CONTESTO SOCIO-CULTURALE DELLA MISSIONE |
L'India è vastissima e
conta quasi un miliardo di abitanti divisi in caste. La casta è un gruppo
sociale, rigido, fondato sulla nascita di appartenenza. Essa ha una autorità
che dispone di sanzioni per far rispettare usi e costumi. Ad ogni casta
corrisponde, spesso, un mestiere.
Esistono quattro grandi
caste:
1) Bramini : sono gli
intellettuali che esercitano anche la funzione sacerdotale.
2)
Kshatyas : sono gli uomini del governo, i militari ossia tutti quelli che
esercitano un certo potere.
3)
Vaishyas : sono i commercianti.
4)
Sadias : sono gli operai o che comunque tutti quelli che fanno un lavoro
manuale.
Questa quarta casta è
suddivisa a sua volta in tante sottocaste fino alla casta degli intoccabili.
Politicamente le caste sono
state abolite ma nella pratica esistono ancora. Per riparare in qualche modo
alle ingiustizie sociali che scaturiscono da questo sistema di diversa
considerazione del singolo individuo in funzione della casta di appartenenza, il
governo aiuta i più emarginati procurando loro un lavoro o assegnandogli un
piccolo sussidio; tutto questo a condizione che non ci sia da parte
dell'assistito conversione alla fede Cristiana.
LA RELIGIONE
(Ci rifacciamo ad un
censimento del 1981)
Induismo | 83,5 % | (VII secolo A.C.) |
Buddismo | 0,7 % | (VI secolo A.C.) |
Jainismo | 0,5 % | (si rifà all' induismo ed all' islamismo) |
Sikismo | 1,8 % | |
Cristianesimo | 2,4 % |
(S. Tommaso Ap) |
Giudaismo | 0,4 % |
|
Islamismo | 10,7 % |
(Introdotto da alcuni mercanti arabi) |
La
religione Indù esprime un modo di vita, una cultura più che un «credo». Per
l'indù, tutto ciò che può arricchire spiritualmente è buono, per cui
partecipa volentieri ai riti ed alle cerimonie di altre religioni. È facile
vedere nei loro negozi, nelle auto, nelle case simboli religiosi come il Sacro
Cuore insieme ad una Moschea o a qualche immagine di uno dei loro dei. Immagini
a volte raffigurate su di un unico disegno.
LA
FAMIGLIA
Per
motivi di ordine economico o per avere meno oneri futuri (per maritare una
figlia i genitori pagano somme ingenti) nelle famiglie sono accettati con gioia
i figli maschi; lo stesso non accade per la nascita di una bambina. Ciò non
toglie che anche queste sono ben curate ed amate perlomeno nelle classi più
abbienti.
I
matrimoni passano sempre attraverso i mediatori. Quando la somma richiesta dalla
famiglia dell'uomo è insostenibile, tre sono le soluzioni per risolvere il
problema: o si rinuncia a quella occasione di matrimonio, o si va ad elemosinare
fino al raggiungimento della somma richiesta o si contrae
un debito. Lo sposo, (o meglio, la famiglia dello sposo) stabilisce la somma in
base alla sua professione o al grado di cultura.
Il
governo proibisce l'attribuzione
della dote sulla base delle suaccennate valutazioni, tuttavia questa
consuetudine è ancora ben radicata nel sistema di vita degli indiani. In molte
famiglie, specialmente nelle meno abbienti ed in particolare in quelle
appartenenti alla casta degli intoccabili, i debiti contratti col matrimonio
vengono estinti con il lavoro dei bambini. Anche se nel 1986 il governo indiano
ha firmato la carta per la salvaguardia dei diritti e della protezione
dell'infanzia, lo sfruttamento del lavoro minorile è ancora una triste realtà.
La
Chiesa si sta impegnando a tutti i livelli perché siano rispettati i diritti
fondamentali dell' uomo in genere ed in particolare dei bambini.
SCUOLA
La
scuola, teoricamente, è obbligatoria per tutti fino a sedici anni, mentre in
realtà non esiste un controllo sistematico che questa legge venga rispettata
per cui molti
bambini, per il loro impiego nel lavoro o per la impossibilità delle famiglie
di mandarli a scuola, non hanno alcuna possibilità di istruirsi. Nel Kerala la
scolarizzazione è nettamente superiore rispetto alle altre regioni grazie alle
iniziative private ed in particolare grazie al grande impegno della Chiesa che
in questa regione è accettata senza particolari problemi.
COSTO DELLA VITA
(La moneta nazionale è la
Rupia Rs)
Nella quotazione attuale un
Euro equivale a circa 50 Rupie. I parametri di valutazione del costo della vita
in India possono essere i seguenti:
Costi
1 uovo | Rs | 1,40 |
1 Kg. di riso | Rs | 12,00 |
1 Kg. di carne | Rs | 55,00 |
1 Kg. di pollo | Rs | 45,00 |
Il
costo dei vegetali cambia a seconda della stagione e della produzione.
Il
salario medio di un operaio è di circa 120 Rupie al giorno (pari a Euro 2,40)
Il
lavoro femminile è sottovalutato; il salario medio giornaliero di una donna e'
di 60 Rs. (pari a Euro 1,20)
FINANZE DELLA MISSIONE
Ancora oggi la nostra
Missione è sostenuta economicamente dalla Provincia Italiana
e dalle offerte libere delle persone che fanno riferimento alle nostre
comunità religiose in Italia. Durante il nostro rientro in Italia per il
rinnovo del visto di ingresso in India abbiamo anche modo di contattare
direttamente e personalmente i nostri benefattori che con i loro contributi ci
sostengono e ci incoraggiano. A Ernakulam abbiamo iniziato la gestione di un
asilo nido, ma l'entrata di circa 2000 rupie mensili è ben poca cosa rispetto
alle spese che affrontiamo per le due comunità di Alimukku e di Kuttikattukara.
PROBLEMI DELLA MISSIONE
Al di là dei problemi
economici che in qualche modo si risolvono, il problema principale per noi Suore
Missionarie è quello di ottenere il permesso di soggiorno in India (fino al
2000 veniva concesso un visto valido sei mesi ma con l'obbligo del rientro in
Italia alla scadenza, per la richiesta di un nuovo visto.) Oggi le cose in
questo senso sono ancora più difficili; non ci spaventano sicuramente le
difficoltà che un siffatto stato di cose ci procura, ma se a queste difficoltà
di ordine burocratico aggiungiamo le difficoltà economiche conseguenti (le
spese di viaggio sono ingenti) si può sicuramente immaginare quale peso ha su
di noi questa nostra missione; missione che comunque ci sentiamo di portare
avanti con lo stesso entusiasmo di sempre e con lo stesso impegno.