USANZE
E CREDENZE
VARIE
ACQUA
Acqua di
pesce, denari e sale si spargono nella casa in cui si va ad abitare. L'acqua
adoperata per lavare la cuffia del battezzato si butta sul fuoco.
Acqua
e pane si lasciano sul davanzale la notte precedente la commemorazione dei
Morti.
Fa
male berla dopo la frutta, specialmente dopo i fichi e dopo la polenta.
Fa
male berla durante la nottata (acque de notte chiame la morte).
L'acqua
non si nega a nessuno.
AGLIO
Gli
agli si colgono il 2 giugno, giorno di S. Erasmo, perché non diventino vuoti (nfutìscene).
Uno
spicchio e un po' di sale nel taschino del vestito incignato allontanano
l'invidia.
Stropicciato
con la ruta sull'ombelico, calma i vermi (vedi ruta).
Strofinato
prima dell'uso dentro e fuori il tegame di terracotta, lo fa durare più a
lungo.
AGO
Ago,
filo e forbici, usati nel vestire un morto, si mettono con lui nella cassa.
Il
foruncolo si buca con l'ago, mai con lo spillo.
ARANCIA
Fa
male mangiata di sera, fa bene la mattina (la matine d'ore, gliu mieziuorne
d'argiente, la sere de piumme).
Con
le foglie si riempie il guanciale del morto nella bara.
ARCOBALENO
Quando
appare a levante annuncia la pioggia, (se
iémpene le tine) si
riempiono i tini.
Quando
appare a ponente porta il sereno (buon tiempe
mene).
ASCENSIONE
La
notte scende dal cielo la benedizione e cade l'abbondanza sui campi di grano.
Si
addobbano i vicoli e si prega in comunione vegliando la notte della vigilia.
La
sera precedente si mette al sereno una bacinella d'acqua con petali di rose;
servirà a lavare il viso la mattina perché giova alla pelle.
ASSUNZIONE
Il
mese di agosto è dedicato all'Assunta e durante l'intero mese donne e ragazze
si riuniscono il pomeriggio a recitare preghiere e canti.
La
vigilia si osserva il digiuno e si mangiano pane e cocomero. Il giorno della
festa non si lavora, neppure gli uccelli volano: la massaia si astiene sinanche
dal rimescolare la cunzerve e
dal rivoltare i fichi messi a seccare. Ma il contadino non si ferma e fa le scrocche
di pomodori per l'inverno da appendere a un
chiodo fuori al balcone o in soffitta e coglie le pere spadone altrimenti si
riempiono di bachi.
BAGNO
Fatto
in acque dolci fa venire i dolori. Chi lo fa accaldato dopo una sudata rischia
pericolose malattie dell'apparato respiratorio.
Nel
bagno dei bambini in periodi di forte calore, è bene metterci latte di crusca.
Serve a difendere l'epidermide dalle eruzioni cutanee.
BITORZOLO
Per
non far venire il bitorzolo sulla fronte, dopo una battuta, premere con una
moneta e in mancanza con l'orlo della gonna.
Una
volta uscito il bitorzolo, ungerlo con lo strutto.
BOCCONE
L'ultimo
boccone non si lascia mai nel piatto; il bambino che lo lascia non cresce,
invece cresce il bambino che mangia il boccone lasciato.
Con
il boccone in bocca non si parla perché si combatte con la morte. È
un avviso rivolto soprattutto ai bambini.
BOTTONE
Non
si attaccano bottoni a indumenti indossati; se si è costretti, nel farlo si
pronuncia la formula: «Accuoglie
a nu ciucce» (addosso
a un ciuco) altrimenti porta sfortuna.
Vale
anche per rammendi vari.
BRIGANTI
I
briganti avevano il loro covo nelle rutte de S.
Austine (grotte di
S. Agostino) ossia i resti della villa romana (Il-I sec. a.C.) detta delle acque
salse, dove con frasche e sassi celavano l'ingresso.
In
una grotta avevano le provviste, in una seconda custodivano le armi, in una con
le pareti rosse dormivano; vicino a questa ce n'era una detta de
gliè musecante, perché
sulle pareti erano affrescate delle figure di suonatori.
A
mangiare, per non farsi tradire dal fumo del fuoco, se ne andavano alla ponte
de gliu Scarpone (punta dello Scarpone) in un
luogo detto la mese de glie bregante (la
mensa dei briganti) e per maggior sicurezza incaricavano uno di loro a far buona
guardia da un ottimo punto di osservazione, detto gliu
gliene russe (il
legno rosso).
CACA
UOGLJE
Pesce
della specie del palombo, con pelle quasi nera e occhi fosforescenti, vive nei
mari profondi oltre i 300 metri. Ha un fegato grosso quasi metà del corpo.
Fatto struggere sul fuoco il fegato diventa olio, lasciando poche scorie. L'olio
si conserva e viene usato per curare scottature, foruncoli (cicciune),
ascessi (cicciune
cecate) e ferite
purulenti. Si copre la parte malata con una pezzolina di lino bagnata nell'olio.
CAMOMILLA
Si
raccoglie il 17 maggio, giorno di S. Pasquale, perché sia più efficace.
La
camomilla si lega a mazzetti e si lascia essiccare all'ombra.
L'infuso
calma l'agitazione e l'ansia e concilia il sonno.
Il
decotto è indicato per lavare i capelli chiari perché ne conserva i toni
delicati.
CANDELA
La
candela benedetta il giorno della Candelora (2 febbraio) si accende durante i
temporali.
CANE
Sentire
abbaiare un cane è buon segno.
Il
morso guarisce mettendovi sopra un ciuffo di peli dello stesso cane.
CAPELLI
Capelli
e unghie si brucino o distruggano in altra maniera: potrebbero finire nelle mani
di persone cattive e usati per fare la fattura.
Mangiando
pane ammuffito, diventano ricci.
Per
farli riscrescere, avvolgere un millepiedi in un fazzoletto e legarlo in testa.
CARNE
Non
se ne mangia in periodo di lutto.
CARRUBA
Strofinata
acerba su un porro e buttata lontano lo fa sparire.
Una
carruba spezzata in tre, unita a malva, alloro, fichisecchi e mandorle dà un
efficace decotto per la tosse.
CASA
Insieme
alla prima pietra delle fondamenta, si murano immagini sacre e monete, e così
pure alla costruzione del solaio: porta fortuna.
CAVALLA ZOPPE
È detto
così un fantasma che appare a notte fonda, avvolto in un lenzuolo bianco, qua e
là per le vie e i vicoli bui della città.
CAVALLO
Incrociare
un cavallo bianco porta fortuna.
Porta
ugualmente fortuna trovare un ferro che, inchiodato sulla porta o sulla
finestra, scaccia il malocchio.
CAVALLUCCIO
MARINO
Legato
con un filo al balcone o alla finestra, difende dal malocchio e dall'invidia
(vedi malocchio).
CENERE
Schiarisce
la voce come nel bucato schiarisce la biancheria.
Si
sparge fuori dopo un litigio con una vicina.
Si
mette nella terra, soprattutto se cretacea, dove sono piantate le cipolle per
non farle ngepullì,
venire vuote.
CHIAVE
Una
chiave maschio, mascugline,
stretta in mano, fa passare una crisi del male
della luna, epilessia (vedi lupo mannaro).
CHIOCCIA
Per
togliere a una gallina la voglia di fare la chioccia, infilarle una penna nelle
narici, oppure bagnarla nell'acqua, anche marina, e legarla ad un albero.
Sotto
la chioccia, mettere sempre un numero dispari di uova.
CJAMMARRÙCHELE
(vedi
zuppa).
CIVETTA
Dove
la notte si ferrna a cantare lugubremente, annuncia disgrazia.
Quando
canta come gli altri uccelli, porta bene. «Cummara
meja festose, pecché cante a chest 'ore? La vocca teje è pene de rose e mele,
a casa meje salute e bene» (Comare
mia festosa, perché canti a quest'ora? La bocca tua è piena di rose e miele, a
casa mia salute e bene).
COCCINELLA
È detta
gliu Sante Necole; porta
fortuna nella casa dove entra.
Sante Necole,
famme truà la via bone (S. Nicola, fammi trovare la via buona). Posata sul palmo
della mano, la coccinella indica la via buona in direzione del volo che prende.
COCOM
Come
pranzo si mangia col pane la vigilia dell'Assunzione, dopo averlo tenuto al
fresco nel pozzo.
I
migliori provengono da S. Felice Circeo, dove si vanno a prendere con le barche
e si vendono sotto l'ombra dei platani di Montesecco, al richiamo: «S.
Antuone ci 'ha puoste 'o fuoche» (S.
Antonio ci ha messo il fuoco): quello dei falò che si accendevano la notte di
S. Antonio abate, 17 dicembre.
COLOMBO
Per
ammazzare un colombo, non adoperare il coltello, né tirargli il collo come si
usa per il pollo.
Per
rispetto allo Spirito Santo, di cui è simbolo, gli si riserva un trattamento
particolare: si affoga in una catinella di acqua.
CONFETTI
I
confetti sparsi sul corpo di un bambino morto si mettono con lui nella bara.
Si
lanciano con monete, dolciumi e petali sugli sposi al rientro in casa, dopo la
cerimonia in chiesa.
COPERTE
La
coperta di seta si espone alle finestre e ai balconi, al passaggio delle
processioni.
Si
stende sul letto, quando il parroco, a Pasqua, va a benedire la casa.
Si
stende sul letto del morto.
Serve
ad addobbare il vicolo, nella festa dell'Ascensione.
CUCINA
La cucina gaetana comprende: tielle,
liatine, saunacce, meneste ammaretate, iotte, annuglie, saucicce deféteche,
suffritte, vertù, cianfò, pezzelle de cecenieglie e de cape de flo re, zuppe
de ciammarrùchele, ruoccheglie de rape all 'arraggiate cu saucicce o cu
parnocchie, purpetieglie affucate, purpette de sarde, bàine de fasuglie.
COMARE
E COMPARE
Non
si tradiscono, ma si rispettano, sono San Giuanne (S. Giovanni). Gliu
San Giuanne ne' se pò tradì.
CUMMARELLE
È chiamata
cummarelle colei
che lava la cuffietta con la quale è stato battezzato un neonato. La
cummare de pezze poche s 'apprezze.
DECOTTO
Fatto
con la parietaria (Palatane)
cura i riscaldamenti viscerali ed è un forte
diuretico ottimo per le coliche renali: va bevuto a digiuno, dopo averlo
lasciato la nottata al sereno.
Con
fichisecchi, mandorle col guscio, alloro e malva, calma e cura la tosse.
Con
sette ingredienti (sette cape)
cura le costipazioni bronchiali: carrube,
malva, fichisecchi, mandorle intere, lauro, camomilla, mela.
Fatto
con la gramigna (ramegne)
è un buon rimedio per curare le infiammazioni
della vescica e dei reni.
DENARO
Non
posare mai denari sulla tavola apparecchiata né sul letto: porta disgrazia.
Per
scaramanzia ricambiare con qualche moneta i regali consistenti in fazzoletti o
forbici.
Denari,
acqua e sale sparsi nella casa nuova portano abbondanza.
DENTI
I
denti di latte che cadono non si buttano, si nascondono in un buco.
Si
facilita l'uscita del dente nuovo al bambino, applicando sulla gengiva un mazzone,
ghiozzo.
Quando spuntano i denti al
bambino, gli nascono i vermi nell'intestino:
Il
dolore dei denti cariati si calma pungendo la gengiva con l'aculeo de
gliu rucche, un
pesce simile alla razza catturato il giorno di S. Pietro (vedi rucche).
I
bambini, che mangiano i chicchi bianchi della melagrana, avranno denti di cane.
Il
dolore di dente si calma, convogliando, per mezzo di un imbuto sul dente
dolorante, il fumo che emana un pomodoro selvatico bruciato. Il fumo uccide il
verme che lo corrode.
EMORRAGIA
Si
sminuzzano e si schiacciano le foglie di ortica (cardichele);
si filtra il succo e per tre mattine, a
digiuno, berne due dita di bicchiere da vino lasciato la notte al sereno.
FACCIA
Sulla
faccia gonfia, passare più volte un oggetto di argento.
FATTURA
E FATTUCCHIERE
I
dolori di testa spesso sono dovuti al malocchio o a una fattura. Per liberarsene
si va dalla fattucchiera: costei bagna i pollici con l'olio, li strofina sulle
sopracciglia del paziente e per tre volte ripete la formula:
« Uocchie
e maluocchie, ietticeglie dente agli 'uocchie» (Occhio e malocchio,
buttaglieli nell'occhio).
In
casi più gravi, la fattucchiera versa tredici gocce di olio in una scodella
contenente dell'acqua; fa il segno della Croce, recita preghiere segrete ed
osserva la forma assunta dalle gocce galleggianti.
FICHI
Un
paniere di fichi regalati ai novelli sposi esprime augurio di abbondanza e
prosperità. Il contadino, produttore di fichi secchi, comincia a mangiarli il
giorno dei morti e devono durare sino al 1° maggio altrimenti l'asino mena
morsi (vedi cap. VI, Il fico, p. 71).
FIGURINE
Le
figurine dei Santi (glie santine)
non si buttano quando si sciupano e diventano
inservibili, ma si bruciano e finché dura la fiamma si ripete:
«Carte 'n
terre, Sante 'n cieglie» (Carta in terra, Santo in cielo).
FIORI
Non
si lasciano la notte nei locali dove si dorme.
Non
si fanno odorare ai neonati.
FISCHIETTO
Un
fischietto i ragazzi lo ricavano forando nella parte piatta un nocciolo di
albicocca e vuotandolo del seme.
Un
minuscolo fischietto l'ottengono dallo stelo cavo di un'avena selvatica,
incidendo una piccola ancia vicino al nodo.
FOGLIE
Le
foglie di lattuga sono un rimedio contro gli ascessi dentari.
Le
foglie di alloro nell'acqua del bucato danno profumo alla biancheria.
Le
foglie di platano fanno maturare i foruncoli.
L'infuso
di foglie d'alloro calma il dolore di pancia.
Da
una foglia tenuta tesa tra i pollici, i ragazzi divertendosi a soffiarci sù
ottengono un suono gradito.
FORTUNA
Porta
fortuna:
incrociare
un cavallo bianco;
-
trovare un ferro di cavallo;
-
toccare la gobba di un maschio;
-
trovare tra l'erba un quadrifoglio;
-
imbrattarsi le mani con sterco, soprattutto di bambini;
-
nascere con la camicia (membrana amniotica);
-
catturare una lucertola con la coda biforcuta;
-
spargere il vino sulla tovaglia;
-
sognare il pesce, il padre, i fichi, le fave, (vedi sogni);
-
sentire scoppiettare il fuoco, cante
gliuffioche, male lenghe o bona nove (canta
il fuoco, male lingue o buona nuova);
-
un geco che entra in casa.
GABBIANO
Mallarde,
quando
se ne vedono molti è prossimo il tempo cattivo. Una delle interpretazioni dei
segni che prevedono fenomeni atmosferici.
GAGGIA
Chi
la pianta, muore prima che fiorisca.
GATTO
Ogni
gatto ha sette spiriti.
Chi
ne ammazza uno, soffrirà sette anni di Purgatorio.
Quando
si netta la faccia con le zampe, preannunzia la pioggia.
Con
la punta della coda mozzata, diventa bravo cacciatore di topi.
Se
si dedica a cacciare lucertole non prende topi.
Sentirlo
miagolare nella notte è cattivo segno.
I
graffi guariscono, coprendoli con i peli dello stesso gatto.
(Vedi
latte).
GATTUCCIO
La
pelle di questo pesce, storze,
come gli altri della stessa specie, seccata al
sole, diventa come cartavetrata e come tale usata.
GECO
Il
geco (stiglione) non
si uccide, porta fortuna nella casa dove entra.
GIOVEDÌ GRASSO
Giuvedì de
gliu murziglie, chi ne 'tè denare se mpegne glie figlie,
per un pranzo ricco e
abbondante si impegnano i figli, dice un proverbio.
GRASSO DI GALLINA
Ha la proprietà di arrestare il
sangue di una ferita.
GRILLI
La
presenza di numerosi grilli (ariglie)
preannuncia scarso raccolto nei campi: tiempe
d'ariglie, tiempe de strille.
JANARE
Ci sono
delle donne che di giorno conducono una vita normale, ma che diventano streghe (ianare)
quando a mezzanotte si ungono sotto le ascelle
un olio custodito gelosamente. Pronunciando questa formula:
«Sott
'acque e sotta viente, sotte la noce de Meneviente»,
a cavallo di una scopa, si
levano in volo dalla finestra per raggiungere in breve tempo il noce di
Benevento. Qui con le altre ianare ballano il sabba sotto l'albero e poi
rientrano nelle proprie case, quando è ancora notte fonda, per riprendere in
famiglia la vita di tutti i giorni.
INNOCENTI
Il giorno de
glie nnuciente, 28
dicembre, ricorrenza della strage degli Innocenti, si fanno scherzi come il
primo aprile.
INTORPIDIMENTO
Per farlo
cessare, ungere con la saliva l'arto interessato, facendo il segno di Croce e
dicendo: «Svigliete piere ca gli 'àngeglie
viene, viene cantenne, svìgliete intante» (Svegliati
piede/che l'Angelo viene, viene cantando, svegliati intanto). Ripetere tre
volte.
LATTE
Scioglie le macchie d'inchiostro
sugli indumenti.
Conserva la lucentezza delle scarpe
di pelle lucida.
Il latte
di donna calma il mal di orecchio: basta versarne un ditale nell'interno.
Guarisce
gli occhi cisposi.
La nutrice
che dà da mangiare a una gatta perde il latte.
LAVANDA
Sprecandosse,
se
ne fanno dei mazzetti, si piegano gli steli e si legano sulle spighe, si
lasciano seccare e si mettono nei tiretti del cassettone per cedere alla
biancheria il loro delicato profumo.
LETTO
Non posare
sul letto denaro, cappelli o fiori: porta disgrazia.
Nella
camera da letto non entrare con fiori o ombrello.
A
prepararlo non siano più di due persone.
Quello
nuziale è preparato dalla madre dello sposo
Porta
sfortuna sostituirlo con uno nuovo.
Non
disporlo mai con i piedi verso la porta.
Sognare il
letto indica tranquillità d'animo.
LIMONE
Il succo
di un limone appena colto, bevuto a digiuno con una tazzina di caffé d'orzo e
un cucchiaio di olio, rinfresca l'intestino.
Bevuto con
l'acqua, calma la paura e l'agitazione.
Si adopera
per lavare gli intestini del maiale (carmià
le mazzolle).
Con il
limone e la sabbia si lucidano pentole, teglie e gli altri utensili di rame.
LIVIDI
Pizzeche de
muorte (pizzichi
di morti) perché sono attribuiti agli spiriti dei morti, durante il sonno.
LUCERTOLA
Quella con
la coda biforcuta porta fortuna.
In tasca a
un giocatore, lo fa vincere.
La coda
della lucertola continua parecchio a muoversi per maledire chi l'ha troncata:
bestemmia (rasteme).
LUNA
A crescenze
de gliune, luna
crescente, la donna che partorisce un maschio, avrà un maschio anche nel parto
successivo; quella che partorisce una
A
mancanze de gliune, fase
mancante, si verifica esattamente il contrario. A luna mancante si colgono agli,
cipolle, patate e peperoni da conservare
LUPO
MANNARO
Pupunare o pummunare,
licantropo, colui che soffre il male
della luna, perché
concepito la notte di Natale: di qui l'usanza di rimanere svegli e
fare la nottata.
La
crisi passa pungendolo con i rebbi di una forchetta.
MAGGIO
Il
primo del mese si fanno le virtù,
l'antica festa della primavera, comune a tutti
i paesi europei e che ciascuno celebra a modo suo. Da noi la tradizione
cristiana la vuole dedicata alla Madonna; consiste nel preparare una minestra
contenente "sette legumi", consumata in comune. Sicuramente risale al
piatto contadinesco dei Romani durante le feste campagnole della primavera
offerto per ringraziamento agli dei, noto sotto il nome di lanx satura. vedi
le ricette
MALARIA
Ecco alcuni rimedi per
guarire dalla malaria:
- Ingoiare
una cimice viva incapsulata in un'ostia;
- bere la
mattina a digiuno un decilitro di un decotto d'erve
de la malarie (erba
della malaria) bollita in acqua oppure vino;
- per sei
mattine bere a digiuno un bicchiere di acqua di mare;
- bere un
litro di olio di oliva;
- mangiare
senza pane 5 cape d' aglie (agli
interi);
- mangiare
senza pane 5 cepecce
(cipollotti rossi);
- mangiare
cruda la milza di bovino appena macellata e ancora calda;
- bere
mezzo litro di sangue di bovino ancora caldo.
MALATO
Il malato che sta a letto
deve porsi a sedere quando sente suonare le campane a morto o se davanti alla
casa passa un funerale. Se poi è molto malato, basta sollevargli il capo dal
guanciale.
MALOCCHIO
Ci
sono persone che tènne gli'uocchje sicche (hanno
gli occhi secchi) le quali inconsapevolmente con il solo sguardo trasmettono il
malocchio (cota d'uocchie). Ponne cchjù gli
uocchie ca le scuppettate (possono più gli
occhi che le schioppettate).
La
cota d'uocchie Si
scaccia portando addosso una borsina contenente sale, tre spicchi di aglio e un
peperoncino forte.
Si
usa anche indossare vestiti alla rovescia.
Per
tenerlo lontano dall'abitazione si lega un cavalluccio marino al balcone o alla
finestra.
MANO
Si
bacia in segno di rispetto, di devozione e di riconoscenza.
Il
bambino che riceve la prima comunione visita i parenti e il padrino ai quali
bacia la mano ricevendo in regalo monete, cioccolato e uova.
La
mano dei nati il giorno dei santi Pietro e Paolo, 29 giugno, ha la virtù di
legare in treccia i vermi sciolti nell'intestino per una paura presa. La stessa
virtù la possiede chi nasce dopo sei fratelli dello stesso sesso.
MANO
DEL TURCO
Così
è chiamata l'impronta del miscredente, ancora visibile sulla parete rocciosa
della fenditura che porta alla cappella del Crocifisso.
MARE
Quando
è molto agitato, la moglie del pescatore manda i figli a buttare alle onde le
pagnottelle benedette perché si calmino e facciano ritornare il marito sano e
salvo.
MAZZEMARIEGLIE
Oltre
ad essere il nome del paguro, è anche il folletto tutto vestito rosso che
appare nel palazzo presso la foce del torrente Arzano. Si tratta di un palazzo
signorile cinquecentesco, proprietà di don Felice Gaeta da lui lasciato in
eredità al comune di Gaeta. Dall'imponente costrnzione la località e la
spiaggia antistante sono denominate "Palazzo".
MENESTE
AMMARETA TE
Un
piatto della cucina gaetana di antica tradizione, prescritta per il pranzo il
giorno di S. Stefano, 26 dicembre; è una minestra di cavolo cappuccio,
MENSA
Dopo il
pasto la mensa non si lascia in disordine altrimenti l'Angelo rimane bloccato (mperute).
E sparecchiando la tovaglia non si scuote (scuteleje)
al di fuori perché insieme alle briciole si
allontana l'abbondanza (la razie de Die).
Il
venerdì santo, giorno della passione di Cristo, sulla mensa non si stende la
tovaglia (mantile).
MESTRUO
La prima
volta si dice che la giovane è ite a Conche e
ha dotte la lancelle (è andata a Conca e ha
rotto l'anfora). Conca è una località dove ci sono delle sorgenti. Alla mamma
si danno gli auguri perché è un buon segno, significa che la figlia è normale
e gode buona salute.
Nel
periodo del mestruo la donna non deve avere contatto con generi alimentari da
conservare: melanzane sott'olio, conserve di pomodori, peperoni sotto aceto,
perché tutto andrebbe a male. Non deve innaffiare né salire sugli alberi
altrimenti seccano. Sfiorato dalla sua gonna il cetriolo sulla pianta diventa
amaro. Non deve lavarsi i piedi: con l'acqua calda prolungherebbe il mestruo,
con quella fredda lo arresterebbe, due conseguenze pericolose per la salute.
MONETE
Vedi
puntura.
NATRICCHIE
Trappola
usata per catturare gli uccelli, composta da un traliccio di listelli di canna
(circa centimetri 50 per 30) fissati a un ramo curvato a U e tenuti fermi da due
fili di spago nei quali si intrecciano.
L'esca è
un bruco, verme de natricchie,
tenuto prigioniero dal posteriore con un anello
di sarmento. Il bruco, agitandosi continuamente, richiama l'attenzione degli
uccelli i quali lo afferrano e, nel tentativo di mangiarlo, sganci ano una
levetta che mantiene sollevata la natricchie caricata
di un sasso. La natricchie cade
chiudendoli nella buca sottostante dove sono entrati per catturare il bruco.
NOCE
Chi
pianta un albero morrà quando il tronco raggiungerà la circonferenza della sua
testa.
OCCHIO
Diventa
cisposo per l'orina del ragno; guarisce con il latte di donna (vedi latte).
Irritato, bisogna irrigarlo con
acqua zuccherata, applicata con un bicchierino. Quando trema il sinistro è
segno di tristezza, quando il destro è segno di
OLIO
Scaldato
dentro un cucchiaio e strofinato sulla gola, guarisce dal male; unto alle narici
lenisce il raffreddore.
Cura le scottature da solo o misto
con acqua e battuto con una forchettina. Passato con uno stelo di prezzemolo
sull'ano del neonato, lo aiuta a
Fa
scomparire I' orzaiolo a chi guarda in una bottiglia che lo contiene. Lane
de pèchere e uoglie d'auglive sane qualunca malatie
(lana di pecora e olio d'oliva sanano qualunque
malattia).
Quando
si versa per terra preannuncia una perdita, porta sfortuna; per annullare
l'effetto negativo vi si sparge sopra il sale.
Chi ne
mangia troppo sul pane, rischia di perdere i capelli. L'olio caldo di una
lucerna versato nell' orecchio di un dormiente lo uccide.
OMBRELLO
Aprirlo
in casa porta disgrazia; ugualmente se portato in camera da letto anche senza
aprirlo.
OME DE LU RASSE
Uomo
del grasso. Un uomo come tanti altri, che non dà alcun sospetto, frequenta
luoghi solitari e si aggira specialmente nella spiaggia di Serapo, tra le
numerose dune dove fioriscono meravigliosi gigli (pancratium maritimurn)
Se
gli passa a portata di mano un ragazzo, ed è sicuro di non esser visto, lo
afferra e lo ammazza per ricavarci del grasso con cui produrre sapone e candele.
Le
madri raccomandano vivamente ai figli di non allontanarsi molto da casa
ORECCHIE
Chi
le ha lunghe vive a lungo, al contrario chi le ha piccole.
Si
tirano il giorno del compleanno in segno di buon augurio (forse per
allungarle?).
Fischiano
a colui del quale si sta parlando in quel momento.
Il
mal d'orecchio scompare versandovi un po' di latte di donna (vedi latte).
ORZAIOLO
Nannanieglie,
scompare guardando l'olio nella bottiglia (vedi olio).
Oppure
con l'ovatta bagnata d'olio, ungere la bollicina sull'orlo delle palpebre
imitando l'atto di cucire e dicendo: «Te cose e
te scose» (ti
cucio e ti scucio). Ripetere tre volte.
Lo
stesso risultato si ottiene se per due giorni di seguito, passando davanti alla
palpebra un ago infilato, si ripete tre volte: «Mò
te glie cose» (adesso
te lo cucio).
PADRONA
DELLA CASA
Anche
aje e àime
de la case, lo
spirito che s'insedia in una abitazione e ne diventa il custode. Ogni casa ha il
suo spirito. Per lo più è generoso e disposto a favorire la buona fortuna
della famiglia che l'abita; se, però, è offeso e deriso diventa cattivo e
nemico e fa dei dispetti. A volte si rende visibile (ci
'assomme) sotto le
sembianze di una signora, una pacchiana, un cameriere, una chioccia d'oro con i
pulcini.
Non
si nomina mai, oppure con una certa riverenza perché si temono le sue
rappresaglie che si manifestano in tanti modi. Perciò si cerca in ogni modo di
mantenersela buona e di non urtarla. Un rumore o uno scricchioho denunciano la
sua presenza, lo scuotere della cataratte (la porta della terrazza) è il
segno che vuole entrare.
L'àime
(dallo spagnolo ama =
padrona di casa, proprietaria). può
fare la felicità o l'infelicità di chi va ad abitare in una casa; chi ci fa
fortuna lo deve all 'àime così
pure chi è perseguitato dalla sfortuna.
Se
un oggetto non si trova, senza mai nominarla, si dice che serve a lei e quando
poi lo si ritrova è sempre lei che lo restituisce.
Si diverte
alle spalle delle persone facendo delle burle: emette dei rimbombi o con l'eco
risponde a chi parla. Purtroppo alle volte si dimostra estremamente crudele,
quando provoca la morte di neonati lasciati incustoditi nella culla o di persone
anziane rimaste sole in casa. Tutti vorrebbero vederla nelle proprie sembianze,
però al minimo rumore, soli in casa, si scappa fuori a precipizio. Restare soli
in casa si vive in continua agitazione pensando alla presenza
dell'àime.
La luce del lumino acceso sul
cassettone davanti all'immagine sacra serve anche a fare un po' di luce nell'
ambiente durante la notte, ma soprattutto a far luce a lei perché si possa
muovere a suo agio.
Le pareti della casa si
baciano di buon grado per dimostrarsi contento di abitarci e quindi della sua
padrona, la Bella Mbriane.
Esserne scontenti significa offenderla e di
conseguenza provocarne le rappresaglie.
PALOMBO SANTO
Pagliumme sante, questo è il nome che si dà
a una farfalla (macroglossa stellatarum) dal colore scuro che a volte si
introduce nelle abitazioni e nelle aule scolastiche. Dovunque entra è accolta
con gioia e festa, perché porta buone novelle. Rappresenta lo Spirito Santo
agli occhi del popolo. Non si deve uccidere e neppure molestare.
PANE
Se cade per terra, si
raccoglie e si bacia.
Non si posa mai rovesciato
sulla mensa, sulla faccia superiore c'è Gesù Cristo.
Non si butta per nessun
motivo tra l'immondizia, ma si brucia.
Le
briciole rimaste sulla tovaglia non si buttano fuori, con esse se ne va anche
l'abbondanza (la razie de Die).
I tozzi di pane duro sono
buoni per zuppe varie, non si buttano.
A chi mangia del pane
ammuffito escono i capelli ricci.
Il pane
non si nega a nessuno.
Un impiastro di pane cotto
con zucchero matura i foruncoli.
PAPIGLJE
Granchio che vive tra gli
scogli, ricercato per le zuppe. Fischiando in una certa maniera esce dalla tana:
è frequente sentire i ragazzi che, coricati sugli scogli, fischiano alla caccia
dei papiglie pigliuse.
PATATA
Raccolta
in fase di luna calante, si conserva più a lungo.
Tagliata
a fette e messa sulla fronte, legata con un fazzoletto, calma il dolore di
testa.
Dalla
quantità di scarto che fa sbucciando le patate s'intuisce se la donna è
sprecona
o meno.
PAURA
Soprattutto
nei bambini, fa sciogliere la treccia di vermi nell'intestino.
Dopo
una paura, bere acqua con il citrato o con succo di limone (vedi limone).
Fa
bene anche orinare per neutralizzarne gli effetti nocivi.
PECCATO
Il
maggior peccato è quello di riuscire con la malevolenza a non far maritare una
giovane, luà la sorte alla zetelle. Il
rimorso peserà sulla coscienza per tutta la vita.
PELI
Non
si tagliano quelli delle gambe, perché «si perde la forza».
PESCE
Il
pesce fresco donato è sempre bene accetto.
Quando
si sogna porta grazia e fortuna.
PETINE
Impetigine,
piccola crosta cutanea, dovuta a infezione da funghi. Scompare bagnandola la
mattina, a digiuno, con la propria saliva e, battendoci sù il medio e l'indice
congiunti, si dica: «Petina mpetenate, ogge te
sicche e craje te sane». Si
ripete per tre volte e per tre mattine di seguito.
PETTINI
Pettini
fitti e radi (péttene
e pettenesse) non
si prestano a persone estranee.
PETTO
Diventa
florido alle adolescenti che impastano la farina (ammàssene
lu pane) o che
battono il maglio sul saracchio (péstene la
stramme).
A chi lo
ha piatto, si dice: «S. Giuseppe
ci 'ha passate la chianozze» (S.
Giuseppe falegname ci ha passato sù la pialletta).
PIEDE
(Vedi
intorpidimento).
PIOGGIA
Cade
il giorno in cui sposa la giovane abituata a fare la scarpette al tegame.
Se
piove il 4 aprile pioverà per 40 giorni di seguito, quatte
aprilante giorni quarante).
(Vedi
gabbiano, gatto).
PIOMBO
Il
giorno di S. Giovanni Battista (24giugno)
se ne fondono sul fuoco alcuni pezzi che, gettati nell'acqua di una bacinella,
assumono delle forme da cui si trae una sorta di oroscopo per le giovani da
marito.
POMODORO
Bollente,
tagliato a metà e cosparso di zucchero, messo sui foruncoli è un buon rimedio
per guarirli
PORRO
Compare
sulla pelle contando le stelle, nel punto dove contemporaneamente si tocca con
un dito.
Scompare
strofinandolo con una carruba acerba (vedi carruba) o con un pomodoro selvatico (Solanum
Sodomaeum).
PREZZEMOLO
Seminato
l'8 settembre non fiorisce prima del terzo anno.
Lo
stelo di un rametto, intinto nell'olio, combatte la stitichezza del neonato.
(Vedi olio).
PRIMIZIA
Mangiando
il primo frutto della stagione, si avvererà il desiderio espresso nel medesimo
istante.
PRURITO
Il
prurito di mano annunzia arrivo di denaro.
Prurito
di naso, mancanza di sale o presenza di vermi.
PULCINO
Desiderando
conoscere il sesso del pulcino, si agisce così: si prende per la coda appena
spuntata e si spinge avanti e indietro canticchiando tre
PUNTURA
Una
moneta di argento o il latte di fico acerbo applicati sulla puntura di una vespa
leniscono il dolore.
RAFFREDDORE
Per
evitare complicazioni non deve durare più di tre giorni n
'ha da piglià pere (non
deve prender piede).
Il
miglior modo per curarlo: dormire con un berretto di lana, tenere i piedi in
acqua calda, bere bevande calde.
RAGAZZA
Se
non impara a scopare accuratamente la casa, sposerà un uomo calvo.
Se
prova gusto a fare la scarpetta (intingere il pane il sugo
rimasto nel piatto o nella pentola), il giorno del matrimonio pioverà.
RAGNATELA
Mammarucce,
possiede la proprietà di arrestare il sangue di una ferita;
è bene lasciarne qualcuna in casa. Essendone privi, se ne chiede alla vicina.
RAGNO
(vedi occhio)
RAGÙ
Si
tratta del sugo domenicale di pomodori con carne, cotto a fuoco lentissimo per
ore ed ore, perché la salsa si raddensi e la carne ceda tutto il suo sapore e
diventi tenerissima.
Va
cotto in tegame di creta e condisce i maccheroni. vedi
le ricette
RISCALDAMENTO
VISCERALE (vedi decotto)
ROSSO
MAL PELO
Russe
malupiglie è la persona dai capelli rossi, ritenuta di indole
capricciosa, se non addirittura cattiva.
La
credenza risale all' epoca di Roma e dei Greci: lo credono anche Marziale e
ROVO
Offre un
rimedio per le gengive infiammate: cogliere le cime tenere del rovo (amurle),
bollire, filtrare. Con il liquido ottenuto
strofinare le gengive infiammate, che guariscono e si rassodano.
RUCCHE
È la pastinaca (lat.
scientifico Dasyatis pastinaca, sinonimo Trygon vulgaris) pesce
del gruppo dei selaci simile a una razza. All' inizio della coda porta un
robusto aculeo la cui puntura è grave e assai dolorosa a causa del veleno
secreto. L'aculeo viene seccato al sole e conservato perché con la sua puntura
ha il potere di calmare il dolore di dente: però così facendo, a lungo andare
cadono tutti i denti.
Perché
l'aculeo abbia questo potere deve essere pescato il giorno di S. Pietro (29
giugno).
RUTA
Strofinata
insieme con l'aglio alle narici di un bambino durante il sonno lega la treccia
dei vermi che si è sciolta (vedi vermi).
Lo stesso
risultato si ottiene strofinandoli sull'ombelico per tre giorni al crepuscolo e
recitando alcune formule. Questa operazione la fa chi ha la virtù, l'altra uno
qualunque, di solito la madre (vedi aglio).
SABATO
SANTO
Al momento
in cui si sciolgono le campane (sone la glorie)
per annunciare la Risurrezione, l'acqua del
mare diventa dolce.
Nello
stesso momento, chi si mette sulla fronte un mammacinge
(lattuga marina) raccolto lì per lì dal mare,
non soffrirà per un anno il male di testa.
Si va in
chiesa a prendere l'acqua santa benedetta con la quale il giorno dopo il capo
famiglia benedirà i commensali.
SALE
Sale ed
olio portano le due suocere in casa dei novelli sposi.
Una
manciata la si sparge dietro allo iettatore che si allontana, perché insieme a
lui vada via anche la sfortuna che trasmette con la sua
presenza:
tè gli 'uocchie sicche e fa scresce pure la
cénere dagliu fuoche (ha
gli occhi secchi e fa diminuire anche la cenere dal fuoco).
Se cade
per terra porta sfortuna (vedi acqua, aglio, olio).
S. ANIELLO
Patrono
dell' ano. Nel suo giorno la donna incinta non tappi la vasca, il figlio che
porta in grembo nascerà con l'ano chiuso.
S.ANTONIO
Il 13
giugno, i ragazzi, che hanno ricevuto una grazia per sua intercessione,
indossano la tonachella con il cordone bianco benedetta dal parroco la sera
precedente.
In chiesa si distribuiscono
le pagnottelle benedette.
Nei
vigneti si dà lo zolfo.
S. Antonio fa 13 grazie al
giorno
SS. ERASMO
E MARCIANO
In questo giorno (2 giugno)
solenne per la festa dei principali Patroni della città, si svolgono cerimonie
religiose e processione con le Statue argentee.
In
campagna si raccolgono gli agli (vedi aglio).
S.GIOVANNI BATTISTA
Grande
festa a Formia il 24 giugno, dove si va a ringraziarlo per passati dolori di
testa.
È vietato fare il bagno in
mare, il Santo tira il piede con pericolo di annegamento.
Sconsigliato
anche lavarsi i capelli in memoria del suo martirio; a chi lo fa, quando morrà
usciranno i pidocchi in testa.
Durante la
nottata precedente, passa per il cielo la "Giuditta" (scambiata per
Salomè) su una trave di fuoco, che piangendo grida alla madre Erodiade:
«Mamma
mamma, che male faciste!» (madre
madre, che male facesti!). La stessa nottata gli indumenti di lana, comprese le
coperte, si lasciano
S.
GIUSEPPE
S.
PASQUALE (vedi camomilla) Protegge dal male degli
orecchi.
S.ma
ANNUNZIATA
Fiera in
città (25 marzo) e grande afflusso di forestieri.
In questa
ricorrenza si usa mangiare il torrone e il fidanzato ricambia il dono ricevuto
dalla fidanzata il giorno di S. Giuseppe, inviandole un grosso pezzo di cupete,
torrone fatto artigianalmente con mandorle,
pinoli e nocciuole, comperato da una delle tante bancarelle accorse
appositamente per l'occasione.
SS. COSMA
E DAMIANO
La festa
cade il 27 settembre, il tempo dell'inizio della vendemmia.
Festa
religiosa nella loro chiesa parrocchiale con processione e affluenza dai paesi
vicini.
I bambini
guariti da qualche malattia indossano l'abito votivo, simile a quello che si
ammira nelle Statue venerate, donate dal fisico Albani. Gli abiti sono di
velluto, con guarnizioni e ricami, nelle tinte viola, verde, giallo.
SS. PIETRO
E PAOLO
(29
giugno) Si rivolge a loro chi si imbatte in un serpente, con le parole: «S.
Piete, attacche a isse e sciuoglie a me»
(S. Pietro, lega lui e sciogli me).
Si
dà la terza volta lo zolfo alle viti. (Vedi mano e denti).
SANGUE
Chi
ha lu sanghe legge (il
sangue leggero) vede gli spiriti.
SARCENELLE
Fascine
ricavate dalla sterzatura degli alberi cedui della foresta di Terracina.
Arrivano per via mare da porto Badino. Si usano soprattutto per preparare
l'acqua bollente necessaria al bucato.
SARCENIEGLIE
Anche
trapanieglie, sono
i mazzetti di erica, arbusto assai diffuso sugli
SBORNIA
Passa bagnando lo scroto con
acqua fredda.
SCARPETTA
Piove il giorno in cui si
sposa chi è abituato a fare la scarpetta al tegame.
(Vedi ragazza).
SCIATICA
Detta ome
carute: il
guaritore fa mettere il paziente a pancia in giù, massaggia ripetutamente la
parte e alla fine ci si siede sopra.
SEDIA
Chi va a trovare una persona
e, andando via, mette a posto la sedia usata, non ritornerà più in quella
casa.
Quella su cui si è seduto il
fidanzato va appesa a un chiodo.
SERPENTE
Il serpente detto mpastora
vacche (che lega le zampe delle vacche) è
goloso di latte e mentre lo succhia per impedire alla mucca di scalciare le
attorciglia la coda alle zampe
Per tenerlo lontano dalle
casette campestri si bruciano scarpe vecchie. (Vedi S.Pietro).
SERPENTE DI S. AGOSTINO
Un grosso e feroce serpente
aveva la sua tana in una grotta, detta del serpente, che si trova nella contrada
di S. Agostino, ai piedi della collina, nella via degli
'uole. Era il
terrore dei contadini e dei passanti che rischiavano sempre di finire nelle sue
terribili fauci.
Un giorno un contadino, un
certo Trapanieglie,
pensò di ucciderlo con uno stratagemma: depose
davanti alla tana una tinozza piena di formaggini freschi (di cui i serpenti
sono ghiotti) e sulla roccia soprastante, armato di una doppietta caricata a
pallettoni, attese che il serpente, attratto dall'odore, uscisse fuori.
Al momento giusto, mentre il
serpente era intento a divorare il formaggio, fece fuoco e, a scanso di
pericoli, si diede alla fuga. Il serpente, colpito alla testa, prima di morire
emise degli agghiaccianti gridi: Trapanieglie
temendo di essere inseguito cadde stecchito per
lo spavento.
SFORTUNA
Porta
sfortuna:
-
far cadere il sale o l'olio;
-
posare denaro sulla mensa imbandita;
-
la civetta che canta nel vicinato;
-
rompere uno specchio;
-
portare un ombrello in camera da letto;
-
lo lettatore;
- regalare
forbici, fazzoletti, pane. Il pane si regala solo ai mendicanti, altrimenti per
scaramanzia si contraccambia simbolicamente con una monetina come prezzo
d'acquisto;
-
la gallina che canta come il gallo;
-
posare sul letto cappelli o fiori o denaro;
-
il numero 17;
-
sognare un carabiniere;
-
un gatto nero che attraversa la strada.
SINGHIOZZO
o SINGULTO
Per far
cessare il caratteristico disturbo provocato dal movimento respiratorio di brevi
espirazioni ed inspirazioni, accompagnate da un suono caratteristico, recitare
la strofetta: «Sigliùzzeche, vattenne a puzze,
/ vattenne a mare, I va colla tua commare, I vire chelle che te dice I e
viemmelle a dice (Singhiozzo, va' nel pozzo, I
va' a mare, I va' dalla tua comare, I vedi ciò che ti dice I e vieni a
dirmelo).
SOGNO
Viene
interpretato come segno premonitore riguardante non solo chi sogna, ma anche i
parenti e i conoscenti. Seguono i significati più comuni.
Sognare:
-
il padre, buon auspicio;
-
la madre, danni;
-
i confetti, nozze imminenti.
-
i fichi, cose buone;
-
le fave, eventi fausti;
-
il prete, uomo geloso che sparla di chi sogna, sfortuna;
-
il somaro, molestie;
-
la comare, sciocchezzuole;
-
la vecchia, murtefecazione,
dispiaceri, umiliazioni.
-
il letto, tranquillità di animo;
-
i bambini, buone nuove;
-
il salire, miglioramento delle condizioni economiche;
-
pettinarsi, risolvere qualche difficoltà;
-
il mare, amarezze;
-
il monaco, eventi che richiedono pazienza;
-
la monaca, seccature (schiattosarie);
-
le uova, parole inutili (sciacque);
-
le galline, cattive lingue;
-
il pesce, favori, aiuti;
-
la sposa, tempo beato;
-
stare in chiesa, operare bene;
-
il vino, allegria;
-
il carabiniere, porta sfortuna;
-
i fiori, malinconia;
-
i pidocchi, vergogna di qualche cosa;
-
i capelli, impicci, intrighi, grattacapi;
-
l'essere baciato, tradimento;
-
morti, salute che cresce, buona salute;
-
l'oro, ore, pene de core (oro, pene di cuore) dispiaceri,
sofferenze;
-
gli uccelli, buone notizie;
-
il cane, fedeltà;
-
il gatto, tradimento;
-
i dolci, vocca amare (bocca
amara) novità spiacevoli;
-
i soldati, anime del purgatorio;
-
il pane, armarsi di pazienza;
-
caduta di denti, morte di parenti;
-
le pere, dispiaceri, pene;
-
lo sterco (purcarìe),
denaro;
-
il denaro, miseria;
-
le persone nude o quasi, scandali in vista;
-
il fuoco, litigi, bisticci;
-
la campagna, molta fatica in vista.
SOLE
Fa male
esporsi al sole nei mesi con la lettera r.
SPAZZATURA
Non
spingerla mai fuori la porta d'ingresso; insieme se ne andrà l'abbondanza
della casa.
SPECCHIO
Chi
lo rompe passa sette anni di guai.
Chi
si specchia di notte, alla luce di un lume, è preso dalla tentazione. (Lo
diceva anche Pitagora, tra le regole).
SPILLO
Non
si presta mai, altrimenti subentra la discordia o la lite tra le persone
interessate.
Le
sue punture sono velenose (vedi ago).
SPIRITO
Quello
dell'assassinato girovaga nei dintorni del luogo del delitto e spesso compare ai
passanti di notte, ci
'assomme.
C'è
anche lo Spirito di chi, appositamente ucciso sul posto, difende un antico
tesoro sepolto.
Le
case e i palazzi disabitati sono occupati da Spiriti (vedi
mazzemarieglie).
SPUTO
Atto
riprovevole, ritenuto un vero peccato. Chi spute a glie crestianefa la morte
de glie cane (chi sputa ai cristiani fa la morte dei cani).
STARNUTO
Si
augura salute a chi lo fa; se è un bambino, gli si dice:
«
Crisce sante, buone e ranne, viecchiarieglie cu na zanne, n paravise quann 'hai
cient 'anne». (Cresci
santo, buono e grande, vecchierello con un solo dente, in paradiso quando hai
cent'anni).
STELLE
(vedi porro).
STERCO
Chi
si sporca le mani di sterco maneggerà presto del denaro.
Lo
stesso vale per colui al quale un bambinello la fa addosso.
STITICHEZZA
(vedi olio).
STOMACO
Il
dolore di stomaco si calma segnando col dito tre croci sulla parte.
STRAMME
Il
saracchio o ampelodesma, l'erba detta stramme,
nasce spontanea sulle colline e appartiene alle
graminacee: le foglie sono adatte per cordame vario.
Prima
di lavorarlo, è battuto con un maglio - grosso ramo di legno di fico, nespolo o
olivo - e poi tenuto a mollo nell'acqua almeno un giorno.
TAVOLA
A
tavola, la nubile non si deve mai sedere all'angolo; rischia di non trovare
marito.
TEMPORALE
Nel
caso di violenti temporali accompagnati da lampi e saette, si recita il
"Verbo di Dio":
Voglie dice gliu verbe de
Die;
gliu verbe de Die, nostro Signore,
patì morte e passione.
Chi glie sa e chi ne' glie sa
'n
punte de morte se gli 'adda amparà,
pene e uaje adda passa.
Chi glie dice tre vote agliu
dì
n 'ha paure de male muri.
Chi glie dice tre vote la
notte
n'ha paure de mala morte.
Chi glie dice tre vote agliu
mare
n 'ha paure de zaffunna.
Chi glie dice tre vote agliu
campe
n 'ha paure de trònele e
lampe.
Truone e lampe fatte arrasse
cheste è la case de Santu
Jaque.
Santu Jaque e Santu Simone
cheste
è la case de bon Signore.
Si
invoca S. Elisabetta o S. Barbara perché scansino da «lampe,
trònele e saette».
Si
appende la palma benedetta a un albero.
TESTA
(Vedi
S. Giovanni Battista).
TIELLE
Uno
dei piatti tipici.
Si
stende una sfoglia di pasta di farina di grano lievitata SUl fondo della teglia;
sopra si distende il ripieno e si copre con una seconda sfoglia, che va
congiunta alla prima formando una sorta di orlo, gli
'affriscieglie. Il
tutto è cotto al forno; sopra e sotto un poco di olio.
Il
ripieno è ampiamente variabile: pesci (sarde, alici, melù), molluschi (polpi,
seppie, calamari, cozze, lumache), ortaggi (cipolle novelle, scarola, spinaci,
cavolfiori, zucca e zucchine) e poi uova, formaggi freschi, ricotta.
I
condimenti si adattano al ripieno e al gusto: con i pesci e le verdure sono
appropriati capperi, pinoli, uva passa, olive snocciolate, aglio. vedi
le ricette
TOSSE
Un
buon rimedio contro la tosse è l'applicazione sul petto di panni di lana o di
mattoni caldi.
Per
calmarla e curarla vedi anche decotto.
TOVAGLIA
Mantile
(vedi mensa).
TREPPIEDE
Trépene
è il nome dell'arnese di cucina che non manca in casa,
perché serve a sostenere la pentola o il tegame sul fuoco di legna.
La
prima volta che un mozzo novello oltrepassa la grotta de
gliu mpise (dell'impiccato)
a Monte Circeo, gli si mette il treppiede in testa. La cerimonia, antica per
tradizione, lo consacra un vero marinaio, poiché superando il Circeo esce dal
golfo e per la prima volta affronta la così detta spiaggia romana, costa priva
di approdi e di rifugi, quindi pericolosa in caso di improvvisa tempesta:
"a mare 'n ce stanne taverne" (in
mare non esistono taverne).
UGOLA
Pennencheglie
è chiamata la rossa appendice simile a un chicco d'uva
pizzutello.
Quando è irritata (pennericheglie carute)
si solleva delicatamente con il manico di un
cucchiaino.
ULTIMO
DELL'ANNO
Nell'ultimo
giorno dell'anno, si scambiano gli auguri e la sera si portano le serenate e si
canta gliu sciusce: «Ogge è calanne, dimane è
gli 'anne nuove... » Vedi
i Sciusci
UNGHIE
La piccola
linea bianca sull'unghia è segno di una bugia.
La prima
volta che si tagliano a un neonato gli si mette una moneta nella mano: da grande
guadagnerà molto denaro.
Le unghie
tagliate vanno distrutte (vedi capelli).
UOVO
L'uovo di
gallina appena deposto e, quindi, ancora caldo si passa delicatamente e
ripetutamente sulle palpebre, onde liberare l'occhio dalle impurità.
Il tuorlo
battuto con un po' di zucchero rinforza la memoria e nutrisce il cervello: un
vero toccasana.
VANGELO
Il libro
sacro per eccellenza della nostra religione è usato per portare al rinsavimento
i ragazzi ritenuti eccessivamente vivaci, insensibili ai richiami e ribelli ad
ogni norma, come pure per ottenere la guarigione di quelli malaticci. Il parroco
pone sul loro capo il Vangelo e recita delle formule: glie legge gliu
Vangele 'n cape (gli legge il Vangelo in
testa).
VENERDI'
Chi ride
di venerdì, piange il sabato.
In questo
giorno si evita di partire, di sposare e di dare inizio a qualsiasi lavoro: n
'se spose e n 'se parte e n'se da principie all'arte.
Per le
donne che usano pettinarsi una volta la settimana, il venerdì non è quello
buono: maledette chella trezze che de viénere
se ntrezze (maledetta
quella treccia che di venerdì s'intreccia). Così da quel giorno quando una
donna non poté uscire a vedere Gesù portato al Calvario perché si stava
pettinando.
VENTRE
Il mal di
pancia si calma con un infuso di foglie di alloro.
Dalla
forma che prende, nella donna incinta, si prevede il sesso del nascituro.
VERMI
Nell'
intestino umano vivono dei vermi, che quando stanno quieti formano una treccia.
Però in seguito ad una paura, a una grossa sorpresa, ossia nu
subbuglie, si
mettono in agitazione e provocano disturbi vari, vomiti, febbre, dolori, cioè la
vermenate.
Si ricorre
a una persona che possiede la "virtù" (vedi mano), oppure ad altri
guaritori che usano formule segrete.
Ne
riportiamo una: «Lunedì sante, Madonna meje,
martedì sante, Madonna meje, miérchere
sante, Madonna meje, giuvedì sante, Madonna meje, viénere sante, Madonna meje,
sàbbete sante, Resurrezione di nostro Signore». Recitata
per tre giorni al crepuscolo questa formula con altre parole segrete, che non
vengono svelate a chi non ci crede, i vermi si calmano e rientrano al loro posto
e cessano i disturbi.
Chi non
vuole pagare o non ha denaro per questa prestazione ricorre ad altri mezzi (vedi
ruta).
VINO
Porta
fortuna se si rovescia stando a tavola e anche altrove.
La zuppa
di pane e vino irrobustisce il bambino. Il vino nuovo non può stare insieme con
quello vecchio, perché si innamorano e il vecchio prende il sapore di quello
nuovo.
VOGLIE
Uglie,
macchie
sulla pelle in qualche parte del corpo dovute a desideri della madre non
appagati, durante la gravidanza.
VULCANO
Parlando
di vulcano, s'intende il vulcano sottomarino al largo della Cappella del
Crocifisso. In quelle vicinanze i pescatori pescano pesci cotti.
ZEZZENELLE
Infezione ai bordi delle palpebre,
che si manifesta con la comparsa di parecchi puntini rossi. Per curarla c'è chi
ricorre a un guaritore.
ZOLFO
I
contadini usano darlo alle viti nei giorni di 5. Antonio, 5. Giovanni e 5.
Pietro (13-24-29 giugno).
ZUPPE
DE CIAMMARRÙCHELE - Dopo aver fatto spurgare le
lumache per una settimana (si mantengono vive anche alcuni mesi chiuse in
contenitori arieggiati) si lavano perbene in acqua semplice e se qualcuna non
esce dal guscio si elimina perché è morta. Si immergono una seconda volta in
acqua leggermente salata che provoca l'eliminazione di parecchia bava e infine
si risciacquano ancora con acqua sino a che risultano perfettamente pulite.
Si rosola
una cipolla nell'olio, poi si versano le lumache, si coprono con acqua e si
aggiunge il sale. Quando sono quasi cotte si aggiungono pomodori, prezzemolo e
peperoncino piccante, e si lascia bollire sino a completa cottura.
Si possono
aggiungere anche le patate, oppure con il sugo si condiscono gli spaghetti.
Per
togliere facilmente le lumache dal guscio se ne lesiona leggermente il vertice
con un colpo di rebbio della forchetta e si aspira dall'apertura.
I contadini ne catturano quante ne
possono nei giorni di pioggia e le conservano a migliaia in bigonce chiuse con
una rete. È la carne più comune per molti di
essi, che dal macellaio possono recarsi a comperarla solo nelle grandi
occasioni.
Del resto
l'importanza che ha ed ha avuto la chiocciola nell' alimentazione del contadino
non è un fatto limitato a Gaeta. Per esempio in un «Bando
delli Mastri Giustizieri di Roma sopra le Vindemie -
emanato il 19 settembre 1637-... si comanda che detti Vindemmiatori,
Corbiatori e Mozzatori debbano entrare a vindemmiare la mattina nell 'aurora et
seguire il lavoro sino alla sera a ore 23 (5 pomeridiane, ..d.a.)...
e nel partir non possano portar uva di sorte alcuna, né lumache, né frutti
contro la volontà del Padrone, sotto pena della partita di detti frutti e tre
tratti di corda...».