovo alveare.

Iétteche, debole, malaticcio.

Impì, riempire. (pr. iempe, impe, iempe, impimme, impite, iémpene, p. impite).

Incrandestine, clandestino.

Inelle, f. ramo di castagno.

Ineste, f. ginestra.

Ìnnece, m. indice.

Innie, India. Ce vo l’Innie, occorre tanto denaro.

Ioche, f. giuoco dell’oca.

Iòchele, v. mbruglià.

Ionte, f. giunta. Mette la ionte, allungare un indumento, in senso fig. aumentare un dispiacere.

Iòtte, f. minestrone a base di fave e piselli freschi, patate, cipolle e cavolo cappuccio.

Iòtte, m. cutter, yacht.

Iscì, 1. uscire 2. andare a pesca nell’ambito dei pescatori.

Iscite, f. é tutto il periodo estivo nel quale i pescatori di menaide si trasferiscono a pescare piu a nord e vi restano sino alla festa del Cristo (metá luglio).

Iscitelle, f. breve periodo in cui i pescatori di menaide dopo la festa del Cristo si recano a pescare piu a nord e rientrano per la festa di S. Cosmo (27 settembre).

Isse, egli, esso.

Istèrze, il terzo giorno precedente all’oggi.

Ità, f. età.

Ite, f. andata.

Itèrze, avantieri, ieri l’altro.

Ittà, buttare, gettare. Ittate de rezze, calata di rete.

Ittate, m. figlio di ignoti, trovatello.

Iucà, giocare con carte, con bigliardo, al lotto; il giocare del bambino è detto pazzià.

Iummente, f. giumenta.

Iuncate, f. giuncata, latte cagliato che si usava portare in contenitori di giunchi.

Iunche, (da iuncus) m. giunco.

Iuoche, (da iocus) m.. giuoco.

Iuorne, m. giorno. Fà na cose de iuorne , fare una cosa alla svelta.

Iurice, m. giudizio, senno, intelligenza.

Iurnate, f. 1. giornata 2. mercede giornaliera, guadagno di una giornata di lavoro.

Iuste, giusto, esatto, preciso. Iuste iuste appena appena, esattamente.

Izà, alzare (v. aizà).

La, la.

Lacce, m. 1. legaccio, laccio, stringa 2. cordone intrecciato dai ragazzi servendosi di un rocchetto di legno 3. catenina d’oro attorcigliata lunga e grossa; quella a cinche figlie (cinque fili) è più pesante. Più leggera e sottile si dice laccette.

Lacerte, f. 1. lucertola (lat. lacerta) 2. pesce lucertola.

Lacierte, m. 1. muscolo della coscia degli ovini 2. sgombro.

Lainature / launarieglie, m. matterello.

Làine, f. sfoglia di pasta (da lamina).

Lamie, f. (gr. tardo làmia) volta.

Lamiente, m. lamento.

Lammicche, m. gocciolìo.

Lampare, f. barca per un tipo di pesca con le luci alle sardine.

Lampe, f. 1. lampa, fiamma 2. antica misura per vino equivalente a 2 caraffe.

Lampe, m. lampo.

Lampiere, m. lampadario.

Lampiuncelle, f. bicchiere di vino. Stutà (spegnere) na lampiuncelle, bere un bicchiere di vino.

Lampuche, f. lampuga, pesce dal corpo allungato e compresso, azzurro con riflessi dorati.

Lance, f. lancia.

Lancelle, f. anforetta.

Làneche, f. posidonia.

Langetelle, f. barca da diporto.

Lanzà, fiocinare.

Lanzature, m. fiocina.

Laone, f. anforetta con il collo stretto.

Làppese, m. lapis, matita.

Laprià, divorare.

Lapriate, 1. divorato 2. lapidato.

Larde, m. lardo.

Lardià, lardellare, fig. picchiare con brutalità.

Larghe, largo.

Lasche, 1. mollato 2. consumato.

Lassà, lasciare. Lassà nchiante, lasciare in asso, andarsene insalutato ospite.

Làssete m. lascito, eredità.

Lastre, f. lastra di vetro.

Lattarine, m. latterino.

Latte, n. latte. Latte de furmìchele, latte di formica, latte de móschele, latte di mosca: cose rarissime.

Lattucce, n. latte (ling. infantile).

Laune, m. latterino.

Launere, f. rete per la pesca dei latterini.

Lave, m. lago.

Lave de sanghe, molto sangue.

Le, 1. art. e pr. le. 2. pr. m. lo.

Lebbecce, m. libeccio.

Leccaresse, f. golosa.

Legge, f. legge.

Lègge, leggiero. Arta lègge, mestiere che non richiede un lavoro pesante, lègge de mente, lento, sciocco.

Lègge, (p. lette) leggere.

Legne, n. legno.

Lémmete, m. (da limite ) parete in terra anziché sostenuta da muro a secco.

Lengacciute, linguacciuto, pettegolo, maldicente.

Lenghe, f. lingua. Schiaffarese la lenghe ’n cuglie, stare zitto, tacere. Lenghe de pèchere, lingua di pecora, erba spontanea con foglie lunghe e sottili.

Lenze, f. lenza. Lenze de sole, raggio di sole ; fà lenze lenze, ridurre a brandelli ; lenze de terre, piccola fascia di terra.

Lèppeche, f. sacchetto di rete o tela per la pesca di gamberetti di scoglio e granchi.

Lepre, f. m. (pl. liepre) lepre.

Lésene, f. persona avara.

Leste, lesto, svelto.

Letterate, colto, istruito.

Levante, m. levante.

Liatine, f. gelatina.

Liggìe, m. leggìo.

Liggiere, Algeri.

Ligname, n. legname, legno da costruzione.

Linze, m. fascetta per medicare.

Lione, m. (pl. liune) leone.

Lisce, liscio, levigato.

Liscìe, f. lisciva, ranno.

Llòffe, f. vescia.

Lòcche lòcche, lentamente, adagio adagio.

Lòcene, f. muscolo del collo dei bovini.

Lògge, f. loggia.

Lote, f. immondizia.

Lu, articolo neutro, il, lo.

Luà, levare, togliere. Luà l’ùmmete, importunare, seccare.

Lucande, f. locanda.

Lucigne, m. lucignolo.

Lucime, m. leccio.

Luntane, lontano.

Luoghe comune, m. fognatura.

Luonghe, (f. longhe) lungo. Luonghe luonghe, sfacciatamente.

Lustre, m. cefalo dorato.

Lutame, f. letame.

Luzze, m. luccio, pesce d’acqua dolce.

Macagne, f. imbroglio. Macagnuse chi fa macagne.

Macare, allu macare, magari.

Macarìe, f. smorfie, discorsi tortuosi.

Maccarone, m. (pl. maccarune) maccherone, rif. a persona: babbeo.

Màcchiene, f. macchina. Màcchiene de le prete, rullo compressore stradale.

Macciuoppe, m. malloppo, fagotto.

Màcene, f. impalcatura.

Macenieglie, m. macinino.

Macere, f. muro a secco.

Macieglie, m. 1. macello, mattatoio 2. strage.

Macòchele, f. chiocciola con guscio scuro a tinta unita.

Macuócheglie, m. chiocciola con guscio grande di colore scuro a strisce nere e marrone.

Madonne, (dim. madunnelle) f. Madonna. E che madonne! E che diavolo, stai attento! Stu madonne mò aveja venì ? Questo scocciatore ora doveva venire ? Emenute nu povere madonne, è venuto un poveraccio.

Maestre, m. maestro.

Mafarieglie, m. spina della botte.

Màfere, m. tappo della botte.

Mafrone, m. cocchiume.

Mafie, f. eleganza, sfoggio.

Magge, maggio.

Maggiaiole, f. qualità di fichi che maturano a maggio.

Magliacozze, f. sigaraio della vite.

Maglie, f. maglia.

Maglie, m. robusto cilindro di legno con impugnatura per battere il saracchio.

Magliucce, m. traversina di legno posta al principio della rete a strascico.

Magnà, mangiare. Magnà pane a tradimente, vivere alle spalle degli altri.

Magnafranche, poltrone, sfaticato, fannullone, scansafatiche.

Magnate, f. 1. mangiata 2. manata, manciata.

Magnatore, f. mangiatoia.

Magnose, f. 1. tovaglia 2. tovagliolo ripiegato che le campagnole portano in testa.

Maiurane, f. maggiorana, erba aromatica.

Malabestie, f. cattiva bestia cioè cattivo soggetto; in senso bonario è usato per indicare un tipo impertinente e vivace.

Malacauzette, f. persona dal comportamento scorretto, come quello della calza che non fa funzionare bene il lume a petrolio.

Malacrianze, f. scostumatezza, cattiva educazione.

Malafémmene, f. prostituta.

Malagnate, di fico andato a male.

Malalenghe, f. maldicente, cattiva lingua.

Malamente, cattivo.

Malamiche, m. persona ostile, antagonista, avversario.

Malaniquità, f. iniquità, nequizia, cattiveria, malvagità.

Malapelle, f. persona cattiva.

Malaziunante, m. cattivo soggetto.

Malazzere, m. deposito, magazzino,

luogo di raccolta e spedizione del pesce.

Male, male, cattivo.

Male de cape, mal di testa.

Malecavate, m. persona cattiva.

Maleditte, maledetto.

Malefurniere, m. (male + furniere dal fr. Fouquier) uomo cattivo e feroce. Antoine Quentin Fouquier, rivoluzionario francese, accusatore pubblico al tribunale rivoluzionario, celebre per la crudeltà usata contro gli imputati.

Malepagatore, m. non puntuale nel pagare.

Malepenzante, m. diffidente.

Malesbiate, m. malvivente, delinquente, lett. sviato male, uscito dalla retta via.

Maletiempe, m. maltempo, mare agitato.

Mallarde, f. mallarda e gli altri gabbiani.

Mamà, f. nonna.

Mammacinge / parapisce, m. alga marina detta lattuga di mare.

Mammalucche, rimbambito, sciocco.

Mammane, f. ostetrica.

Mammarucce, m. ragnatela.

Mamme, f. mamma.

Màmmeme / màmmete, f. mia madre, tua madre.

Mammone, m. fantasma, spettro.

Mamuoze, m. nanetto.

Mamùzzeglie, m. paguro, detto così nel rione Spiaggia.

Mancanieglie, m. manganello, bastone corto.

Manche, neppure.

Mandracchie, m. mandracchio.

Mandricieglie, m. tovagliolo.

Mane, f. (dim. manuzzelle) mano. Dà de mane, percuotere; luà mane, smettere il lavoro; mane morte , gioco infantile. Mane longhe, ladro. Mana sciote, generoso. Mane mudette, mani maledette che toccano tutto e producono danni.

Màneche, f. 1. manica 2. sacco della sciabica.

Manechitte / manecotte, m. 1. manicotto 2. filza di castagne legate a ciambella.

Manere, f. maniera, modo.

Mangenazze, mancino.

Manià, maneggiare, palpeggiare, tastare.

Maniarieglie, maneggevole.

Maniate, f. 1. palpeggiata 2. accozzaglia.

Mànie, f. madia. Accuttature de manie, 1. rimanenza 2. ultimo nato di una famiglia numerosa.

Manielle, f. recipiente di legno usato per esporre ad asciugare al sole il passato di pomodori che poi si conserva in contenitori di terracotta.

Manische, manesco, violento.

Mannà, (p. mannate) mandare.

Mannagge, maledizione, male ne abbia.

Mantené, mantenere. Mantené gliu punte, insistere sulla propria opinione.

Mantenute, amante.

Mantesine, m. grembiule dei bambini e delle donne.

Mantile, m. tovaglia da tavola.

Mantriglie, m. trappola per piccoli predatori (faine, volpi) preparata dai contadini. Su una buca scavata nel terreno si poggia una tavola gravata con un sasso e tenuta sollevata con dei bastoni che cedono quando l’animale è entrato; la tavola cade e lo intrappola nella buca. Assai bravo a preparare queste trappole è un contadino detto "Trapanieglie".

Manuelle, f. manovella.

Mappate, f. (da mappa) salvietta. Il contenuto di una mappa legata per le cocche. Mappate de fetiente, gruppo di bricconi.

Mappatelle, f. piccola mappate. Eroi de la mappatelle, epiteto affibbiato ai vigili urbani.

Mappe, f. 1. rametto con più fiori o con più frutti . Mappe de pummadore, d’asorve ecc. 2. il primo e principale germoglio del broccolo.

Mappine, f. strofinaccio.

Marapesce, f. bassa paratia che non permette all’acqua, imbarcata con le reti nella parte poppiera di un gozzo, di invadere il resto della barca. In essa si raccoglie l’acqua che con la sessola viene prosciugata facilmente.

Maravé, escl. come mai !

Marcangegne, m. arnese, sotterfugio, marchingegno.

Marce, 1. marcia 2. pus, materia purulenta.

Marchese, m. 1. marchese 2. mestruo.

Marcià, marciare. Marcià buone, fare lusso, sfoggiare.

Mare, 1. amaro 2. m. mare.

Marenghine, f. marengo.

Maretieglie, m. prete per scaldare il letto.

Marevizze, m. tordo di mare.

Marfatane, amalfitano, abitante di Amalfi.

Marfione / Marpione, astuto, furbacchione, volpone.

Marganate, m. melagranata.

Margiate, f. onda, cavallone.

Mariuoglie /riole, ladro, ladra.

Màrmele, f. mormora, pesce degli Sparidi.

Marmòttele, f. marmotta.

Marmurale, m. marmista.

Marroide, m.pl. emorroide.

Martellette, f. attrezzo da una parte martello e dall’altra ascia.

Martieglie, m. martello.

Martigline, f. 1. leva sotto il piano di carico per azionare il freno dei carri 2. male e peggio con le due marre uguali.

Maruzzieglie, m. marinella, piccola chiocciola di mare.

Marzelle, Marsiglia.

Marzigliese, abitante di Marsiglia, paesano emigrato a Marsiglia.

Marzugline, di marzo.

Mascature, f. serratura.

Maschiglione, ragazza che si diverte a giocare con i maschietti.

Masenecole, f. basilico.

Mastacciuglie, m. dolce natalizio.

Maste d’asce, m. carpentiere, mastro d’ascia.

Maste de scole, m. maestro elementare.

Maste ferrale, m. fabbro.

Maste, m. 1. giuoco infantile 2. mastro.

Masteggiorge, m. 1. guardiano dei pazzi 2. fig. chi si impone agli altri.

Mastemmucce, m. fantoccio di creta.

Mastrià, armeggiare.

Mastriglie, m. trappola per topi.

Mastulelle, f. forma di legno larga 70-80 cm che si pone tra due travi di ferro nella costruzione dei solai.

Matarazze, m. materasso.

Mate, f. madre..

Materiale, 1. materiale 2. grossolano, zotico.

Matreje, f. matrigna.

Mattarieglie, m. cefalo.

Mattone, m. (pl. mattune) mattone. Mattone de cipolle, fascio di cipolle.

Màtteglie, m. fascio, mazzo. Màtteglie de stramme, fascio di saracchio.

Mattunelle, f. mattonella.

Matutine, f. 1. di prima mattina 2. funzione religiosa all’alba del giorno di Natale.

Maucce, m. ferro cacciastoppa per calafataggio.

Maumme / luppe lappe, m.pl. voci onomatopeiche che significano mangiare avidamente . Questi epiteti furono affibbiati ai due schieramenti politici locali che si alternavano alla guida amministrativa del comune di Elena. La sede del circolo dei Maumme si trovava in piazza Mare all’Arco, quella dei Luppe lappe in Corso Attico, ora Caboto.

Màute, m. pietra di tufo.

Mazzacane, m. grossa pietra.

Mazzacche, f. mazzacchera, esca per pescare anguille adoperando un mazzo di lombrichi legati alla lenza.

Mazzame, f. quantità di piccoli pesci di scarto di varie qualità.

Mazzancuoglie, m. mazzancollo, grosso gambero pregiato.

Mazzarelle, f. asticine eseguite con la matita dagli scolaretti come prime esercitazioni di scrittura.

Mazzarieglie, m. grosso bastone.

Mazze de Sèrepe, f. ailanto.

Mazze, f. bastone, asta.

Mazze, m. 1. intestino crasso 2. sedere, natiche. Turcemiente de mazze, dolori di pancia.

Mazzecà, (p. mazzecate) masticare.

Mazzemarieglie, m. 1. paguro 2. folletto vestito di rosso.

Mazzette, f. 1. grosso cavo di saracchio usato per le reti delle paranze 2. gruzzoletto.

Mazziate, f. bastonatura.

Mazzolle, f. 1. intestino, budelle per salciccia 2. mazzuola, martello di legno.

Mazzone, m. ghiozzo, dim. mazzunieglie.

Mazzumaglie, f. razzumaglia, marmaglia.

Mazzunare, f. 1. rete per pescare i ghiozzi 2. m. camorrista.

Mazzunelle, f. qualità di piccoli ghiozzi (4 - 5 cm.) molto ricercati per ottime fritture a "vota piatte".

Mballà, imballare.

Mbardà, bardare. Rumané mbardate, rimanere bloccato, immobilizzato.

Mbardature, f. bardatura.

Mbastardì, degenerare, trasformare, rendere bastardo.

Mbastardìrese, ostinarsi.

Mbè, ebbene.

Mberghe, f. sistema per fermare lunghe tavole da segare.

Mbicce / mpicce, m. impiccio, imbroglio.

Mbiccià / mpiccià, impicciare, intricare.

Mbicciàrese, intromettersi.

Mbolle, f. bolla, vescichetta.

Mbracà, imbracare.

Mbracce, in braccio, tra le braccia.

Mbrazie, per esempio.

Mbrellare, m. ombrellaio.

Mbrelle, m. (pl. mbrielle) ombrello.

Mbriacà, ubriacare.

Mbriache, m. ubriaco.

Mbrignulate, pieno di pustolette.

Mbrogliasàrcene, m. fanfarone, confusionario.

Mbrògnele, f. verruca, bitorzolo, pustoletta, buttero.

Mbruglià, imbrogliare. S’é mbrugliate gliu tiempe, il tempo è cambiato al peggio. Se so mbrugliate le iòchele, si è complicata la faccenda.

Mbruoglie, m. imbroglio.

Mbruglione, m. imbroglione.

Mbrugnulate, butterato.

Mbrugnulìrese, incapricciarsi, intestardirsi.

Mbrumàrese / mprumàrese, saturarsi, imbeversi di acqua, in particolare di legname esposto all’acqua, come la carena delle barche.

Mbrumate, impregnato.

Mbruscenà / mpruscenà, strofinare, trascinare, voltolare, strisciare, adulare.

Mbullarite, flaccido.

Mé / mena mé, va là, sù, dai.

Mé, me.

Me, mi.

Mecce, f. incastro. Débbele dente le mecce, di debole costituzione fisica.

Meglie, meglio.

Mele, f. mela, dim. melelle.

Mele, n. miele. Tené lu mele mmocche, parlare con dolcezza, essere convincente.

Melosce, a melosce, voce con la quale la mamma, per divertire il figlioletto, accompagna il cucchiaino di pappa che gli versa in bocca.

Memmè, f. pecora o capra nel linguaggio infantile.

Menà, 1: menare, picchiare 2. gettare, buttare.

Menaitaruoglie, m. pescatore di menaide.

Menàite, f. menaide, barca per la pesca delle sardine e delle alici, lunga 35 palmi. Quella a motore era lunga sino a 40 palmi.

Mendrànghele, f. pl. Tené le mendrànghele, essere nervoso, inquieto, insofferente, fare i capricci riferito ai bambini.

Ménele, f. mandorla. Ménela miglise, mandorla premice.

Menesta ammaretate, f. minestra di verdura e carne di maiale.

Menestà, scodellare.

Menèste, f. minestra di verdura.

Menì, (p. menute) venire.

Menta cetrate, f. cedrina.

Menuzzaglie, f. miscuglio di minuzzoli di pasta.

Meraglie / cemmeraglie, f. medaglia.

Mesale, m. (sp. mesa) tovaglia da tavola.

Mese, f. tavolo da pranzo.

Mese, m. (pl. mise) mese.

Mésele, f. luogo dove il contadino semina per poi trapiantare.

Mesèrie, f. miseria.

Mesurà / ammesurà, misurare.

Mesure, f. dim. mesurieglie 1. misura 2. misura per aridi di circa un litro. He impite la mesure, hai oltrepassato il limite.

Mete, f. meta, pagliaio a forma conica.

Mete, mietere.

Mette, (p. misse) mettere.

Mette sotte, mettere sotto cioè picchiare.

Mèuze, f. milza.

Mezafémmene, omosessuale.

Mezzane, 1. medio, mezzano 2. ruffiano.

Mèzze, m. mezzo.

Micce, fioco, poco luminoso.

Micche, (sp. mico) sorta di scimmia). Facce de micche, persona brutta e grassa.

Micche / mucche, mucche de stelle, aerolite, stella cadente.

Miccione, m. (pl. micciune) cerniera.

Mice mice, voce per chiamare i gatti.

Micelle, f. gattina nel linguaggio infantile.

Miche / cu miche, con me.

Micirie, m. omicidio.

Micragne, f. avarizia, tirchieria.

Micragnuse, avaraccio.

Miéreche, m. medico.

Mierglie, m. merlo.

Mieze, (f. meze) mezzo, metà. Mieze mieze, ubriaco marcio.

Mieziuorne, m. mezzogiorno.

Miezuvente, m. gemello.

Miezuvine, m. vinello.

Migliare, m. 1. migliaio 2. f. pl. le migliare, rosolia.

Miglîe, m. (pl. f. mele) mela.

Miglie, m. miglio.

Miglise, prèmice, tenero, delicato.

Mince de re, m. 1. donzella, pesce fusiforme di vari e vivaci colori. 2. oloturia, detta anche scazzamartieglie.

Mince, m. membro virile.

Minùtele, f. sordone, peppola, (passeraceo).

Mirgliuzze, m. nasello, mirgliuzze de funnale, molva occhione.

Mmane, in mano. Mmane a chiglie, una volta, un tempo lontano.

Mmasciate, f. messaggio.

Mmece, invece.

Mmèmmè, f. pecora, agnello nel linguaggio infantile.

Mmerdarruoteglie, m. 1. scarabeo, detto anche fàmmeglie di Serapo 2. persona che manca di parola, di cui non ci si può fidare.

Mmerde, f. sterco.

Mmerenne, f. merenda.

Mmeste, f. traliccio per materassi. Fàrese mmeste, farsi scrupolo.

Mmimmì, dormire nel gergo infantile.

Mminte, f. mente. Solo nella locuzione nta mminte! che intelligenza!

Mmirie, f. invidia.

Mmiriuse, (f. mmiriose) invidioso.

Mmocche, in bocca.

Mmuorze, m. (pl. f. mmòrzele) morso. Mmuorze de gliu prèute, filetto.

Mò pe mò, immediatamente.

Mò, adesso.

Mogne, mungere.

Mognele, f. rametto con più frutti.

Mole, f. 1. mola 2. dente molare 3. uno dei borghi di Gaeta attraversato dall’Appia in riva al mare. Si unì con il borgo di Castellone, sorto intorno alla chiesa di S. Erasmo, e insieme diedero origine alla risorta Formia.

Monacelle, f. 1. diminutivo di monaca 2. Ballerina bianca, uccello canoro.

Mòneche, m. (pl. muónece) monaco.

Montecriste, uno dei colli gaetani.

Monticieglie, Monte S. Biagio.

Morche / morchie, f. morchia.

Morge, f. ferro con punte, una volta applicato alla cavezza degli asini.

Morte, f. morte. Fà la morte, nuotare sul dorso.

Morze, f. morsa.

Móschele, f. mosca. Móschela pelose, piccola conchiglia pelosa bivalve simile alla cozza.

Mòsse, f. mossa.

Mòsse, f. pl. smorfie.

Moste, f. mostra, campione di stoffa.

Mpaglià, impagliare.

Mpagliasiegge, m. impaglia sedie.

Mpaisanì, addomesticare.

Mpallate / mballate, grassottello.

Mpapucchià, 1. arrabbattere 2. imbrogliare.

Mparanze, assieme, a pariglia.

Mparentà, apparentare per mezzo di matrimoni.

Mpatellite, annerito, riferito a nespole e altra frutta.

Mpazzì, diventare matto.

Mpecià, spalmare la pece nelle carene delle barche.

Mpegliusìrese, ammuffirsi.

Mpegliusite, ammuffito.

Mpeluccà, imparruccare.

Mperìrese, paralizzarsi.

Mperuccàrese, mettersi bene in vista.

Mperute, paralizzato.

Mpestà, 1. ammorbare l’aria, diffondere cattivo odore 2. contagiare la lue.

Mpéttele, alla mpéttele, succintamente, in mutande.

Mpiajate, impiagato, pieno di piaghe.

Mpiaste, m. 1. impiastro, persona noiosa 2. medicamento.

Mpicce, m. impiccio, imbroglio, guaio, fastidio, ostacolo, impedimento. Luà gliu mpicce a une, togliere il fastidio, lo scomodo, accomiatarsi, andarsene. Luà glie mpicce da mieze, sgomberare un ambiente dagli oggetti inutili. Luàrese nu mpicce, concludere una questione seccante che minaccia di andare per le lunghe.

Mpiccembruoglie, m. questione intricata.

Mpiccià, intricare.

Mpicciàrese, intromettersi negli affari altrui.

Mpicciate, intricato.

Mpicciuse, noioso, pettegolo, petulante.

Mpignà, impegnare.

Mpigne, f. tomaia.

Mpise, impiccato, malandrino, sfuggito alla forca.

Mpiummà, 1. piombare 2. andare in casa di uno e non muoversi più.

Mpiummature, f. impiombatura, legatura tra due cavi.

Mpiummite, di pane non lievitato bene.

Mponte, in punta. Mponte mponte sull’orlo di un dirupo, di un precipizio, di un muro.

Mposte, f. 1 merenda di pane e companatico 2. pezzo di suola posta fra altre due suole per rinforzarle 3. quantità di ulive sufficienti per fare una macinata al trappeto.

Mpranàrese, bloccarsi, incepparsi, incagliarsi, fermarsi.

Mprenà, ingravidare.

Mprestà, prestare, dare o ricevere qualcosa per poco tempo.

Mprucchìrese, 1. riempirsi di pidocchi 2. impoltronirsi, stabilirsi come un pidocchio.

Mprudente, imprudente.

Mprufecà, caprificare, favorire la maturazione dei fichi.

Mprusuttà, (p. mprusuttate) imbellettare.

Mpucenate, il pulcino che muore dentro il guscio non riuscendo a romperlo.

Mpugne, f. 1. pialla da falegname per pannelli di porte, ante ecc. 2. lunga barra spostabile affiancata al bompresso alla quale si applica un fiocco.

Mpuoste, tronco di legno su cui poggia la botte.

Mpurcarì, poltrire, impoltronire, impigrire.

Mpurpà, saturare d’acqua.

Mpurtà, importare, interessare.

Mpurtante, importante.

Mpusamà, (fr. empeser) inamidare.

Mpuscì, (p. mpuscite) ammuffire, ammuffito.

Mpustà, 1. impostare una barca 2. imbucare una lettera.

Mpustone, m. impostore.

Mputtanà, sparlare, calunniare.

Mpuzzulì, impuzzire, impuzzolire.

Muccature, m. (sp. macador) fazzoletto da tasca.

Mucchefrese, m. babbeo.

Mucchere, f. grosso fazzoletto usato per la spesa.

Mucchette, m. manrovescio.

Muccone, (pl. muccune) m. boccone.

Mucculone, m. moccolone, moccioso, ritardato.

Mùcere, molle di frutto andato a male.

Mucrusurde, taciturno.

Muglìchele, f.1. mollica 2. briciola.

Mugliere, f. moglie. Muglièreme, muglièrete, mia moglie, tua moglie.

Mugline, m. mulino.

Mulignane, f. 1. melanzana 2. livido sul corpo.

Mullà, mollare.

Mummerone, m. 1. bozzo 2. fig. stordito, sciocco.

Muniglie, f. carbonicia. Muniglia doce, carbonella fatta con noccioli di ulive.

Munne, m. mondo.

Munnezze, f. immondizia.

Muntane, m. trappeto, frantoio.

Muntone, m. 1. montone o ariete 2. mucchio.

Muntuà, nominare.

Muntuate, f. nomea. Dà la muntuate, incolpare, accusare. Tené na mala muntuate, godere cattiva fama.

Munuzzaglie, f. pezzettini di vari formati di pasta alimentare.

Muorglie, m. mòdano per reti.

Muorte, m. (f. morte) morto.

Murale, m. sacco contenente crusca e carrube che si lega al capo degli equini.

Mure mure, rasente il muro.

Murene, f. murena.

Murì, morire.

Murrone, m. burrone.

Murtale, m. mortaio.

Murtefecà, umiliare.

Murtefecazione, f. mortificazione, umiliazione , rimprovero.

Murtelle, f. mirto.

Murucutugne, m. ( pl. f. murucutogne) melacotogna.

Murziglie, m. bocconcino.

Muscarelle, f. uva moscata.

Muscarieglie, m. qualità di polpi.

Muscarole, f. piaga nella pastoia degli equini.

Muscate, m. moscato.

Musce musce, mogio mogio.

Musce, moscio, floscio.

Musce pellecchie, persona molto lenta in tutte le sue cose.

Muscelle, f. gatta nel linguaggio infantile.

Muschiglione, 1. moscone 2. fig. persona che ronza intorno a qualcuno.

Musciarìe, f. lentezza, fiacca, abulia.

Musciarieglie, (f. musciarelle) gattino.

Musciglie, m. corda di saracchio adoperata dai muratori per armare le impalcature.

Musdeje, f. ( lat. mustela) musdea, musdeje de funnale, motella.

Musdute, f. urto, cozzo investimento.

Mussarole, f. museruola.

Musse, m. muso.

Mussere, stasera.

Mussute, persona con labbra grosse e carnose.

Mustacce, m. baffo, mustacchio.

Muste, n. mosto.

Mutà, cambiare biancheria.

Mutate, f. muta di biancheria intima.

Mute, m. 1. muto 2. imbuto.

Muzzarecchie, chi vive di espedienti.

Muzze, 1. mozzo 2. tagliato, accorciato. Racce muzze, braccio monco.

Muzzecà, (p. muzzecate) mordere.

Muzzone, m. mozzone, mozzicone, pezzetto di qualche cosa, cicca.

Nacce, magra, di carne priva di grasso. Mezzo, di frutto troppo maturo.

Nacche, f. pinna di mare.

Nacche, voce onomatopeica. Fà nacche nacche, mangiare avidamente.

Nainte, molto, tanto.

Nannà, mangiare nel gergo infantile.

Nannanieglie, 1. orzaiolo 2. seme di carruba 3. girello per reggere i bambini.

Nannaòttele, f. pipistrello.

Nanteporte, m. porta bassa di legno o alta con vetri situata al di fuori della porta d’ingresso delle abitazioni a pian terreno per dare luce all’interno.

Nase, m. naso.

Nasieglie, m. seme di anice.

Nasogne, nasale.

Naspre / nèspre, m. glassa reale di chiara d’uovo e zucchero a velo per decorare dolci.

Nasse, f. nassa, gabbia di giunchi a forma di campana allungata in cui si mette l’esca e delle pietre per tenerla a fondo.

Nassetelle, f. corda di saracchio grossa un dito.

Nassetieglie, m. trappola conica per catturare lumache di mare.

Natà, nuotare. Ì natenne dente aglie panne, indossare un abito troppo largo.

Nàteche, f. natica. Nei bovini si dice noce.

Natrelle, f. anitra.

Natricchie, f. trappola per uccelli fatta con listelli di canna alla quale per esca si lega un verme detto verme de natricchie.

Naviglie / navieglie, m. vasca in muratura per la fermentazione del mosto.

Ncacaglià, tartagliare.

Ncannarì, allettare

Ncannarìrese, dedicarsi completamente, impegnarsi, infervorarsi.

Ncanneccate, ornata di collane.

Ncantà, 1. incantare 2. bloccarsi di un congegno.

Ncaparrà, accaparrare .

Ncapputtà, coprire bene con cappotto e sciarpa.

Ncapunì, (p. ncapunite) ostinarsi.

Ncarà, rincarare. Ncarà la dose, aggravare.

Ncarrà / ngarrà, indovinare, riuscire.

Ncartà, incartare.

Ncartate, avvolto in una carta. Parlà ncartate, parlare in modo velato, oscuro, poco chiaro.

Ncartecà, (p. ncartecate) gabbare, frodare, rifilare.

Ncarzellà, (p. ncarzellate) inceppare, incastrare, bloccare.

Ncasà, pressare, calcare, premere, introdurre. Ncasà la mane, aumentare. Ncasà gliu piezze, peggiorare. Ncasà l’acque de cieglie, gliu viente, aumentare la pioggia, il vento.

Ncasate, pasta ncasate, pasta al forno ripiena di formaggio.

Ncascìàrese, accasciarsi, piegarsi su se stesso, fig. avvilirsi, abbattersi.

Ncastagnà, (p. ncastagnate) 1. bloccare 2. cogliere sul fatto.

Ncastrà, incastrare.

Ncasumaie, casomai, forse, eventualmente.

Ncatagnà / ngatagnà, bloccare, stringere tra due cose.

Ncatastà, incastrare.

Ncatelle, a cavalluccio.

Ncazzàrese, (p. ncazzate) arrabbiarsi , incollerirsi, infuriarsi, irritarsi.

Ncazzuse, (f. ncazzose) irascibile, collerico, rabbioso.

Ncenzì / ngenzì, ncenzì la terre, dare un terreno in enfiteusi.

Ncepullì, lo svuotarsi delle cipolle piantate in terreno cretoso. Ncepullite riferito a persona indica chi ha una corporatura floscia come vuota di dentro.

Ncerate, f. tela incerata.

Nchiantà, piantare in asso, andarsene insalutato ospite.

Nchiappà, agganciare.

Nchiappe, m. uncino, gancio.

Nchiavecà, insozzare.

Nchimà, (p. nchimate) imbastire indumenti e biancheria, eseguire una cucitura provvisoria.

Nchimature, f. imbastitura.

Nchippe, m. inghippo, trucco, inganno.

Nchiuà / nchiuvà, inchiodare.

Nchiuiuse, (f. nchiuiose) cocciuto, puntiglioso, dispettoso, testardo.

Nciampá, inciampare.

Nciarelle, f. nevischio, pioggerellina fredda.

Nciaremà, 1. legare 2. allestire, armare una rete.

Nciarematore, m. guaritore, incantatore.

Ncòppe, sù, sopra.

Ncresce / ngresce, solleticare, fare il solletico, vellicare.

Ncrespà, (p. ncrespate) scuotere la pentola per smuovere il contenuto.

Ncrestàrese, arrabbiarsi.

Ncrià, (p. ncriate) concepire.

Ncriccà, (p. ncreccate) 1. rizzare, sollevare 2. abbellire, ornare.

Ncruccà, aggangiare.

Ncrurite, incruditi, induriti.

Ncruscà, biscottare.

Ncruscate, biscottato.

Ncuccià, (p. ncucciate) 1. agganciare 2. intestardirsi, incaponirsi.

Ncucciulì, (p. ncucciulite) rinsecchire, indurire rif. al pane.

Ncufanà, 1. riempire un cofano, un recipiente di indumenti 2. rannicchiarsi, raggomitolarsi, sedersi curvo a lavorare o in poltrona a riposare.

Ncullà, (p. ncullate) incollare.

Ncuntre, m. incontro.

Ncurì, (p. ncurite) intristire.

Ncurpurì, (p. ncurpurite) subire, sopportare in silenzio.

Ncuzzì, (p. ncuzzite) insudiciare.

Ndanne, allora, in quel tempo.

Ndracumane, m. imbroglione, ciarlatano. Deriva da dracomanno, interprete addetto al medioriente che conosceva le lingue turca, araba e persiana.

Ndrànghete, esclamazione, voce onomatopeica che indica la chiusura di un catenaccio.

Ndriane / mbriane, Adriana, fata bellissima protettrice delle abitazioni.

Ndriglie, m. occhione, uccello trampoliere.

Ndruppecà, (p. ndruppecate) inciampare.

Ndruppecuse, (f. ndruppecose) 1. sconnesso 2. balbuziente.

Ndundelià, scuotere una persona, una cosa, le campane.

Ndùndere, stupido, sciocco, intontito.

Ne, sta per ci col valore di noi. Ne facimme la roce, ci facciamo la croce.

Nece, f. crosta lattea.

Neje, f. succiamele, pianta parassita che si attacca alle radici delle fave.

Nen / ne’, non.

Nepote, (pl. nepute) nipote.

Nfacce, nfacce a une, di fronte, davanti, alla presenza.

Nfanfarrite, confuso, frastornato.

Nfatate, fatato.

Nfeccà / nfezzà, (p. nfeccate / nfezzate) ficcare, configgere, introdurre,

Nfelá, infilare.

Nferne, m. inferno.

Nferriate, f. cancellata, grata, inferriata.

Nfessì, (p. nfessite) perdere la testa per una persona, invaghirsi.

Nfeterì, (p. nfeterite) impuzzolire, ammorbare.

Nfettuse, (f. nfettose) insofferente, intollerante, impaziente, che trova sempre da ridire.

Nfine /nfi’, fino.

Nfonne, (p. nfuse) bagnare.

Nfracerà, (p. nfracerate) infradiciare, marcire.

Nfranzesà, (p. nfranzesate) contagiare una malattia venerea.

Nfrèttele, f. dono in denaro che si usa dare a Natale soprattutto ai ragazzi.

Nfruttelà, intrecciare i capelli.

Nfucà, infocare, scaldare.

Nfumàrese, (p. nfumate) insuperbirsi, arrabbiarsi.

Nfunucchià, infinocchiare, imbrogliare, ingannare.

Nfurnà, (p. nfurnate) infornare.

Nfuscà, (p. nfuscate) infoscare, oscurare, adirarsi. Nfuscà gli’uocchie annebbiare la vista.

Nfutìrese, (p. nfutite) svuotarsi. Alla vìcchiaje le cervelle se sfutìscene, alla vecchiaia il cervello si svuota.

Ngagliuzzìrese, ringalluzzirsi.

Ngagliuzzite, ringalluzzito.

Ngannà, ingannare.

Nganne nganne, in extremis, all’ultimo istante.

Nganne, in canna, alla gola. Mette la foche nganne stringere la gola con le mani.

Ngannarí, rifl. farsi prendere dal desiderio di qualche cosa.

Ngegne, m. intelligenza, ingegno.

Ngenne, accusare una sensazione di bruciore per puntura di insetti, scottature, ferite.

Ngenziere, m. incensiere.

Nghette, Fà nghette fare l’impossibile, fare di tutto, impegnarsi a fondo.

Ngignà, (p. ngignate) incignare.

Ngigniere, m. ingegnere. Ngigniere stradale, fig. disoccupato o chi ha poca voglia di lavorare.

Ngogne / ngògnele, angolo, luogo appartato.

Ngrarà, (p. ngrarate) tirare a secco un natante.

Ngreccà, (p. ngreccate) erigere, elevare. Ngreccà gliu matarazze, sprimacciare il materasso.

Ngrefà, (p. ngrefate) rizzare, arricciare, corrugare.

Ngrefàrese, risentirsi.

Ngriglite, arzillo, svelto.

Ngruttì, inghiottire, deglutire, ingollare.

Ngruttite, inghiottito.

Nguacchià, macchiare, insudiciare.

Nguajà, cacciare nei guai.

Ngucciulì, (p. ngucciulite) rinsecchire, indurirsi del pane.

Nguente, m.unguento. Nguente cria popeglie, sperma.

Nguità / nquità, inquietare, disturbare, molestare.

Ngunaglie, f. anguinaglia, inguine.

Ngustià, (p. ngustiate) angustiare, affliggere.

Ngùstie, f. angoscia, afflizione.

Ni / ni ni, interiezione di sorpresa, meraviglia e sdegno.

Niente niente, scommetto, vuoi vedere che.

Niquità, f. cattiveria; malaniquità, grossa cattiveria.

Nire / nìreche, (f. nere / néreche) nero.

Nisciune, nessuno.

Nitre / glitre, m. litro.

Nitte, (f. nette) netto, pulito.

Nnammecate, soprannome dal nap. amante, ganzo, drudo.

Nnammurate, innamorato.

Nnòcchele, f. fiocco fatto con nastro o stoffa.

Nnucce, f. giovane sfacciata.

Nnuglie / annuglie, m. salsiccia di interiori di maiale.

Nnummenate, f. fama, nomèa. Tené na mala nnummenate, godere una cattiva fama. Dà la nnummenate, accusare qualcuno di aver commesso un fatto.

Noce , f. (pl. nuce) noce. Noce de gliu cuoglie, noce del collo, quinta vertebra cerebrale.

Noce, nuocere, disturbare.

Nore, f. nuora.

Nove, f. nuova, novità, notizia. N’sapé né nove e né nuvelle, non ricevere nessuna notizia, non sapere nulla di una persona

Nquartàrese, arrabbiarsi, urtarsi.

Nquartate, arrabbiato, di cattivo umore.

Nsaccá, insaccare.

Nsapunà, (p. nsapunate) insaponare, lasciare i panni insaponati a mollo.

Nsosche, dormiveglia.

Ntaccà, (p. ntaccate) intaccare, fare le tacche.

Ntalià, gironzolare, indugiarsi, perdere tempo.

Ntanne, allora, in quel tempo. Ntanne ntanne, proprio allora.

Ntasà, (p. ntasate) intasare.

Ntelate, f. schermo di tela incartato e decorato per mascherare le travi del soffitto delle camere.

Ntenaglie, f. tenaglie.

Ntenne, (p. ntise) 1. sentire, ascoltare 2. intendere, capire.

Ntesechì, (p. ntesechite).gelare, intirizzirsi.

Ntezzà, (p. ntezzate) 1. aizzare, istigare 2. attizzare, ravvivare il fuoco.

Nticchie, f. pezzettino di qualche cosa.

Ntignuse, testardo, caparbio.

Ntorce, f. torcia.

Ntosce, f. ernia.

Ntrafelá, intrecciare.

Ntramente, mentre. Pe tramente, nel frattempo.

Ntrattené, divertire, distrarre, tenere occupati.

Ntrattiene, m. divertimento, distrazione.

Ntrecante, intrigante, ficcanaso, indiscreto, curioso, pettegolo.

Ntrecàrese, intromettersi o impicciarsi degli affari altrui.

Ntrelló, (da Torlonia) persona ricca.

Ntrèppeche, 1. balbuziente 2. interprete.

Ntrésele, f. fessura, spazio fra due mattoni.

Ntrocchie, f. mala femmina. Si usa solo nella locuzione figlie de ntrocchie pezzo di furbacchione, figlio di buona madre, astuto, intraprendente.

Ntròite, m. incasso.

Ntrufà / ntufà, 1. gonfiare di percosse, pestare 2. mangiare troppo, gonfiare lo stomaco.

Ntrufate, 1. imbronciato 2. grassottello.

Ntrunà, (p. ntrunate) frastornare, rimbambire.

Ntruòite, m. entrata , pianerottolo.

Ntruppecà, inciampare, incespicare.

Ntruulà (p. ntruulate) intorbidare un liquido; s’é ntruulate l’arie il cielo si è coperto.

Ntu / nta / nte, escl. che !;

ntu cugagge! che coraggio! nta capa toste! che testa dura! nte mariuoglie! che ladri!.

Ntunacà, intonacare.

Ntùntere, stupido, cretino.

Ntuntì, (p. ntuntite) intontire, stordire.

Ntuppà / tuppà, intoppare, toccare, urtare.

Ntuppe, m. intoppo,intralcio, impedimento.

Nturzà, (p. nturzate) introdurre con forza.

Ntussecà, (p. ntussecate) 1. avvelenare 2. amareggiare una persona.

Ntussucuse, (f. ntussucose) noioso, difficile, fastidioso, intrattabile, pignolo, scontroso, permaloso.

Ntustá, (p. ntustate) indurire.

Ntuzzà / tuzzà, urtare , sbattere contro.

Nu po’ de cchiù, altro che.

Nucepriesse, m . cipresso.

Nummenà, nominare.

Nuoste, (f. noste) s. e pl. nostro.

Nuove, (f. nove) nuovo.

Nveloppe, f. (fr. enveloppe) busta per lettere.

Nzaccá, insaccare.

Nzaccherià, inzaccherare.

Nzalate, insalata. Nzalata accappucciate, lattuga.

Nzallanì, rimbambirsi.

Nzallanute, stordito, rimbambito, scimunito.

Nzavanà, (sp. ensabanar, avvolgere nel lenzuolo) avvolgere il morto nel sudario.

Nzellàrese, (p. nzellate) indebitarsi.

Nzenzì, frastornare.

Nzeppà, (p. nzeppate) inzeppare.

Nzerrà, (p. nzerrate) chiudere l’uscio.

Nzertà, (p. nzertate) innestare.

Nzerte, f. 1. filza di castagne 2. resta di agli, cipolle, ecc.

Nzevà, sporcare di unto.

Nzevate, sudicio, unto di grasso.

Nzevuse, (f. nzevose) persona sudicia di untume.

Nzi’/ nzine / nfine, fino, sino.

Nzierte / annieste, m. innesto.

Nzine, (da zinale) grembo. Azzere nzine sedere sulle ginocchia. Mette nzine mettere nel grembiule tenuto per le cocche.

Nziste, insistente, autoritario.

Nzòcchele, in sollucchero.

Nzogne, f. 1. sugna 2 . strutto.

Nzosche, 1. dormiveglia 2. stordito 3. mezzo brillo.

Nzuccà, (p. nzuccate) guastare, rovinare. Nzuccà la feste, rovinare la festa.

Nzuccarà, (p. nzuccarate) inzuccherare. Nzuccarà la ocche, mangiare qualche cosa di gustoso, di dolce, di buono.

Nzuppà, (p. nzuppate) inzuppare.

Nzuràrese, (p. nzurate) prendere moglie.

Nzurtá, (p. nzurtate) insultare.

Nzurte, m. insulto, offesa.

Obbligazione / obbrigazione, f. impegno, debito morale.

Òbbreche / òbbleche, m. obbligo, dovere.

Occacciuse, m. chiacchierone.

Occe, f. goccia.

Ocche / vocche, f. bocca.

Ogge, f. pomerggio.

Ogge, oggi.

Ognenamente, onninamente, totalmente, interamente, in ogni modo, in tutto e per tutto.

Ome, m. (pl. uómene) uomo. Ome campate, chi vive alle spalle degli altri. Ome de ntìntere, uomo da nulla che si da delle arie, come colui che ha pochi spiccioli in tasca e li fa tintinnare con orgoglio. Ome de lu rasse, uomo del grasso. Una specie di orco che si aggira in luoghi solitari, inventato dalle donne per intimorire i figli. Il luogo preferito era Serapo. Egli ammazzava i bimbi per ricavarci del grasso.

Ónghele, f. unghia.

Onze, f. oncia.

Òpere, f. misura agraria corrispondente a 500 mq. cioè la superficie che un coltivatore riusciva a zappare in una giornata di lavoro.

Oppe, equivalente a oh per ! Oppe gliu diàveglie! oh per il diavolo!

Orate, f. orata.

Órbeche, m. obbligo, foglio sul quale al casello daziario veniva segnato il numero dei trasporti di uva che il contadino faceva con l’asino carico.

Órdene, m. 1. ordine 2. filare di piante di ortaggi.

Ore, f. ora.

Ore, n. oro.

Orfale, m. chiodo a occhiello.

Orfe, m. golfo.

Órghene, m. organo.

Orzà, orzare, dirigere la prora del natante verso la direzione del vento.

Ossìggene, n. ossigeno.

Otte, f. (pl. utte) botte. Meza otte, botte da 250 litri.

Ove, plur. di uovo. Fà passà ova cotte, dare disturbi, far passare guai.

Paccarieglie, m. pane di granturco.

Pacche, f. natica.

Pacche, m. pacco.

Pàcchere, m. schiaffo.

Paccheriate, f. schiaffeggiata.

Pacchione, 1. paffuto, grasso, robusto 2. nel linguaggio infantile è un ragazzo escluso dal proprio gruppo per averci interrotto i rapporti dopo un litigio. Allora se cerca di avvicinarsi lo si respinge dicendogli con disprezzo: " Vattenne ca sì pacchione " vattene perché sei un pacchione. In questo caso ha il significato di pacchiano nel senso di zoticone, villano, rustico, non degno di stare insieme con persone civili.

Paccotte, m. involto, pacchetto.

Pachioche, m. bachiocco, sciocco, sempliciotto, melenso.

Pacienze, f. pazienza.

Pacione, tranquillo.

Pagliare, m. 1. capanna di canne con il tetto di paglia 2. fig. chioma abbondante, folta, gonfia, vistosa.

Pagliarelle, f. nido di uccelli.

Pagliaricce, m. pagliericcio.

Paglie, f. paglia.

Paglie, m. palo.

Pagliesá, palesare, rivelare.

Pagliette, f. paglietta.

Paglione, m. pagliericcio. Brucià gliu paglione, frodare un socio, un amico.

Pagliste, f. minuzzoli di paglia.

Pagliummacce, m. colombaccio (Columba Palumbus).

Pagliumme, m.1. palombo, colombo (fem. palomme). Pagliumme sante, specie di farfalla, che si crede annunzi buone notizie 2.palombo, pesce della famiglia degli squali.

Pagliuoglie, m. pagliuolo, mette a pagliuoglie, ridurre a mal partito.

Paije, f. pazzia, follia.

Pàine, f. sughero rettangolare, il più grande di una sciabica, che segna il centro del sacco della rete a strascico.

Paisane, m. compaesano.

Paje, m. pazzo. Paje utecate, pazzo da legare.

Palaiozze, f. sogliola dal porro.

Palaje, f. sogliola, palaje de rene, sogliola occhiuta.

Palàmete, m. palamita, (Palamis sarda) pesce della famiglia Tonnidi.

Palanghesane, m. palamitario, pescatore di palamita.

Palànghese, m. palamito, barca che pesca con i palangari.

Palatane, f. parietaria.

Palche, m. palco.

Palèlle, f. paletta per smuovere il braciere e raccogliere la cenere dal focolare e dal forno.

Palette, f, ramo di fico d’India.

Paliate, f. bastonatura.

Pallaricce / pellaricce, m. patereccio, giradito.

Palle, f. 1. palla 2. fandonia, balla.

Pallone, m. 1. accr. di palla, nocciola o noce più grossa per giocare al castello o alla paranze 2. ernia scrotale.

Pallunare, m. colui che racconta fandonie.

Palme, f. Palme de Die, si dice di un piccolo, cioè ornamento di Dio, prediletto da Dio.

Palpetà, balbettare dei bimbi.

Palummelle, f. cornice dei riquadri di un’anta, di uno sportello.

Pampauglie, f. fiammata passeggera che scalda poco.

Pàmpene, f. parte superiore di una frasca.

Pampuglie, m. trucioli di legno, detti anche ricce.

Panare, m. paniere, dim. Panarieglie, m. panierino.

Pane, n. pane. Pane de rane, pane integrale. Pane ammiscate, pane di farina mista di grano e granturco.

Panieglie, m. forma rotonda di pane di varie grandezze.

Panne, m. 1. stoffa 2. muffa che si fa sulle ulive in salamoia senza alterarle.

Panne, pl. vestiti. Panne dell’acque, indumenti di tela cerata usati dai marinai.

Pannelle, recchie a pannelle, orecchie a ventola.

Pannieglie, m. basto fatto con un cuscino di saracchio intrecciato e riempito di paglia.

Pantasme, f. incubo notturno.

Pànteche, m. malanno, dolore di ventre, di stomaco.

Panzarotte, m. crocchetta di patate.

Panze, f. pancia.

Panziate, f. panciata, spanciata, urto con la pancia di un tuffatore sulla superficie dell’acqua.

Papàncheglie, m. papavero.

Papane, n. pane nel ling. infantile.

Paparelle, f. 1. lucignolo 2. farfallina, tarlo dei legumi e della lana.

Paparine, f. papalina, zucchetto.

Paparine, papalino. Sorde paparine, moneta falsa.

Paparole, f. peperone rotondo con la polpa dura, buono da conservare sotto aceto.

Papénghele, f. piccolo granchio. Papénghela fuiarelle, granchiolino che vive sugli scogli costieri e che fugge velocemente se avverte un pericolo.

Pàpere, f. oca, papera.

Paperià, da papera, guazzare nell’acqua.

Papesse, f. scemenza, fesseria, frottola. Cuntà papesse, raccontare scemenze.

Papieglie, m. (sp. papel) carta. In senso ironico, documento prolisso e poco comprensibile.

Papiglie pigliuse, m. favollo, granchio con robuste chele che vive tra gli scogli. Papiglie de teste, granchio che si nasconde sotto le pietre. Dim. papigliuozze.

Papocchie, f. cosa riuscita male.

Papore, m. 1. piroscafo 2. treno.

Paposce, f. ernia scrotale.

Pappavaglie, m. pappagallo.

Pappone, m. mangione.

Papusce, m. pappuccia, babbuccia.

Papusciare, m. mentecatto.

Paracocchie, f. bragozzo, barca peschereccia dell’Adriatico.

Paràncheglie, m. paranco.

Paranze, f. 1. grossa barca da pesca 2. gioco di ragazzi fatto con castellini di nocciole che devono essere abbattuti lanciando una nocciola più grande detta gliu pallone.

Paranzellare, m. pescatore di paranza.

Paranzieglie, m. grossa barca a vela da trasporto.

Parapisce, m. 1. è detta così nel rione Spiaggia la lattuga di mare, mammacinge negli altri rioni 2. pannolini più pesanti per fasciare neonati.

Parasacche, m. diavolo, spauracchio per i bambini che metterebbe nel sacco quando fanno i cattivi.

Parausce, m. paragone.

Paravise, m. paradiso.

Parazzecchine, m. portamonete.

Parce, hai da parce (lat. parce domine...) devi chiedere al Signore che ti risparmi sofferenze. In sostanza non è che augurare disgrazie ad una persona.

Parche, m. spazio pubblico antistante l’ingresso di un pianterreno.

Parde, f. raffio, rampino, uncino, gancio a tre branche per agganciare secchi caduti nel pozzo o ricuperare reti dal fondo marino.

Pardià, andare avanti e indietro con la parde. Ì pardienne, andare a zonzo.

Pardumere, f. grossa tasca che con un laccio si lega alla vita sotto la gonna.

Pare, m. paio. Nu pare de case, una casa con due camere, l’una sull’altra, come erano di solito in tutti i vicoli.

Pare, pari. Fà gliu pare e spare, fare il pro e il contro.

Paré, sembrare.

Parelle, f. 1. piccolo remo 2. asse di legno che si sistema avanti e dietro le ruote di un carretto per aumentare il piano di carico.

Parepennacchie, f. magnosa, cicala di mare.

Parià, digerire. Parià la pelle, smaltire una sbronzata. Ne’ glie pozze parià, non posso sopportarlo.

Parìate, f. interiori, intestino.

Parlantine, f. Tené na parlantine, parlare molto e svelto.

Parme, m. palmo.

Parnocchie, f. pannocchia, canocchia (Squilla Mantis).

Parricchiane, m. parroco.

Parzenale, m. campagnolo dei paesi vicini che viene a vendere i suoi prodotti.

Pasce, pascere, pascolare.

Pasche, f. Pasqua. Pasche de Befanìe, Epifania, Pasche de le rose, Pentecoste.

Pascone, m. pasquetta.

Pasme, f. affanno, fiato grosso, asma.

Passà, 1. passare 2. essere promosso.

Passaraìne, f. passera lagia (Petronia Petronia).

Passe allà, per scacciare un cane.

Passe, m. 1. passo 2. misura di lunghezza equivalente a una apertura di braccia 3. chicco di uva passita.

Passette, m. giuoco di bimbi che si fa scavalcando un compagno curvo appoggiandogli le mani sulla schiena.

Passià, passeggiare.

Passiate, f. passeggiata.

Passiglie, m. palafitta, palo di un pontile.

Pastenà, pastinare, scassare per piantare.

Pastenache, f. 1. pastinaca 2. pesce violino.

Pastette, f. biscotto dolce.

Pasticchione / pastocchione, pastocchione, persona grassoccia.

Pasticciotte, m. (pl. pasticciuotte) dolcetto di pastafrolla ripieno di marmellata di amarena.

Pastocchie, f. 1. battaglio della campana 2. nodo per fermare la treccia di capelli che si fa ripiegando e legando l’estremità della treccia stessa.

Pastore, f. 1. caviglia dell’uomo 2. pastoia, parte della zampa dei quadrupedi. Dompe le pastore, azzoppare.

Pastore, m. pastore.

Patacche, f. conchiglia bivalve rotonda (cm 4) e schiacciata di colore biancastro che vive nella sabbia.

Patane, f patata. Patana molle, persona lenta. Tené la patane, avere fiacca, essere lento.

Patanelle, f. donna di statura piccola e rotondetta.

Patasse, m. succiacapre, uccello dei cantatori (Caprimulgus europeus).

Pataterne, m. Padreterno.

Pataturche, m. Padre dei turchi.

Pate, m. padre. Pàteme, pàtete, mio padre, tuo padre.

Paté, patire, soffrire.

Patelle, f. patella, patella riale, orecchia marina.

Patìne, m. (f. patene) padrino. Gnore patine è il parroco.

Patricieglie, m. (f. patricelle) bigotto.

Patrigne, m. padrigno.

Patute, f. pl. sofferenze.

Patute, magro, debole.

Pavà, pagare.

Pazzarieglie, pazzerello.

Pazze, m. pazzo.

Pazzià, 1. giocare dei bimbi 2. scherzare, celiare. Pazziarese na fémmene, amoreggiare con una donna.

Pazziarelle / pazzielle, f. giocattolo.

Pazziarieglie, 1. spiritoso, allegro 2. amante dello scherzo.

Pazziglie, uosse pazziglie, malleolo.

Pazzije, f. 1. gioco dei bimbi 2. celia, scherzo.

Pecché, perché.

Pèchere, f. pecora.

Pe tramente, intanto, frattanto.

Pecundrìe, f. ipocondria, tristezza, malinconia.

Pecuozze, m. frate laico, bigotto.

Pecurà, (p. pecurate) fasciare un neonato.

Pecurale, m. pecoraio.

Pedderete, dietro.

Peleje, f. (sp. pelea, lite, rissa, tafferuglio) minimo pretesto per attaccare briga.

Pelle, f. 1. pelle 2. sbornia. Piglià na pelle, ubriacarsi. Parià la pelle, smaltire una sbornia.

Pellecchie, f. pelle aggrinzita.

Pelle d’uove, f. tessuto finissimo per biancheria.

Pellicce, f. pelliccia.

Pelone, m. (pl. pelune) pila in muratura per lavare i panni.

Pelucche, f. 1. parrucca 2. chioma folta e incolta.

Pelùrdele, f. arsella.

Pelusce, f. muschio.

Pempenelle, f. pimpinella. Anici usati per asciugare e dare odore ai formaggini sott’olio, detti casu marzugline.

Pendandiffe, m. ciondolo.

Penecà, toccare il fondo marino con i piedi.

Penetenze, f. penitenza. Fà penetenze, digiunare.

Pennate, f. soffitta.

Penne, f. 1. penna 2. antenna della vela latina 3. plettro per suonare strumenti a corda.

Pennecà, pendere.

Pennelle, f. fiocco di neve.

Pennerìcheglie, m. ugola.

Pennieglie, m. pennello.

Pennine, f. pennino.

Pennine, m. pendio.

Penzá, pensare.

Penziere, m. pensiero.

Peparuoglie, m. peperone.

Peperusse, m. peperoncino forte.

Pepetà, 1. balbettare dei bambini 2. mormorare, bisbigliare, brontolare.

Perate, f. 1. pedata, impronta del piede 2. passo. Quante perate aimme date ogge! Quanto abbiamo camminato oggi.!

Pèrchie, f. sciarrano, genere di pesci ossei ermafroditi.

Perciate, bucato, forato. Gliette perciate, letto bucato per paralitici. Di un paralitico si dice che sta pirciate ncoppe a nu gliette. Ha pircià, invettiva contro un nemico: Devi rimanere paralizzato.

Percuoche, m. rimorso. Tené gliu percuoche ‘n cuorpe, avere rimorso.

Percuócheglie, m. (pl. f. percòchele) albicocca, qualità di pesche.

Perde, (p. pierze) perdere. Magnà perdute, cibo avariato andato a male.

Pérdele, f. donna da nulla.

Pere, m. dim. pieruzzieglie (pl. piere) piede. Iscì a pere assutte, uscire indenne. Mette gliu pere ammieze, fare lo sgambetto. Ì addò te portene glie piere, andare a zonzo. Tuzzulà cu glie piere, portare regali a uno. Durmì daglie piere, dormire dai piedi. Izà gliu pere, affrettarsi. Tené gliu pere legge, avere il piede leggero, ovvero svelto, star sempre fuori di casa, essere un buon camminatore. Tené gliu pere d’afore, uscire spesso di casa per impegni. Mamma teje t’arracque glie piere ? tua madre ti annaffia i piedi ? si dice per celia a chi è alto. Beglie dagliu pere, bello a cominciare dai piedi, si dice al bimbo carino.

Pere, m. pianta, albero. Nu pere d’auglive, un albero di olive. Nu pere de cecarole, una pianta di scarola.

Perepacchie e mariuoglie, m. gioco con le carte, rubamazzetti.

Perepicchie, m. protuberanza, cilindretto alla sommità della trottola.

Perette, m. piccola damigiana

Pernacchie, m. pernacchia, fig. stupido.

Perne, f. 1. perlina di vetro 2. perla.

Però, m. comò, cassettone. Iscì da derete gliu però si dice di persona timida che d’improvviso prende coraggio e si mette in vista.

Pérò, però.

Perocche, f. nodo in cima a un bastone.

Perrénchele, f. creta.

Perréttele, f. dim. perrettelelle, sterco a pallottole di equini e ovini.

Pèrteche, f. palo, pertica.

Pertósele, f. asola.

Pertuse, m. (pl. pertósele), foro.

Peruccate, m. colpo di bastone.

Pesce martieglie, m. pesce martello.

Pesce pavone, m. smeriglio.

Pesce puorche, pesce balestra.

Pesce s. Piete, m. pesce S. Pietro.

Pesce, m. (pl. pisce), pesce. Pesce nfanfere, chi sa barcamenarsi.

Pescefietre, schifiltoso.

Pésele, pesolo, penzolone. Purtà pésele pésele, portare di peso una persona.

Peselià, soppesare.

Pesieglie, m. pisello.

Pesone, m. pigione. Stà a casa a pesone, vivere in una casa in affitto.

Pessucchesse, nelle vicinanze, nei paraggi, nei dintorni. Me ne vache pessucchesse, me ne vado a zonzo.

Pestacchie, f. arachide.

Pestarelle, f. ciottolo per pavimentazione.

Pestarieglie, m. pestello.

Pèste, f. peste. Sette pèste, gran quantità. Piglià na pèste, prendere un malanno.

Pestecchie, f. colpo dato sul polso con l’indice e il medio uniti.

Pestone, m. mazzeranga.

Pete, (lat. peto-is; sp. peder) chiedere. Vaglie a pete gliu uraie, vai a chiedergli il regalo.

Péteme, na mala péteme, una cattiva fama, fig. persona cattiva.

Petemije, f. miseria, carestia.

Petine, f. 1. malattia alla lingua di polli e uccelli 2. impetigine.

Petinge, da petinge a spetinge, da un capo all’altro. Sta une a petinge e n’ate a spetinge, lontani l’uno dall’altro.

Petrate, f. colpo di pietra.

Petratte, f. coriandolo, seme aromatico messo nella salsiccia di maiale.

Petréccele, f. pietruzza.

Petriate, f. sassaiuola.

Petrìcceglie, m. ciottolino.

Petrolie, n. petrolio.

Pettà, pittare, verniciare, dipingere.

Pettate, f. salita ripida.

Pettelà, perdere tempo.

Péttele, f. lembo di vestiario, lembo della camicia, della gonna, in particolare il lembo che esce dalle mutande spaccate dei piccoli.

Pettelignà, impegnarsi in un lavoro che non vale la pena, sciupare tempo prezioso intorno a cose da poco, prendere gusto in faccende secondarie quando ci sono da fare lavori più urgenti e seri.

Pettenà, spidocchiare passando il pettine fitto.

Pèttene, m. pettine con due serie di denti contrapposti, una delle quali molto fitta da usare per la pulizia della testa.

Pettenesse, f. 1. pettine per acconciatura 2. segaccio rettangolare detto anche pettinino 3. conchiglia bivalve (Pecten Jacobaeus).

Pettere, f. tracchie, spuntatura di costa.

Pettiglie, f. infilzata a forma di triangolo di fichi secchi negli steli di infiorescenze di saracchio.

Pettolone, m. bimbo con la péttele che gli pende di dietro.

Petturate, f. parapetto.

Pèzze, f. pezza. Mette, truà la pèzze a culore, mettere, trovare la pezza a colore, mettere, cercare il rimedio adatto. Pèzze de scarpone, pezza da mettere ai piedi con le ciocie. Na bona pèzze de case, persona che dà poco affidamento. Cummare de pèzze (la cummarelle), chi lava la cuffietta usata nel battesimo dei neonati.

Pèzze, f. termine con il quale gli ex emigrati chiamano il dollaro. Esso deriva dalla pezza, nome di una moneta di argento del Regno di Napoli del valore di L 5,10, equivalente presso a poco al valore di un dollaro sino al principio della prima guerra mondiale, detta anche scudo o piastra. La pezza era in uso anche in Toscana al tempo di Cosimo III.

Pezzecà, 1. pizzicare 2. beccare.

Pezzecate, 1. butterato 2. pizzicato.

Pezzecate, f. pizzico di qualche cosa.

Pezzelà, 1. piluccare 2. guadagnare un pochetto qua e là 3. beccare 4. lavare un indumento tra le mani soffregando un pezzetto alla volta. Glie piccerieglie pezzelanne comme e gli’ aucieglie, i maschietti guadagnano qualche cosa beccando qua e là come gli uccelli.

Pezzelatieglie, m. fetta di polenta fritta.

Pezzelle, f. frittella.

Pezzennà, mendicare, chiedere l’elemosina.

Pezzente, m. pezzente, mendicante.

Pezzette, f. gruzzoletto.

Pezzòcchele, f. 1. elemento dello smerlo 2. orlo della tiella 3. ciuffo ondulato dei capelli sulla fronte 4. colpetto dato con uno scatto dell’indice.

Pezzùcheglie, m. bastoncino appuntito di legno per trapiantare pianticelle. A Gaeta vecchia é il nome della lippa.

Piagne, piangere.

Piagneticce, m. piagnucolone, frignone, piagnone.

Piaje, f. piaga. Le piaje di S. Rocche, le piaghe di S. Rocco.

Piaje, f. Spiaggia, uno dei rioni di Gaeta.

Pianelle, f. ciabatta.

Pianieglie, m. pianella, un tipo prodotto dai calzolai locali con plantari contenenti sughero.

Piantarose, f. (fr. plantureuse) florida, grassotta. Usato solo nella locuzione ricche e piantarose, spesso in senso ironico.

Piantature, m. vaso per piante.

Piante, f. pianta. De sana piante, completamente.

Piante, m. pianto.

Piaruoglie, m. abitante del rione Spiaggia.

Piatà, f. pietà.

Piatte, m. piatto, scodella; dim. piattine. Fà gliu piattine a une, imbrogliare una persona.

Piatuse, pietoso.

Piazzaiuoglie, m. (f. piazzaiole), persona svelta, capace di affrontare e risolvere questioni varie.

Picce, m. piagnisteo di un bambino.

Piccerieglie, m. (f. piccerelle), bambino.

Picchè, n. (fr. piqué) tessuto operato di cotone con effetti di rilievo, molto usato per coprifasce di neonati (sacchetieglie).

Pìccheglie, (f. pìcchele), piccolo, dim. picchenieglie / picchenelle.

Picchiàcchiere, m. portulaca, porcellana, erba spontanea per insalata. Si dà anche ai maiali.

Piccione, m. (pl. picciune) piccione.

Picciunere, f. 1. colombaia 2. turba di ragazzi.

Piche, f. catarro, tosse, raucedine.

Piche, f. pica, ghiandaia marina, (Pica marina).

Piecche, m. difetto. Mette glie piecche, criticare una persona.Truà glie piecche, trovare da ridire, notare i difetti.

Pierne, m. perno. Mettese nu pierne ‘n fronte, avere un pensiero fisso, una preoccupazione, un forte dubbio.

Piezze, m. 1. pezzo 2. tronco di albero 3. un pezzo di una più grande rete da pesca. Ncasà gliu piezze, aumentare la dose, la pretesa. Fà piezze piezze, ridurre a pezzi.

Piezzotte, m. 1. piccola rete a trimaglio 2. sprone di un capo di vestiario.

Piglià, prendere. Piglià accuoglie, prendere per zimbello. Piglià dagliu late, piglià dagliu pizze, attingere dai risparmi. Piglià pere, prendere piede, insediarsi.

Piglie, m. pelo. Canosce piglie piglie, conoscere a fondo.

Pignate, f, pentola di terracotta, pignatta.

Pigne, f. 1. grappolo di uva 2. dolce casalingo di Pasqua 3. pigna, pina. Arve de pigne, pino.

Pigne, m. pegno.

Pignulate, f. dolce di pinoli.

Pignuoglie, m. pinolo.

Pimpe, m. Sceglie gliu pimpe gliu pimpe, scegliere il fior fiore.

Pine, (f. pene) pieno.

Pìnele, f. pillola.

Pingerecate, f. indumento lungo e sbrindellato.

Piombe, So piombe a coppe, lo dice chi giocando a carte non ha coppe.

Pióppete, f. rovescio di pioggia.

Piove, (p. pióppete) piovere.

Pipì pipì, voce per richiamare i polli.

Pipozze, f. 1. pipetta 2. fiore del melograno.

Pirchie, tirchio, avaro.

Pirciò, perciò.

Pirde, m. (pl. f. pérdele) peto, fig. uomo da nulla.

Pire, m. (pl. f. pere) pera.

Pirglie, m. 1. zigolo, uccellino di bosco 2. piolo 3. birillo.

Piscà, pescare.

Piscatore, m. pescatore.

Piscelà, grondare, stillare, gocciolare. Piscelenne sanghe, grondando sangue.

Pisciaiuoglie, m. pescivendolo.

Pisciarieglie, m. (pl. f. pisciarelle) cannella che butta acqua

Pisciasotte, m. 1. bambino che se la fa nelle mutande 2. persona paurosa, timida,debole, di animo vile.

Pisciature, m. orinale, vaso da notte.

Pisciotte, m. (dim. pisciottieglie) pene.

Piscraje, dopodomani.

Piscrigne, il secondo giorno dopo domani.

Piscrocche / piscruozze, il terzo giorno dopo domani.

Pìttele, m. piccolo pesce che vive tra gli scogli. Pìttela francese, gioco infantile.

Pìtteme, f. pittima, persona esigente, rompiscatole, noiosa.

Piumme, m. piombo. Surde ‘n piumme, totalmente sordo. Stonghe ‘n piumme, non ho in tasca neppure una moneta.

Piumme, n. 1. piombo di un sigillo 2. pezzo di piombo attaccato a reti da pesca.

Pizze, f. pizza. Pizze alla lampe, pizza cotta direttamente sulla lastra del forno.

Pizze, m. 1. luogo, posto. Te mitte sempe agliu stesse pizze, ti metti sempre allo stesso posto 2. parte, lato. I me mette da stu pizze, mi metto da questo lato 3. ricamo fatto agli orli della biancheria. Fà gliu pizze a rise, accennare un sorriso. Fà gliu pizze a rise comme e la bella Ndriane, fare un bel sorriso. Pizze della mucchere, cocca del fazzoletto.

Pizzecafurmìchele, m. torcicollo, (ord. Piciformi) uccello rampicante.

Pìzzeche, m. pizzico dim. pizzechieglie.

Pizzepàpere / puzzepàpere, m. brocca con bocca trilobata per versare il vino, molto diffusa nelle famiglie di agricoltori sino agli anni ‘30; di origine antichissima, è frequente nel mondo ellenico dal 7° secolo A.C. in poi.

Poce, m. pulce (pl. puce). Poce de mare, gammaro (Talitrus saltator), piccolo crostaceo dell’ordine degli anfipodi.

Poche / po’, Nu po’, per favore. Damme nu po’ la forchette, per favore dammi la forchetta.

Poe / pove, f. 1. pula, pagliuzza 2. aculeo di istrice 3. rametto da innestare a spacco. Mette le poe, insuperbire, darsi delle arie, guardare dall’alto in basso.

Pogne, (p. punte) 1. pungere 2. provocare, offendere.

Pómmece, f. pomice.

Pompe de munne, f. vanità.

Ponne, 1. piantare 2. tramontare.

Ponte, f. punta.

Pònte, m. (pl. puonte) ponte.

Pòrene, f. piccolo sedile a poppa dei gozzi.

Porpe, f. polpa.

Porticelle, f. porticella, porticina.

Porve, f. polvere. Porve de ciprie, cipria.

Posapiane, di persona che fa tutto adagio e quindi dopo aver riflettuto.

Pose, f. posa, deposito. Pose de vine, de café, sedimento di vino, caffé o altro liquido.

Pòseme, f. amido.

Poste, f. 1. maniera, misura. De chesta poste, di questa grandezza, grande così 2. ufficio postale 3. puntata fissa nei giuochi d’azzardo 4. Poste de sole ( sp. puesta de sol), tramonto 5. poste de rusarie, una parte del rosario 6. chiodo per ferro di cavallo.

Poste, m. 1. posto 2. luogo, locale.

Poverieglie, m. (f. poverelle) mendicante.

Ppuppù, f. feci nel linguaggio infantile.

Praje, m. pagro dentice.

Pranelle, f. Posidonia (Posidonia Caulini), una delle rare piante fanerogame che vegeta nel mare, della famiglia delle Najadacee; ha foglie brune cuoiose a nastro, forma estesi prati sottomarini in vicinanza delle coste.

Prattecà, praticare, frequentare.

Pràtteche, f. pratica, esperienza.

Precà, (p. precate) piegare.

Premarole, f. 1. primipara 2. gallina che incomincia a deporre le uova.

Premaruoglie, (f. premarole), precoce, riferito a frutto.

Prèmie, m. (pl. priemie) premio.

Prene / priene, f. pregna, incinta. Prena ròsse, donna incinta in stato avanzato.

Prenospre, f. peronospora.

Prenunce / prununce, m. presagio, presentimento, indizio di ciò che avverrà.

Prepone, m. polpo.

Presèpie, m. (pl. presiepe) presepe.

Prèsse, f. fretta.

Presutte / prusutte, m. prosciutto.

Prete, f. 1. pietra. Prete degliu puorche, mangiatoia scavata in un blocco di pietra. Luàrese la prete dalla scarpe, togliersi la pietra dalla scarpa, vendicarsi, rendere pan per focaccia. Prete pe lavá, pietra per lavare, lastra calcarea ondulata collocata nella pila sulla quale le donne lavano i panni. Meza prete, pietra piccola. 2. misura equivalente a 12 metri. Na petre de fune, corda lunga 12 metri.

Prèule, f. pergola.

Preulite, m. pergolato.

Prèute, m. (pl. priéute) prete.

Priàrese, rallegrarsi, consolarsi.

Priate, contento, felice, soddisfatto

Priatorie, m. purgatorio.

Pricchiuse, m. 1. pidocchioso 2. spilorcio.

Priémete, m. 1. doglia 2. dolori intestinali.

Prieste, presto.

Priezze, f. contenteza, felicità.

Priggià, (p. priggiate) garantire.

Primative, f. uva nera precoce che dà un vino molto scuro e alcoolico e per questo si mischia sempre con altra uva per migliorare il colore e la qualità del vino prodotto.

Prime, primo. Pe prima cose, innanzitutto.

Prìngheglie / quadrune, m. basolo, mattonella di terracotta cm 25x25. Prìngheglie lisce, piccolo tratto della vecchia via Flacca.

Pròcete, Procida.

Pròpete, proprio.

Pruà, provare.

Prùbbeche, m. pubblico.

Prucchie, m. pidocchio. Prucchie sagliute, un povero arricchito.

Prucenelle, m. pulcinella.

Prucetane, procidano, abitante di Procida.

Prucìneglie, m. peduncolo, picciolo del frutto.

Prucuoje, m. (da pro loquere), 1. luogo di ritrovo dove gli agricoltori si riunivano a conversare, di solito situato al confine di più fondi e non appartenente a nessuno di essi 2. spazio davanti l’ingresso della casetta del contadino (càmmere) con pergolato e alberi ombrosi, dove il contadino riposa e mangia la colazione.

Pruggiussione, f. processione.

Pruibbì, proibire. Esse pruibbite, non potere.

Prune, m. babbucce dei pescatori calzate dentro gli zoccoli tipo olandese (da pierune, piedoni).

Prupetarie, m. coltivatore diretto proprietario di sufficiente terreno.

Pruvature, m. provetta per prelevare campioni di vino dalle botti.

Pruvelone, m. provolone, fig. sciocco, babbeo.

Pruvezze, f. prodezza.

Pruviane, fertile, riferito a terreno agricolo.

Pruvveré, (p. pruvverute) provvedere.

Pucchiacche, f. sesso femminile.

Puce, m. pl. altro nome del pietrisco usato dai muratori.

Pucesicche, m. erba selvatica.

Pucine, m. pulcino.

Puggià, poggiare, termine marinaresco: allontanare la prora dal vento.

Puglicane, Viecche puglicane, vecchio brutto e cattivo.

Puglie, m. pollo.

Pugliecane, m. capone gurno, pesce come il coccio, grigio con macchie bianche.

Pugliezzà, pulire.

Puglite, pulito.

Pugnale, m. 1. pugnale 2. agave. Pugnale de Serbe, agave che crescono a Serapo.

Pugnette, f. masturbazione.

Pulacre, f. podagra. Tené le pulacre alle mane, farsi cadere gli oggetti dalle mani.

Pulente, f, polenta.

Pulletrone, m. poltrone, scansafatiche.

Pume, m. pomo 1. maniglia rotonda della porta 2. una qualità di pesche.

Pummadore, f. pomodoro: spagnolette, lobate; a fiaschette, ovali; nustrale, grossi e tondi; palmante, grossi e lobati; americane, tonde e lisce; de vierne, piccole, rotonde, rossicce e gialle; romanelle, piccole come una noce; ciente a mappe, a mazzetti; cecatelle, come le ciente a mappe ma più rade.

Pummunare / pupunare, m. licantropo, lupo mannaro, epilettico.

Pumpà, pompare.

Pumpiere, m. pompiere, vigile del fuoco.

Punente, m. ponente.

Punentelle, m. ponentino.

Puntaruoglie, m. 1. punteruolo 2. tarlo del grano.

Punte, m. 1. punto in tutti i sensi dell’italiano 2 da pungere. Chesta mele è punte, questa mela è bucata, è marcia.

Puntelle, f. 1. fiocco della frusta, 2. puntello.

Puntià, ricucire un indumento qua e là dove ce n’è bisogno.

Puntine, f. 1. chiodino 2. lavoro a uncinetto, merletto, pizzo.

Puó / apuó, dopo.

Puoje, m. dim. puoiette 1. mensola in legno o in muratura 2. nicchia ricavata nella parete per posare oggetti 3. nelle case antiche piccolo cornicione intorno alla cappa.

Puorche, m. (pl. puorce, f. porche) 1. maiale. Pesce puorche, pesce porco: la sua pelle seccata al sole è usata come carta vetrata. Fà carne de puorche, vedersene bene, approfittare di una situazione, scialare. Puorche cignale, cinghiale. Ce stévene cice e puorce, c’erano ceci e porci, ossia tanta gente di basso ceto e di ogni tipo 2. sfaticato, ozioso, sfaccendato, fannullone.

Puorglie, m. porro.

Puorte, m. porto.

Puoste, m. chiosco dove i contadini portano i loro prodotti al commerciante.

Puozze, possa tu, unico esempio di congiuntivo usato per augurare. Puozze avé na cacarelle, che tu possa avere la diarrea.

Purcarìe, f. 1. sporcizia, porcheria 2. pigrizia, fiacca, apatia, poltroneria, svogliatezza, accidia.

Purdusine, m. (ted. petersilie) prezzemolo.

Pure, pure, anche, persino, finanche.

Purpare, f. polpara.

Purpe / prepone m. (dim. purpetieglie) polpo.

Purpesecce, epiteto affibbiato alla Guardia di Finanza.

Pùrpete, m. pulpito.

Purpètte, f. polpetta.

Purpuse, polposo, carnoso.

Purtà, portare. Purtà tre anne, essere tre anni più vecchio.

Purtellische, m. barcaiolo.

Purtone, m. portone, dim. purtuncine.

Purtósele, f. asola.

Purtuaglie, m. arancia.

Purtuse, m. buco, foro.

Purzione, f. (pl. purziune) porzione.

Pusá, posare, adagiare.

Pusce, f. muffa.

Pusciutelle, f. 1. vulva 2. stupido, inetto.

Pusseré, (p. pusserute) possedere.

Pustacchione, m. strillozzo, passeraceo, (Embezira Calandra o Miliaria Europaea).

Pusteme, f. postema, ascesso dentario.

Pustiere, m. postino, portalettere.

Putá, potare.

Putature, f. potatura.

Puté / apputè, potere.

Putechine, m. botteghino.

Puteje, f. dim. puteozze, bottega, negozio. Fà case e puteje si dice di chi fa vita ritirata come quelli che una volta avevano l’abitazione nel retrobottega.

Putente, (pl. putiente) potente.

Putiare / putiale, m. bottegaio.

Putracche, f. scarpa fuori moda.

Puttanate, f. sciocchezza.

Puze, m. polso.

Puzine, m. polsino della camicia.

Puzzà, puzzare. Puzzà la fatije, non aver alcuna voglia di lavorare, odiare il lavoro. Puzzàrese de la fame, soffrire la fame, essere un miserabile.

Puzze, f. fetore, puzza, cattivo odore.

Puzze, m. (lat. puteum) pozzo per il rifornimento di acqua sorgiva, dim. puzzarieglie.

Puzzùcheglie, m. cavicchio, pezzo di legno appuntito che il contadino usa per mettere a dimora le nuove piante.

Puzzulane, 1. f. pozzolana 2. m. abitante di Pozzuoli.

Quacquaruse, (f. quacquarose) rumoroso, sguaiato.

Quaglià, coagulare, solidificare, mettere giudizio. Quagliàrese la sanghe, sgomentarsi.

Quagliaruoglie, m. gruccione, passeraceo (merops apiaster).

Quaglie, f. quaglia.

Quaglie, m. caglio.

Quagliozze, f. stiaccino, passeraceo (pratincola rubetra).

Quanne, quando, comunque. Quanne tutte manche, nella peggiore delle ipotesi.

Quante, quanto.

Quaquerià, vedi cacherià.

Quaraéseme, f. Quaresima.

Quaresemale, m. prediche che si tengono durante la Quaresima.

Quarquagnole, f. cosa o persona da poco.

Quarquagnolelle, f. una che si dà delle arie.

Quarte, f. in giurisprudenza quarta é la parte di patrimonio ereditario alla quale il diritto riserba un trattamento speciale. Nel diritto romano, e Giustiniano poi, esistevano varie specie di quarte (pegasiana, legittima, della vedova ecc.). Quarta Falcidia era la quarta parte di eredità che la legge Falcidia assegnava in ogni caso all’erede. Quarta Uxoria era la quarta parte di una eredità che le "Novelle" di Giustiniano assegnavano allla vedova povera e senza dote. Fà la quarte abbiente, significa farsi donare dai genitori una parte del patrimonio, mobile o immobile, ai danni e all’insaputa degli altri eredi.

Quarte, m. quarto. Vuggià gliu quarte, andare in bestia, uscire dai gangheri.

Quartià, 1. mettere di traverso un natante 2. affiancarlo alla banchina.

Quartiàrese, si dice di veliero che non governa. Oziare riferito a persona.

Quartiere, m. mare a quartiere, mare di traverso.

Quartine, m. appartamento.

Quartucce, m. quarta parte del pescato che una volta si pagava come dazio.

Quaterne, f. quaterna.

Quatrale, poltrone, sfaticato, ozioso, pigro, scansafatiche.

Quatrarìe, f. poltroneria, fiacca, pigrizia.

Quatriglie, f. quadriglia.

Quatrine, m. quattrino.

Quattaquatte, 1. leccornia, dolce, manicaretto 2. persona cui piacciono i dolci e le leccornie.

Quatte, quattro.

Quatteparte, m. gattopardo, pesce della famiglia degli squali.

Quatt’osse, da quatt’osse, stringere la mano.

Quattuocchie, occhialuto. A quattuocchie, in confidenza.

Quèquere, sciocco, melenso, citrullo, strano, anormale.

Quibus, m. quattrini.

Quinnicine, f. quindicina, paga di 15 giorni.

Quintine, f. cinquina, cinque numeri al lotto o alla tombola.

Quite, quieto, fermo, zitto.

Racce, m. (pl. f. le racce) braccio.

Raccumannà, raccomandare.

Rafanieglie, m. ravanello.

Raffià, graffiare.

Raggiunà, ragionare.

Raje, f. (lat. raia) razza. Raja petrose, razza chiodata.

Ralde, f. biada selvatica, i fiori sono i cosiddetti sposi o sposette, che si attaccano ai vestiti.

Rame, m. ramo.

Rame, n. rame.

Ramegne, f. gramigna.

Ramià, vaneggiare, dar segni di pazzia.

Rampine, m. v. parde.

Ramuscieglie, m. gomitolo.

Ranauótteglie, m. rana.

Rancasce, f. grancassa.

Rance, m. 1. chela 2.tentacolo di mollusco 3. raggio di sole. Piglià gliu rance de sole, scottarsi esponendosi al sole.

Rànceche, rancido, stantio.

Ranche ranche, m. ragno.

Ranche, m. crampo.

Rane, f. grano, moneta di rame delle Due Sicilie. Dieci grani valevano un carlino, cento un ducato e cento venti una pezza o piastra.

Rane, n. grano.

Ranelle, f. monetina.

Ranfe, f. artiglio.

Rangunese, m. pl. i marinai che facevano i viaggi dai porti della Birmania verso il Nord Europa; il porto di Rangoon era il piú importante e vi andavano a caricare il riso.

Ranne, grande.

Rannerinie, m. granturco.

Ranunce, f. ranocchia, raganella.

Raostelle, f. scampo.

Rapeste, f. ravanello.

Rapiglie, m. ghiaietta.

Ràppeglie, m. racimolo di uva.

Rappigliàrese, raffreddarsi.

Rappigliate, raffreddato.

Rappiglie, m. raffreddore.

Rarà, arare.

Rare, f. scalino, dim. rarelle.

Rarecà, allignare, mettere radici.

Ràreche, f. radice.

Rariate, f. scalinata.

Rasche, m. graffio.

Raschià, (p. raschiate) graffiare, raschiare.

Ràsele, f. viottolo tra due appezzamenti coltivati.

Rasiere, f. raschietta per pulire la madia.

Rasse, f. abbondanza di cibo.

Rasse, n. grasso.

Rastemà, bestemmiare, maledire.

Rastematore, m. bestemmiatore.

Rasteme, f. bestemmia, maledizione. Ittà na rasteme, maledire.

Rastrieglie, m. rastrello.

Rasuglie, m. rasoio.

Rasulate, f. colpo di rasoio.

Rate, f. 1.rata 2.grata, inferriata 3. graticcio su cui si espongono al sole i fichi da seccare.

Ràteche, vanne ràteche le rummiglie, va in giro il morbillo. Va ràteche l’influenze, va in giro l’influenza.

Ratiglie, f. graticola per arrostire.

Rattà, grattare. Rattà glie panne, lavare i panni a mano.

Rattacase, f. grattugia.

Rattachecche, f. 1.grattugia per ghiaccio 2.ghiaccio grattugiato con aggiunta di sciroppo, granatina.

Rattale, m. rana pescatrice.

Rattuse, libidinoso.

Ràuglie, m. 1. ramarro ritenuto velenoso 2. rigògolo, passeraceo (oriolus-galbula).

Raviuoglie, m. raviolo.

Ràzie, f. 1. grazia, leggiadria, compostezza di atteggiamenti e di gesti 2. abbondanza, ràzie De Die, ben di Dio.

Razione, f. (pl. raziune) orazione, preghiera. Dice le raziune, pregare.

Re de fungiglie, m. frosone, uccellino dei passeracei cantatori (coccothraustes vulgaris).

Rebbummà, rimbombare, rintronare.

Rebbuzzà, ribuzzare.

Rebuscià / rubuscià, diventare rebusciate.

Rebusciate / rubusciate, pigro, poltrone, indolente, ozioso, trasandato, accidioso, negligente.

Rebuzze, m. ribuzzo, sorta di scalpello con punta piana per ribuzzare i chiodi.

Recanate, pesce a recanate, pesce fritto dopo essere rimasto per 24 ore a riposo insieme con aglio , prezzemolo e peperoncino.

Recàpete, fà recàpete, tenere in conto, saper utilizzare, fare buon uso di una cosa. Fà recàpete pure a nu figlie de cuttone, utilizzare anche un filo di cotone usato.

Recchie, f. orecchio. Recchie a pannelle, orecchie a sventola. Fà le recchie, avvertire suoni inesistenti. ncoppe le recchie, dare sulle orecchie, maltrattare una persona. Appezzá le recchie, aguzzare l’udito.

Rece, trasudare umido, essere saturo di acqua. Fig. rece velene, essere pieno d’amarezza, di dispiaceri.

Recentà, sciacquare il bucato.

Rechippe, m. rattoppo alla buona; ripresa per stringere una gonna.

Recorre, 1. ricorrere, rivolgersi per aiuti 2. reclamare, protestare.

Rèfele, f. rifolo, soffio di vento leggiero momentaneo.

Refiatá, rifiatare, respirare.

Refonne, (p. refuoste) rimettere, perdere, risarcire.

Refose, f. perdita, risarcimento.

Refrusce, m. spiffero, corrente d’aria, folata di vento.

Règhele / réule, f. 1. regola, ordine, parsimonia 2. buon uso, buon governo dei beni.

Regne, allignare, prosperare.

Rellogge / rullogge, m. (pl. relluogge) orologio.

Reluggiaje / ruluggiaje, m. orologiaio.

Renacce, m. rammendo.

Renaccià, rammendare.

Renale, m. orinale.

Rénele, f. rondine. Rénele de mare, rondinella di mare, pesce commestibile.

Renelle, f. renella.

Rennaglie, m. fune senza estremità, ossia una cosa inesistente. Menà nu rennaglie, dire una sciocchezza.

Rènne, rendere, restituire.

Rènnete, f. rendita.

Renneture, f. mungitura.

Rennucchie, m. (pl. f. rennocchie) ginocchio.

Rènte rènte, rasente.

Rènte, m. (pl. riente) dente. Rènte de cane, 1. bálano (balanus balanoide) crostaceo dell’ordine dei Cirripedi che si fissa alle rocce costiere e alle carene delle navi in disarmo, rinchiuso in una corona di pietre calcaree che ricorda la forma di un dente 2. chicco bianco della melagranata.

Réntece, m. dentice.

Rentènne, intendersene, capirne. Ne’ me ne rentènne, non me ne intendo.

Rentià, (p. rentiate) rasentare, sfiorare.

Renzuoglie, m. (pl. f. renzole) lenzuolo.

Repicche, f. ripicco, puntiglio, ostinazione, rappresaglia.

Requeste, f. provvista, riserva, ciò che per prudenza si mette da parte in caso di bisogno. Me la tenghe pe requeste, me la tengo per riserva.

Rere, m. redo, vitellino, puledro di latte, erede.

Resate, f. (dim. resatelle) risata.

Resbegliá, risvegliare.

Resecà, rischiare.

Resìpele, f. eresipola.

Respe, f. crespa, piegolina alle maniche, ai polsi e alla vita di indumenti.

Restone, m. spezzone di un tronco o di una tavola.

Retale, m. ditale.

Reteneje, f. pianta con spine pungenti simili alla rosa. Pare na reteneye, si dice di una persona magra e vispa.

Retiglie, m. dito mignolo.

Reuoce / ruuoce, m. 1. vortice 2. vocio animato, concitato.

Revettà, fare le rifiniture interne degli abiti o una piegolina a un tessuto.

Revieglie, (lat. revellere) fà a revieglie, fare alla svelta. Mette a revieglie, mettere a soqquadro, in subbuglio.

Rezzaiuoglie, m. pescatore di sciabica.

Rezze, f. 1.rete, dim. rezzelle 2. sciabica, rete a strascico. Ì alla rezze, finire male.

Rezze, f. omento, membrana che copre gli intestini degli animali.

Rezzellà, zampillare, schizzare, sprizzare.

Rezzellate, f. schizzata.

Rezzille, m. zampillo, schizzo, spruzzo.

Riale, m. regalo, dono.

Riale, reale.

Riatte, m. gara, confronto, competizione. Fà a riatte, disputare una gara.

Riattone, m. (pl. riattune) rivenditore ambulante di pesce.

Ricce, m. 1. ciottolo 2 ricciolo di capelli 3. truciolo di legno 4. porcospino, riccio.

Ricche, ricco. Alla ricche de Die, in abbondanza, con generosità.

Ricchine, m. orecchino.

Ricchione, m. omosessuale.

Ricie / iuricie, m. giudizio, intelligenza, discernimento, perspicacia.

Ricieve, m. ricevuta.

Riconosce, aiutare finanziariamente o con regali i genitori.

Rielle, f. riga di legno usata dal falegname.

Rieste, m. resto, rimanenza.

Riffe, f. piccola lotteria rionale di oggetti di modesto valore.

Rìggene, m. origine.

Riggine, f. regina.

Riggioje / riggiole, f. maiolica. Molto belle quelle decorate degli orologi pubblici, della chiesa degli Scalzi, del campanile del Duomo, della SS. Annunziata e quelle delle 14 stazioni della Via Crucis della SS: Trinità.

Riggistre / liggistre, m. registro.

Rignone, m. rene.

Rime, m. remo.

Rine, pl. f. reni, schiena. Sentìrese scegne pe le rine, avere un presentimento. Tené le rine lente, avere i reni lenti, cioè orinare spesso.

Rintaglie, m. punto intaglio nel ricamo femminile.

Rise, m. l’atto del ridere.

Rise, m. pl. riso, graminacea.

Ríseche, m. rischio.

Risponne, (p. rispuoste) 1. rispondere 2. corrispondere, contraccambiare 3. ripercuotere 4. esporre.

Risponnìbele, disponibile.

Rite, m. (pl. f. rétele) dito.

Rite, n. vetro.

Ritone, m. pollice. Ritone de gliu pere, alluce.

Ritratte, m. ritratto, fotografia.

Ritrattiste, m. fotografo ambulante.

Riuttuse, riottoso, litigioso.

Riva rive, lungo la riva del mare.

Rivelle, f. livella.

Robbe, f. roba in tutte le accezioni.

Robbicce, f. robetta, roba ordinaria, di poco valore.

Roce, f. (pl. ruce) croce. Facìmmece la roce, facciamoci la croce, si dice affrontando un lavoro impegnativo. Ci’ho fatte la roce, ci ho fatto la croce, quando non si vuole più saperne di una cosa. Fà le ruce alla cemmerze, fare il segno della croce alla rovescia, di fronte a un fatto incredibile.

Rogne, f. rogna, scabbia. Ì truvenne rogne, andare cercando rogna, andare in cerca di guai. Rogne de le vite, i tralci superflui che vanno tolti alle viti.

Rolle, f. untume delle ruote.

Ronche, f. roncola.

Rosamarine, f. rosmarino.

Ròsele, f. pl. 1. carne di maiale, buona per il ragù e la salciccia 2. gelone.

Ròspe, m. (pl. ruospe) rospo.

Rote, f. ruota.

Rotte, f. (pl. rutte) 1. rotta 2. grotta.

Rraje / rragge, f. rabbia. Fà la rragge a une, stuzzicare, provocare.

Rromme, f. gruppo, folla, banda.

Ruàgneglie /càntere, m. grosso vaso da notte cilindrico con due anse.

Rucefisse, m. Crocifisso.

Rucefisse, m. Crocifisso, Santuario della S.ma Trinitá alla Montagna Spaccata di Monte Orlando.

Rucce, m. cruccio, tormento, preoccupazione.

Rucche, m. pastinaca (trygon vulgaris) pesce simile alla razza con un aculeo velenoso sulla coda, le cui punture sono assai temute dai pescatori.

Rucche rucche, persona imbronciata.

Ruffiane, m. 1. ruffiano, pronubo, lenone, mezzano, paraninfo 2. adulatore 3. delatore, spia.

Ruffianizie, f., moine intese a entrare nelle grazie di una persona.

Rugnuse, 1. rognoso 2. noioso.

Rulle, f. porcile.

Rulloge, m. orologio.

Ruluggiaie, m. orologiaio

Rumané, (p. rumaste) rimanere, restare. Rumané lagnate, restare deluso. Rumané de sale, rimanere stupito, sbalordito, di stucco. Rumané a pere, interrompere un lavoro per mancanza di mezzi.

Rumite, m. eremita.

Rummaglie, m. 1. romano, il peso che scorre lungo il braccio maggiore della stadera 2. piccolo rappezzo del fasciame delle barche di legno.

Rumme, m. 1. rum 2. rombo, pesce degli anacantini simile alla sogliola. Rumme lisce, rombo liscio; rumme petruse, rombo chiodato.

Rummenate, f. limonata.

Rummente, f. spazzatura.

Rummiglie, f. pl. morbillo.

Rumuncieglie, limone spremuto.

Runce, m. russo, ronco. Fà glie runce, russare.

Runcitte, m. piccola roncola a serramanico tascabile.

Ruóccheglie / vruóccheglie, m. 1. broccolo. Ruóccheglie de rape broccoletti. 2. moina, vezzo.

Ruoce, m. vortice, rumore. Gliu ruoce de la ménnela doce, il vortice che produce il purgante dell’olio di mandorla nell’intestino.

Ruonghe, m. grongo.

Ruosse, (f. ròsse) 1. grande 2. grande riferito a età.

Ruóteglie, m. (pl. f. ròtele) 1.rotolo, misura di peso nel napoletano equivalente a grammi 891, passato a indicare il chilogrammo 2. grossa teglia di terracotta o di rame.

Rupine, m. lupino.

Rusce, m. (f. rosce) rosso di capelli, dim. rusciotte. Rusce malupine, ragazzo vivace dai capelli rossi.

Rusciate, f. strusciata.

Ruscignuoglie, m. usignolo (Luscinia megaryncha).

Rusecà, 1. borbottare, brontolare 2. rosicchiare.

Rusecarieglie, croccante.

Rusecatore, brontolone.

Russe, (f. rosse) rosso.

Russe, russo, abitante della Russia.

Rutelle, f. ruota di fuochi di artificio, girandola.

Rutte, m. rutto.

Rutulà, rotolare.

Rutunnieglie, m. ritonnello, piccolo pesce. Fritto è molto apprezzato.

Ruuttà, 1. borbottare, brontolare 2. borbogliare, gorgogliare.

Ruvuggiá, rivoltare.

Ruzzulà, ruzzolare.

Ruzzulone, m. ruzzolone, capitombolo.

Sàbbete / sàpete, m. sabato.

Sacche, f. tasca. Sacca mariole, tasca interna della giacca per uomo.

Sacche, m. 1. sacco 2. sacco, parte finale della rete a strascico. Alla strigneture de gliu sacche, alla resa dei conti.

Sacchetieglie, m. piccolo camice di tela millerighe o fustagno per neonati in fasce con funzione di coprifasce.

Saccone, m. pagliericcio.

Saciardote, m. sacerdote.

Sacrestine, f. sacrestia.

Saglì, (p. sagliute) salire 1. invaghirsi, perdere la testa 2. scimunire, impazzire.

Sagliescinne, m. 1. saliscendi, spranghetta che si tirava con uno spago per aprire la porta dal di fuori 2. persona addetta al trasbordo di persone e cose tra la banchina e i pescherecci.

Saglimastre, salmastro.

Saglimone, f. salamoia.

Sagliute, f. salita.

Salà, salare.

Salate, f. salagione. Fà la salate, scherzo di ragazzi che consiste nello sbottonare le brache di un compagno, sputargli sul sesso e aggiungerci qualche manata di terriccio.

Sale, n. sale. Mette lu sale ncoppe la cole, mettere il sale sulla coda, detto in senso ironico dovrebbe trattenere una persona che scappa. Tené sale e sapienze, avere giudizio e sapienza.

Salemellecche, m. dal saluto arabo salam aleik, salute a te, saluto adulatorio, cerimonie esagerate.

Salere, f. saliera.

Salute, f. salute, interiezione augurale a chi starnuta, a chi beve una bibita o si accinge a mangiare un pasto abbondante. Salute a nuje!, parlando di un morto. Cu bona salute, a chi ha acquistato un bene di valore, o in senso ironico incontrando una persona molto grassa.

Sampantelione, m. persona o oggetto molto grosso, imponente.

San Martine, Fà la carriere de San Martine, restare sempre nei gradi inferiori.

Sanà, 1. sanare, guarire 2. riparare.

Sane, 1. sano 2. intero. Sane sane, tutto intero.

Sanfasò, (fr. sans façon) alla buona, senza pretese, alla meglio, approssimativamente.

Sanghe, f. sangue. Sanghe triste, sangue cattivo da eliminare. Scummussà a sanghe, pestare a sangue. Ittà la sanghe, lavorare molto. Puozze ittà la sanghe, possa vomitare sangue. Ì la sanghe agliuocchie, arrabbiarsi, perdere il controllo.

Sangiuanne (S. Giovanni), m. compare di anello, padrino e madrina di battesimo.

Sanguettare, m. chi cattura sanguisughe.

Sanguette, f. sanguisuga, mignatta, fig. avido, importuno, seccatore.

Sanguigne, sanguigno, che abbonda di sangue. Purtuaglie sanguigne, arancia sanguigna, dalla polpa rossa.

Santarelle, f. santarellina, ragazza buona e ingenua.

Santenecole, m. coccinella. Si crede che porti buone notizie nella casa dove entra.

Sanzale, m. sensale, mediatore.

Sanzanzì, m. borsa di cuoio per raccogliere in chiesa le monetine di una volta.

Sanzarìe, f. percentuale percepita dal sensale.

Sapé, 1. sapere, conoscere 2. avere sapore, odore.

Saponette, f. esplosivo a forma di saponetta.

Sapunare, m. persona di poco conto, una volta erano i raccoglitori di stracci che in cambio offrivano sapone.

Sapunere, f. saponificio.

Sapurite, saporito.

Sarà, forse, chissà.

Saracare, m. venditore di salacche.

Sarache, f. salacca, sarda salata, aringa affumicata.

Sàrcene, f. fascina, fascio di frasche o di legna, dim. sarcenelle.

Sarcenieglie, m. fascio di erica.

Sarchiapone, m. stupido.

Sarchie, m. corda di riserva del carretto.

Sarcì, rammendare le reti da pesca.

Sarcizie, m. esercitazione.

Sardagnuoglie, m. (f. sardagnole) sardo, nativo di Sardegna.

Sarde, f. (dim. sardelle) sarda.

Saremente, f. sarmento.

Sargente, m. 1. sergente 2. grosso morsetto per stringere lavori di legno incollati.

Sarme, f. salma, soma.

Sarpà, salpare. Sarpà gliu fierre, salpare l'ancora.

Sartane, f. (lat. sartago-inis, sp. sartena) padella per friggere.

Sarvà, 1.salvare 2. conservare.

Sarvamiente, m. salvezza, salvamento.

Sarvàteche, 1. selvaggio, selvatico 2. rozzo, incivile, scontroso.

Sarviette, f. tovagliolo, salvietta.

Sàssele, f. sèssola, gottazza.

Saturate, saziato.

Saucicce, m. salsiccia.

Saucicciotte, m. 1. budello di stoffa pieno di sabbia per impedire gli spifferi a porte e finestre 2. pesce della specie Capone (Trigla).

Sàule, f. 1. sagola 2. unità di misura della forza del mare.

Saunacce, m. sanguinaccio, buristo, biroldo.

Sàure, m. 1.cavallo dal manto bruno chiaro 2. sativo, seminabile, incolto, riferito a terreno.

Sbafà, 1. sfiatare, evaporare 2. sbafare, mangiare a ufo.

Sbafe, f. 1. piccola perdita di gas, infiltrazione di aria 2. a sbafe, a ufo, a spese di altri.

Sbaglie, m. sbaglio, errore.

Sbagliestrate, sbalestrato, disordinato, dissennato, poco giudizioso, avventato, insensato.

Sbammà, smammare, spoppare. Sbammà fessarie, dire sciocchezze.

Sbammate, spoppato.

Sbannellà, (p. sbannellate) spalancare.

Sbarià, 1. svariare, farneticare, delirare, vaneggiare 2. scemare, svanire. Gliu dulore de cape sta sbarienne, l’emicrania sta passando 3. schiarire riguardo al tempo nuvoloso. Gliu tiempe ha sbariate, si é schiarito 4. smaltire. Sbarià la pelle, smaltire la sbornia.

Sbatte, 1. sbattere, tapinare, tribolare 2. penare, lavorare duramente 3. ì sbattenne, vagare, ramingare, bighellonare.

Sbelancià, rischiare, esagerare, compromettersi.

Sbentate, sventato.

Sberzà, (p. sberzate) traboccare.

Sbirre, m. 1. sbirro 2. persona svelta, furba.

Sbracciate, sbracciato.

Sbraità, (p. sbraitate) sbraitare.

Sbramà, sbranare, dilaniare.

Sbrauglià, 1. disvolgere, sgomitolare, svolgere 2. interpretare un sogno, risolvere una questione complicata.

Sbremenì, (p. sbremenute) spaventarsi, impressionarsi.

Sbriminosse, da sbremenì. Ne te fà venì gliu sbriminosse, non simulare spavento, non fingere di venir meno.

Sbringhe, snello, magro.

Sbruglià, sbrogliare, districare.

Sbruvugnà, svergognare.

Sbruvugnate, svergognato.

Sbuà, deporre le uova dei pesci.

Sbufanà, (p. sbufanate) mangiare avidamente, divorare, ingozzare, saziare.

Sbuglià, scoprire, togliere il coperchio da una pentola.

Sbummacà, alleggerire la rete delle cianciole da una conveniente quantità di sardine quando è troppo piena e minaccia di strapparsi nel tirarla a bordo.

Sburrà, 1. uscire con impeto di materia superflua come il rompersi della budella riempiendo la salciccia 2. eiaculare.

Sburrature, f. 1. materia fuoruscita 2. sperma.

Sbuttà, 1. sbottare, scoppiare, crepare 2. sfogarsi, uscire dai gangheri con parole di risentimento.

Sbuttiglià, (p. sbuttigliate) sturare, stappare una bottiglia.

Sbuzzà, (p. sbuzzate) decapitare e pulire il pesce.

Scacà, 1. l'istelirirsi della gallina che non depone più uova 2. mancare all'aspettativa, fallire un obiettivo, interrompere un'azione, afflosciarsi.

Scacchïate, a macchie di colori diversi (dicesi di tessuto, di fiore, ecc.).

Scaccione, m. cacciata, espulsione, allontanamento. Dà gliu scaccione a une, allontanare qualcuno.

Scafareje, f. grosso recipiente di terracotta, detto anche sìnele, a tronco di cono rovesciato, smaltato in verde screziato, adatto per lavare stoviglie, ortaggi, ecc.

Scaffuglià, (p. scaffugliate) liberarsi da pesanti indumenti (contrario di accaffuglià).

Scafutà, incavare, fare un incavo nel legno, nella pietra.

Scaglinate, f. scalinata.

Scaglione, m. dente del giudizio.

Scagliuozze, m. fetta di polenta passata in padella.

Scagnà, 1. scambiare 2. scolorare 3. cambiare moneta, permutare.

Scagne, m. scambio, equivoco. Cagne e scagne, dare e ricevere. Pe scagne, per sbaglio.

Scalá, zappare intorno alle piante per la seconda volta.

Scàleme, m. scalmo.

Scamazzà, (p. scamazzate) rovinare , sbrindellare, calpestare, schiacciare.

Scammarà, (p. scammarate) svuotare, liberare, sgomberare.

Scammesate, scamiciato.

Scamorze, f. 1. tipo di caciocavallo fresco 2. sciocco, lento.

Scàmpeglie, m. scampolo.

Scampeglieglie, m. sonnellino, siesta.

Scampulià, scampanare, suonare le campane.

Scanesciute, sconosciuto.

Scangianese, m. tirchio, avaro.

Scannà, scannare.

Scannaglià, 1. scandagliare 2. saggiare, indagare. Tené scannagliate, conoscere a fondo una persona, una cosa.

Scannaglie, m. scandaglio.

Scannature, m. coltello da macellaio per abbattere animali.

Scànneglie, m. 1. panca di legno 2. cavalletto di legno o di ferro.

Scannetieglie, m. panchetta di legno per bambino.

Scanosce, dimostrarsi ingrato, disconoscere.

Scanzà, (p. scanzate) scansare, evitare, farsi di lato, ripararsi dalla pioggia.

Scanzafatije, poltrone, scansafatiche, pigro.

Scanzije, f. scansia, scaffale, usato nei negozi per contenere le merci.

Scapece, f. (sp. escapeche) salsa di aceto, aglio, menta, peperosso per condire e conservare pesce fritto.

Scapezzà, (p. scapezzate) sfrenarsi, scatenarsi.

Scapezzone / scapuzzone, m. sonnellino stando seduti.

Scapicchione, m. persona alla buona, ingenuo, minghione, fanfarone, semplicione.

Scappà, sfuggire dalle mani, dalla bocca.

Scappulà, 1. scapolare 2. scampare 3. evitare un ostacolo in navigazione, liberare l'ancora o un cavo da qualcosa che li trattiene.

Scapucchià, voltare, capovolgere. Scapucchià gliu mbrelle, rovesciare l'ombrello.

Scapunià, (p. scapuniate) recidere le cime delle piante per far crescere meglio il frutto, sopratutto nella vite.

Scapuzzà, 1. decapitare 2. svettare.

Scapuzzià, abbandonare ogni tanto il capo dormicchiando seduti.

Scapuzzone, m. breve sonno, anche seduto.

Scarafone, m. (pl. scarafune) calabrone.

Scarapocchie, m (pl. scarapuocchie) scarabocchio.

Scaravàtteglie, m 1. scarabattolo 2. veicolo malandato.

Scaravije, f. scaramia, cassetta dove il calafato conserva i suoi attrezzi e sulla quale spesso siede durante il suo lavoro.

Scarcagnate, scalcagnato, persona male in arnese, scalcinato.

Scarciòfe, f. (pl. scarciòfele) carciofo.

Scardà, squamare il pesce. Hai da scardà, devi penare, soffrire, ammazzarti di fatiche.

Scarde, f. (germ. skarda) 1. squama 2. scaglia di legno. di pietra, di metallo. Scarde de fémmene, donna formosa e piacente.

Scardumeje, m. mammalucco, babbeo.

Scarduse, squamoso.

Scarecà, scaricare.

Scarenze, f. scadenza, perdita.

Scarogne, f. sfortuna, disdetta, iettatura, scalogna.

Scarpale, m. calzolaio.

Scarpe, f. scarpa. Scarpe de fave, baccello di fava. Scarpe de gliupe, gichero, fam. Liliacee. Le scarpe tenne fame, quando hanno le suole scucite.

Scarpenate, f. lungo cammino a piedi.

Scarpesà, calpestare, pestare con la scarpa il piede di un altro.

Scarpesate, f. pestata con la scarpa, calpestata.

Scarpetelle, f. scarpa da bambino.

Scarpette, f. 1. scarpa vecchia buttata nei rifiuti 2. scivolo per tirare a secco le barche. Fà la scarpette, inzuppare completamente col pane il sugo rimasto in un tegame o altra stoviglia.

Scarpieglie, m. scalpello.

Scarpigline, m. scalpellino.

Scarpine, m. scarpa da donna.

Scarpone, m. (pl. scarpune) ciocia, calzatura del contadino assai comoda per zappare, che consiste in una suola di cuoio (adesso di vecchio copertone di auto) tenuta ferma con due legacci intorno alla gamba, che, con il piede, è avvolta in un telo (pezze da piere).

Scarrupà, dirupare, crollare, rovinare.

Scarrupate, dissestato, diroccato, dirupato.

Scarruzzà, 1. scarrozzare 2. deragliare.

Scarruzzate, f. scarrozzata, passeggiata in carrozza.

Scartà, 1. scartare, eliminare 2. riformare alla visita medica militare.

Scartecà, (p. scartecate) vincere al gioco tutto il denaro posseduto dall'avversario.

Scartellate, m. gobbo.

Scartieglie, m. gobba ( tardo lat. cartellus legato al gr. kàrtallos).

Scartine, f. scartina, carta che al gioco non vale alcun punto.

Scartòffie, f. documento inutile, pratica di ufficio.

Scaruse, a testa scoperta

Scarvià, (p. scarviate) frugare, racimolare, rimediare.

Scarze, scarso, insufficiente, mancante.

Scarzellà, staccare, liberare da un impedimento, da una stretta.

Scassate, rotto, invecchiato, malandato.

Scasse, m. scasso. Fà nu scasse, invecchiare in poco tempo.

Scassone, m. rudere, mobile sgangherato.

Scatastà, sconnettere, sgangherare, dissestare.

Scàtele, f. scatola.

Scaucellà, correre di bambini dimenando i piedi.

Scaurà, scaldare, riscaldare.

Scauzà, scalzare.

Scauzacane, m. mentecatto.

Scàuze / scauzate, scalzo.

Scazzaglietre, m. dente di leone, soffione (Tarassacum officinale).

Scazzamartieglie, m. oloturia, vive lungo le coste nel fango e nella sabbia.

Scazzamurrieglie, m. tromba d'aria.

Scazzate, cisposo.

Scazzette, f. 1. papalina, zucchetto 2. berretto malconcio.

Scazzimme, f. caccola degli occhi.

Scazzuóppeglie, m. persona di bassa statura.

Scazzuppeglieglie / lelle, frugoletto.

Scé scé, fà scé scé, parlottare. Succere gliu scé scé, succedere confusione.

Sceccate, trovato, procurato, recuperato, rimediato, sgraffignato. Andò gli’ he sceccate ? dove lo hai rimediato ?

Sceglie, (p. scéute) scegliere.

Scegne, (p. scise, scese) scendere.

Scellarate, scellerato.

Scellate, 1. con l'ala rotta 2. debole, malato, stanco, sfinito.

Scelle, f. 1. ascella 2. ala. Acalà le scelle, deporre la boria.

Scemarije, f. scemenza, sciocchezza, stupidaggine.

Scemisse, m. soprabito.

Scemunì, scimunire.

Scendone / scentone, m. (lat. cento - onis) centone, grosso camice da lavoro indossato in particolare dai contadini.

Scenecà, (p. scenecate) scuotere.

Scenzione, f. ascensione, festa dell’Ascensione di Gesú.

Sceppà, scippare, strappare, rubare con forza un oggetto dalle mani di un passante.

Scerocche, m. scirocco.

Sceruccate, f. sciroccata, vento e mare agitato di scirocco assai fastidioso nel golfo e per i pescatori.

Sceruppe, n. sciroppo.

Scese, f. discesa.

Scetà, svegliare.

Scetavaiasse, m. strumento popolare formato da un'asta, che si tiene come il violino, sulla quale scorre, come l'archetto, un altro asse dentellato che sulla parte superiore porta infilzate alcune serie di dischetti di latta che saltellano e tintinnano.

Schefegnuse, scontroso.

Schelme, m. scheletro.

Scherzone, m. lumaca nuda, ciammarrùchela spugliate.

Schezzecà, piovigginare.

Schiaffà, 1. schiaffare, appioppare 2. mettersi a proprio agio senza tanti riguardi per gli altri.

Schiaffe, m schiaffo.

Schiaffià, schiaffeggiare.

Schiaffiate, f. scarica di schiaffi.

Schiaffone, m. il più grosso tipo di pasta bucata corta, liscia o rigata. lunga un 4 cm.

Schiame, f. schiuma.

Schiantate, 1. stanco dalla fatica 2. depresso dal dispiacere.

Schiante, m. dolore, dispiacere, abbattimento.

Schiappine, m. persona incapace nel lavoro, nello sport, specie nel gioco.

Schiarà, (p. schiarate) 1. schiarire 2. lucidare.

Schiattà, 1. schiattare, scoppiare 2. rodersi di rabbia. Schiattà 'n cuorpe, crepare di rabbia senza poter sfogare. Schiattà de resate, sbellicarsi dalle risa. Puozze schiattà!, possa crepare!

Schiattamuorte, m. becchino, cavafossi, beccamorto.

Schiattemiente, m. 1. fatica, sacrificio 2. doglia.

Schiattosarije, f. dispetto, molestia, provocazione, arrabbiatura.

Schiattuse, (f. schiattose) noioso, fastidioso, seccante, insopportabile.

Schiavà, togliere dalla rete il pesce infilato con la testa in una maglia.

Schiavìnele, f. vaiolo. Fà le schiavìnele, vaccinare contro il vaiolo.

Schifusarije, f. schifezza, porcheria, luridezza.

Schifuse, (f. schifose) schifoso, sporco, laido.

Schimà, sbastire, disfare una imbastitura.

Schióppete, ha schióppete, è cessata la pioggia, è spiovuto.

Schitte, 1. solo, soltanto, solamente 2. escl. Altro che! Come no!

Schiuà, schiodare.

Schiuate, 1. schiodato 2. malandato, malridotto, misero, sventurato.

Schiure, 1. schiudere 2. nascere di animali dalle uova.

Sciabbachieglie, m. piccola sciabica.

Sciàbbele, f. sciabola.

Sciabbelone, m. persona grossa e sempliciona.

Sciacquà, sciacquare.

Sciacquapalle, m. eccessivamente servile.

Sciacque, uove sciacque, uovo non fecondato; riferito a persona significa inconcludente, insipido, sciocco.

Sciacquelià, sciaguattare, diguazzare liquidi in recipienti non completamente colmi.

Sciacquitte, m pranzo abbondante in allegra compagnia.

Scialà, scialare.

Scialapòpeglie, m. persona prodiga e di buon cuore.

Scialate, f. scialo, godimento. Fà na scialate, fare un pranzo abbondante e buono.

Sciamarrate, f. colpo di piccone.

Sciamarre, m. piccone.

Sciamarrelle, f. male e peggio, attrezzo da muratore.

Sciambrate, largo, abbondante riferito a un abito.

Sciammèreche, f. ( sp. chamberga) marsina, frac.

Sciammurrite, insipido, che non sa di nulla, sciocco.

Sciampagnone, m. uomo generoso.

Scianchenate, storpiato, sciancato, sfiancato.

Sciapite, scipito, senza sale.

Sciarabballe, m. calessino rustico per trasporto misto, usato dai contadini.

Sciasse, marsina, tight.

Sciaurate, sciatto, trascurato, trasandato, disordinato.

Sciauratezze, f. sciatteria, disordine.

Sciàveche, f. sciabica.

Scicche, ottimo, estremamente elegante, bello, buono.

Sciglià, scapigliare, scompigliare.

Scigliate, arruffato, scarmigliato.

Scigne, f. scimmia. Piglià la scigne, arrabbiarsi. La banche de la scigne, che non esistendo non puó fare prestiti. Dim. scignozze, scimmietta.

Scimanfù, Fà tutte scimanfù, tutto fumo e niente arrosto, tutte chiacchiere e nulla sostanza.

Scinecate / scingecate, disordinato, arruffato, scomposto.

Sciò sciò, sciollà, voce con la quale si scacciano i polli e ironicamente anche le persone sgradite.

Scioglie, (p. sciote) sciogliere.

Sciolte, f. diarrea.

Sciosciacuglie, m. clistere.

Sciosciammocche, m. credulone, sciocco.

Sciosciamosche, m. cacciamosche.

Scippe, m. 1. graffio, scalfitura 2. furto strappando l'oggetto dalle mani del derubato 3. firma illeggibile.

Sciuculà, lavare il pavimento usando la scopa di saracchio.

Sciugliemente, m. diarrea, sciolta, cacarella.

Sciulà, scivolare, sdrucciolare.

Sciularelle, f. scivolo per gioco di bimbi.

Sciulate, f. scivolone, sdrucciolone.

Sciulente, scivoloso, sdrucciolevole.

Sciuscelle, f. carruba.

Sciuscià, 1: soffiare, ventolare 2: bere parecchio vino 3: sprecare.

Sciusce, m. serenata di San Silvestro.

Scocchie / scocchiette, f. mento pronunciato, bazza.

Scole, f. 1. scuola 2. ciascun apprezzamento dell’orto.

Scolle, f. cravatta.

Sconcecaiuoche, m. guastafeste.

Scòppele, f. perdita, danno.

Scorce, f. (pl. scuorce) buccia, corteccia, guscio. Fà scorce, litigare, non andare più d’accordo.

Scòrfene, m. scorfano o scorpèna, pesce di mare dei Perciformi.

Scramà, piangere accorato di un bambino.

Scresòppele, f. attaccabrighe, piantagrane.

Screstà, (p. screstate) innervosire, rifl. agitarsi.

Scrianzate, screanzato, maleducato, zotico, villano, scostumato.

Scrisciute, della pasta di farina che incomincia a delevitare.

Scrocche / scròcchele, f. 1. ciocca, penzolo composto da più rametti di frutti (mappe) legati a uno spago o a un bastone fatto a uncino da appendere, scrocche d'asorve, de pummadore 2. più frutti nati raggruppati sullo stesso ramo, scrocche o mògnele de purtuaglie, de marganate.

Scruccà, (p. scruccate) 1. schioccare la frusta 2. scricchiolare le ossa, le dita 3. battere le mani 4. picchiare del sole. Gliu sole scròcche ‘n cape, il sole picchia in testa 5. il crepitare del fuoco.

Scrucchitte, m. recluta, coscritto.

Scruóccheglie, m. calzatura interamente di legno o con le suole di legno e la tomaia di tela.

Scrùpeglie, m. scrupolo.

Scuccemagne, f. cappello impermeabile del navigante, detto anche sud est.

Scuccià, 1. scocciare, infastidire 2. perdere i capelli 3. tirare a bordo la rete dei motopescherecci 4. sganciare.

Scucciamiente, m. scocciatura, seccatura, noia.

Scucculà, (p. scucculate) scrostare, levare la crosta.

Scucuzzà, fracassare il cranio, ma più comunemente picchiare con violenza.

Scucuzzàrese, bisticciarsi.

Scuffeje, f. donna da poco.

Scuffie, f. 1. cuffia, dim. scuffielle 2. loffia.

Scuffigne, m. persona da strapazzo.

Scugnà, 1. perdere i denti di latte 2. spuntare il pennino.

Scugnate, 1. sdentato, adentulo 2. spuntato.

Scugnizze, m. monello, scugnizzo.

Sculà, 1. scolare 2. gocciolare 3. bere fino all’ultima goccia 4. dimagrire, rinsecchire. Te puozze sculà, possa tu rinsecchirti.

Sculature, f. ultimo avanzo di vino o altro liquido in un recipiente.

Scumbenà, scombinare, rompere un fidanzamento.

Scummenecate, scomunicato.

Scummiglià, scoprire, palesare, mostrare.

Scummùneche, f. scomunica.

Scummussà, Scummussà a sanghe, far uscire il sangue dal naso in seguito a percosse.

Scumparì, (p. scumparute) 1. scomparire, sparire 2. far brutta figura.

Scumpì, (p. scumpite) finire, concludere, compiere, completare, terminare.

Scuncecà, (p. scuncecate) 1. disfare, guastare, scompigliare 2. rompere il fidanzamento 3. scucire un abito per rifarlo.

Scunciglie, m. murice comune. A fà scunciglie, andare la sera a casa della fidanzata.

Scunferà, (p. scunferate) avvilirsi, perdersi d'animo, scoraggiarsi, abbattersi.

Scunfirie, m. avvilimento, scoraggiamento.

Scunizie, f. liquirizia.

Scunnettà, pulire il vasetto contenente le alici salate e completarlo quando le precedenti si sono compresse.

Scunquassà, sconquassare, rovinare.

Scunquasse, m. sconquasso.

Scuntà, incontrare.

Scuntente, scontento, insoddisfatto, deluso.

Scunucchià, piegarsi sulle ginocchia per debolezza o emozione.

Scunucchiamiente, m. indebolimento delle ginocchia.

Scunucchiate, piegato sulle ginocchia, debole.

Scunucchiature, f. debolezza.

Scunzulate, 1. sciagurato, incosciente, sconsiderato, mattacchione 2. derelitto, abbandonato.

Scuoglie, m. scoglio, roccia.

Scuorne, m. scorno, vergogna. Méttese, pigliàrese scuorne. vergognarsi, essere timido, avere pudore, non osare. Se mette scuorne de cantà, si vergogna di cantare. Me mette scuorne de ste scarpe vecchie, mi vergogno di queste scarpe vecchie. Mittatenne scuorne, scuorne a chessa facce, vergognati.

Scuórteche, m. (lat. scorteus) cavallo tutto pelle e ossa, brenna, ròzza, fig. uomo debole e malandato.

Scupà, scopare, spazzare.

Scupatore, m. spazzino, netturbino.

Scupature, f. immondizia, spazzatura.

Scùpeglie, m. pennello per imbiancare pareti.

Scupelle, f. spazzola per vestiti o scarpe.

Scupierte, scoperto.

Scupiglie, m. pennelo per spolverare.

Scupirchià, scoperchiare.

Scupizze, m. carruba di piccola grandezza.

Scuppà, (p. scuppate) 1. scartocciare, rompere il coppo, cioè il rocchio di monete 2. spezzare una fune, un filo di spago, ecc.

Scuppelone / scuppulone, m. scappellotto, scapaccione, lattone.

Scuppettate, f. schioppettata.

Scuppette, f. ( sp. escopeta) schioppo.

Scuppià, scoppiare.

Scuprí, scoprire.

Scurà, oscurare, ombrare, abbuiare. A scurata d'arie, al calare delle ombre.

Scurate, senza cuore, crudele.

Scurciglie, m. (da scorce, buccia) rifiuti vari.

Scurciuse, di agrume o altro frutto con la buccia spessa.

Scurdà, 1. dimenticare, scordare 2. guastare l'accordatura di uno strumento.

Scurdarieglie, chi dimentica facilmente.

Scurdate, alla scurdate, inaspettatamente, all'improvviso.

Scurde, f. oscurità, buio. Rumanì alla scurde, rimanere cieco.

Scurde, oscuro.

Scurnacchiate, spennacchiato.

Scurnuse, timido, verecondo, vergognoso.

Scurrià, frustare.

Scurriate, f. frustata.

Scurtecà, escoriare, scorticare, trasl. spillare denaro.

Scurtecature, f. scorticatura, abrasione, escoriazione.

Scurzette, m. nuca. Fà gliu scurzette, tagliare i capelli sulla nuca.

Scurzettone, m. colpo a mano aperta sulla nuca.

Scurzone, scorzone, saettone, trasl. spilorcio.

Scuscenà, 1. sgangherare, sfondare una sedia 2. dilombare per eccesso di fatica.

Scuscenate, 1. sgangherato 2. sfiancato, indolenzito dalla fatica.

Scuscienzate, senza scrupoli.

Scusì, (p. scusite) scucire.

Scussurate, f. temporale.

Scustà, (p. scustate) scostare.

Scustumate, scostumato, goloso, intemperante.

Scustumatezze, f. intemperanza, ineducazione, scostumatezza.

Scutellare, m. pensile aperto per stoviglie, spesso con uno scaffaletto per pane e cibi.

Scutulà, (p. scutelate) scuotere i panni per spolverarli. Trasl. scutulà le mazzate, scrollarsi le botte ricevute. Scutulà le sacche, vuotare le tasche.

Scutuliate, f. scuotimento.

Scuzzigne, sudicio sui vestiti e sulla persona. Puzze de scuzzigne, puzza di sporcizia.

Sdà, cessare, interrompere, diradare riferito a pioggia.

Sdelabbrà, rilassarsi dei tessuti e delle tele.

Sdelegnuse, presuntuoso, spocchioso.

Sdelungà / stelungà, (p. sdelungate) stiracchiare, allungare un arto.

Sderenà, (p. sderenate) 1. rompere le reni 2. rovesciarsi indietro, stirarsi le reni.

Sdignà, (p. sdignate) sdegnare.

Sebbolcre, f. pl. sepolcro. Fà le sebbolcre, fare le visite in chiesa il giovedì santo.

Sebbotte, f. botte scoperchiata da un lato.

Secà, segare. Secà cu tate, essere disoccupato.

Secate, coito.

Secature, m. segantino che riduce a fette il legname necessario al maestro d’ascia.

Secce, f. seppia, dim. seccetelle.

Secche, f. siccitá.

Seche / sèrre, f. (lat. serra) 1. sega 2. ragadi alle mani.

Seconde, f. placenta.

Sédene, m. setter, una razza di cane da caccia.

Sedunte, unto, bisunto.

Segge, f. (pl. siegge) sedia, dim. seggiarelle.

Seggiuline, m. sediolino, sgabello.

Seggiulone, m. sediolone per bambini.

Seh!, escl. veramente !

Sèje, sciocco, scombinato,insensato, noccolone, insipiente.

Seje, sei.

Seje, sua, sue.

Selomme selomme, ( lat. solemnis) lemme lemme, con flemma.

Sembè, se.

Sémeglie, m. (pl. sìmeglie) grossa arsella, vongola verace.

Semenà, seminare, spargere, lasciare cadere oggetti alla rinfusa.

Semmane, f. ( sp. semana) 1. settimana 2. paga di una settimana.

Sèmpe, sempre.

Senaglie, m. grembiule legato alla vita, sinale.

Sengà, lesionare, incrinare, fendere.

Sengate, lesionato, incrinato.

Senghe, f. lesione, fenditura, fessura.

Sennò, altrimenti.

Sense, m. (pl. siense) senso. Perde glie siense 1. venir meno 2. perdere la ragione.

Sentenze, f. sentenza. Ittà na sentenze, maledire, augurare un incidente.

Sentenzià, 1. sciupare, fare scempio di una pietanza 2. imprecare, maledire, mandare accidenti.

Sentì, sentire. Stà a sentì, ubbidire.

Sepe, f. siepe. Sepa sepe, lungo la siepe.

Sequeste, m. sequestro.

Sèrbe /Sèrepe, Serapo. Comme e la rene de Sèrbe, in grandissima quantità.

Serene, f. rugiada notturna. Alla serene, all'aperto durante la notte, all'addiaccio.

Sereticce, stantio, raffermo trattandosi di pane.

Seretieglie, m. pesce di colore grigio chiaro che si pesca quando il tempo é rigido.

Serra serre, fuggi fuggi, tumulto, rissa.

Serracchie, m. segaccio. Serracchie a cole de sorece, segaccio a punta.

Serraglie, m. riformatorio per minorenni.

Serre, f. sega.

Sérve, f. selva.

Sèrve, m. (pl. sierve) servo.

Servì, servire.

Sete, f. 1. sete 2. seta 3. pl. le sete, screpolature alle dita.

Séuce, f. selce, pietra.

Sezzìneche, m. ascella. Sotte gliu sezzìneche, sotto l'ascella. Si dice anche scelle.

Sfaccimme, m. feccia, rifiuto, uomo da nulla, vigliacco.

Sfacciulà, sciupare, sperperare, dissipare, dilapidare.

Sfacciulamiente, m. spreco, sperpero, scialo.

Sfacciulate, dissipatore, prodigo, scialacquatore, sciupone.

Sfardelle, f. moneta spicciola.

Sfarenà, sfarinare.

Sfarzuse, f. sfarzoso, munifico.

Sfascià, 1. togliere dalle fasce 2. rompere, sfondare, sfasciare.

Sfastirie, m. fastidio, noia.

Sfastrià, 1. infastidire 2. annoiarsi, perdere la pazienza.

Sfastriate, annoiato, spazientito, nervoso, infastidito.

Sfasulate, poveraccio, spiantato, squattrinato.

Sfelá, sfilare.

Sferrature, f. vento del Garigliano quando soffia più violento e più freddo.

Sferre, 1. lancetta di orologio 2. lama di coltello.

Sfessà, picchiare seriamente.

Sfessate, spiantato, rovinato economicamente, stanco, affaticato.

Sfessià / fessià, pavoneggiarsi.

Sfiatà, 1. svaporare di recipiente non chiuso bene 2. sciupare il fiato a parlare.

Sfiatite, che ha perduto l’aroma.

Sfiziàrese, prendere gusto, divertirsi.

Sfizie, m. divertimento, gusto, piacere, soddisfazione. Luà gliu sfizie, togliersi un desiderio, appagare un capriccio.

Sfiziuse, gradevole, gustoso, divertente.

Sfoghe, m. 1. irritazione della pelle, foruncolo 2. sollievo.

Sfoglie, f. cartoccio, foglia del granturco per il saccone del letto.

Sfotte, (p. sfuttute) dar noia, burlare, infastidire.

Sfottò, m. continuo canzonare, prendere in giro, divertirsi alle spalle di uno.

Sfracasse, m. fracasso.

Sfraggelle, m. flagello, disastro, tragedia, carneficina, catastrofe.

Sfrecaccià, pestare, spiaccicare, schiacciare una mosca, uno scarafaggio, pigiare.

Sfreddà, (p. sfreddate) calare di peso.

Sfregge, m. sfregio, taglio.

Sfrennellà, sfrenarsi, imbizzarrirsi di un cavallo, scatenarsi di un bambino in pianto e capricci, adirarsi.

Sfresate, 1. di pane ben cotto 2. soddisfatto, contento, allegro.

Sfriadoppie, sciupone, spendaccione, prodigo.

Sfridde, m. sfrido 1. calo, perdita di peso di un prodotto 2. residui di stoffa, dopo la confezione di un indumento, o di carta, legname e altro dopo la lavorazione.

Sfrije, (p. sfritte) 1. soffriggere, rosolare 2. essere impaziente, smaniare.

Sfruculià, stuzzicare, molestare, dar noia, provocare uno a parlare di un fatto.

Sfrunzà, scacciare, allontanare sgarbatamente.

Sfrunzate, f. energica scacciata.

Sfruscià, 1. dissipare, scialacquare 2. evacuare con diarrea e violenza.

Sfrute, rezza sfrute, rete da pesca strappata verticalmente e in modo grave.

Sfruttelà, spettinare, scarmigliare.

Sfunecà, smuovere il fuoco.

Sfunnà, sfondare. Tené gliu sfunne, mangiare troppo.

Sfurtì, sfoltire.

Sfuse, venne sfuse, vendere al minuto.

Sgamá, scamatare, divettare, svettare.

Sgarrazzà, ì a sgarrazzà, andare a finire.

Sgarrupà, crollare, franare.

Sgavaglià, sgarzare, rifilare.

Sgavaglie, m. rifilamento ricurvo del giro maniche di un indumento.

Sgavaglione, m. piccolo pesce simile al capone (tigla).

Sgherre, cappieglie alla sgherre, cappello inclinato da un lato come i camorristi.

Sgobbe, m. 1.gobba 2. germoglio del carciofo che viene coperto di terra per renderlo tenero, bianco e mangereccio.

Sgrignà, (p. sgrignate) torcere il muso.

Sgrumine, m. esofago degli animali macellati.

Sgrussine, m. pialletta grossolana per la prima passata.

Sguallarà, (p. sguallarate) spalancare la bocca o divaricare le gambe al massimo.

Sguarrà, lacerare, dilaniare, squartare.

Sguinge, obliquo, sghimbescio, sguincio.

Sgummà, (p. sgummate) slogare.

Si è pe chesse, in quanto a ciò.

Sicche, 1. secco 2. magro. Mantené a sicche, mantenere a stecchetti.

Siete, m. posto, luogo, suolo edificatorio.

Sigge, (p. siggiute) riscuotere.

Sigliecate, f. acciottolato di una via.

Sigliuzze, m. singhiozzo.

Signature, m. graffietto.

Signe, m. 1. segno 2. anello di fidanzamento. Mette a signe, regolare l'orologio, mettere la casa in ordine, educare un bambino.

Sincele, sincero; si dice di frutto non bacato, di vino schietto, non sofisticato.

Sìnele, f. conca di terracotta smaltata a sfondo verde.

Sìnneche, m. sindaco.

Sivà, sciare, vogare a ritroso.

Sive, m. sego.

Slavate, molto chiaro, anemico.

Smagnà, (p. smagnate) usurare, consumare con l'uso.

Smammá, smammare, smettere l’allattamento materno.

Smaturite, troppo maturo.

Smesà, (p. smesate) sturare una bottiglia.

Smiccià, (p. smicciate) scorgere da lontano.

Smierze, m. rettangolo di tela o di lino ricamato che copre il risvolto semplice di un lenzuolo.

Smuntrià, rimuovere, sparpagliare. Contrario di ammuntenà, ammucchiare.

Socce, simile, uguale.

Socre, f. suocera.

Solachianieglie, m. ciabattino.

Sole, avv. solo, solamente, soltanto.

Sole, f. suola.

Sole, m. sole.

Sonarelle, f. giocattolo per i piú piccoli.

Sonne, f. nanna nel linguaggio infantile. Fà la sonne, dormire.

Sopa sope, in superficie.

Sope, sopra.

Soprappenziere, automaticamente, distrattamente, involontariamente.

Sòrde, m. soldo. Sòrde paparine, moneta falsa. Sòrde spagnuoglie, moneta di poco valore.

Sore, f. sorella. Sora cunzurine, cugina per parte di madre. Sòreme, mia sorella. Sòrete, tua sorella.

Sórece, m. (pl. sùrece) topo, dim. soricieglie.

Sorte, f. sorte, fortuna. Avé na bona sorte, fare un buon matrimonio.

Sote, fermo. Statte sote, stai fermo. Sote sote, piano piano.

Sottacazone, m. mutandoni con legacci, lunghi sino ai polpacci.

Sotte, sotto. Ì sotte e ncoppe, andare in rovina.

Spaccazze, f. 1. fessura 2. ferita da taglio.

Spacienzià, spazientarsi.

Spagnolette, f. ottima qualità di pomodoro.

Spagnuoglie, m. favilla.

Spaisate, disorientato, pesce fuor d`acqua.

Spallà, 1. rompere, spezzare 2. fratturare un arto riferito ad animale 3. spezzarsi di un ramo troppo carico.

Spallere, f. bretella.

Spanne, (p. spase) spandere, sciorinare il bucato.

Spantecà, (p. spantecate) penare a lungo, soffrire.

Spànteche, m. spasimo.

Spaperacchià, distendersi comodamente, occupando il maggior posto a disposizione su letto, divano, poltrona.

Sparacane, f. ramo di asparago.

Sparagnà, (germ. sparanjan) sparagnare, risparmiare.

Sparagne, m. risparmio. Senza sparagne, senza badare a spese.

Sparapocchie, f. tralcio secondario della vite.

Sparatrappe, m. cerotto per medicazione.

Spardecchie, f. ciabatta.

Spare, dispari.

Spare, m. pesce piatto.

Sparemà, 1. disarmo temporaneo di un piccolo veliero 2. pulitura della carena.

Sparmature, f. notevole strappo alla rete da pesca.

Sparnacchià, vedi spaperacchià.

Sparpuglià, sparpagliare.

Spartenze, f. commiato.

Spartì, dividere in parti. Spartì l’arme, straziare l’anima, soffrire.

Spasellare, m. cestaio.

Spaselle, f. piccola cesta per pesce.

Spasone, m. cesta bassa con due manici per pesce.

Spassà, (p. spassate) divertirsi.

Spassatiempe, m. seme di zucca abbrustolito.

Spasse, m. divertimento. Stà spasse, essere disoccupato.

Spassià, passeggiare.

Spatellà, fracassare, rompersi un osso cadendo, fiaccarsi.

Spatrià, disperdere, sparpagliare.

Specchie, m. (pl. spiecchie) specchio.

Spechitte, m. gherone, triangolo di stoffa che si aggiunge per allargare l’incavo dell’ascella o il cavallo degli indumenti.

Specurà / spucurà, (p. specurate) sfasciare un neonato.

Spedale, m. ospedale.

Spegà, (p. spegate) 1. spigare 2. crescere di fanciullo in altezza.

Spelà, (p. spelate) sturare, spillare.

Spelate, di tela assottigliatasi e ammorbiditasi col tempo e le ripetute lavature.

Spellecchià, spellare.

Spellicchione, m. poveraccio, straccione, accattone.

Spelonche, Sperlonga.

Speluncane, abitante di Sperlonga.

Spennà, spennare, perdere le penne.

Spènne, (p. spise) spendere.

Spenzià, (p. spenziate) distribuire, dispensare.

Spepetite, sfilacciato.

Sperdizià, sprecare.

Sperdizie, f. spreco, sciupio.

Spere, f. raggio di sole.

Sperecandosse, f. spigonardo, lavanda.

Sperì, desiderare ardentemente, struggersi dal desiderio.

Sperle, f. scaracchio, sornacchio.

Sperlunghe, f. piatto ovale.

Sperrettà, (da perréttele) lavare, pulire bene qualche cosa molto sporca.

Spertarole, f. donna continuamente in giro fuori di casa.

Spertusà / spurtusà, forare, bucare. Fig. ferire con arma da taglio.

Sperute, desideroso, voglioso.

Speziale, m. farmacista.

Spèzie, (pl. spiezie) m. cozza, mitile, muscolo.

Spezzine, m. commerciante di tele e stoffe.

Spià, domandare.

Spiantà, (p. spiantate) rovinare.

Spicce, m. 1. spicciolo 2. libero

Spiccecà, spiccicare, staccare.

Spiccià, districare, stricare, pettinare capelli arruffati, liberarsi.

Spieghe, m. discorso pubblico, predica.

Spierte, (f. spèrte) vagante, ramingo. Í spertienne, andare a zonzo.

Spilapippe, m. persona alta e magra.

Spinaiuoglie, m. spinarolo, pesce della famiglia degli squali.

Spinarole, f. sponderuola, un tipo di pialla.

Spìnele, f. spigola, pesce pregiato.

Spìnghele, f. spillo. Spinghela francese , f. spillo di sicurezza.

Spiove, (p. spióppete) spiovere.

Spìrete, n. alcool.

Spisse, spesso.

Spogne, f. spugna.

Sporte, f. larga sacca di saracchio che si colloca sul basto dell’asino.

Sportizze, f. stuoia di saracchio.

Sprappuglià, (p. sprappugliate) mettere in disordine.

Sprattecà, (p. sprattichite) prendere pratica.

Spreme, (p. spremute) premere, spremere, strizzare.

Spremeticce, m. pastura per richiamare i pesci, composta da sarde e altri pesciolini sminuzzati minutamente.

Spruà, (p. spruate) sfoltire una pianta.

Sprubbecà, (p. sprubbecate) divulgare, palesare, rendere di pubblico dominio le pecche altrui.

Sprùcete, ritroso, scontroso.

Sprufunnà, sprofondare. Stà sprufunnate de denare, possedere tantissimo denaro.

Sprufunne, m. abisso, voragine.

Sprune, m. ciascuno dei quattro pezzi della rete dello sciabbachieglie, lungo 5 passi.

Spruóccheglie, m. sprocco, stecco, fuscello.

Spruóngheglie, m. torricella comune, conchiglia a forma di cono di colore verdastro.

Spuà, togliere le poe, rifinire le corde di saracchio.

Spuggià, svoltare.

Spugnà, mettere a mollo.

Spunghelarieglie, legume facile a essere sbaccellato.

Spunghelià, sbaccellare.

Spuntà, (p. spuntate) spuntare, svettare, superare le difficoltà.

Spuntature, f. cima di piante che viene troncata come si fa con i pomodori e le fave.

Spunte, acido riferito a vino.

Spuntite, scontroso, sgarbato.

Spunuzzà, ridurre a piccoli pezzi in particolare i petali dei fiori per le processioni.

Spuóngheglie, m. forcina per capelli in origine di osso, ora di plastica.

Spurpà, spolpare.

Spurtelle, f. apertura.

Spusà, sposare.

Spusarizie, m. sposalizio, nozze.

Spuse, m. (f. spose) fidanzato.

Sputazze, f. sputo.

Squacquarate, f. defecazione fluida e abbondante.

Squacquarelle, f. sterco molle come quello di mucca.

Squarcionarije, f. spacconeria.

Squarcione, m. spaccone.

Squartà, squartare, strappare.

Squasalmente, casualmente, per caso.

Squità, disturbare, togliere la quiete.

Squizzà, spruzzare.

Squizze, f. 1. goccia di liquidi 2. pezzettino di solidi. Fanne le squizze, cadono gocce di pioggia. Na squizze de pane, un pochettino di pane.

Sta, questa.

Stà, stare. Stà de case, abitare.

Staccà, smettere di lavorare.

Stagnà, 1. stagnare 2. arrestare il sangue di una ferita.

Stagnare, m. stagnaro, stagnino.

Stagnarieglie, m. barattolino.

Stagnere, f. bidone di latta.

Stagnitte, m. piastrina di latta sotto i lumini di cera.

Staiole, f. righella.

Stanghe, f. stanga per sbarrare porte e finestre.

Stànteme, m. telaio di una porta.

Stare, m. staio.

Starnanze / starnande, m. stendardo.

State, f. estate.

Statere, f. stadera.

Stecchelià, il riflettere delle sarde sotto la lampara.

Steccheliate, f. il riflesso che denuncia le sarde accorse sotto la lampara.

Stellà, spaccare la legna.

Stelle, f. stella. Stelle cu la cole, cometa.

Stènne, (p. stise) stendere.

Stentine, m. pl. intestino.

Stepà, (p. stepate) conservare.

Stepone, m. grosso armadio senza specchio.

Sternecchià, (p. sternecchiate) stiracchiarsi, distendersi.

Sternute, m. starnuto.

Sterratore, m. attrezzo per pulire dal terriccio zappe, pale, ecc.

Stese, f. cadenza strascicata dei ritornelli e dei richiami degli ambulanti.

Stìcchele, f. ciappa, piastrella, muriella con la quale giocano i bambini.

Stiffate, ordinato, elegante.

Stiglie, m. manico della zappa.

Stiglione, m. stellione, geco.

Stinge, m. palo infrascato con rami di mirto, usato come addobbo nelle feste campagnole. Ì da stinge a petinge, andare da una parte all’altra, da Erode a Pilato.

Stingellone, m. uomo lungo e magro.

Stipe, f. 1. ripostiglio per provviste alimentari nel sottoscala dove si conservano olio, olive, vino ecc. 2. stipa, scope, sterpi, paglia ed altro da fare fuoco.

Stipe, m. stipo, armadietto.

Stizze, m. stizze de tosse, accesso di tosse.

Stocce, f. stoppia, seccia.

Stocchïate, f. pietanza a base di stocco.

Storze, f. gattuccio (scylliorchinus canicula).

Straccà / stracquà, straccare, stancare.

Straccale, m. cinghia che da i due lati del basto passa dietro le cosce delle bestie da soma.

Stracche / stracque, stanco, stracco, affaticato. Stracche e strutte, stanco morto.

Straccià, stracciare, lacerare.

Stracciafacende, sfaccendato.

Stracquature, f. 1. fiacca, stanchezza 2. giornata di relativa calma che interrompe una serie di giornate cattive.

Stramane, fuori mano, fuori regola.

Stramenà, dar botte da orbi.

Stramme, f. saracchio.

Strampellate, strampalato, sgangherato.

Stranepote, m. 1. pronipote 2. germoglio secondario della vite.

Strangheglione, m. stranguglione, tonsillite.

Strangulapriéute, m. gnocco di patate e farina.

Stranonne, m. bisnonno.

Strappatieglie, (f. strappatelle) adolescente, grandicello.

Strappe, f. coramella per affilare il rasoio.

Stratture, m. leva snodata di cui si serve in particolare il bottaio.

Strausà, smettere un’usanza.

Stravaccà, (p. stravaccate) distendersi comodamente sul divano o sul letto.

Strazià, 1. straziare, fare scempio 2. sciupare cibo e oggetti.

Stregà, 1. stregare , affatturare 2. nascondere, far scomparire.

Stregne, 1. stringere 2. risparmiare, raggranellare denaro.

Strellá, strillare, urlare.

Stremenzite, piccolo, stentato, magro.

Strénghele, f. stringhe per ciocie.

Strentiglie, m. erba sottile strisciante sul terreno.

Streppà, (p. streppate) estirpare, strappare, togliere, tirare con violenza.

Streppegne, f. razza, stirpe.

Strèuze, strano.

Stritte, (f. strette) stretto. Stritte de mane, avaro.

Stròleghe, fantastico, strano, fuori del comune.

Stroncaponte, taglia cornice.

Strùfeglie, m. struffolo.

Struglie, m. stelo del saracchio.

Struì, (p. struite) istruire.

Struje (p. strutte), consumare.

Strulugà, fantasticare.

Strumente, m. strumento, atto notarile.

Strùmmeglie, m. (pl. f. strómmele) (gr. stròbilos) trottola di legno.

Struncone, m. pezzo di legno avanzato.

Strunze, m. stronzo.

Struóppeglie, m. (pl. stròppele) stroppo.

Struppà, (p. struppate) cavare le radici degli alberi per rendere coltivabile un terreno.

Struppià, (da strubbiare) azzoppare, caricare di botte, rovinare fisicamente qualcuno.

Struppiate, storpio, sciancato.

Strusce, m. 1. rumore delle scarpe strisciate per terra 2. visita nelle chiese la sera del giovedì santo.

Struscià, 1. strusciare, strascicare per terra 2. adulare 3. stropicciare.

Strutte, consumato, liso.

Struzzà, strozzare.

Stuà, (p. stuate) pulire, asciugare, togliere lo sporco o asciugare un oggetto bagnato. Stuà gliu musse, pulire le labbra.

Stucce, m. tutolo della pannocchia del granturco.

Stucchià, (p. stucchiate) stuccare.

Stulungà / sdulungà, allungare un arto.

Stummacà, (p. stummacate) annoiare, stufare, stancare.

Stummì, rifl. perdere il gonfiore riferito a una parte del corpo.

Stunà, stonare, stordire, confondere.

Stunate, smemorato, stordito.

Stuorte (f. storte), storto, inclinato. Mana storte, mano sinistra. Tremente stuorte, guardare di traverso. Ì stuorte, si dice di cosa che va male.

Stuppacce, m. stoppaccio, batuffolo di stoppa per tappare un buco.

Stuppellà, calafatare, turare con stoppa.

Sturdì, (p. sturdite) 1. stordire 2. rosolare, soffriggere.

Sturione, m. storione.

Sturne, m. storno (Sturnus vulgaris).

Sturzà, quando il cibo va di traverso e si rischia il soffocamento.

Stutà, (p. stutate) smorzare, spegnere.

Stuzze, antenna di solito affiancata al bompresso. Disposta di traverso è usata per l’uso del fiocco con il vento in poppa.

Suace, f. suacia, pesce tra il rombo e la sogliola.

Sùbbete, subito. De subbete, improvvisamente, all’istante.

Subbuglì, (p. subbuglite) turbarsi.

Subbuglie, m. subbuglio, emozione.

Succere, (p. successe) succedere, capitare.

Suette, f. giacchina di lana.

Suffritte / zuffritte, m. pietanza a base di polmone di vaccino.

Sufístiche, sofistico, cavilloso, pedante.

Suglie, f. lesina.

Suglie, m. suro (Tracurus tracurus).

Suglie, solo.

Sugline, m. solino, colletto dei marinai.

Sulià, soleggiare.

Suliate, f. esposizione al sole.

Sullécchele, f. (lat. siliqua) altro nome della carruba.

Sullécete, sollecito, attivo, attento.

Sullià, lasciare sulla vite solo i due tralci destinati a produrre i grappoli del futuro raccolto.

Sumare, m. asino, dim. m. sumarieglie, f. sumarelle.

Sumarizie, f. asinità, stupidaggine.

Sumbrì, colmare un recipiente di vino quando cala il livello, in particolare la botte dopo la fermentazione.

Summe, a galla, in superficie.

Summuzzà, sommozzare.

Summuzzatore, m. sommozzatore.

Summuzzecarieglie, m. smergo, marangone.

Sunà, suonare.

Sunatore, m. suonatore.

Sunnà, sognare.

Suocce (f. socce, lat. sotius), pari, uguale, simile.

Suocre, m. (f. socre) suocero.

Suonne, m. 1. sonno 2. sogno. Durmì a suonne pine, dormire profondamente.

Supenà, (p. supenate) assopire.

Superchià, soverchiare, sopravvanzare.

Supierchie, soverchio, più del necessario.

Supponte, f. puntello, sostegno.

Suppuorte, m. portico.

Suppurtà, sopportare.

Supressate, f. salame pregiato fatto con il filetto di maiale.

Surà, sudare.

Surate, f. sudata.

Surdate, m. soldato. Surdate de la duane, guardia di finanza.

Surde, (f. sorde) sordo.

Suricchie, m. (lat. sarculum) falcetto.

Surreje, f. spavento, paura, terrore. Fà surreye, spaventare, impaurire, terrorizzare.

Surve, m. sughero.

Surze, m. sorso.

Susamieglie, m. dolce natalizio fatto con farina e miele.

Suspenne, sospendere, sollevare.

Suspire, m. sospiro.

Suttanine, m. sottana.

Svèe, f. fornello a petrolio.

 

Tabbacche, n. tabacco. tabbacche, malmenare.

Tabbacchere, f. 1. tabacchiera 2. grossa trottola di legno.

Tabbacchine, m. tabaccaio.

Tabbaccone, m. persona alta e grossa.

Tacche tacche, fà tacche tacche, ridurre a scaglie, rompere a pezzetti.

Tacche, f. 1. scaglia di legno, dim. taccarelle 2. malattia del maiale.

Tacche, m. tacco.

Taccherià, (p. taccheriate) 1. rovinare, tagliuzzare, trinciare 2. picchiare a sangue.

Tacchette, f. assicella usata nel bozzello.

Taccià, tacciare, accusare, imputare.

Tafanare, m. tafanario, sedere, deretano.

Tagliafruóvece, m. forbicina, insetto comune nei giardini.

Taglie, m. 1. taglio 2. ciascun appezzamento di un fondo. Venì a taglie, venire tra le mani, capitare l’occasione.

Tagliole, f. tagliuola.

Tale e tembre, tale e quale, uguale.

Talèfeche, m. palo telegrafico.

Taluorne, m. lagna, piagnisteo, scocciatura, seccatura.

Tamarische, m. tamerice.

Tamarre, zotico, rozzo, rustico.

Tammurre, m. tamburo.

Tampagne, m. tramezzo di mattoni forati.

Tantà, (p. tantate) tentare.

Tante, tanto.

Taraglie, m. tarallo, dim. taragliucce.

Taratufeglie, m. ragazzo piccolino di statura.

Tare de utte, gromma, gruma.

Tarì, m. monetina.

Tarìnele, f. tellina.

Tarnòcchele, f. strega.

Tarracine, Terracina.

Tarramote, m. terremoto.

Tartarone, m. tipo di rete da pesca simile alla menaide.

Tarulà, (p. tarulate) tarlare.

Tasciole, f. tasso.

Tassieglie, m. 1. tassello 2. rete da pesca robusta e pesante.

Tatà, m. nonno. Tatà ruosse, bisnonno.

Tate, m. padre.

Taulate, m. mezzanino.

Tàule, f. 1. tavolo 2. tavola.

Tauliere, m. tavola di legno (40 x 60) sulla quale si impasta il gesso.

Taulone, m. tavolone usato in particolare dai muratori.

Taute, m. bara.

/ tie’, apocope di tieni. Tè tè! esclamazione di giubilo. Tè tè che begliu vestite! Guarda che bel vestito!

Te, ti.

Té, te.

Tècchete / teccateglie, eccoti, eccotelo.

Tegne, tingere; fig. non pagare un debito. Tegne de mazzatte, tingere di botte, picchiare sodo una persona.

Teje, tua.

Tela curame, f. tela di colore giallino per biancheria.

Telare, m. telaio.

Temperà, bagnare, imbevere, inzuppare.

Temperate, f. pastone di crusca bagnata con acqua per i polli.

Tempére, f. acquazzone, pioggia.

Tenace, duro, riferito a frutta. Pummadore tenace, pomodori semiverdi per insalata.

Tené, tenere, avere. Tené gliu lampione, essere calvo.

Tenieglie, m. tinozza, mastello.

Tènne, f. (dim. tennicciole) 1.tenda 2. sgombro.

Tenore, ì a tenore, essere adatto, andare alla perfezione.

Tentà, tentare, provare.

Ténte, f. tinta, infuso di corteccia di pino con il quale i pescatori tingono le reti di cotone e di canapa per preservarle dall’umidità.

Tentune, a tentune, a tentoni.

Terà, tirare.

Terate, avaro, tirchio.

Terature, m. cassetto, tiretto.

Teretappe, m. inferno.

Teretelle, f. cruschello.

Teretic e teretac, voce onomatopeica con la quale si indica la doppia mandata di chiave per chiudere una sarratura.

Tèrme, m. pietra che segna il confine di due proprietà, cippo, termine.

Tèrne, m. (pl. tierne) terno.

Ternetà, f. Trinità.

Ternetà, f. Santuario alla Montagna Spaccata di Monte Orlando. Tale denominazione figura per la prima volta nel C.D.C. il 1071 nel Testamento del duca Sergio.

Terra terre, ì terra terre, andare con una barca a poca distanza lungo il litorale.

Terragne, f. risacca.

Terre, f. terra, terreno, podere. ‘N piana terre, sul lastrico. Terra pruviane terra fertile.

Terzià, centrare un bersaglio. Gli’ho terziate na prete ‘n fronte, gli ho centrato un sasso sulla fronte.

Terziature, m. stradasega, serve a regolare i denti della sega.

Tesà, tesare, tirare.

Tese, f. rampa.

Testantufe, f. coccio di terracotta adoperato in muratura per la costruzione di solai.

Tèste, f. grosso vaso di terracotta per fare il bucato.

Tété mammò, gioco infantile.

Tetelle, f. gallina nel linguaggio infantile.

Tèttè, m. cane nel linguaggio infantile.

Tiane, m. tegame.

Tianelle f. / tianieglie, m. tegamino.

Tiche, teco. Cu tiche, con te.

Tielle, f. 1. teglia 2. pizza ripiena.

Tiempe, m. tempo.

Tiénere, (f. tènere) tenero.

Tierze, il terzo di un tutto.

Tieste, m. 1. stoviglia di terracotta 2. utensile forato di lamierino per abbrustolire le castagne.

Tigne, f. tigna.

Tije, tuo.

Tine, f. tinozza.

Tinghe tinghe, bel bello. Venì tinghe tinghe, intervenire a sproposito.

Tinte, 1. tinto 2. perfido, cattivo, sciagurato, disgraziato.

Tirabbiciò, 1. cavatappi 2. pane a forma allungata.

Tirate, tirchio, spilorchio.

Tische tosche, m. cafone, trappano.

Tìseche, 1. rigido, legnoso, diritto, impettito 2. malato di tisi.

Titì titì, voce per chiamare le galline.

Tizze, m. tizzo, tizzone.

Tocche, da tuccà. Voce per avviare gli equini. Alla larga. Tocche ca è tarde, svelto ch’è tardi.

Tocche, m. colpo apoplettico, ictus, infarto, paralisi.

Tòglie, (p. tote) togliere, levare.

Tómbele, f. tombola.

Tòmme, adagio, lento, con comodo.

Tonde, m. tavolo ovale allungabile.

Tòneche, f. 1. tunica, tonaca 2. intonaco.

Tonnacchieglie, m. piccolo tonno.

Tonnìnele, f. tellina.

Tope, f. conchiglia di tritone bucata al vertice, usata come buccina dai pescatori.

Topette, f. 1. piccola conchiglia a chiocciola 2. talpa 3. tipo di pasta alimentare a forma di conchiglia.

Toppe, fà toppe, perdere il banco a zecchinetta alla prima mano.

Tórdele, f. tortora.

Tortanieglie, m. piccola ciambella di pane biscottato.

Tòrtene, m. ciambella di pane. Tòrtene de Pasque, ciambella dolce del periodo pasquale.

Tòsche, f. panico per uccelli. Tené la tòsche, disporre di scarse provviste alimentari, vivere in difficoltà finanziarie, avere poco denaro in tasca (la tòsche era una moneta di poco valore).

Tòtere, m. totano, trasl. sciocco.

Tozza bancone, m. gioco infantile.

Trabbanne, m. attendente.

Trabbucche, m. trabocchetto.

Traccagnelle, f. donna ciarliera, loquace.

Tracchie, f. 1. gangola 2. spuntatura di costa di maiale detta anche pettere.

Tracchiuse, (f. tracchiose) persona con cicatrici di gangole al collo.

Tràcene, f. trachino.

Tradì, tradire.

Traette, Minturno.

Traettese, m. (pl. traettise) minturnese.

Traffecà, trafficare, rovistare.

Traìne, f. lenza che si trascina con una barca per la pesca del polpo, della seppia o della spigola.

Traìne, m. grosso carro a due ruote, carretto.

Trambe, sghembo.

Trambià, diventare sghembo (riferito a lavori in legno, porte, finestre, ecc.).

Tramieze, m. tramezzo.

Tramme, m. tram.

Tramutà, travasare.

Tranche, zoppo. Cossa tranche, gamba zoppa.

Tranciate, f. tritato di erbe aromatiche, basilico, prezzemolo, aglio, ecc.

Trane, m. itrano, abitante di Itri (dim. m. tranicchie, f. tranecchie).

Tranieglie / trainieglie, m. tranello, inganno.

Tranische, di cosa riguardante Itri. Sole tranische, zappa tranesche.

Trapanà, trapanare, forare con il trapano.

Trapanieglie, ramo secco di erica per accendere il fuoco.

Tràpele / trapenarie, f. pl. adulazioni, lodi affettate.

Trapenature, m. aspo, arcolaio.

Trappane, m. (d’origine nordica, thorpani) tarpano, campagnolo dei paesi vicini, rozzo, zotico, ignorante.

Trascurze, m. discorso.

Trase e iesce, via vai.

Trasì, (p. trasute) (lat. trans ire) entrare. Trasì ‘n case, fidanzarsi ufficialmente.

Travacchere, f. spalliera del letto.

Travaglià, lavorare.

Travaglie, m. (fr. travail) lavoro.

Trave, m. trave. Trave luonghe, gioco di bimbi.

Traverze, f. traversa.

Traviature, f. travatura.

Travierse, traverso, obliquo.

Trecà, durare, indugiare.

Trécchese, m. gioco del filetto.

Treglie, f. (dim. tregliozze) triglia. Treglie mprusuttate, triglia secca con peperoncino macinato.

Treje, tre.

Tremente, guardare.

Trementute, f. guardata.

Trencà / trincà, trincare.

Trène, m. treno.

Trépene, m. treppiede.

Treppine, f. torpedine, pesce che dà scariche elettriche.

Treppuse / osa, panciuto / a.

Tresore, m. tesoro.

Trezze, f. treccia.

Triate / triàteche, m. teatro.

Triccabballà, m. rozzo strumento popolare a percussione.

Tricche tracche, f. 1. battola: si usa la settimana santa al posto delle campane 2. botto di Natale.

Triccione, m. grosso strofinaccio.

Trìddece, tredici.

Triémete, m. tremore.

Triòbbele, f. trabiccolo.

Trippe, f. 1. trippa 2. pancia grassa.

Triscà, 1. scuotere 2. trebbiare.

Trìspeglie, m. trespolo, cavalletto per le reti dei letti.

Triste, triste, cattivo, irrequieto, vispo, riferito a bambini.

Tròccele, f. 1. carrucola 2. altro nome della battola, crepitacolo, arnese di legno usato durante la settimana santa al posto delle campane 3. fig. persona chiacchierona 4. mazzo di cordicelle di saracchio lavorate a mano dalle donne della Spiaggia.

Tròcchie, m. (pl. truocchie) 1. torchio 2. fascio di fieno attorcigliato.

Tromme, f. tromba.

Trònele, f. pl. zuppa preparata con tozzi di pane duro bolliti e conditi con sale, olio, aglio, prezzemolo e peperosso.

Troppe, f. (pl. tròppele) tronco della vite.

Troppe, troppo.

Truà, trovare, cercare, rinvenire. Truenne vaje, non badarci, non sottilizzare, non darci peso. I’ truenne, cercare.

Truffà, soffiare.

Truffate, f. soffiata.

Truffature, f. grasso della gelatina di maiale.

Truffe, m. soffio.

Truiane, qualità di fichi.

Trummette, f. trombetta.

Trummettià, strombettare.

Trummiente, m. tormento.

Truoglie, (f. trole) torbido. Acque trole, acque torbide.

Truone, m. (pl. f. trònele) tuono.

Truoppe, m. parte bassa del tronco dell’albero.

Trupeje, f. burrasca, temporale. Dà trupeje, dare tormento, fastidio.

Truppuse, vedi treppuse.

Tu tu, suono della trombetta.

Tuaglie, f. asciugamano.

Tubbe, m. tubo.

Tubbette, m. cartuccia per pistole giocattolo.

Tuccà, (p. tuccate) toccare.

Tucchelià, (p. tuccheliate) toccare tutto ciò a portata di mano.

Tùfele, f. tubo di scarico della grondaia.

Tulette, f. toletta.

Tummacche, f. (sp. tomato) pomodoro.

Tùmmeglie, m. (pl. f. tómmele) 1. tomolo, antica misura per aridi 2. misura agraria. A tómmele, in gran copia. Puozze avé lu bene a tómmele, possa tu avere il bene a tomoli.

Tummì, (lat. tumeo-es) gonfiare, trattandosi di parte del corpo. S’è tummite gliu rite, s’è gonfiato il dito. Mò te tummisce n’uocchie, ora ti gonfio un occhio.

Tummigliotte, m. persona bassa e grassa come un tomolo.

Tunnare, f. tonnara.

Tunne, (f. tonne) rotondo.

Tunne, m. tonno.

Tunnine, f. tonno salato.

Tuocche, m. passatella.

Tuone, m. 1. accento della voce 2. motivo, melodia.

Tuorce, ì a tuorce, andar male.

Tuorne tuorne, intorno.

Tuorne, m. tornio.

Tuortamente, ingiustamente, a dispetto.

Tuorte, m. torto.

Tuoste, (f. tòste) duro, caparbio. Pane tuoste, pane raffermo.

Tuozze, m. (pl. f. tòzzele) 1. tozzo 2. una specie di biscotti dolci con mandorle e senza.

Tuppà, venire a contatto.

Turceture, turceture de panze, dolori di pancia.

Turde, m. (f. turdesse) tordo.

Turnese, m. moneta del periodo borbonico.

Turtiere, f. teglia di terracotta.

Turze, m. (pl. f. tórzele) torsolo. Ì pe le tórzele, pagare il fio.

Tùtere, m. tutolo, pannocchia del granturco.

Tutte, tutto. Tutte na botte, tutto a un tratto, di botto, improvvisamente.

Tuzzà, urtare.

Tuzzate, f. urto.

Tuzzulà, bussare.

Tuzzulate, f. bussata.

Uaglie, m. gallo.

Uaglienare, m. stia.

Uaglione, m. ragazzo, dim. uaglionieglie.

Uagliunere, f. frotta di ragazzi.

Uaje, m. guaio.

Uallecchie, f. rocchio di salciccia.

Uantiere, f. vassoio, guantiera.

Uaragnà, guadagnare,

Uaragne, guadagno.

Uarda mugliere, gioco di bambini.

Uardà, (p. uardate) guardare.

Uardaccoppe, deriva da guardia del corpo, chiamata a servire un capo camorrista. Si tratta di una persona per la quale la violenza, l’arroganza, la prepotenza fanno parte del suo mestiere quotidiano. Vale prepotente, arrogante, furfante, mascalzone, briccone ecc.

Uardamane, m. guardamano, per cucire le vele, formato da una fascia di cuoio, munita di un disco metallico col quale si spinge l’ago.

Uardamone, m. quartabuono, squadra per misurare angoli di differente ampiezza.

Uardastòmeche, m. grembiule di tela di olona che l’ortolano indossa quando lavora nell’orto.

Uarduncieglie, m. tramezza.

Uarnemiente, m. finimento per cavalli.

Uarracchione, m. semplice sistema per tesare bene le funi che tengono assicurato su un carretto un voluminoso carico di fieno o di foraggio.

Uarracine, m. coracino (heliases chromis vulgaris).

Uarrecchie, m. bariletto di 3-5 litri.

Uarzone, m. garzone.

Uastà, (p. uastate) 1. guastare 2. abortire.

Uastamestiere, m. guastamestiere.

Uaste, m. guasto.

Ubbie, f. sgorbia.

Uccaglie, m. boccarola, boccaiola.

Ucculare, m. 1. pappagorgia 2. grasso intorno alla gola del maiale.

, orsù, olà, ohé.

Uelle, f. correggiato per la trebbiatura.

Ùfere, f. bufala.

Uggià, voltare, girare.

Uglì / vuglì, (p. uglite) bollire.

Uglìcheglie, m. ombelico.

Uglie / auglie, f. aguglia, pesce lungo fino a 80 cm.

Uglije, 1. voglia, desiderio 2. macchia congenita della pelle dovuta a pigmentazione che si crede derivi da un desiderio non appagato della madre quando era incinta.

Ugliuoglie, m. bugliuolo, secchio di legno usato sulle barche.

Ugniglie, m. murice che vive nel fango, con la conchiglia senza aculei (ceratostoma foliatum).

Unche / uìncheglie, m. vinco, rametto flessibile.

Uìnchele / uínghele, f. seme delle cucurbitacee.

Ulé, v. vulé.

Ulià, veleggiare.

Uliate, f. veleggiata, passeggiata su barca a vela per la rada.

Uliuse / vuliuse, che ha molti desideri.

Ùmete, n. umidità.

Umeticce, umidiccio.

Ummeccà / vummeccà, vomitare, rigettare.

Ummucuse, smorfioso, sdolcinato.

Unacce, f. vinaccia.

Unnece, undici.

Unnelle, f. gonna, gonnella.

Uocchie, m. occhio. Palle degl’ uocchie, globo oculare. Uocchie de fuoche, spauracchio per bambini. Uocchie de S. Lucije, chiocciola marina commestibile che vive vicino le scogliere. Uocchie a punente, rombo di rena. Uocchie alla penne, vigilare, stare con gli occhi aperti; si riferisce all’antenna della paranza durante il temporale.

Uocchie de fuoche, m. occhiocotto, uccello della famiglia Sylvia Melanocephala.

Uoglie, n. (pl. vole) tirata di sciabica.

Uoglie, m. olio.

Uoje, oggi.

Uómmeche, m. vomito.

Uorche, m. orco.

Uorge / uorze, n. orzo.

Uorglie, m. alleggio, foro nel fondo di una barca per scaricare l’acqua.

Uorte, m. orto.

Uóseme, m. sentore, fiuto, intuito. Sentì gli’ uóseme, intuire. Tené gli’ uóseme, avere fiuto.

Uosse, m. (pl. òssele) 1. osso 2. nocciolo di frutta. Uosse pazziglie, malleolo.

Uótteglie, m. rana.

Uove, m. (pl. ove) uovo. Bianche degli’uove, albume. Russe degli’uove, tuorlo.

Uózzeglie, m. salvadanaio.

Uraje, m. regalo.

Urdenarie, scadente, di poco valore.

Urfatane, m. da orfe, golfo. Vento da levante scirocco che interessa tutto il golfo di Gaeta dal Miseno al Circeo. È un vento che fa piagne, fa piangere perché quando è forte s’interrompe l’attività marinara.

Ùrgene, f. ulcera.

Urgiate, f. orzata.

Urme, m. olmo.

Urràine, f. borragine.

Urrasche, f. acquazzone, temporale.

Urtelane, m. ortolano.

Urtine, f. scuola di catechismo.

Urze, m. orso.

Urzià, inclinarsi della barca a vela sotto la spinta del vento.

Urzitte, m. borsellino.

Usarale, m. usuraio.

Usce usce, voce per spronare i maiali.

Usce, f. bussola. Gerà la usce, cambiare idea.

Uste, m. busto.

Usumà, (p. usumate) 1. fiutare, annusare 2. fig. intuire, aver sentore di qualcosa.

Ute, avuto, p. di avere.

Ute, m. (pl. f. ótele) gomito.

Utecà, (p. utecate) rovesciare. Paje utecate, matto da legare.

Útele, utile.

Úteme, ultimo. All’úteme, finalmente, infine.

Utrià / vutrià, (fr. vautrer) rotolare per terra, voltolare, sdraiare.

Uttà / vuttà, spingere.

Uttale, dottato, una qualità di fichi bianchi.

Uttare, m. bottaio.

Uttate / vuttate, f. spinta.

Uttazze, m. parelio.

Uttazzieglie, m. uomo basso e grasso.

Uve, f. uva. Le principali qualità sono S. Giuseppe bianca, S. Giuseppe nera, sangenelle, serpe, cornicelle, pane, pisciasotte.

Uzze / vuzze, m. piccola barca da pesca, dim. uzzarieglie.

Ùzzere, rozzo strumento musicale, (a Napoli putipù).

Va e vié, via vai.

Vacantà, (p. vacantate) vuotare.

Vacantarie, f. inutilità, vacuità, futilità.

Vacantavarile, scaricabarile.

Vacante, vuoto.

Vacelotte, m. scodella grande, insalatiera.

Vache, m. chicco di uva, grano, pepe, sale.

Vacheliate, f. manciatina di legumi, cereali, pasta minuta.

Vacile, m. bacile, dim. vacelotte.

Vaiasse, f. serva, donna rozza.

Vàine, f. 1. baccello del pisello 2. capruggine, solco nel quale connette il fondo della botte.

Valanzine, m. bilancino, trapele, quadrupede legato al lato delle stanghe del carretto.

Valanzole, f. attrezzo per legare al carro il bilancino.

Valire, m.(dim valirotte) barile.

Vallane, f. nocciola, avellana.

Vallette, f. galletta.

Vammace, f. bambagia, ovatta.

Vammane / mammane, f. ostetrica, levatrice.

Vampate / lampate, f. fiammata.

Vampe / lampe, f. fiamma.

Vanne, f. banda, lato, parte. Da chesta vanne, da questa parte. Fore vanne, fuori bordo.

Vape / ape, f. ape, dim. vaparelle.

Varà, (p. varate) 1. varare 2. far crollare, abbattere, buttar giù, demolire.

Varatorie / uaratorie, m. crollo, rovina, disastro, schianto.

Varavaglie, m. uccello marino di piccole dimensioni, ali lunghe, volo irregolare, buon tuffatore.

Varche, f. barca. Varche da riceve, grossa barca a vela e a remi (8 vogatori) che faceva servizio di corriere e trasporto merci e passeggieri tra Gaeta e Napoli.

Varcucelle, f. barchetta giocattolo di sughero.

Vare, m. 1. vado, viottolo, passaggio 2. varo di un natante.

Vàreche, m. cefalo calamita.

Vàreglie, f, radicetta superficiale della vite che il contadino toglie.

Varre, f. asta, sbarra, stanga, paletto.

Varrià, pestare, picchiare, randellare.

Varriate, f. bastonatura, filza di percosse.

Varricieglie, m. grosso bastone, randello.

Varve, f. barba.

Vasà, (p. vasate) baciare.

Vasapiere, m. infrutescenza ovoidale di una specie di pianta detta lappa o làppola, provvista di uncini con i quali si attacca al vello degli animali e sotto le piante dei piedi nudi.

Vascaricce, m. parapetto del terrazzo.

Vasce, basso.

Vascieglie, m. vascello.

Vasciegliotte, m. barchetta giocattolo di legno.

Vase, m. 1. vaso, dim. vasette 2. bacio.

Vàseglie, m. 1. basolo, lastrone di pietra per pavimentazione stradale 2. vaso per varo di navi.

Vasere, f. 1. maschera 2. visiera.

Vastace, m. facchino.

Vattalarde, m. battilardo, tagliere.

Vatte, battere, picchiare.

Vattià, (p. vattiate) battezzare.

Vattìe, m battesimo.

Vavaglie, m. cavallo nel linguaggio infantile.

Vave / vavarie, f. bava. Fig. smorfia, moina. Quante vave che faje, quante smorfie fai.

Vave, m. nonno. Vàvete, tuo nonno, tua nonna.

Vavià, 1. imbrattare con bava 2. sciupare una vivanda come fanno i bambini che mangiano da soli.

Vavose, f. bavosa, blennio (blennius vulgaris) pesce che vive vicino agli scogli.

Vavoselle, f. bavaglino.

Vavuse, (f. vavose) bavoso.

Ve, vi.

Velance, f. bilancia.

Velancione, m. stadera.

Vellocce, f. tuorlo.

Vence, (p. vinciute) vincere.

Venì, venire, derivare. Da che ne vè? Da che deriva? Chelle che ne vena vene! Che Dio ce la mandi buona!

Venne, (p. vennute) vendere.

Vennegne, f. vendemmia.

Vennìcchele, f. lenticchia.

Ventaglie, m. ventaglio, ventola.

Vènte, m. ventre, pancia, addome.

Ventresche, f. pancetta.

Ventricieglie, m. stomaco del pollo e del maiale.

Ventrische, m. lentisco.

Ventulà, ventolare, far vento.

Venture, f. ventura, sorte futura. Addevenà la venture, predire il futuro.

Véppete, f. bevuta.

Verbe domine, perfettamente uguale.

Verdate, f. verità.

Verde, n verde.

Verde/virde, acerbo.

Verdone, m. fringuello dal piumaggio verde scuro.

Vere, n. vero,verità.

Veré, vedere. Ne` ce veré cchiu`, non stare nei panni, non ragionare più, smaniare. Fà veré, fingere.

Veregnà, vendemmiare.

Vèrme, m. (pl. vierme) verme.

Vermecate, f. vermicaio. Piglià na vermecate, prendere una grossa paura.

Vernate, f. invernata.

Vèrnie, f. (lat. verna) 1. smorfia, chiasso, moina 2. rimprovero.

Verrugge, m. succhiello adatto ad allargare i fori.

Vertecchie, f. pl. difetti, foie, stravaganze.

Vertù, f. 1. virtù 2. minestra di legumi che si usa cuocere il 1° maggio.

Vèrze, verso.

Vessiche, f. vescica.

Vèste, f. (dim. vestarelle) vestimento in genere.

Vestì, vestire.

Vetieglie, m. vitello.

Vetranghe, f. cinghia posteriore dei finimenti dei cavalli alle stanghe di un veicolo.

Vetrenone, m. vetrina esterna di negozio.

Vetriere, f. vetreria.

Vette, f. vetta, cima.

Vètte, m. (pl. viette) stecco, fuscello, pezzo di ramo secco.

Veve, bere.

Veverone, m. beverone per animali, pasto molto lento per i maiali nel quale viene messo a pezzetti qualsiasi cosa commestibile.

Vi’, vedi. Vi’ che tiempe! Guarda che tempo!

Viace, m. barra del timone.

Viagge, m. viaggio.

Viaje, m. trasporto di cose a braccio o someggiate. Cu la vieste ogge ho fatte tre viaje d'uve, con l’asino oggi ho fatto tre carichi di uva.

Viate, beato. Viate a té, beato te.

Viecchie, m. (f. vecchie) vecchio, dim. vecchiarieglie, vecchiarelle, quest’ultima é la donna che porta in braccio il bambino per il battesimo.

Viénnere, m. 1. genero 2. venerdì.

Viente, m. vento. Viente de la terre, gregale. Vé da ‘n terre a iscì fore, viene dalla terra e va verso il mare aperto.

Vierne, m. inverno.

Vieste, f. l'animale da soma (asino o mulo) del contadino.

Vigliute, n. velluto.

Vije, via. Via nove, strada maestra carrozzabile, era detto così il Corso Attico.

Vinceticce, chi la vuole sempre vinta.

Vine, n. vino.

Vinte, venti.

Viole, f. 1. viola 2. pianino,

Vìreve, m. (f. véreve) vedovo.

Viscotte, m. (pl. viscuotte) biscotto.

Viscuttate, biscottato.

Vitriuoglie, n. vetriolo.

Vive, vivere.

Vive, vivo.

Vizie, m. vizio.

Viziuse, (f. viziose) 1. vizioso 2. donnaiuolo.

Voccaperte, f. un tipo di corda di saracchio lavorata a due trefoli attorcigliati in maniera lasca per l’allevamento delle cozze.

Vocce / vozze, f. 1. gozzo 2. ghiandola gonfia del collo.

Vocche / ocche, f. bocca.

Vòcche, f. chioccia.

Voggiarelle, f. rotonda a mare a Montesecco, nei pressi dove era la chiesa dei S. S. Apostoli.

Voggiarieglie, m. giostra.

Vòglie, f. voglia, macchia sulla pelle.

Vogne, (p. vunte) ungere.

Vòllere, m. rete per la pesca del cefalo.

Volpare, f. uncino, gancio per recuperare oggetti caduti nel pozzo o in mare.

Vònghele, f. vongola. Ittà vònghele, dire schiocchezze.

Vope, f. boga, pesce marino. Vope de sanghe, piccolo gonfiore rosso sulla pelle.

Vorbe, f. volpe.

Vòreve, f. (lat. volvere) nottola. Pezzo di legno che girando su un perno centrale serve a chiudere usci, pollai, cancelletti di legno.

Vorze, f. borsa.

Vòsche, m. (pl. vuosche) bosco.

Votabannere, m. banderuola, persona volubile.

Votafacce, m. voltafaccia, voltagabbana.

Vote, f. volta, turno. Ce steje na vote, c'era una volta. Dà vote, legare. La vota bone, la volta buona.

Vote, m. (pl. vute) voto.

Vòteche e catelle, giuoco di ragazzi.

Votta votte, spingi spingi.

Votte / otte, f. (pl. vutte / utte) botte.

Votte, spingere.

Vove, m. (pl. vuove) bue.

Vracce / racce, m. (pl. f. le vracce) braccio.

Vracciate, f. 1. bracciata del nuotatore 2. quantità racchiusa tra le braccia.

Vrace, f. brace.

Vracere, f. braciere.

Vrancate, f. manata, cespo che si può prendere con una mano.

Vranche, f. mazzetto di ortaggi legati insieme.

Vrenne, f. crusca.

Vriale, f. (fr. vrille) succhiello.

Vriglie, f. briglia.

Vrignà, vendemmiare.

Vrignese, f. (pl. vrignise) verza.

Vrucculuse, (f. vrucculose) vezzoso, pieno di moine.

Vruóccheglie / ruóccheglie, m. 1. broccolo 2. moine, vezzi.

Vucà, 1. vogare 2. dondolare, cullare.

Vuccone, m. (pl. vuccune) boccone.

Vucculare / ucchelare, m. pappagorgia, guanciale del maiale.

Vuculià, cullare.

Vuggiá, vedi uggiá.

Vugli` / ugli`, bollire.

Vuglie, m. bollore.

Vui / vuje, voi.

Vulà, volare.

Vulé / ulé, volere.

Vuluntine, m. pesca a fragolino.

Vurvate, f. lavorazione della pasta di farina ridotta a rotoli con le palme delle mani e quindi tagliati a pezzi per ricavarne le forme del pane da cuocere al forno.

Vuoste, (f. voste) vostro.

Vurzitte, m. taschino.

Vutà, votare..

Vuttà / uttà, spingere.

Vuzzeluse, (f. vuzzelose) gozzuto.

Wallaruse, m. ernioso. Fig. lento a muoversi. Papera wallarose, donna lenta e di statura bassa.

Wallere, f. vedi paposce, ernia scrotale.

Wallerià, fare chiasso, baldoria, vociare forte e sguaiatamente.

Wapparìe, f. smargiassata.

Wappe, m. (sp. guape) guappo, camorrista, smargiasso.

Wardamacchie, m. grembiule di pelle di capra che i caprai portono sempre a tracollo insieme all’ombrello.

Wardie, f. guardia, vigile urbano.

Werre, f. guerra.

Zaffurrache, f. ago per materasso.

Zàine, m. 1. zaino 2. Lucarino, uccello della famiglia dei Fringillidi (Carduelis spinus) 3. zagara, fiore dell’arancio.

Zampaglie, m. zanzara.

Zamparìcheglie, m. favilla.

Zàmpere, m. (gr. chimaros, caprone) zotico, villano.

Zampitte, m. sandalo.

Zampogne, f. zampogna, cornamusa.

Zampruosche, m. villano, tanghero, bifolco.

Zampuchelle, f. frutto del sambuco.

Zampugnare, m. suonatore di zampogna; traslato dispr. cafone, rozzo.

Zànnere, m. zattera usata dai calafati per le riparazioni fuori bordo dei velieri in acqua.

Zappà, zappare.

Zappatore, m. zappatore, contadino. Zappatore nzignurite, contadino insignorito nel senso di dirozzato, incivilito, con pretese signorili.

Zappe, f. 1. zappa. Zappa tranesche, un tipo di zappa usata a Itri con manico meno inclinato 2. attrezzo del muratore per impastare la malta.

Zappe, m. caprone, maschio della capra.

Zappià, (p. zappiate) zappettare.

Zappieglie, m. contadino, villano, ignorante.

Zappulià, zappettare.

Zaraffe, Fà zaraffe, fare piazza pulita, comportarsi in modo scostumato.

Zavardieglie, m. verzellino, passeraceo (Serino canarius).

Zavorre, f. pietrisco usato dai muratori.

Zazzaele, m. testone, scimunito.

Zazze, m. sporcizia, sudiciume, fango.

Zàzzere, f. zazzera.

Zazzià, sozzare.

Zazzuse, (f. zazzose) sudicio.

Zebeliture, f. sepoltura.

Zeccà, battere monete.

Zeccarieglie, m. ragazzo che porta a casa poche monete guadagnate con piccole prestazioni.

Zecche de mare, f. crostaceo parassita di pesce.

Zecche, f. zecca, parassita di piante ed animali.

Zecchenette, m. zecchinetta, giuoco di azzardo.

Zeccuse, (f. zeccose) noioso, seccante.

Zéfele, f. spiffero di vento.

Zelle, f. tigna. Sta càreche de zelle, sta carico di debiti.

Zèllere, m. sedano.

Zelluse, (f. zellose) tignoso.

Zencónele, f. parte superiore di una frasca.

Zenghetieglie, m. giuoco di ragazzi con mandorle o nocciuole.

Zennacche, m. orecchini pendenti.

Zeppe, f. zeppa.

Zéppele, f. zeppola, dolce nella ricorrenza di S. Giuseppe.

Zepponte, f. sostegno.

Zerrià, girare a vuoto, camminare perdendo tempo, gironzolare.

Zèsche, stupido, sciocco.

Zétele, f. pl. capelli trascurati.

Zetieglie, m. (f. zetelle) scapolo.

Zeza zeze, m. persona ridicola.

Zezzelle, f. mammella nel linguaggio infantile.

Zezzenelle, f. cispa degli occhi.

Zezzìneche, m. ascella.

Zi’care, zio caro, zia cara. In questo modo ci si rivolge a una persona anziana.

Zi’peppe, m. orinale.

Zibiliture, f. sepoltura.

Zie, m. e f. zio, dim. zezije. Zìeme, mio zio, mia zia; zìete, tuo zio, tua zia.

Zigarre, m. sigaro.

Zìnghere, m. zingaro.

Zippe, m. cavicchio.

Zirre, m. ziro, orcio di terracotta per vino, olio ecc.

Ziscate, f. fischiata.

Zische, m. fischio, flauto, dim. ziscarieglie.

Zite, f. 1. foglia piccola piccola e commestibile del cavolo 2. adolescente.

Zitte, zitto.

Zìzze, f. mammella.

Zòcchele, f. 1. zoccola, topo di fogna, fig. donna di facili costumi, prostituta 2. cesta con coperchio per il trasporto del pesce con ghiaccio.

Zófele, m. zolfo.

Zompe a luonghe, salta la quaglia, giuoco infantile.

Zoppitte, zoppetto, procedere saltellando su un piede solo, presente in alcuni giochi infantili. A zoppitte, a pie’ zoppo.

Zucà, (p. zucate) succhiare.

Zucamele, m. fiore di sapore dolciastro di una pianticella spontanea.

Zucapece, m. lampreda marina.

Zucate, malandato, magro.

Zucazuche, m. bastoncino di zucchero caramellato.

Zuccarotte, n. zuccherino.

Zuche, m. sugo, salsa.

Zuchitte, m. succio, segno rosso rimasto sulla pelle.

Zucuse, (f. zucose) sugoso.

Zuffragne, f. forfora.

Zuffrije, soffriggere.

Zuglie, m. pl. capelli trascurati.

Zumpà, saltare.

Zumpe, m. salto.

Zuóccheglie, m. 1. zoccolo 2.mattone. Zuóccheglie bucate, mattone forato.

Zuoppe, (f. zoppe) zoppo.

Zuppe, f. zuppa, dim. zuppetelle.

Zuppelià / Zeppelià, gustare a piccoli bocconi e con calma un buon piatto per assaporarlo al massimo e più a lungo. Te glie stai zappulienne ssu quarte de tielle! Te lo stai gustando codesto quarto di tiella !

Zuppere, f. zuppiera.

Zuzze / zuzzuse, sozzo, sporco.