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B.Y.L.O.M. - La Rivoluzione Delle Scimmie(Autoproduzione, 2005)

I B.Y.L.O.M., giovane quintetto di Viterbo formatosi nella primavera del 2004, hanno trascorso il primo anno di vita tra alcuni cambiamenti dalla formazione iniziale ed alcune esibizioni live nella loro zona, inclusi alcuni concorsi musicali finché, a nemmeno un anno e mezzo dalla loro nascita, riescono a realizzare un disco totalmente autoprodotto, registrato in casa di due membri della band, per un totale di otto tracce. La loro proposta è composta di un piacevole e scanzonato punk rock cantato da una apprezzabile voce femminile sia in inglese che in italiano.
L'album si apre con un intro di quasi un minuto composto da vari rumori e prove di chitarra, compreso l'inno americano. Segue "Revolutional Monkeys", un brano che si fa ascoltare piacevolmente nel suo spensierato punk rock. Le liriche svariano parecchio, narrando storie di tutti i giorni, come ad esempio accade in "Non Dirmi", con un testo riguardante vicende sentimentali contornate da un discreto ed abbastanza coinvolgente sound. Tra le sette canzoni presenti nel disco, escludendo l'intro, spiccano sicuramente "Venerdì 13" e "Occhi Stanchi", nelle quali l'influenza punk rock californiana si fa fortemente sentire. Stessa cosa si può dire a proposito della traccia che chiude il disco, "In Me", nella quale i cinque laziali riescono a proporre anche una discreta melodia attorno al loro sound prediletto. Presente anche una breve traccia fantasma, "Alvaro", che si nasconde al termine dell'ottava traccia.
Sicuramente risaltano di più, in maniera positiva, i brani cantati in italiano, e probabilmente è questa la strada che i B.Y.L.O.M. dovrebbero percorrere. Però si sente che suonando si divertono, praticando una passione e facendolo con dedizione senza montarsi la testa per arrivare chissà dove. Si fanno influenzare ma non scopiazzano, e questo è indubbiamente positivo. Certo, trattandosi di un disco d'esordio, alcuni difettucci sono presenti, quali una registrazione non certo ottimale e liriche a tratti scontate, così come alcuni passaggi e melodie. Ma i ragazzi sono giovani ed il tempo per migliorarsi, fare esperienza e suonare tante volte dal vivo ci sarà.

a cura di Piero Di Battista




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Bylom

La Rivoluzione Delle Scimmie

Autoproduzione (2005)

di BrainAndWodka (Andrea La Placa)

Di primo acchito questo "La Rivoluzione Delle Scimmie" dei Bylom non mi aveva favorevolmente colpito. Punk-pop adolescenziale dalla registrazione artigianale, scrittura dei brani molto semplice, testi oscillanti tra impegno politico da pausa caffè ("Revolutional Monkeys") e spensieratezza a propulsione chimica ("6 Ore"), a cui si aggiunge un inglese vistosamente zoppicante e poca malizia nell'uso degli strumenti. Al solito.Eppure, ripreso in mano dopo tempo, questo piccolo excursus nella passione giovanile del quintetto viterbese non è poi così male. Il merito principale è l'orecchiabilità delle canzoni, ed è una dote non da poco, visto che difetta ad una grandissima fetta di gruppi italiani anche più blasonati. Brani come "Venerdì 13" o la già citata "Revolutional Monkeys" nella loro semplicità risultano piacevoli, si fanno canticchiare. Ed alla fine vien fuori che questa mezzoretta scarsa di music è divertente, rilassata, simpatica, ed è questo quello che in fondo conta, la capacità di intrattenere. Certo ne devono mangiare di pasta i Bylom, ma le basi cisono, e noi sappiamo aspettare. (07-03-2006)

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